L'importanza dei nonni.

Questa mattina mi sono svegliata pensando a mio nonno, lo faccio praticamente tutti i giorni ma oggi ne sento particolarmente la sua mancanza. Ormai sono passati più di dieci anni dalla sua morte ma oggi me ne ricordo con particolare nostalgia.

Stavo ancora mezza assonnata nel letto pensando ai suoi racconti sulla guerra, a quando mi raccontava del periodo che era stato in Africa e poi portato in America e trattenuto li come prigionero, che poi proprio prigioniero non è che lo era tanto, visto che usciva o scappava dalla caserma a suo piacimento, ma comunque, mi accorgo che comincio a scordare molti dei dettagli che più e più volte mi ha descritto di quel periodo, o di altri della sua giovinezza, peccato, penso che sono stata stupida a non aver scritto da qualche parte i suoi racconti o non averlo filmato mentre mi parlava di quelle cose... fa parte della storia della mia famiglia e con il tempo me ne sto dimenticando sempre di più.

Mio nonno non è stato un eroe di guerra, ne un salvatore della patria, era una persona seria, a volte severo e molto orgoglioso, in certi aspetti aveva proprio un caratteraccio, ma per me era l'eroe della famiglia. Quando ce n'è stato bisogno mi ha fatto anche da padre ed è stato sempre li come punto di riferimento, come spesso avviene in molte famiglie era lui che mi accompagnava a scuola, mi preparava il pranzo, mi aiutava con lo studio, mi comprava i giocattoli, mi portava in vacanza, insomma tutto ciò che si può desiderare da un nonno.

Perche lo scrivo qui? Perche voglio che rimanga scritto da qualche parte quanto gli volevo bene e quanto è stato importante per me.

Forse con il forum non ha molto a che vedere, non era un montanaro, non siamo mai andati in giro per boschi o a passeggiare nella natura, ma è anche grazie a lui che adesso sto vivendo in montagna perchè sto in casa sua ed ho conosciuto queste bellissime montagne proprio perchè quando ha comprato questa casa, 23 anni fa, passavo le vacanze estive qui con lui e mia nonna e voglio approfittare di questo spazio che mi sono presa per ringraziare anche mia nonna per tutto quello che ha fatto per me e che continua a fare in questi momenti un pò difficili della mia vita.

Grazie nonni per tutto, grazie per l’ amore che mi avete sempre dato, grazie per l’ educazione e per i valori che mi avete trasmesso.

Come spesso dice mia nonna:” i nonni sono genitori due volte e spesso amano i nipoti più dei loro stessi figli....", io aggiungo che i nonni hanno un ruolo fondamentale nella crescita dei nipoti, o almeno lo è stato per me.

Vorrei incitare tutti voi che mi state leggendo a scrivere qualcosa per i vostri nonni qui su questa discussione iniziata da me.
Un omaggio e un ricordo a coloro che avete amato e che continuate ad amare.
Facciamone di questo thread una specie di "diario" dei ricordi in cui raccontare aneddoti o storie che vi fa piacere condividere, mettere foto se ne avete voglia, o semplicemente dire quanto gli volete bene. Sono sicura che se potessero leggere ciò che scriviamo si riempirebbero di gioia.:lol:

Non dobbiamo scordare mai che senza i loro sacrifici molti di noi non ci troveremmo nel benessere in cui ci troviamo adesso, anche se purtroppo la storia e la situazione attuale sta di nuovo peggiorando, ma di certo non è per colpa loro anzi, dovremmo imparare dalla loro forza e spirito combattivo per poter salvare il nostro futuro.

Io non metto una sua foto, avrete ormai capito che sono abbastanza riservata su questo aspetto, ma metto un suo ritratto che ho fatto io in cera per regalarlo a mia nonna, devo farlo fondere in argento e poi lo regalerò a lei.

Questo era mio nonno Silvio
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Volevo mettere questa discussione nella sezione Riflessioni ma ho pensato che non avendo riscontro con il tema della natura forse dovevo metterlo qui in discussioni off topic ma se leggendolo i moderatori volessero spostarlo...
 
Oltre che brava scrittirce, sei anche brava a modellare la cera!
Mi è piaciuto il tuo post!
Chissà, forse perchè io sono 4 volte nonno...
 
