Sempre piu vegani e vegetariani.

molti vegani vorrebbero imporre il loro credo, anche a forza, negando in tal modo molti diritti degli altri. affermano di difendere i diritti degli animali. .

Allora, io sono contrario all'imposizione forzata delle proprie idee, anche se ammetto che a volte ha funzionato.
Rimasi stupefatto nel sapere da un'interessante serie di audiodocumentari RAI che in Giappone la pedofilia era ben attiva e che fu debellata con l'imposizione della nostra cultura su questo particolare punto, soprattutto dopo la guerra. Se mi dicessero che ho la possibilità di fare marcia indietro e farne promuovere l'abolizione invece con un lungo processo culturale, non lo farei.
Ma questo perché ormai il risultato c'è. Io resto convinto che usare la violenza sia una scorciatoia molto pericolosa e non mi passa neanche per l'anticamera del cervello di andare in Africa a imporre la fine delle mutilazioni genitali a suon di cannonate, così come non mi passa per l'anticamera del cervello di andare a tagliare le gomme dei cacciatori, anche perché innesco processi imprevedibili (alla libica per intenderci).
L'uso della violenza per imporre le proprie idee - per capirci - è paragonabile all'uso dell'uso dei farmaci per il colesterolo piuttosto che fare lo sforzo di modificare la dieta; è vero, posso poi continuare a mangiare burro e salsicce a go-go. Il problema è risolto in breve, ma gli effetti collaterali te li trovi tutti sparpagliati nel resto dell'organismo.
E purtroppo, come di fatto si preferisce la comoda pillola, per molti l'imposizione forzata delle proprie idee pare il rimedio miracoloso.

qualcuno poco tempo fa ha detto che bisogna lottare per i propri diritti, non per togliere quelli degli altri.

Qui però sorge un problema; un conto quando si discute dei propri diritti e un conto quando - per il contesto sociale - si parla di diritti di soggetti terzi che taluni riconoscono e talaltri no. Nel momento in cui vado a toccare il diritto di avere uno schiavo, tolgo un tuo diritto o ne riconosco uno a chi non ne ha?
E per non parlare di animali, prendiamo il discorso contraccettivi e aborto. Nel primo caso i cattolici pretendono di impormi la loro visione di sessualità, togliendomi il diritto di viverla come desidero, e lo contesto con forza, nel secondo si coinvolge un soggetto terzo in bilico fra l'essere riconosciuto e no. Quando, come vegano, mi si rivolge lo slogan "difendi i girini e uccidi i bambini" accusandomi di incoerenza, devo avere l'onestà mentale di riconoscere che l'argomento è fondato, trattandosi di embrioni in entrambi i casi, ed affrontarlo per armonizzarlo con la visione che intendo proporre.

ok, la nostra societa' funziona su basi un po' diverse dalla natura, senza dubbio. ma gli umani restano animali a tutti gli effetti. le logiche sottostanti sono le stesse. un buon corso di etologia fa capire tante cose anche su noi stessi.

Beh, qui si tratta di semplice diversa valutazione, per me invece gli umani sono ben diversi perché hanno potenzialità ben superiori nel bene e nel male rispetto agli altri abitanti del pianeta. La cultura ad esempio - almeno nell'accezione intellettualistica e non come usanze di vita - è qualcosa che esorbita totalmente dal contesto naturale.

Ciao
Roberto
 
@rob62 Nulla di personale e lungi da me togliere a Cesare quello che è di Cesare :) ma io rimango dell'idea che la coscienza di una persona può mutare per svariati motivi e non è detto che chi promuove un cambiamento, sulla falsa riga, sia necessariamente parte attiva di quel mutamento.
(...) Perché, non riconosco, per default, l'attività divulgativa di una parte rispetto all'altra ? Perché proprio perché è importante il "fine" che si tende a giustificare qualsiasi "come", non importa quanto secchi i maroni agli altri .... l'importante è che

Capisco la speranza di farmi smettere di rompere facendomi credere che non serve a niente :), ma vedo i fatti concreti: gli effetti nei decenni scorsi del mio comportamento su alcune persone hanno portato una modifica del loro; chi ha ridotto i consumi di carne, che ha smesso di consumare certi prodotti, taluni sono diventati vegetariani o vegani. Ed io non faccio propaganda diretta con chi conosco, sapendo quanto sia pericoloso per i rapporti interpersonali; aspetto che l'argomento esca da solo a seguito di un mio comportamento, spiego la mia posizione e "propagando" con misura.

