Ritrovare un sentiero perduto - metodo Galton

Buondì,
Ho già avuto modo di manifestare sul forum l'idolatria folgorante che mi ha pervaso nel leggere il libro "The Art of Travel" di Sir Francis Galton, disponibile in pdf in inglese su http://galton.org per l'assoluta genialità ed attualità di certi suggerimenti e argomentazioni in esso contenuti, oltre all'indubbio interesse storico che il volume riveste, per le eclettiche considerazioni dell'autore, che danno un'idea limpida della società dell'epoca.

(per chi poi si occupa di scienze naturali o forensi, invito a leggere gli studi di Galton su genetica e impronte digitali, su cui è stato pioniere)

Da questo volume ho tratto spunto per rielaborare in termini meno criptici le tecniche illustrate da Galton per ritrovare un sentiero o altro punto di riferimento quando si è smarriti nel nulla.
ovviamente invito tutti a leggere il "disclaimer" in fondo al file che vado ad allegare, nonché a capire che si tratta di idee maturate da Galton sulla base della sua esperienza come esploratore di nuove terre, ben poco utili in un contesto naturale come quello italico, dove camminare in linea retta fuori sentiero è praticamente impossibile per l'orografia non pianeggiante del territorio non antropizzato.

Ad ogni modo, affascinato dalla scientificità del metodo, ho voluto creare una sorta di "vademecum" che volendo può essere stampato e portato con sè, per puro diletto.

Siccome non sono un matematico (anzi, chiedo aiuto a chi sa fare a mano divisioni con divisore a più cifre, con virgola decimale) se qualcuno ha idee o suggerimenti per contribuire ad ultimare il lavoro, ben venga!

Il file è in allegato.

Buona lettura, attendo critiche e suggerimenti.

ciao,
jack.
 

Allegati

  • Ritrovare un sentiero perduto - metodo Galton.pdf
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Ultima modifica di un moderatore:
Ti consiglio di metterci degli esempi, con dei valori e relativi calcoli, così da far capire meglio il tutto.

Per il calcolo del seno il tutto è giusto se effettivamente il raggio è di 10 cm., ma dev'essere 10 cm., se lo si stampa e non è preciso il tutto va a farsi benedire, cioè non puoi divedere per dieci ma per la misura reale del raggio.

Ma toglimi una curiosità ...... non bastava la formula semplificata ? Cioè con quella determini "entro" quanti m/km/anni_luce trovi la strada, non credo che ti cambi la vita se questo valore è poi inferiore :) ..... al limite potresti fare la stessa tabella con più valori.

Ciao :si:, Gianluca
 
sì forse bastava la tabella semplificata, ma siccome era interessante verificare il calcolo matematico alla base del sistema, ho voluto provare a renderlo fattibile anche "sul campo".
un'appendice con un esempio pratico è sicuramente una buona idea!
 
Ho letto.
Un po' ingenuamente e senza per forza voler banalizzare, mi pare un ragionamento teorico corretto, dove per fortuna la pratica sul terreno quasi sempre è più semplice.

Va premesso che quasi sempre (non sempre...) è possibile ritrovare un "tracciato" perduto tornando sui propri passi (fanno eccezione situazioni tipo distese desertiche o di neve senza punti di riferimento orografici e magari in condizioni meteo proibitive).
Va detto anche che in Italia basta camminare un paio d'ore in una direzione che il buon senso ci suggerisce per arrivare almeno ad un sentiero che percorso "alla bassa" ci riporta alla civiltà. Ma sir Dalton non pensava all'Italia... e certamente aveva dimenticato a casa la mappa 1:25000.

Vedo anche complicato che l'escursionista medio, sperduto, stanco, con il buio che si avvicina, magari un po' impaurito o preoccupato, si sieda su un sasso e si metta ad eseguire i calcoli del primo sistema del parallelogramma...

Il secondo metodo invece mi sembra più intuitivo anche perché, una volta allontanatisi per una distanza sufficiente dal centro dell'ottagono (su questo occorre attenzione e abbondare abbastanza) si può percorrere il perimetro anche senza un rigorosissimo rispetto degli azimut e della distanza percorsa sui lati dell'ottagono (ad esempio a causa di ostacoli). Iniziando a camminare tornando sui nostri passi per raggiungere il primo lato dell'ottagono (e magari tornando indietro già così ci "ritroviamo") si può decidere se girare in senso orario o antiorario a seconda che il tracciato da ritrovare sia con ragionevole certezza alla nostra dx o sx.