Anche io non ho più coloro che mi hanno preceduto, e a parte la mancanza del loro affetto, spesso mi rammarico di non averli spinti a raccontarmi di più della loro vita e delle loro avventure.
Ho avuto parenti e conoscenti sulle trincee della grande guerra, in Grecia, in Albania, prigionieri in Germania, tante avventure, la fame e i bombardamenti.
Alcune storie hanno del fantastico come uno che ignaro di cosa stava succedendo l'8 settembre attraversò verso nord tutta l'Italia in uniforme guardato con meraviglia da tutti tedeschi compresi.
Un altro nascosto proprio nel quartier generale tedesco.
E poi la vita nelle campagne e nelle masserie senza luce, telefono, televisore.
Tramite loro avrei potuto viaggiare nella storia, ma non ho colto tanta ricchezza.
E noi che riusciremo a trasmettere ai nostri figli?
 
L'ultima mia nonna è morta quando avevo 15 anni...comincio anch'io a non ricordare più tanto bene ciò che mi raccontavano. Quello che invece dobbiamo chiederci è un'altra cosa! Gli anziani sono rispettati in questa società? Noi stessi li rispettiamo o quando vogliono raccontarci qualcosa del loro passato ce ne andiamo seccati?
 
Quando si scrive col cuore chi legge apprezza. Mi ritrovo in quello che dici, anch'io ho un ricordo sempre più labile di mio nonno reduce dalla campagna d'Africa. Se posso fargli un rimprovero é di non aver fatto in modo che io avessi la tua stessa fortuna, quella di vivere in montagna ;) , é chiaro che questo rimprovero é uno scherzo mio nonno ed io stesso siamo nati poco sopra il livello del mare che cosa pretendo
 
Anche io ero molto legato al mio nonno paterno, morto ormai 7 anni fa.
A lui piaceva raccontare e a me piace ascoltare, quindi andavamo molto d'accordo :D

Fortunatamente ho registrato un bel po' di cose che mi raccontava

Per me è stato ed è tuttora un punto di rifertimento fondamentale
 
S

Speleoalp

Guest
Io non ho mai conosciuto i nonni da parte materna... e solo un pochino la nonna paterna. Perché essendo io di Locarno, Svizzera.... e mia nonna (papà) Abruzzo, non sono mai riuscito ad avere molta confidenza. Siccome la cultura è troppo differente e da piccolo mi sono sempre sentito "soppresso" e mi è sempre rimasta... quindi l'ho vista forse 4 volte in 30 anni... per qualche giorno....

In compenso ho avuto un grandissimo zio montanaro, allevatore, agricoltore....
 
Intanto voglio ringraziare chi ha spostato il post in riflessioni!

Poi voglio ringraziare tutti voi che state rispondendo, sono contenta che vi sia piaciuta la discussione e che abbiate apprezzato quello che ho scritto, i miei ringraziamenti verso i miei nonni li voglio ampliare (se così si può dire) verso tutti i nonni del mondo!

A @tortaldo voglio fare i complimenti per essere nonno quattro volte...e grazie per i complimenti che hai fatto a me!

Ad @Al c'è belle testimonianze le tue, fanno proprio parte della storia...importantissimo sapere e ricordare queste cose, peccato che con il tempo tante testimonianze si stanno perdendo...

A @JLHooker. Mi spiace che hai perso i nonni così presto. Per quanto riguarda la domanda sugli anziani, posso risponderti che io personalmente sono sempre stata attenta ai racconti di tutti, e più cresco e più ne rimango affascinata. Ho sempre avuto molto rispetto per le persone anziane, forse proprio i miei nonni mi hanno trasmesso questo rispetto verso le persone più grandi e mi dispiace e mi fa anche molta rabbia vedere che nella società d'oggi c'è così poco rispetto per loro. Mi ricordo per esempio, di quando ero più giovane e i miei nonni si lamentavano del fatto che in autobus non si alzava mai nessuno per farli mettere seduti, e con il passare degli anni vedo che è sempre peggio, è una gran pena che ci sia tanta maleducazione e così tanta ignoranza. Se non sappiamo rispettare chi ci ha preceduto, non sapremo mai apprezzare e rispettare ciò che ci circonda.