Solo a me capita questo? Non credo proprio, capita a tutti coloro che presentano una nuova proposta in modo sostenibile. E messi insieme si "fa" il cambiamento.
Tu fai esempi di ritorno al passato (allevamenti non intensivi, artigianato), ma questi invece sono movimenti in avanti. Se dicevi a tuo nonno se era giusto dare i diritti che ha oggi una donna, avrebbe scosso la testa. Quindi per quali altri motivi oggi la coscienza collettiva li riconosce se non principalmente per le lotte che le donne hanno fatto?
E i diritti dei neri in America nel dopoguerra, sono arrivati per una coincidenza astrale o hanno influito Martin Luther King e tutti gli altri?

Purtroppo che molti vogliano raggiungere un fine "nobile" con qualsiasi mezzo è palese (non certo solo per i vegani), ma non è sostenendo che la loro attività non abbia risultati che si risolve il problema della rompitura, si può esigere piuttosto che tale rompitura sia incanalata nei binari della civile convivenza.
Io le benedizioni in casa non le sopporto (le detesto per principio perché sono sempre seguite dall'offerta e le ritengo la classica finta spiritualità che danneggia quella vera).
Però ogni anno il prete lascia il messaggio che verrà per benedire la mia casa ed io regolarmente non mi faccio trovare in casa, al che lui lascia il biglietto che è passato a visitarmi e che se sono interessato posso telefonargli.
Devo forse contestare il suo diritto di cercare di redimere un miscredente o dirgli di non andare in giro a fare il suo mestiere di predicatore perché tanto non serve a niente? Con me non serve a niente, ma con altri serve eccome, non lo posso negare.
Così come a me servono eccome queste discussioni, perché emergono osservazioni e controdeduzioni con le quali posso calibrare la mia attività e metterle a disposizione di tutti.

Ad esempio la questione che la dieta vegana sia la più naturale fa a pugni con l'utilità - quasi necessità - di alcuni integratori e giustamente vien fatto notare. Meglio quindi dire quel che è: una scelta nonviolenta morale ma salutisticamente sostenibilissima, e rivendicarla spiegandone il perché, mettendosi bene in testa che in Italia è già tanto se nei prossimi lustri si riuscirà ad evitare di essere sbeffeggiati per questo.
Ma almeno la casa del futuro sarà fatta con mattoni solidi e senza buchi sul tetto, non con paglia che viene spazzata via col primo temporale.

Ciao
Roberto


 
Il fatto che siano più accettati vuol solo dire che la società è meno chiusa mentalmente e più rispettosa delle minoranze. Vale lo stesso ad esempio per le coppie omosessuali penso: oggi non sono così emarginate dalla società come 50 o 100 anni fa, ma non per questo cambiano di numero.. :)

Poi oggi c'è più attenzione alla salute ed è pure un po' una moda ad esempio il vino vegano.. mi paiono cose solo di facciata queste :-?
 

Il fatto che siano più accettati vuol solo dire che la società è meno chiusa mentalmente e più rispettosa delle minoranze. Vale lo stesso ad esempio per le coppie omosessuali penso: oggi non sono così emarginate dalla società come 50 o 100 anni fa, ma non per questo cambiano di numero.. :)

Appunto, ma se siete contenti nel pensare che questo è avvenuto per gemmazione spontanea o per congiunzione astrale, nulla da obiettare, anzi meglio, così possiamo andare avanti tranquilli a contagiare il tessuto sociale :)
Non cambiano di numero perché l'orientamento sessuale è difficile da cambiare (e poi perché uno deve farlo?), gli orientamenti culturali si modificano eccome, come quelli politici.

Poi oggi c'è più attenzione alla salute ed è pure un po' una moda ad esempio il vino vegano.. mi paiono cose solo di facciata queste :-?

Guarda che fino a qualche decennio fa la scelta anche solo vegetariana era considerata (da noi) pericolosissima per la salute, così come ora per molti la scelta vegana. Il fattore moda esiste per certo, e rischia pure di essere deleterio.

