Italia e crisi energetica

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Derrick

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Non è la fonte energetica che determina "il riscaldamento" ma il suo uso.

Se domani ci fossero tanti pannelli solari tali da soddisfare le esigenze del "mondo" il rischio di un uso smodato non sarebbe differente.

[Certo che sono cose diverse, la fissione è quella che fa paura, la fusione è, per ora, un'ipotesi, o una fantasia].

No la questione del surriscaldamento del pianeta è seria.
Prendi il caso dei combustibili fossili e della CO2. Se li tiri fuori dalle viscere della terra liberi della CO2 che era "intrappolata" nel sottosuolo e la spari in aria, alterando la composizione dell'atmosfera nel pianeta e causando l'effetto serra.

Con la fissione hai una cosa simile. Non c'è un problema di CO2. Ma c'è un problema di calore prodotto. L'energia nucleare (da fissione o da fusione) è calore "intrappolato" nella materia.

Quando trasformi la materia in calore (mi dispiace dover citare la solita formula di Einstein, e quindi non la cito) la materia del pianeta diminuisce (di qualcosa) e il calore aumenta (enormemente) perché l'energia (cioè il calore) contenuto nella materia è, come sappiamo, "spaventosamente grande". Cioè il rapporto energia prodotta / massa di combustibile bruciato è spaventosamente grande, centinaia di volte maggiore, vado a memoria, che con la fissione.

Se produci e produci e produci energia da fusione nucleare (o da fissione, ma da fusione, verosimilmene, ne puoi produrre enormemente di più, senza scorie e senza radiazioni, una pacchia, quindi andrà a finire che ne produrrai tantissima, di energia, centinaia di volte quella che produciamo ora) questa energia è tutto calore che rimane sul pianeta. Dove lo metti? Non c'è uno scarico, nel pianeta, dove metti il calore e tiri la catena!

L'energia solare non ha questo problema poiché non fa che convertire in elettricità una radiazione solare che già arriva, e che arriverebbe comunque, sulla Terra. L'energia solare costringe a pensare comunque in termini di risparmio energetico.

Con la fusione invece ci troveremmo tanti piccoli "soli", tante fusioni termonucleari sulla Terra che producono a costi ridotti quantità di energia enormi, troveremmo mille modi di sprecarla, useremmo l'energia in quantità e modi che ora neanche siamo capaci di immaginare e, alla lunga, aumenteremmo la temperatura del pianeta.
 
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Derrick

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Non ho questo tipo di ritorno, quale politico parla ancora di nucleare o del referendum ?

Ciao :si:, Gianluca

Ai tempi di Scajola era un continuo, l'Italia doveva tornare al nucleare e non si poteva certo stare dietro ad un referendum di 20 anni prima, ed era colpa degli italiani se l'Italia sarebbe rimasta indietro. Era cominciata la campagna nuclearista a tambur battente ed è stata solo la tragedia in Giappone (oltre che la caduta di quello squallidissimo governo) a levare l'ipotesi dal tavolo. E io ripeto che in Giappone non è successo nulla rispetto a quello che sarebbe potuto succedere con un po' più di sfica.
 
Ai tempi di Scajola era un continuo, l'Italia doveva tornare al nucleare e non si poteva certo stare dietro ad un referendum di 20 anni prima, ed era colpa degli italiani se l'Italia sarebbe rimasta indietro. Era cominciata la campagna nuclearista a tambur battente ed è stata solo la tragedia in Giappone (oltre che la caduta di quello squallidissimo governo) a levare l'ipotesi dal tavolo. E io ripeto che in Giappone non è successo nulla rispetto a quello che sarebbe potuto succedere con un po' più di sfica.
Prima del referendum ok, ma dopo ?

Prima era ovvio, il governo di allora voleva il nucleare ed erano passati 24 anni dal referendum, un tempo più che sufficiente per rivedere certe prese di posizione che anche allora avvennero sull' onda di un incidente.