A @deneb71. Beh, mi fa piacere che hai apprezzato quello che ho scritto. Il fatto di stare in casa loro qui in montagna è grazie alla mia nonnina, è poco che siamo qui ed è solo una cosa temporanea, ma se non fosse stato per lei starei ancora nella capitale a dare le capocciate al muro!
Io le sono grata per questo e per altre mille cose che ha fatto e continua a fare per me!!

@Piervi, ma quel sei proprio brava sembra quasi sarcasmo? Puoi raccontarci qualcosa dei tuoi nonni? E tu, sei nonno?

@oloapota, bello, hai la fortuna di poter rivedere ciò che hai registrato in qualsiasi momento. Io non lo feci perchè ingenuamente pensavo che sarebbe vissuto mooolto più a lungo, come se fosse un semi dio immortale e avevo tutto il tempo davanti. Mi sento quasi in colpa di non averlo fatto, ma pazienza, non si può più tornare indietro, mi accontenterò dei ricordi, delle foto...

@Speleoalp, peccato perchè i nonni, certi nonni, sono importantissimi per la crescita dei bambini. Penso sempre che se non ci fossero stati loro chissà chi sarei adesso, non perchè i miei genitori non mi avessero dato l'educazione adecuata o dei giusti valori, ma grazie anche ai miei nonni sono la persona che sono.


Spero che questa mia discussione vada avanti e raccolga più testimonianze possibili, è bello vedere quanto affetto e gratitudine c'è fra nonni e nipoti!:lol:
 
Proprio quello che intendevo...inoltre mi spingi ad una riflessione: il rispetto è selettivo? Credo di no, quindi chi non porta rispetto per gli anziani tendenzialmente non lo porta neanche verso il prossimo in generale. Però mi chiedo sempre: questa mancanza di rispetto ė solo dei nostri tempi? Gli antichi dicevano che noi siamo maleducati ma i loro padri dicevano lo stesso di loro...ora è vero colpevolizzare noi giovani o anche un cinquantenne dovrebbe alzarsi e far sedere una persona invalida o "vecchia"...non so se il mondo va realmente a rotoli ora o rotola va già da qualche cinquantennio. O ancora il mondo è sempre andato a rotoli ma ora più velocemente...
 
La Bainsissa (Bainsizza), la ballerina (la bomba a mano), la baionetta, i bersaglieri, l'Isonzo, le medaglie della WW1, la sordità che gli era rimasta da allora. Ma anche i comportamenti semplici che ancora oggi mi guidano nell'attraversamento stradale, guarda a Sinistra poi a destra e poi ancora a Sinistra e se tutto libero attraversa.
Era il Nonno, l'altro è mancato che ero piccolo, 1 anno, non l'ho conosciuto, nonostante abbia ricordi di infanzia precocissimi.
Del Nonno mi è rimasto in giro un coltellino rusticissimo, non appena mi torna in mano lo metto in rete.
 
ma quel sei proprio brava sembra quasi sarcasmo?
Assolutamente nooo!!!! non mi permetterei mai!
No, non sono ancora nonno.... i figli teriversano (con ragione :) )
Il mio nonno materno montanaro alpino (montanaro vero nel senso che ci lavorava) mi ha insegnato molte cose ma ci abbandonato molto presto.
Ricordi belli anche da una nonna che e' l'unica che ha vissuto fino ai miei 25 anni
 
@olosvadas bella la cosa del coltello, sarei proprio curiosa di vederlo.
Vedi, quello che hai scritto tu sul fatto di attraversare la strada, certo è un esempio ma ce ne potrebbero essere moltissimi di più, è giusto una delle cose di quando dico che anche i nonni sono fondamentali per l'educazione, sicuramente anche i genitori ce lo insegnarono da piccoli, ma forse il modo di ascoltare e recepire le cose dai nonni era diverso, più intenso, gli si dava maggiore attenzione e per questo ci sono rimaste più impresse rispetto ad altre che potevamo sentire a scuola o dai genitori.

@piervi, grazie, scusa se ho messo in dubbio le tue parole, pensavo che scherzassi quando mi hai scritto quanto sono brava.
Non è che sono brava, sono cose che sempre ho sentito e continuo a sentire verso di loro, e non perchè sono la nipote dell'anno ma perchè si meritano quel rispetto e quell'amore che gli ho sempre dimostrato proprio perchè loro di amore me ne hanno sempre dato molto e mi sono sentita "in dovere" di lasciare una traccia scritta di quello che provo.

