- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati
Data: 04/03/2016
Regione e provincia: Abruzzo (Aq)
Località di partenza: Fonte Vetica
Località di arrivo:
Tempo di percorrenza: 8h circa a/r, pause incluse
Chilometri: 19 km
Grado di difficoltà: EE (la Fornaca e la normale al Prena innevata) / F (il canale alla Cima delle Veticole)
Descrizione delle difficoltà: condizioni invernali severe (nebbia, vento, freddo intenso), lunghissimo avvicinamento interamente su neve, innevamento non uniforme lungo la Fornaca (con possibili conseguenti cadute fra i massi), canale alla Cima delle Veticole con pendenza in un tratto superiore ai 45 gradi
Periodo consigliato: l'ambiente e' severo e in ogni stagione occorre la massima attenzione. In invernale ovviamente occorrono abbigliamento e attrezzatura adeguati.
Segnaletica: pochissimi segnali non coperti dalla neve lungo la "normale" al Prena, intercettata dopo aver percorso interamente la Fornaca per poi risalire oltre all'ex Bivacco Lubrano.
Dislivello in salita: oltre i 1400 m cumulativi (tantissimi saliscendi, dato che il percorso era quasi interamente fuori sentiero)
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2154 m. (poco prima di arrivare al Vado di Ferruccio). 2044 m. la vetta di Cima delle Veticole
Accesso stradale: a Fonte Vetica si arriva solamente da Castel del Monte e si parcheggia l'auto davanti la sbarra a poche decine di metri dal Ristoro Mucciante
Traccia GPS: http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=12457858 (tracciata dal mio amico Francesco)
Partecipanti: io, Francesco, Valerio
Descrizione
Bellissima e tosta uscita invernale caratterizzata da un meteo sfavorevole e un clima rigido e freddo per quasi tutta la mattinata. Da Fonte Vetica si parte per un lungo avvicinamento al M.Prena che ci vedra' attraversare quasi fedelmente il percorso intero (e non banale) della Fornaca, per poi ricongiungerci sulla via normale.
Dopo aver rinunciato a malincuore al Prena causa meteo a poca distanza dal Vado di Ferruccio (nebbia molto fitta, vento forte, nevicata in corso), decidiamo di riscendere alla sella sotto i ruderi del Bivacco Lubrano e da li' risalire per un simpatico canalino con pendenza massima superiore ai 45 gradi, fino alla vetta della Cima delle Veticole (2044 m.).
Giornata molto intensa, faticosa, non semplice, ma tanta soddisfazione!
Noi puntiamo sempre al massimo, anche con condizioni meteo non eccelse, poi tutto quello che viene in piu' e' guadagnato, e oggi abbiamo ricevuto davvero tanto.
Arriviamo a Fonte Vetica ancora con l'oscurita' alle ore 5.00. Le condizioni sono davvero severe, ma ce lo aspettavamo. Partiamo alle 5.20 con le frontali.
L'avvicinamento e' lunghissimo e le condizioni meteo di certo non ci aiutano. Il Prena e' avvolto dalla nebbia, alla nostra sinistra riusciamo a scorgere solo il Monte Bolza. Tornare indietro? per ora non se ne parla neanche. Decidiamo di andare avanti almeno fino al Vado di Ferruccio con la speranza che migliori
Dalla strada asfaltata, interamente innevata, ci indirizziamo verso la Fornaca, dapprima larghissima, poi sempre piu' stretta e sempre meno banale. L'ambiente e' severo d'estate, figuriamoci d'inverno. Un posto in queste condizioni estreme solo per persone motivate...