Ciao :si:, Gianluca
 
Se produci e produci e produci energia da fusione nucleare (o da fissione, ma da fusione, verosimilmene, ne puoi produrre enormemente di più, senza scorie e senza radiazioni, una pacchia, quindi andrà a finire che ne produrrai tantissima, di energia, centinaia di volte quella che produciamo ora) questa energia è tutto calore che rimane sul pianeta. Dove lo metti? Non c'è uno scarico, nel pianeta, dove metti il calore e tiri la catena!
Mi dispiace ma non ti seguo.
L'energia solare costringe a pensare comunque in termini di risparmio energetico.
Solo perché ne produci poca, oggi, ma se domani ne producessi tanta non ti faresti questi problemi, che è poi la storia del mondo in qualsiasi cosa. Ti preoccupi delle risorse quando scarseggiano ma quando sono solo abbondanti non ti fai nessun problema, figurati se sono rinnovabili.

Ciao :si:, Gianluca
 
Non ho questo tipo di ritorno, quale politico parla ancora di nucleare o del referendum ?

Ciao :si:, Gianluca

Ciao Gianluca, non vedo che tipo di ritorno potresti avere tu... non ti seguo... ovvero io in che modo potrei aver detto che tu hai un ritorno di qualche tipo nella vicenda "rinfacciare il no al nucleare" da parte di certa politica... sei un o sei stato un senatore/onorevole della Repubblica?

Sul chi parla del referendum o di nucleare, i favorevoli ci sono ancora - come è giusto ed auspicabile che sia in un contesto democratico - e tra i favorevoli ci sono anche persone che fanno politica e quelle persone rinfacciano certe scelte, ancora adesso, si.

Che poi non si vada in televisione a parlare ancora di nucleare con una certa frequenza è indubbio, ma non è solo calcolo politico perché stai sicuro (e ripeto, in democrazia è giusto ed auspicabile) che una certo aliquota di consensi la prendi sicuramente...

il problema per i favorevoli in questo momento è - come è stato detto e tu lo sai perché stato sei del settore come hai raccontato - sono i tempi... tempi lunghissimi per le realizzazioni e per coglierne i primi eventuali benefici: questa cosa (altro immenso problema del nostro Paese) per un politico italiano è fuori dalla logica del suo agire: lui dovrebbe sbattersi (e tanto) adesso per qualcosa che andrà a regime quando lui sarà fuori dalla scena e magari il nastro tricolore lo taglierà qualcun'altro? Magari dell'opposta fazione??? Ah ah ah ah...

che tristezza :sorry:

Ad ogni modo, quello che volevo dire e che ribadisco con un esempio volutamente assurdo è: se il popolo con consultazione referendaria domani ti dice che in Italia è vietata ogni forma di combustibile al di fuori della colza, missione del politico (soprattutto con incarichi) non è epitetare il popolo come rimbambito - anche se nel caso di specie ne avrebbe ben donde - ma sbattersi in ogni modo possibile od impossibile per dare attuazione alla volontà popolare e non remando contro ovvero boicottando la scelta ma, sempre nel mondo delle favolette, dimettersi in caso di incapacità a dar seguito concreto alle istanze popolari...

Vi ho dipinto il nostro paese e la nostra classe dirigente? Rispondo io: NO.


;)
 
ovvero io in che modo potrei aver detto che tu hai un ritorno di qualche tipo nella vicenda "rinfacciare il no al nucleare" da parte di certa politica... sei un o sei stato un senatore/onorevole della Repubblica?
Era un modo per dire che questo, a me, non risultava ovvero non avevo questa sensazione, senatore o onorevole :) ..... le tue affermazioni erano espresse con un enfasi, o quanto meno io le ho lette così, che mi dava l'impressione che fosse un qualcosa di "assillante".
che una certo aliquota di consensi la prendi sicuramente
Probabile ma avere una certa aliquota di consensi non serve a nulla se non è il 50%+1.
Ognuno ha le proprie idee e per quanto assurde non è difficile trovare chi la pensa come te :), sono convinto che se agli Italiani chiedessi se sono d'accordo ad asfaltare il monte bianco per ricavarne un parcheggio avresti un "certa" aliquota di consensi (spero prossima allo zero) :)
Nel 2011 il referendum è stato, a mio avviso, sufficientemente chiaro, il 94% ha detto NO, non ci sono state innovazioni tecnologiche tali da poter, ragionevolmente, far cambiare idea a così tante persone, non ci sono state crisi energetiche che hanno portato a interruzioni di corrente sistematiche e programmate.