Ciao
Roberto
 
D

Derrick

Guest
Mah, io sono "sostanzialmente vegetariano" dal 1987 circa, e nessuno mi ha mai trattato come uno squilibrato (o non per questo motivo :) ). Nei ristoranti chiedevo che secondi avevano non di carne e la risposta tranquilla tranquilla era sempre fra queste due:
- posso farle una scamorza;
- posso farle una frittata.

Curiosamente la scamorza era sempre citata prima della frittata, la frittata, i ristoranti, si vergognavano a farla (come dire: se vai al ristorante e mangi una cosa superbanale come una frittata, significa che il resto è veramente pessimo).

Poi ho capito che, alla fine, per uno come me che mangia carne due volte al mese, può benissimo essere quella volta che vado al ristorante che nel frattempo è diventato quasi sempre, se non è una pizzeria, un ristorante cinese (che costa meno, mi fa mangiare "diverso", e che comunque la frittata l'ha sempre. La scamorza no. Ha il tofu ma preferisco il formaggio. E ha il vino buono a prezzo decente!).

Comunque è l'idea del secondo, o del dolce, che è sbagliata. Ora se ho ancora fame come dessert prendo un fiore di zucca fritto. Molto, ma molto più leggero di un tiramisù a fine pasto.

Comunque un vegano non ha nulla a che vedere con un vegetariano. Non sono due sottospecie della stessa specie, sono due species diverse di due genus diversi.
Il vegetariano è vegetariano perché lo fa star meglio. Non è diverso da uno che fa sport, o non fuma, o non parla di politica perché lo fa star male.

Il vegano è uno che pensa che il mondo sia stato sbagliato negli ultimi 300.000 anni ma ora arriva lui e il mondo diventa migliore. Se è stata abolita la schiavitù, allora potremo pure abolire il furto di uova perpetrato, giornalmente, ai danni delle indifese galline.

Il vegano sarebbe vegano anche se ciò lo facesse stare peggio nel corpo, perché si sentirebbe più puro nell'anima. In sostanza, il vegano appartiene ad un credo religioso, mentre il vegetariano è semplicemente ed "egoisticamente" salutista.
 
Ultima modifica di un moderatore:
@Ciccio74

Cioè mi stai dicendo che un vegetariano/vegano, all'ombra del più grande camino di centrale termoelettrica d'Europa in padania o nei pressi del più grande siderurgico d'Europa nella mia terronia, vive più a lungo e con meno problemi di altri???

Hai scoperto la cura comtro l'inquinamento???

Ma per favore, non scherziamo sulle tragedie vere, su.


Mi dispiace molto per la tua risposta, palesemente fuoriluogo e gratuitamente fuori contesto.
Io ho solo risposto (tra l'altro con un forse) alla tua domanda volutamente provocatoria che riporto sotto. Non mi sono mai sognato di affermare quello che tu cerchi di far passare come un mio maldestro tentativo.
Da questo deduco che abbiamo un modo molto distante di confrontarci e da oggi eviterò di farlo.

A parte che, pace all'anima sua, morì due anni dopo quella dichiarazione e dopo un paio di anni di problemi cardiaci e respiratori (a quanto si legge nelle sue bio non ufficiali ma comunque mediamente attendibili come Wiki) se la Hack fosse nata a Porto Tolle o Taranto la pratica vegetariana l'avrebbe "salvata"..? Mah...

PS
Anche stavolta, per dovere di cronaca, faccio presente che il " più grande camino di centrale termoelettrica d'Europa " non vuol dire il più inquinante , e se a quello ti riferivi la centrale più inquinante in Italia è la Federico II (Cerano - Brindisi ) che in Europa è al sesto posto (tra le centrali elettriche ) per emissioni, e al 33° tra le industrie più in quinanti d'Europa.
Per l' ILVA di Taranto questa risulta al 29° posto tra le industrie più inquinanti d' Europa.

 
@Ciccio74



Mi dispiace molto per la tua risposta, palesemente fuoriluogo e gratuitamente fuori contesto.
Io ho solo risposto (tra l'altro con un forse) alla tua domanda volutamente provocatoria che riporto sotto. Non mi sono mai sognato di affermare quello che tu cerchi di far passare come un mio maldestro tentativo.
Da questo deduco che abbiamo un modo molto distante di confrontarci e da oggi eviterò di farlo.