Insomma lo vedo come un metodo che si può applicare razionalmente, se si mantiene la calma, anche senza necessità di eseguire concretamente dei calcoli.

Che ne dite?
 
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sicuramente l'escursionista medio, per giunta sguarnito di cartina e di spirito d'osservazione del territorio, non è paragonabile alla figura dell'esploratore ottocentesco :D

il metodo ottagono è buono perchè permette di girare in cerchio senza perdersi. non sarebbe possibile nemmeno con una bussola seguire una circonferenza perfetta. utile anche solo per stabilire un perimetro della zona, senza che il centro sia a vista.

...tra l'altro ho già individuato un errore concernente la "valutazione delle risposte", sul calcolo dell'angolo individuato dagli azimuth.
 
Infatti, secondo me si può arrivare ad una semplificazione del metodo dell'ottagono che non faccia fuggire i "rimandati in matematica" quando invece con un po' di buon senso il sistema si può applicare anche in condizioni di stanchezza e stress.
 
Mi ricorda tanto il metodo di ricerca subacquea di un oggetto smarrito, di cui si conosce +/- la posizione, ma lì si procedeva per spirali in allargamento.
Ora non ho avuto il tempo di leggere con calma e fare i calcoli, ma la logica mi porterebbe a dire: tornare sui propri passi, se si è in possesso di cartina e bussola al primo bivio ci si ferma , magari ci si lascia un bel segno, facile da individuare da qualunque direzione, ci si guarda intorno, si cercano dei punti riconoscibili sulle mappe e si decide la direzione.
Per me, in bosco, se non si vedono punti di riferimento si continua a tornare indietro sui propri passi, alla fine la Selva Oscura non sarà poi infinita, e allora ci saranno o punti di riferimento riconoscibili (vette, paesi, strade etc etc).
Se manca la visibilità (buio, nebbia, pioggia fitta), meglio fermarsi e aspettare che la visibilità torni, che significa aspettare l'alba o che la nebbia si alzi, che la pioggia finisca, etc etc.

Ma io penso a situazioni montuose, in pianura devo pensarci, ma di sicuro propendo per un metodo tendente al circolare. Ci penso
 
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Mi ricorda tanto il metodo di ricerca subacquea di un oggetto smarrito, di cui si conosce +/- la posizione, ma lì si procedeva per sirali in allargamento.
[....] ma di sicuro propendo per un metodo tendente al circolare. Ci penso
Rispetto all'ottagono, la spirale ti fa percorrere molta più strada.
E in generale seguire una linea curva è più difficile che una spezzata.
 
Ho aggiornato il file, correggendo un errore madornale sul calcolo del seno e anche integrando l'ottagono con l'idea di tornare indietro, più altre cose ;)
 
dico, ma se proprio devi andare a fare la popò appartandoti e non ti vuoi confondere, porta con te una matassina di cordino. prima di avventurarti (non aspettare l'ultimo momento così che devi quasi scappare con le braghe mezze calate) lo leghi ben bene ad un albero oppure nel dubbio gli cementi un moschettone così basterà fargli fare un giro ad un ramo e poi lo blocchi ad cordino della matassa (e che caspita è proprio a prova di cretino!!!) e ti allontani finchè hai pudore e cordino... mi raccomando però se strada facendo trovi un precipizio fermati ed espleta la funzione che siamo stanchi di aspettarti!!! cazzarò è vero che certi americani sono tordi assai ma credo che così siamo ben oltre il fool proof :)
 
non credo che l'idea che aveva in mente Galton (inglese non americano) fosse proprio quella della pupù, ma sicuramente è quella la maggior causa di allontanamento dai sentieri, perlomeno oggigiorno.
 
Non so se avete letto la notizia di pochi giorni fa del ritrovamento, dopo qualche anno, del cadavere di una escursionista americana che si era persa proprio per espletare i propri bisogni fisiologici.....

Che poi non capisco la necessità di fare chissà quanta strada dal sentiero per avere un pò di privacy. Se ci sono alberi bastano 5 metri, se non ci sono alberi ne bastano 10..............

E c'è qualcuno che dal sentiero nemmeno si allontana. Qualche anno fà dopo una curva mi sono trovato davanti una signora che stava "innaffiando" proprio sul sentiero. E dopo l'ho sentita dire al marito: "l'ho fatta sopra una fragolina" .
Da quel momento non ho più mangiato le fragoline che stanno vicino ai sentieri.............

francesco
 
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