La fusione col nucleare non c'entra nulla. Se parliamo di nucleare, parli di uranio, che è pericoloso. La fusione non l'ha mai fatta nessuno, e nessuno l'ha mai vista, salvo con la bomba a idrogeno. Certo, chissà, un giorno potrà essere fatta una centrale a fusione e si potrà pure andare su Marte ma, al momento, il "nucleare" è l'uranio, ed è pericoloso. E di fusione si parla come scusa per fare le centrali a fissione.
L'enegia da fusione nuclerare, se realizzata, ci metterebbe comunque in pericolo di catastrofe planetaria perché genererebbe, in pochi decenni, un problema di surriscaldamento del pianeta, dal momento che con l'energia a basso o bassissimo costo consumeremmo tutti molto di più e tutto quel calore prodotto la Terra non ce la farebbe più a smaltirlo verso lo spazio. Dovremo cominciare con un altro giro di conferenze internazionali per limitarne l'uso ecc. Pregate che non venga trovato il modo.
Le rinnovabili sono rinnovabili anche sotto il punto di vista dell'equilibrio termico del pianeta. Nel lungo periodo (un secolo, due) la risposta sono le rinnovabili, non certo la fusione e meno che meno la fissione, che è già stata condannata dalla storia.
L'argomento della risorsa in via di esaurimento non ha molto senso. Da quando sono bambino (ne ho 50) mi si dice che "tra quarant'anni il petrolio sarà esaurito" (e lo dicono pure per il rame). Andrebbe detto "le risorve note sono di 40 anni". Poi sicuramente se ne trovano altre. Fra Russia, Stati Uniti, e alcune zone dell'Africa, chissà quanti giacimenti non ancora trovati o non ancora estratti ci sono. Il punto è che l'uranio è pericoloso, non che è in via di esaurimento.
Essere contro il nucleare non è da "fanatici ambientalisti", è da persone col cervello in testa e la testa sul collo.
E' scandaloso che in un paese dove le scorie nucleari alla prima alluvione possono finire nel Po perché, in decenni, ancora non si è stati capaci di trovare un sito di stoccaggio si parli di centrali nucleari. Avendo dimostrato di essere politicamente incapaci di prendere certe decisioni, facciamocene una ragione e mettiamoci, comunque, una pietra sopra.
Noi, in questo momento, grazie alla gestione delle scorte che abbiamo, corriamo più rischi di chi il nucleare ce l'ha per produrre energia. Noi siamo più a rischio di Francia e Germania. Loro le scorie non le tengono in un isolotto tra due bracci di fiume!