Per quanto possa essere a favore del nucleare, sinceramente, un suo ritorno, in Italia, non è fattibile anche se c'è qualche politico o luminare che lo voglia poiché manca in primo luogo la volontà politica, è una scelta che comporta enormi investimenti e prese di posizione, e in secondo luogo manca il consenso, o il tacito assenso, del popolo.

Il problema si presenterà, come "io ve l'avevo detto", se ci sarà il giorno in cui la fusione sarà una realtà commerciale e non avendo partecipato, come nazione, al finanziamento della ricerca, non potremmo godere di qualche vantaggio.
ma sbattersi in ogni modo possibile od impossibile per dare attuazione alla volontà popolare e non remando contro ovvero boicottando la scelta
Questo punto non lo capisco, ma non perché non ti sei spiegato, non vedo questo boicottaggio.

Le tecniche di produzione sono tante ma non tantissime, quelle alternative al classico carbone/petrolio/gas, bene o male, hanno avuto benefici ed incentivi da parte dello stato e, personalmente, alcuni anche anti economici per la collettività (ad esempio nel solare casalingo anche se ha avuto altri vantaggi).

Da quello che mi risulta, non che ci abbia dedicato molto tempo, lo stesso progetto solare termodinamico di Rubbia che "allora" non era stato autorizzato, o comunque non accolto favorevolmente, "oggi" mi sembra che invece abbia una potenziale realtà anche in Italia oltre la semplice sperimentazione e questo grazie, immagino, anche a una volontà politica.

Ciao :si:, Gianluca
 
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Mi dispiace ma non ti seguo.
Solo perché ne produci poca, oggi, ma se domani ne producessi tanta non ti faresti questi problemi, che è poi la storia del mondo in qualsiasi cosa. Ti preoccupi delle risorse quando scarseggiano ma quando sono solo abbondanti non ti fai nessun problema, figurati se sono rinnovabili.

Ciao :si:, Gianluca

Se produci anche enormi quantità di energia solare, è energia che il sole produceva comunque e che comunque inviava sulla terra. Tu la trasformi da energia solare a energia elettrica, che poi alla fine sempre energia termica ridiventa. E' dunque calore che non altera l'equilibrio energetico del pianeta. Che lo usi o che non lo usi, c'è. Ci puoi scaldare acqua che poi si raffredda, ma il calore che ha scaldato quell'acqua avrebbe comunque scaldato la terra al di sotto, e la Terra in generale.

Se bruci legna, bruci energia solare. Le piante convertono l'energia del sole in materia, e tu riconverti, bruciandola, la materia in energia. E' energia solare sotto forma di lignina.

Se produci enormi quantità di energia atomica, quello è calore "nuovo", che la Terra non ha mai visto, perché prima era "condensato" sotto forma di materia, non di energia. Se accendi il fuoco in una stanza bruciando le sedie, la temperatura sale.

La Terra è un sistema termico che ha degli scambi limitati con l'esterno, col sistema solare. Prende calore dal sole, e lo dissipa nel cosmo, ma in certe quantità, secondo certi flussi in entrata e in uscita. Se accendi il "fuoco atomico" sulla Terra, la temperatura prenderà a salire perché col pianeta non puoi aprire la finestra e fare cambiare aria.

E una volta che hai una enorme fonte di energia a basso costo, voglio vedere come fai a ridurre i consumi con accordi a livello globale. Io spero che l'energia da fusione non la trovino mai!
 
Tu trasformi energia in energia termica che trasformi in energia meccanica che trasformi in energia elettrica ..... che poi usi come vuoi, il residuo termico è minimo e quel minimo, se puoi, lo riutilizzi ulteriormente.

Ciao :si:, Gianluca
 
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Tu trasformi energia in energia termica che trasformi in energia meccanica che trasformi in energia elettrica ..... che poi usi come vuoi, il residuo termico è minimo e quel minimo, se puoi, lo riutilizzi ulteriormente.