Nella parte sommitale della Fornaca, dato l'innevamento non regolare, decidiamo di abbandonare il progetto di seguire la linea usata dagli scialpinisti per la discesa e quindi decidiamo di risalire per scomodi canalini fino ad intercettare la via normale, direzione Vado di Ferruccio. La nebbia e il forte vento non solo non diminuiscono, ma comincia anche a nevicare. Saliamo per la normale fino a quota 2154 m., quando di comune accordo decidiamo che con le condizioni meteo attuali non e' il caso di raggiungere il vicino Vado di Ferruccio e tentare la vetta del Prena (oltre al meteo abbiamo anche considerato i tempi lunghi di discesa e di ritorno alle auto causati dalla strada chiusa).
Siamo ancora pieni di energie e decidiamo quindi di salire sulla sottostante Cima delle Veticole, un "montarozzo" di 2044 metri gia' fatto diverse volte in estiva ma che in invernale puo' riservare gradite sorprese se fatto lungo uno dei vari canali da nord-est.
Riscendiamo quindi fino alla parte sommitale della Fornaca, superiamo la collinetta dove una volta vi era il Bivacco Lubrano e quindi risaliamo per un simpatico canale da me denonimato Canale di Fonte Fornaca.
La pendenza iniziale e' contenuta entro i 40 gradi, ma un tratto richiede maggiore attenzione e supera i 45, dopo il quale il percorso ritorna meno ripido fino a raggiungere la vetta.
Di fronte abbiamo il Prena in tutta la sua bellezza e nonostante la nebbia si distinguono bene le vie di salita Brancadoro e Laghetti. Proprio quando stiamo gustandoci la vetta il tempo si schiarisce e come d'incanto la nebbia sparisce, lasciando posto ad un sole caldo e confortevole.
Ovviamente nessun rimpianto, dato che comunque saremmo dovuti essere in vetta al Prena entro le ore 11.30 max, ma tanta soddisfazione per essere stati li', per averci provato, per esserci messi in gioco, per aver vissuto la montagna in condizioni invernali e severe.
Riscendiamo quindi per i docili pendii sud fino a toccare e superare la vetta del Monte Veticoso (quota 1876 m.), quindi tagliamo a sx in direzione strada della miniera, che percorreremo fino a tornare a Fonte Vetica.
Data: 04/03/2016
Regione e provincia: Abruzzo (Aq)
Località di partenza: Fonte Vetica
Località di arrivo:
Tempo di percorrenza: 8h circa a/r, pause incluse
Chilometri: 19 km
Grado di difficoltà: EE (la Fornaca e la normale al Prena innevata) / F (il canale alla Cima delle Veticole)
Descrizione delle difficoltà: condizioni invernali severe (nebbia, vento, freddo intenso), lunghissimo avvicinamento interamente su neve, innevamento non uniforme lungo la Fornaca (con possibili conseguenti cadute fra i massi), canale alla Cima delle Veticole con pendenza in un tratto superiore ai 45 gradi
Periodo consigliato: l'ambiente e' severo e in ogni stagione occorre la massima attenzione. In invernale ovviamente occorrono abbigliamento e attrezzatura adeguati.
Segnaletica: pochissimi segnali non coperti dalla neve lungo la "normale" al Prena, intercettata dopo aver percorso interamente la Fornaca per poi risalire oltre all'ex Bivacco Lubrano.
Dislivello in salita: oltre i 1400 m cumulativi (tantissimi saliscendi, dato che il percorso era quasi interamente fuori sentiero)
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2154 m. (poco prima di arrivare al Vado di Ferruccio). 2044 m. la vetta di Cima delle Veticole
Accesso stradale: a Fonte Vetica si arriva solamente da Castel del Monte e si parcheggia l'auto davanti la sbarra a poche decine di metri dal Ristoro Mucciante
Traccia GPS: http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=12457858 (tracciata dal mio amico Francesco)
Partecipanti: io, Francesco, Valerio
Descrizione
Bellissima e tosta uscita invernale caratterizzata da un meteo sfavorevole e un clima rigido e freddo per quasi tutta la mattinata. Da Fonte Vetica si parte per un lungo avvicinamento al M.Prena che ci vedra' attraversare quasi fedelmente il percorso intero (e non banale) della Fornaca, per poi ricongiungerci sulla via normale.