PS
Anche stavolta, per dovere di cronaca, faccio presente che il " più grande camino di centrale termoelettrica d'Europa " non vuol dire il più inquinante , e se a quello ti riferivi la centrale più inquinante in Italia è la Federico II (Cerano - Brindisi ) che in Europa è al sesto posto (tra le centrali elettriche ) per emissioni, e al 33° tra le industrie più in quinanti d'Europa.
Per l' ILVA di Taranto questa risulta al 29° posto tra le industrie più inquinanti d' Europa.

Accetto la tua critica, non mangio pietre filosofali a colazione, ma ti invito a rileggere quanto hai scritto e soprattutto come lo hai scritto. Ora, nella tua risposta piccata (tranquillo, ci può stare) hai molto meglio argomentato e motivato le tue dichiarazioni senza tirare in ballo citazioni altisonanti: comunque non hai chiarito il tuo punto di vista, essere sibillino aiuta poco in un forum virtuale, ma tant'è, se pensi di essere stato univoco al di là di ogni dubbio, stiamo a posto così.

Ho fatto due esempi citando nord e sud italiano per par-condicio, come tu stesso rilevi ho parlato di "più alto" e non di più inquinante non a caso per porto Tolle, centrale che comunque - anche alla luce delle condanne erogate - non emette essenza di lavanda nel'aria.

Tu non puoi saperlo, è vero, mi parli di Brindisi, io sono di Taranto (anche per l'ILVA ho citato dimensioni e non statistiche sull'inquinamento, avrai letto male): io ho vissuto e la mia famiglia vive cose delle quali probabilmente spero (credimi, te lo auguro con tutto il cuore) hai letto statistiche o studiato dati o ascoltato servizi TV.

Dovrei essere felice che l'ILVA sia "solo" al 29 posto delle industrie inquinanti d'Europa...? Vallo a spiegare agli orfani, alle vedove ed ai genitori che vedono i loro piccoli ammalarsi di leucemia o altre malattie terribili.

Come agli orfani della prima, come a quelli dell'ultima in classifica... si, su una cosa avevi ragione: io e te non abbiamo davvero più nulla da dirci.

Senza rancore.
 
Ultima modifica:
io trovo senza significato il ragionare tramite singoli esempi, voglio dire se Margherita o Luis hanno vissuto in un certo modo
cosa mi può indicare davvero?

no perché se dovessi guardare al singolo esempio ...allora prenderei me stesso... e potrei dedurne cose veramente aberranti.
cioè
fortuna mia da ragazzino non mi sono praticamente mai ammalato escluso morbillo e raffreddori vari ....raffreddori
che quando sui 16 anni decisi di non curare nemmeno con l'aspirina divennero sempre più rari.
Quello che potrebbe risultare strano è che :
allora mio padre fumava in casa ...ma molto una dietro l'altra sembrava di avere la nebbia in casa ...
.. dovremmo dedurne che il fumo passivo fa bene visto che io non mi sono ammalato?
la carne e gli insaccati la mangiavamo, senza esagerare perché mancavano le lire, e quindi anche di qualità bassa,
ma più volte la settimana c'era,
.. cosa dovremmo dedurre?
ma c'è di peggio, ricordo che qualcuno usava ancora il DDT! comunque pesticidi a gogo,:wall:
e la discarica comunale era una buca scavata a 2 metri dai campi coltivati ...
erano forse buone pratiche di coltura? :sbav:

cosa ne deduciamo? ... assolutamente nulla,
o meglio qualcosa forse si... possiamo sospettare che l'organismo di adatta alle condizioni in cui si trova
chi meglio è adattabile potrebbe essere carnivoro, vegano o insettivoro che comunque troverebbe un buon equilibrio.

L'unico che credo inadattabile è il nullivoro :D
 
Di bene in meglio...

faccio finta di non aver letto di esser stato chiamato maleducato (mi verrebbe da dire "come ti permetti" ma poi chissà come verrei epitetato) pur essendo certo che nulla di offensivo ho scritto...

mentre definire qualcuno "maleducato" prevedendo un'accezione personale, offensivo lo è ;)

Mi defilo completamente, tra assetato di sangue ed ora maleducato, ho fatto il pieno... se il tenore del dibattito, di fronte ad alcune evidenze (che non spostano nulla, per me ognuno ha il diritto di fare la scelta alimentare che vuole, la rispetto ma non può imporla al prossimo) deve esser questo: io sono sazio :biggrin:
 
Comunque cari avventurosi siamo un po' andati fuori topic.