Proprio quello che intendevo...inoltre mi spingi ad una riflessione: il rispetto è selettivo? Credo di no, quindi chi non porta rispetto per gli anziani tendenzialmente non lo porta neanche verso il prossimo in generale. Però mi chiedo sempre: questa mancanza di rispetto ė solo dei nostri tempi? Gli antichi dicevano che noi siamo maleducati ma i loro padri dicevano lo stesso di loro...ora è vero colpevolizzare noi giovani o anche un cinquantenne dovrebbe alzarsi e far sedere una persona invalida o "vecchia"...non so se il mondo va realmente a rotoli ora o rotola va già da qualche cinquantennio. O ancora il mondo è sempre andato a rotoli ma ora più velocemente...

Sono d'accordo con te, il rispetto non è selettivo, chi è ignorante e maleducato con gli anziani lo è con tutti, in primis con se stesso perchè vuol dire che non c'ha capito una m...a dalla vita.
Sono un po' bacchettona forse, ma nella vita, ovunque si vada e con chiunque si stia, ci si deve comportare con educazione che occhio, non vuol dire per niente, come purtroppo alcuni ignoranti pensano, farsi mettere i piedi in testa.

Credo che l'ignorante/cafone di turno ci sia sempre stato, ma forse con il tempo la percentuale aumenta.
Questa domanda te l'eri già fatta in una discussione da te iniziata(http://www.avventurosamente.it/vb/11-discussioni-off-topic/24791-bel-paese.html), che tra l'altro mi era piaciuta e peccato che si è bloccata li, sull''eleganza, sul decoro e sull'educazione che c'era un tempo. Si, suppongo che ci si è sempre un po' lamentati sul cambiamento delle nuove generazioni ma dai, la differenza in confronto ai nostri tempi credo sia enorme.

Ai miei nonni credo non sarebbe mai venuto in mente di rispondere male ai propri genitori, tantomeno mancargli di rispetto, i nostri genitori hanno cominciato a prendersi delle libertà, noi delle nuove generazioni ancora più libertà, se vedo poi i ragazzini di oggi mi metto proprio le mani nei capelli! (non c'è ovviamente bisogno di specificare che non è stato e non è così per il 100% della popolazione?!).

Sarà la società che va a un ritmo sfrenato, che se abbiamo ottenuto delle cose positive dobbiamo per forza averne altre negative, non lo so, ma la piega che sta prendendo questo mondo proprio non mi piace, se penso che le cose andranno sempre peggio mi viene solo una gran tristezza.

Spesso ho pensato che se mio nonno fosse ancora in vita avrebbe una gran amarezza dentro nel vedere come va il mondo oggi, non parlo solo della crisi economica che stiamo vivendo ma della perdita di quei valori che lui ha sempre ritenuto fondamentali e che mi ha sempre trasmesso.
 
Di mio nonno Peppino ho conservato il suo mitico coltellino.
A lui devo tantissimo. Tutta la mia curiosità nei confronti del mondo e tutta la mia capacità di imparare velocemente qualsiasi cosa mi interessi la devo a lui e a mia nonna Giovina che da dieci anni non c' e' più.
Il nonno mi ha insegnato la vita all' aria aperta e il lavoro.
Lui un umile contadino analfabeta mi ha insegnato tanto sulla vita.
Parla poco ma quando lo fa sa essere di una saggezza profonda.
È del 1912..... Fatevi una botta di conti per sapere la sua età.
Questa e' una sua foto di un mese fa.....
Ciao nonno ci vediamo presto!:)
 

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Vorrei incitare tutti voi che mi state leggendo a scrivere qualcosa per i vostri nonni qui su questa discussione iniziata da me.
Un omaggio e un ricordo a coloro che avete amato e che continuate ad amare.
Facciamone di questo thread una specie di "diario" dei ricordi in cui raccontare aneddoti o storie che vi fa piacere condividere, mettere foto se ne avete voglia, o semplicemente dire quanto gli volete bene. Sono sicura che se potessero leggere ciò che scriviamo si riempirebbero di gioia.:lol:

...