Dopo aver rinunciato a malincuore al Prena causa meteo a poca distanza dal Vado di Ferruccio (nebbia molto fitta, vento forte, nevicata in corso), decidiamo di riscendere alla sella sotto i ruderi del Bivacco Lubrano e da li' risalire per un simpatico canalino con pendenza massima superiore ai 45 gradi, fino alla vetta della Cima delle Veticole (2044 m.).
Giornata molto intensa, faticosa, non semplice, ma tanta soddisfazione!
Noi puntiamo sempre al massimo, anche con condizioni meteo non eccelse, poi tutto quello che viene in piu' e' guadagnato, e oggi abbiamo ricevuto davvero tanto.
Arriviamo a Fonte Vetica ancora con l'oscurita' alle ore 5.00. Le condizioni sono davvero severe, ma ce lo aspettavamo. Partiamo alle 5.20 con le frontali.
L'avvicinamento e' lunghissimo e le condizioni meteo di certo non ci aiutano. Il Prena e' avvolto dalla nebbia, alla nostra sinistra riusciamo a scorgere solo il Monte Bolza. Tornare indietro? per ora non se ne parla neanche. Decidiamo di andare avanti almeno fino al Vado di Ferruccio con la speranza che migliori
Dalla strada asfaltata, interamente innevata, ci indirizziamo verso la Fornaca, dapprima larghissima, poi sempre piu' stretta e sempre meno banale. L'ambiente e' severo d'estate, figuriamoci d'inverno. Un posto in queste condizioni estreme solo per persone motivate...
Nella parte sommitale della Fornaca, dato l'innevamento non regolare, decidiamo di abbandonare il progetto di seguire la linea usata dagli scialpinisti per la discesa e quindi decidiamo di risalire per scomodi canalini fino ad intercettare la via normale, direzione Vado di Ferruccio. La nebbia e il forte vento non solo non diminuiscono, ma comincia anche a nevicare. Saliamo per la normale fino a quota 2154 m., quando di comune accordo decidiamo che con le condizioni meteo attuali non e' il caso di raggiungere il vicino Vado di Ferruccio e tentare la vetta del Prena (oltre al meteo abbiamo anche considerato i tempi lunghi di discesa e di ritorno alle auto causati dalla strada chiusa).
Siamo ancora pieni di energie e decidiamo quindi di salire sulla sottostante Cima delle Veticole, un "montarozzo" di 2044 metri gia' fatto diverse volte in estiva ma che in invernale puo' riservare gradite sorprese se fatto lungo uno dei vari canali da nord-est.
Riscendiamo quindi fino alla parte sommitale della Fornaca, superiamo la collinetta dove una volta vi era il Bivacco Lubrano e quindi risaliamo per un simpatico canale da me denonimato Canale di Fonte Fornaca.
La pendenza iniziale e' contenuta entro i 40 gradi, ma un tratto richiede maggiore attenzione e supera i 45, dopo il quale il percorso ritorna meno ripido fino a raggiungere la vetta.
Di fronte abbiamo il Prena in tutta la sua bellezza e nonostante la nebbia si distinguono bene le vie di salita Brancadoro e Laghetti. Proprio quando stiamo gustandoci la vetta il tempo si schiarisce e come d'incanto la nebbia sparisce, lasciando posto ad un sole caldo e confortevole.
Ovviamente nessun rimpianto, dato che comunque saremmo dovuti essere in vetta al Prena entro le ore 11.30 max, ma tanta soddisfazione per essere stati li', per averci provato, per esserci messi in gioco, per aver vissuto la montagna in condizioni invernali e severe.
Riscendiamo quindi per i docili pendii sud fino a toccare e superare la vetta del Monte Veticoso (quota 1876 m.), quindi tagliamo a sx in direzione strada della miniera, che percorreremo fino a tornare a Fonte Vetica.
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