In ogni caso l'argomento principale e tutti quelli su cui si è arrivati: trovo che siano interessantissimi. Lo scambio di opinioni purtroppo è limitato da una tastiera ed il tempo di leggere. Sarebbe bello approfondire il discorso passeggiando per un sentiero, o di fronte ad una bella tazza di tè.

Riguardo al basilico, ho fatto un esempio banale forse in parte sbagliato(in ogni caso erano sulla 40ina un discorso sentito in aula universitaria) ma era per dire che si ci sono sostanze cancerogene ma è pur vero che alcune lo sono più ed altre meno. E nel basilico come in tutti gli alimenti ci sono sostanze cancerogene sta a noi decidere quali assumere o meno. Ovviamente una dieta vegana o meglio ancora crudista ci potrebbe privare di molte di queste sostanze ma ciò non toglie che il tumore, purtroppo, potrebbe arrivare lo stesso. Lo ritengo il più grande male(inteso come malattia) dei nostri tempi.

Invece riguardo alla sperimentazione animale non dico che sono pro. Io sono chimico, ho studiato anche diversi corsi che comprendevano farmaci e prodotti agrochimici, per scelta, perché reputo l'argomento fondamentale per il mio corso di studi. E studiando negli anni sono venuto a conoscenza di centinaia di sostanze che proprio a causa di test non fatti, oppure nascosti hanno portato a morti se non peggio(come ad esempio figli con malformazioni).

Alcuni modi di trattare gli animali sono assurdi, come quello delle vacche con lo stomaco aperto per cui si poteva costantemente controllare il loro stomaco aprendo una valvolao_O. Altre ricerche sono necessarie. Come quelle sui topi e pesci per trovare le dosi letali di sostanze che potrebbero essere immesse sul mercato come gli insetticidi, fungicidi o pesticidi in generale(anche per questo sono a favore dei feromoni per combattere gli insetti, ma aimè è una branca della scienza ancora da esplorare per bene). Per quanto rigarda i farmaci non capisco come non sia possibile fare dei test, se non si vuole farli allora ci vorrebbero delle cavie umane, che sarebbero i pazienti.
 
Mah, io sono "sostanzialmente vegetariano" dal 1987 circa, e nessuno mi ha mai trattato come uno squilibrato (o non per questo motivo :)). Nei ristoranti chiedevo che secondi avevano non di carne e la risposta tranquilla tranquilla era sempre fra queste due:
- posso farle una scamorza;
- posso farle una frittata.

A me una volta invece in un ristorante in campagna è capitato questo: chiedendo sempre un secondo senza carne mi hanno risposto "Ah, ho capito, vuole il piatto freddo!" e mi hanno portato un vassoio con sottaceti, formaggi e... prosciutto, salame, coppa ecc. ecc.
Il prosciutto mica è carne!!!!:lol::lol:
 
Io non voglio nemmeno essere assolutista ma almeno vorrei che, per legge, la necessità di procedere con test
di medicinali su animali sia prima dimostrata!
Ma i sostenitori della vivisezione con cui mi sono confrontato si oppongono fieramente a questo,
dicono che prima di fare i test non possono dimostrare che servono...
ma sentito questo io che qualcosina di "vera scienza" conosco affermo che costoro non hanno nessun
principio di metodo scientifico.

Ma ti do ragione!

Sarai d'accordo con me però che non esiste soltanto il bianco ed il nero, anzi c'è tutta una serie di sfumature.
Questo per dire che un NO secco alla sperimentazione io lo ritengo completamente sbagliato come anche il SI secco. Bisogna valutare i casi.

Io credo che queste persone facciano delle congetture, ma in ogni caso devono anche dimostrare quelle che dicono, quindi possono pensare che qualcosa agisca in certo modo e magari hanno ragione, ma se sbagliano? c'è bisogno di certezze in alcuni casi ed è per questo che io credo che bisogni sperimentare.