Hai veramente ragione.
In fondo non c'era bisogno che la Tamaro si scomodasse a scrivere "Va' dove ti porta il cuore" per descrivere quel legame indefinibile che lega nonni e nipoti.
Questo tuo invito mi sembra proprio l'occasione di saldare - anzi, prim'ancora, di capire - quello che ho sempre sentito confusamente come un debito senza rendermi mai bene conto del perché.

A quanto prima.
 
Chi era nonno werner,bè era il marito di nonna teresa all’anagrafe e uno dei 10 figli era mio padre. Questo per quanto riguarda la legge.
Ma per quanto riguarda me,invece era di più ,molto di più.
Nonno werner e nonna teresa erano due veri esempi di libertà. Si proprio quella cosa che io sto da sempre professando. E su cui stavo scrivendo un libro insieme a “duckface”
Vivevano in una casa in una frazione del canadese,poco sopra Corio canadese. Lui operaio in pensione dell’olivetti (era carpentiere in ferro),lei casalinga.
Vivevano in una vecchia casa in una frazione,una casa di pietra con i muri spessi un metro,spesso scrostati di colori sbiaditi e affumicati dalla stufa e dal caminetto.
Due grosse stanze,una sotto e una sopra,in quella sopra l’unica divisione tra la stanza e il tetto erano delle assi di legno.
Una stufa a legna quadrata assicurava il riscaldamento sopra,vicino al comò. Di sotto c’era il caminetto e una stufa putagè su cui ci cucinavi sopra,era bianca con un lungo camino che attraversava la stanza e entrava nel muro.
Ero andato da loro sia d’estate che d’inverno e durante l’inverno arrivavi già nel mezzo della strada sterrata e sentivi il piacevole odore del legno bruciato.
La cucina era grande,al piano di sotto. Un grosso tavolo rettangolare di legno scuro,otto sedie che sicuramente avevano visto tempi migliori,la credenza con le ante scorrevoli di vetro ed i disegni sul vetro di due caprioli.
Nel centro della credenza una radio a valvole di quelle vecchie che però funzionava perfettamente.
La cucina era illuminata da un neon lungo poco più di un metro e sul divano una lampada a muro con braccio a forma di fiore.
Il fornello era a tre fuochi su mobiletto di metallo,e di fatto si usava solo d’estate. Di inverno i nonni cucinavano sulla stufa.
Il lavandino di marmo con un solo rubinetto di colore giallo ottone.
Nonno werner andava a caccia,era il suo solo passatempo oltre a intagliare il legno e su un armadio a muro trovavano posto tre fucili e una cartucciera appesa al muro.
Con i nonni ho passato molte belle giornate in quel pezzo di campagna del Piemonte.
Aveva una vespa di colore azzurrino e mi aveva portato “in paese” tante volte.
Mi aveva fatto conoscere alcuni suoi amici che giocavano a bocce e alcuni suoi compagni di battute di caccia. Alla sera o a casa sua o a casa di qualche suo amico abbiamo passato delle belle serate a giocare a carte o a tombola.
Le voci rauche,il fumo nell’aria mi avevano riportato ad antiche visioni di un tempo che non c’è più.
Alla sera in estate ci allontanavamo pochi km a piedi e guardavamo il cielo. La campagna è tutt’altro che silenziosa di notte. Poi quasi piangendo si ricordava di suo padre saltato su una mina in guerra. Diceva che da qualche parte era lassù tra quelle stelle.
I nonni avevano due cani,due segugi che secondo me avevano qualcosa di umano.
Erano in pochi alla sera a guardare la televisione in quella borgata,il nonno ne aveva una piccola della mivar ma l’avremo accesa si e no un paio di volte.
Un suo amico due case più su aveva le freccette e quante sfide ci abbiamo fatto,trent’anni fa.
Il mondo a casa dei nonni rallentava,d’inverno guardavo con occhio spiritato le fiamme della stufa accesa,e con la radio in sottofondo prima di addormentarmi parlavo con jago. Il nonno e la nonna mi credevano addormentato sul divano,io fissavo il muso del cane e con quegli occhi in mente mi addormentavo.
I nonni sono poi morti a breve distanza uno dall’altro nell’85 schiacciati dai tanti anni.
Non li ho mai visti litigare,affrontavano i problemi della vita lentamente e mi hanno insegnato tante cose.
Una frase di mia nonna Teresa era “ad arrabbiarti fai doppia fatica,a prendertela e a fartela passare”
 
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