Ciao :si:, Gianluca

Gianlù, insisto! (o come si dice a Roma: intigno!).

Con le rinnovabili, non c'è creazione di nuovo calore;
Con le fossili c'è creazione di nuovo calore, ma è poco. Surriscaldi il pianeta ma lo surriscaldi per l'effetto serra non perché hai prodotto tanto calore da scaldare il pianeta;
Con la fusione c'è creazione di nuovo calore, e c'è il rischio concreto - per non dire la certezza - di surriscaldare il pianete "direttamente" semplicemente perché hai trasformato la materia in tanto, tantissimo calore (in quantità centinaia di volte di più di quello che facciamo oggi), che la Terra non riuscirebbe a dissipare.

Hai messo nel sistema termico una fonte esogena di calore per la quale non hai una via di fuga. Avremmo "inquinamento termico".
 
Con le fossili c'è creazione di nuovo calore, ma è poco. Surriscaldi il pianeta ma lo surriscaldi per l'effetto serra non perché hai prodotto tanto calore da scaldare il pianeta;

Tutta l'energia si trasforma in calore prima o poi. Se semplificando pesco da un pozzo un barile di petrolio e ci alimento la stufa per l'inverno ho proprio surriscaldato il pianeta. Infatti ho trasformato quella materia in energia sotto forma di calore tramite la combustione, ed essendo poi un processo meno efficiente della fusione ne ho pure usata un sacco.
 
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Derrick

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Tutta l'energia si trasforma in calore prima o poi. Se semplificando pesco da un pozzo un barile di petrolio e ci alimento la stufa per l'inverno ho proprio surriscaldato il pianeta. Infatti ho trasformato quella materia in energia sotto forma di calore tramite la combustione, ed essendo poi un processo meno efficiente della fusione ne ho pure usata un sacco.

No, solo quella fossile. L'altra era già calore che hai trasformato in energia che hai trasformato in calore.
Ad es. il vento viene creato dall'azione sulle masse d'aria del calore del sole. Poi trasformi il vento in energia e questa in ultima analisi produce calore e hai chiuso il ciclo.

Le piante (che ci forniscono energia tramite la combustione di biomasse) sono energia solare (calore) e anidride carbonica trasformata in materia legnosa dalla sintesi clorofilliana, e poi ritrasformata, dalla combustione, in calore e anidride carbonica.

Dal punto di vista dell'equilibrio termico del pianeta, una fonte di calore (o di energia che, come tu dici, diventa comunque calore prima o poi) deve essere tale da non alterare l'equilibrio termico del pianeta. L'equilibrio termico del pianeta viene alterato se il calore prodotto oltrepassa la capacità della Terra di dissipare calore nello spazio.

Ora hai questa situazione:
Il sole fornisce calore al pianeta;
La Terra lo ridisperde nello spazio.

Si spera che le due cose siano in equilibrio. In realtà si assiste, pare, ad un surriscaldamento lento del pianeta. Questo surriscaldamento è dovuto al fatto che, a causa dell'"effetto serra", il calore del Sole rimane più a lungo intrappolato sulla Terra prima di lasciarla. Se l'anidride carbonica smette di aumentare, si raggiunge un nuovo "punto di equilibrio termico".

Se invece produciamo energia da fusione nucleare, che è prodotta sulla Terra, non viene dal Sole, e va comunque dissipata nello spazio, e la Terra non ce la fa a dissiparla, quel calore secondo te dove va? Rimane sulla Terra e ne alza la temperatura.
 
Gianlù, insisto! (o come si dice a Roma: intigno!).

Con le rinnovabili, non c'è creazione di nuovo calore;
Con le fossili c'è creazione di nuovo calore, ma è poco. Surriscaldi il pianeta ma lo surriscaldi per l'effetto serra non perché hai prodotto tanto calore da scaldare il pianeta;
Con la fusione c'è creazione di nuovo calore, e c'è il rischio concreto - per non dire la certezza - di surriscaldare il pianete "direttamente" semplicemente perché hai trasformato la materia in tanto, tantissimo calore (in quantità centinaia di volte di più di quello che facciamo oggi), che la Terra non riuscirebbe a dissipare.