In credo nella gente, ed il mondo continua a migliorare facendo stupidaggini ma ce ne accorgiamo dell'errore e miglioriamo. Dobbiamo cercare di imparare dai nostri errori e procedere in meglio, sbaglieremo ma poi impareremo e così via.
 
Ovviamente una dieta vegana o meglio ancora crudista ci potrebbe privare di molte di queste sostanze ma ciò non toglie che il tumore, purtroppo, potrebbe arrivare lo stesso. Lo ritengo il più grande male(inteso come malattia) dei nostri tempi.

Quoto.

E perchè il tumore è la malattia dei nostri tempi? Perchè si sta allungando la vita media e tra i tanti "fattori" di rischio per il tumore c'è anche l'età...

Quando il nostro organismo non è più in grado di riparare i danni che regolarmente coinvolgono il DNA, a causa dell'invecchiamento dei sistemi endogeni deputati a tale scopo, è facile che ciò porti alla formazione dei tumori.

Certo, ai tempi dei Romani, il problema dei tumori era poco sentito ma la vita media era sui 40 anni e si moriva per spada o per semplici setticemie dato che non si avevano antibiotici di sintesi e i "disinfettanti" erano quello che erano...
Ah, oltre a morire di parto, per le donne.
 
Capisco la speranza di farmi smettere di rompere facendomi credere che non serve a niente :), ma vedo i fatti concreti: gli effetti nei decenni scorsi del mio comportamento su alcune persone hanno portato una modifica del loro; chi ha ridotto i consumi di carne, che ha smesso di consumare certi prodotti, taluni sono diventati vegetariani o vegani. Ed io non faccio propaganda diretta con chi conosco, sapendo quanto sia pericoloso per i rapporti interpersonali; aspetto che l'argomento esca da solo a seguito di un mio comportamento, spiego la mia posizione e "propagando" con misura.
Nessuna volontà a farti smettere, lungi da me, anche perché poi si finirebbe a parlare di coltelli :) e lì ne capisco ancora di meno :biggrin:
Se dicevi a tuo nonno se era giusto dare i diritti che ha oggi una donna, avrebbe scosso la testa. Quindi per quali altri motivi oggi la coscienza collettiva li riconosce se non principalmente per le lotte che le donne hanno fatto?
E i diritti dei neri in America nel dopoguerra, sono arrivati per una coincidenza astrale o hanno influito Martin Luther King e tutti gli altri?
Capisco che il concetto "diritti" sia fondamentale per te, senza offesa, ma questo non vuol dire che tutto debba girare intorno ad esso :)

Mio nonno, ed io ;), non avrebbe riconosciuto in un allevamento intensivo una mancanza di diritti come non avrebbe visto come una conquista dei diritti, degli animali, un allevamento "tradizionale" ma semplicemente avrebbe visto che un allevamento intensivo produce un prodotto di basso costo ma anche di bassa qualità :puah: ..... nulla di più.

Lo stesso discorso l'avrebbe, ed io l'avrei confermato, per la produzione nel vino con additivi & edulcoranti o nell'uso eccessivo di fertilizzanti & company per i vegetali ..... lo traduciamo in una conquista dei diritti dell'uva e dell'insalata ? :lol: Non credo ;)

Personalmente sono contrario alla violenza gratuita, a prescindere dal soggetto, esso sia animale od umano, ma non per un rispetto di un diritto ma semplicemente perché se ha un senso, ha un motivo di essere applicata, diversamente è inutile e se è inutile è uno spreco; un animale allevato è già in una condizione, oggettiva, d'inferiorità, non ho bisogno d'infierire ulteriormente ma non per rispetto di "un diritto" (questi li lascio agli esseri umani).

L'uomo, a prescindere dalla sua alimentazione, è parte integrante della natura e, piaccia o non piaccia, vive perché qualcos'altro muore e, parallelamente, lui stesso può morire perché un altro organismo vuole vivere e, alla sua morte, lui stesso sarà fonte di risorse. Non per sentirmi come l'olio buono ma forse "io", in senso lato, questo l'ho interiorizzato, metabolizzato e accettato ..... probabilmente altri no.