Hai messo nel sistema termico una fonte esogena di calore per la quale non hai una via di fuga. Avremmo "inquinamento termico".
Non insisto oltre ma l'energia che deriva dall'atomo (fissione o fusione), o da quella fossile, produce sì energia termica, è quello lo scopo, ma il bilancio termico è comunque, alla fine, prossimo allo zero, ma non zero, poichè non tutta l'energia termica verrà trasformata in energia elettrica (solo in un sistema ideale la resa è 100%) ma è anche vero che quell'energia solare che sottrai, per trasformarla in energia elettrica, la sottrai al sistema terra che, idealmente, si ritroverebbe più fredda.

Ora non sono in grado di quantificare quanto incida uno o quanto incida l'altro, non sono in grado di dire quanto siano infondate o meno queste preoccupazioni, se tu sei in grado di quantificarle, ovvero trasformare una opinione in qualcosa di dimostrabile, alias "conti alla mano", ben venga :)

Ciao :si:, Gianluca
 
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Era un modo per dire che questo, a me, non risultava ovvero non avevo questa sensazione, senatore o onorevole :) ..... le tue affermazioni erano espresse con un enfasi, o quanto meno io le ho lette così, che mi dava l'impressione che fosse un qualcosa di "assillante"

Eh eh.. è che io mi infervoro su certe cose, comunque assillante no, ma il nostro precariato energetico in termini di strategie nazionali di lungo periodo (al netto del colosso ENI che va a gonfie vele in tutto il mondo, ma parliamo di finanza) io lo riconduco a quello: il popolo si esprime, la classe dirigente se ne fotte... :roll:

Probabile ma avere una certa aliquota di consensi non serve a nulla se non è il 50%+1.
Ognuno ha le proprie idee e per quanto assurde non è difficile trovare chi la pensa come te :), sono convinto che se agli Italiani chiedessi se sono d'accordo ad asfaltare il monte bianco per ricavarne un parcheggio avresti un "certa" aliquota di consensi (spero prossima allo zero) :)
Nel 2011 il referendum è stato, a mio avviso, sufficientemente chiaro, il 94% ha detto NO, non ci sono state innovazioni tecnologiche tali da poter, ragionevolmente, far cambiare idea a così tante persone, non ci sono state crisi energetiche che hanno portato a interruzioni di corrente sistematiche e programmate.

Per quanto possa essere a favore del nucleare, sinceramente, un suo ritorno, in Italia, non è fattibile anche se c'è qualche politico o luminare che lo voglia poiché manca in primo luogo la volontà politica, è una scelta che comporta enormi investimenti e prese di posizione, e in secondo luogo manca il consenso, o il tacito assenso, del popolo.

Il problema si presenterà, come "io ve l'avevo detto", se ci sarà il giorno in cui la fusione sarà una realtà commerciale e non avendo partecipato, come nazione, al finanziamento della ricerca, non potremmo godere di qualche vantaggio.
Questo punto non lo capisco, ma non perché non ti sei spiegato, non vedo questo boicottaggio.

Le tecniche di produzione sono tante ma non tantissime, quelle alternative al classico carbone/petrolio/gas, bene o male, hanno avuto benefici ed incentivi da parte dello stato e, personalmente, alcuni anche anti economici per la collettività (ad esempio nel solare casalingo anche se ha avuto altri vantaggi).

Da quello che mi risulta, non che ci abbia dedicato molto tempo, lo stesso progetto solare termodinamico di Rubbia che "allora" non era stato autorizzato, o comunque non accolto favorevolmente, "oggi" mi sembra che invece abbia una potenziale realtà anche in Italia oltre la semplice sperimentazione e questo grazie, immagino, anche a una volontà politica.

Ciao :si:, Gianluca

Sul resto del contributo ti rispondo molto stringatamente perché sono di corsa, perdonami... Però per chiarire la mia posizione, tanto per dirne una, io vedo una forma di boicottaggio negli incentivi (per come sono stati fatti) per esempio! Così si alterano le dinamiche industriali e di impresa, tutto "funziona" finché si pompano soldi, poi implode! E questo lo sanno pure i sassi, figuriamoci i governi che legiferano: lo fanno volutamente! È fumo da vendere a breve termine, non fa sistema, ma chi se ne fotte.. l'importante è che mi son fatto bello ora così mi votate di nuovo, poi che mio figlio morirà di fame o non avrà pensione, a chi importa....? ;)

Devo scappare... Scusami ancora
 
Devo scappare... Scusami ancora
Figurati :si:
io vedo una forma di boicottaggio negli incentivi (per come sono stati fatti) per esempio! omissis È fumo da vendere a breve termine, non fa sistema, ma chi se ne fotte.
Sì su questo sono concorde con te, l'incentivo non fa sistema, serve a incentivare un qualcosa ma non crea un presupposto di continuità.

Però in alcuni circostanze, l'incentivo, dev'essere visto come ammortizzamento all'investimento iniziale, faccio un impianto X ed io come Stato ti riconosco un benefit tale per il quale per gli anni che ti riconosco quel benefit ti pago l'impianto, finito quel periodo ti tolgo il benefit, tu, come fruitore, guadagni di meno ma hai, nel frattempo, recuperato l'investimento iniziale che io, come Stato, non ho fatto subito ma ho dilazionato nel tempo; è un vantaggio per tutti inoltre, magari, nel frattempo, io Stato, ho raggiunto dei traguardi d'impegni presi a livello europeo, o mondiale, senza svenarmi ma ribaltando il problema economico sui privati.

Il problema è che produrre energia non è una cosa banale, nel senso che qualsiasi scelta comporta degli effetti "collaterali", siano essi sul piano ecologico o economico o su quello della popolarità (che è poi quello che ti permette di vedere conclusi i progetti di largo respiro).

Fai una centrale nucleare ? No, non puoi perché costa, è pericoloso, non hai l'uranio ect ect.

Fai una centrale termica tradizionale ? No, non puoi perché crei micro clima, petrolio carbone gas l'importi e se chiudono rubinetto sono 'azzi, inquinano ect ect.

Fai una diga ? No, non puoi perché sotrai terra, diminuisci portata fiumi, costi manutenzione, rischi ect ect.

Fai eolico ? No, non puoi perché rumoroso, bassa resa se non c' è vento costante, sky line rovinato ect ect.

Maree ? Rese basse e ritorni degli investimenti dubbi ect ect.

Geotermico ? Troppo localizzato.

Solare ? Costoso.

Il problema, a mio modesto avviso, è che in Italia manca una volontà politica che dica, papele papele, me ne frego della volontà popolare, decido io, nel bene e nel male. Se và bene un domani mi fanno un monumento, se và male mi fucilano ..... mi ricorda qualcosa :ka: e qualcuno :no: ..... e, ad essere sincero, questo atteggiamento l'ho rivedo, un pò, in quest'ultimo capo del governo ...... vedremo.

Ciao :si:, Gianluca
 
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Derrick

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Non insisto oltre ma l'energia che deriva dall'atomo (fissione o fusione), o da quella fossile, produce sì energia termica, è quello lo scopo, ma il bilancio termico è comunque, alla fine, prossimo allo zero, ma non zero, poichè non tutta l'energia termica verrà trasformata in energia elettrica (solo in un sistema ideale la resa è 100%) ma è anche vero che quell'energia solare che sottrai, per trasformarla in energia elettrica, la sottrai al sistema terra che, idealmente, si ritroverebbe più fredda.

Ora non sono in grado di quantificare quanto incida uno o quanto incida l'altro, non sono in grado di dire quanto siano infondate o meno queste preoccupazioni, se tu sei in grado di quantificarle, ovvero trasformare una opinione in qualcosa di dimostrabile, alias "conti alla mano", ben venga :)

Ciao :si:, Gianluca

I conti sono stati fatti da decenni. Se ben ricordo nel mio manuale di chimica del liceo (e mi sono diplomato nel 1985) con la spiegazione dell'energia da fusione nucleare già si parlava di questo problema.
Se non erro in quegli anni apparve un articolo su Le Scienze, dovrei fare una seduta di ipnosi per ricordare dove.