Ciao :si:, Gianluca
 
Comunque un vegano non ha nulla a che vedere con un vegetariano. Non sono due sottospecie della stessa specie, sono due species diverse di due genus diversi.
Il vegetariano è vegetariano perché lo fa star meglio. Non è diverso da uno che fa sport, o non fuma, o non parla di politica perché lo fa star male. (...) Il vegano sarebbe vegano anche se ciò lo facesse stare peggio nel corpo, perché si sentirebbe più puro nell'anima. In sostanza, il vegano appartiene ad un credo religioso, mentre il vegetariano è semplicemente ed "egoisticamente" salutista.

Interessante questa tassonomia; recentissima però, visto che storicamente non è certo stato così, leggendo quanto si trova in opere specialistiche (dal "Vegetarismo nell'antichità" di Haussleiter ai "Filosofi e gli animali" di Ditadi).

Per brevità prendiamo da quanto scritto sul tema in Wikipedia

Plutarco
« Tu vuoi sapere secondo quale criterio Pitagora si astenesse dal mangiar carne, mentre io mi domando con stupore in quale circostanza e con quale disposizione spirituale l’uomo toccò per la prima volta con la bocca il sangue e sfiorò con le labbra la carne di un animale morto; e imbandendo mense di corpi morti e corrotti, diede altresì il nome di manicaretti e di delicatezze a quelle membra che poco prima muggivano e gridavano, si muovevano e vivevano. Come poté la vista tollerare il sangue di creature sgozzate, scorticate, smembrate, come riuscì l’olfatto a sopportarne il fetore? Come mai quella lordura non stornò il senso del gusto, che veniva a contatto con le piaghe di altre creature e che sorbiva umori e sieri essudati da ferite mortali?

Porfirio, nell'Astinenza degli animali, tratta il sacrificio degli animali e il consumo della carne come uno sviluppo del sacrificio umano e del cannibalismo, e riconosce una piena continuità fra uomo e animale, rivendicando per quest'ultimo non solo la ragione, ma anche un linguaggio, pur se l'essere umano non è in grado di comprenderlo: «è infatti come se i corvi sostenessero che solo la loro è voce e che noi siamo privi di ragione perché non diciamo parole facilmente riconoscibili ad essi.

Ancora, leggiamo quanto riporta Ovidio su Pitagora:
Per primo si scagliò contro l'abitudine di cibarsi di animali, per primo lasciò uscire dalla sua dotta bocca parole come le seguenti [...]: «Smettetela, uomini, di profanare i vostri corpi con cibi empi! Ci sono le messi, ci sono alberi stracarichi di frutti, ci sono turgidi grappoli d'uva sulle viti! Ci sono erbe dolci e tenere [...]. Avete a disposizione il latte e il miele profumato di timo. La terra nella sua
generosità vi propone in abbondanza blandi cibi e vi offre banchetti senza stragi e sangue [...]. Che enorme delitto è ingurgitare viscere altrui nelle proprie, far ingrassare il proprio corpo ingordo a spese di altri corpi, e vivere, noi animali, della morte di altri animali!

Qui non mi sembra vi siano ragioni "salutistiche" e si tratta di solo vegetarismo, perché si chiede di astenersi dalla carne; Pitagora avrebbe addirittura consigliato latte e miele...

Salto all'età moderna, prima che mi saltiate voi al collo all'idea di un excursus storico, e vediamo cosa è successo in Gran Bretagna, pigliando il nostro wiki, perché è perfettamente emblematico della situazione.

La Vegetarian Society è la più antica organizzazione vegetariana al mondo (...) Il Mahatma Gandhi, giunto a Londra all'età di vent'anni per studiare legge, entrò presto in contatto con i membri della Vegetarian Society, di cui divenne prima socio e poi dirigente.
Il 1º novembre 1944 Donald Watson ed Elsie Shrigley provocarono una scissione nel movimento, con la fondazione della Vegan Society, dopo che la Vegetarian Society non aveva accettato la proposta di escludere i latticini dai prodotti considerati vegetariani.

E' un po' duro pensare che Gandhi fosse "egoisticamente" solo salutista e che dopo la scissione del 1944 siano rimasti nella Società Vegetariana solo i salutisti.