Il punto su cui si basa il tutto è che, naturalmente, quando l'energia diventerà 100 volte meno costosa, ne utilizzeremo 100 volte di più, e via così.

Quando ho cominciato con la telematica avevo un modem a 2400 bps cioè 2,4 millesimi di Mb/secondo. Oggi ho perso il conto, vado credo a 7 Mbps, cioè 3.000 volte più veloce.
Se nel 1992 usavo il modem per ritirare in un pacchetto Zmodem i nuovi testi delle conferenze e la posta elettronica, ora usiamo il modem per prelevare filmati da YouTube in connessione dati col cellulare.
E' uno scenario che nel 1992, epoca in cui i telefonini erano oggetti costosissimi con contratti costosissimi, era impossibile da prevedere anche da parte degli ottimisti più incalliti.

E' vero quello che dicono gli economisti: i bisogni umani sono infiniti!

Se trovassimo il modo di avere energia elettrica da fusione nucleare, quindi di averne in quantità migliaia di volte maggiore a quella disponibile oggi, la useremmo e diventerebbe "indispensabile" molto presto. Avremmo tutti la piscina riscaldata ad elettricità e la cuccia del cane non riscaldata diventerebbe maltrattamento di animale.

Se fosse possibile mantenere i consumi elettrici uguale nonostante il crollo dei costi, dal punto di vista ambientale sarebbe un guadagno perché la fusione nucleare non dà luogo a problemi di scorie né di radiazioni, mi pare.

Ma se trovassimo la fusione potremmo scordarci il contatore. Avremmo il forfettario come ora per internet. E useremmo l'energia in modi che ora neanche ci immaginiamo.
 
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Dubito fortemente che l'energia da fusione avrà un costo tale da rendere reale il tuo scenario.

Un impianto di fusione avrà un costo mica da ridere oltre che un costo di sperimentazione, e quei costi qualcuno li vorrà almeno in parte indietro, non cresceranno come funghi le centrali, anzi, per cui avrai tutti i costi di gestione che hai oggi, la gestione stessa dell'impianto non sarà a costo zero.

Il concetto della fusione è quello di produrre energia, con il minimo di controindicazioni, ma non avrà mai costo zero, sicuramente fra "n" generazioni avrà un costo sempre più basso, esattamente come un modem da 1.200 bps che comprato nuovo costava quanto due router adsl di oggi che però viaggia a 20 Mbps., ma il domani che vedremo io, o tu (forse), sarà quello del modem da 1.200 bps e non basteranno due generazioni per passare all'adsl.

Inoltre ribadisco se una energia costa poco, e lo scopo della ricerca del solare è quella (aumentare la resa), il problema di un uso smodato si presenta lo stesso. Non avrai la piscina termoriscaldata da energia atomica ma da energia solare sottratta al sistema terra che probabilmente in qualche modo dovrà essere integrata.
I conti sono stati fatti da decenni
Sarei curioso di vedere che costi di impianto, logistica e manutenzione hanno previsto visto che non si è ancora vicini alla commercializzazione ma si è ancora alla fase concettuale.

Ciao :si:, Gianluca
 
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L'ho detto io che il primo atto è darsi una regolata... ma non come dicono gli eco intenditori che spaccano gli zebedei per il led di stand-by della TV quando ci sono sprechi mostruosi in ogni struttura commerciale/statale di dimensioni ragguardevoli e le industrie vanno a tutta birra 24/24 e 365/365 ...
 
Ad ogni modo, quello che volevo dire e che ribadisco con un esempio volutamente assurdo è: se il popolo con consultazione referendaria domani ti dice che in Italia è vietata ogni forma di combustibile al di fuori della colza, missione del politico (soprattutto con incarichi) ma sbattersi in ogni modo possibile od impossibile per dare attuazione alla volontà popolare
Non credo che ai politici interessi molto la volontà popolare se ti consigliano di non andare a votare....
 
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