I vegetariani per motivi di sensibilità "altruistica" e non "egoistica" sono molti di più dei vegani (vedo nel mio "circondario"), soprattutto fra gli affezionisti, perché è molto più facile essere vegetariani che vegani, ma, almeno in Italia, promuovono pubblicamente il vegetarismo in modo limitato, in quanto prima gli oppositori e adesso anche i vegani dicono loro: "e gli animali per uova e latte degli allevamenti?" Osservazione peraltro concreta, non opponibile ai (quasi) vegetariani per motivi salutisti come te, che possono presentarlo a terzi per tutt'altri motivi.
Così i vegani sono quelli che compaiono sui mezzi di informazione e sembrano molti di più di quel che sono.
E dato che adesso al vegetarismo vengono finalmente riconosciute qualità salutistiche, evidentemente crescono gli adepti "egoisticamente" salutisti. Da qui a considerarvi gli unici rappresentanti del vegetarismo, beh ne passa.

Poi se ti fa piacere sostenere che voi siete i razionali bravi e salutisticamente egoisti e noi un pericolo sociale, non è un problema; siamo sopravvissuti alle campagne dei Gesuiti negli anni '90 (del secolo scorso, prima saremmo finiti come le caldarroste), cercheremo di farcela anche adesso :biggrin:.

Mah, io sono "sostanzialmente vegetariano" dal 1987 circa, e nessuno mi ha mai trattato come uno squilibrato (o non per questo motivo :) ).

Ah beh, certo, come vegetariano (oltretutto "quasi") a fini salutisti non avrei avuto problemi (infatti nessuno obiettava se dicevo che la carne mi dava problemi digestivi), perché - essendo la motivazione "egoista" - ero conforme alla mentalità corrente, ma quando si scopriva che lo ero per le motivazioni nonviolente diciamo plutarchiche o porfiriane o gandhiane, cominciava lo spettacolo ::31::.

Capisco che il concetto "diritti" sia fondamentale per te, senza offesa, ma questo non vuol dire che tutto debba girare intorno ad esso :)

E' fondamentale nell'impianto che propongo, che gira attorno ad esso, mica pretendo che tutti debbano dire "anche per me":)

L'uomo, a prescindere dalla sua alimentazione, è parte integrante della natura e, piaccia o non piaccia, vive perché qualcos'altro muore e, parallelamente, lui stesso può morire perché un altro organismo vuole vivere e, alla sua morte, lui stesso sarà fonte di risorse. Non per sentirmi come l'olio buono ma forse "io", in senso lato, questo l'ho interiorizzato, metabolizzato e accettato ..... probabilmente altri no.

Ciascuno per me ha il diritto di proporre la propria di visione e la propria scala di valori all'opinione pubblica, poi questa decide quanto olio prendere da una damigiana e quanto dall'altra, ingurgitarlo e metabolizzarlo, sulla base della qualità del prodotto e del marketing associato. E - da vegano - devo dire che, visto il marketing proposto (come quello che ha dato il via a questa discussione), ha realmente del miracoloso la notorietà del veganismo registrata in Italia.

Ciao
Roberto
 
E' fondamentale nell'impianto che propongo, che gira attorno ad esso, mica pretendo che tutti debbano dire "anche per me":)
Questo lo capisco, ognuno porta la discussione dove ritiene opportuno, ma questo non vuol dire che poi ci si debba confrontare solo su quello.
visto il marketing proposto (come quello che ha dato il via a questa discussione), ha realmente del miracoloso la notorietà del veganismo registrata in Italia
? ..... non la capisco questa frase.
 
Questo lo capisco, ognuno porta la discussione dove ritiene opportuno, ma questo non vuol dire che poi ci si debba confrontare solo su quello.

beh, rileggendo i miei post, mi sembra che non abbia parlato proprio solo di quello, dipende dalle osservazioni fattemi; inoltre sono solo a pag. 24, me ne mancano altre 5 :biggrin:

? ..... non la capisco questa frase.

mi riferisco all'articolo riguardante i vegani che sono andati a far baccano da Cracco per il piccione. Ho potuto constatare che parecchi nel nostro ambiente concordano sull'autolesionismo di simili uscite sull'opinione pubblica. E per conferma, basta leggere i commenti a queste belle sparate (che oltretutto ha fatto gran pubblicità a Cracco).
Fabrizio dovrebbe premiarli come autori del miglior spot dell'anno a sostegno delle sue tesi :biggrin::biggrin:


Ciao
Roberto
 
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