Zecche, facciamo il punto concretamente?

Mentre nel recente passato si disquisiva su potenziali attacchi di grossi predatori durante le nostre passeggiate, spesso mi capitava di pensare a quanto io sia in generale più allarmato dal morso di questo minuscolo parassita che da quello di un lupo...

L'apertura è ovviamente un po' tra le righe, ma volevo riflettere con voi anche su quanto spesso ci si concentri su eventualità rare ma appariscenti, trascurando situazioni statisticamente molto più probabili, ma minuscole... e forse per questo anche più pericolose.

Cercando di documentarmi sull'argomento, ho notato che ci sono anche qui diverse discussioni ma - non se ne abbia a male nessuno - ho letto pareri discordanti (anche rispetto alla dottrina medica) su diversi aspetti, non da ultimo la rimozione di questo acaro che è un'operazione importante.

Poiché il tema mi sembra di attualità ed importante, mi piacerebbe raccogliere qui alcune fonti ufficiali che ho reperito e da queste partire anche con una discussione sulle varie esperienze personali, convinto che la pratica e la grammatica debbano andare a braccetto ed anche in virtù del fatto che alcuni di noi convivono da molto più tempo con potenziali incontri con le zecche (la diffusione sul territorio nazionale non è omogenea) e quindi abbiano da dire la loro su abitudini ed atteggiamenti atti a fronteggiare il problema.

Nell'ambito delle scarse competenze, la premessa che si può fare è quella che la zecca è un parassita, diffusa da tempo in Europa (inizialmente Scandinavia, poi si è allargata) ed anche in Italia. Per espletare il suo ciclo vitale (circa 2 anni) si nutre di sangue ed in questo non fa grossa distinzione tra uomo ed animali... questo in se non sarebbe un pericolo, il morso della zecca non è pericoloso, ma essa può essere veicolo di trasmissione di malattie anche piuttosto gravi ma soprattutto subdole per sintomatologia e quindi diagnosi. La più nota è quella di Lyme, ma ve ne sono altre.

Come dicevo, vi sono zone in cui da tempo si convive col parassita, ma essa si diffonde sempre di più (io ho "raccolto" l'allarme di alcuni micologi con cui ho contatti) e si diffonde anche in zone diverse dai pratoni con pascoli erbosi, come ad esempio i giardinetti in città... quindi aumentano anche i casi di morsi e relative infezioni. E poiché vi è effettivamente una certa confusione sull'argomento, diversi enti vicini al problema (dalle ASL a qualche CAI ecc) diffondono materiale informativo anche alla luce di nuove conoscenze ad esempio sulla rimozione che ora pare consigliata esclusivamente con apposite pinzette e senza torsioni o soffocamenti.

Metto qui di seguito qualche esempio del materiale che ho reperito, avrei anche i pdf ma non so caricarli... in seguito mi piacerebbe conoscere le varie opinioni e "contromisure" adottate, qualora le adottiate.

https://doc-10-ag-docs.googleuserco...IxY09qYUxJOS1GRTk1UXZSYkVibkIwaGR3?e=download

http://www.ulss.belluno.it/e-disponibile-nel-sito-il-video-informativo-il-morso-della-zecca/

http://www.ausl.ra.it/files/guida_ai_servizi/_Istruzioni+per+estrarre+le+zecche.pdf

http://scienzegeologichemagistrale.unipr.it/documenti/cai-zecche.pdf

http://www.antropozoonosi.it/Malattie/Malattia di Lyme/ispesl LYME/epidemiologiag.htm

Ho letto anche i rimedi qui in ordine ad eventuali insetticidi o repellenti, ma anche lì non mi è parso di vedere una opinione univoca: farebbe piacere il vostro contributo... grazie a tutti!
 
Ultima modifica:
mi sembrano buoni documenti, manca quello che hai messo nel mio topic che mi sembrava interessante.
sugli insetticidi e repellenti penso non ci sia attualmente un prodotto che sia sicuro al 100% perciò si va un po' per esperienza personale.
 
dubito...al massimo può capitare che una zecca rimanga sui rami dopo che un cervo per esempio ci si è strofinato o un uccello che PS posa, per il resto sono animali che temono la siccità per cui tendono a stare sull'erba (anche perché non avrebbe senso per un animale così piccolo farsi una arrampicata del genere per poi 'buttarsi', sono animali lenti e non saltano)
 
Parlando con un mio amico (medico) con cui esco in bici mi diceva che la diffusione è effettivamente in aumento. Oltre ai selvatici in forte aumento per numero di esemplari e che oggi popolano zone anche fortemente urbanizzate (vedi i cinghiali a Genova o Pescara), tra le cause di diffusione ci sarebbero anche questioni climatiche. Non essendo l'inverno rigido come dovrebbe ciò provoca una maggiore proliferazione del parassita. Ad ogni modo l'unica cosa da fare in caso di puntura è di recarsi al pronto soccorso dove oltre alla rimozione sicura sarà prescritta una adeguata terapia di antibiotici.
 
@Ciccio74
In effetti è un problema da non sottovalutare pur senza andare in paranoia.

Personalmente l'unica precauzione che addotto sono i pantaloni sempre lunghi, idem per le calze. Non mi capita spesso di sdraiarmi sui prati.
Non uso repellenti e non mi sono mai "ispezionato" dopo un giro in campagna. Lo facevo su mio figlio quando era piccolo.

Mi pare comunque che le info dei link siano abbastanza coerenti tra loro.
 
cioè proprio le cose da non fare.
non si va in pronto soccorso, che altrimenti li intasiamo con queste stupidate, la zecca si toglie a casa, senza contare il rischio di trovare un operatore sanitario non preparato che fa più danni che altro.
non si prendono antibiotici, altrimenti si rischia di mascherare i sintomi, e infatti se guardi i documenti linkati da Ciccio dicono che se devi prendere antibiotici per altre malattie è consigliabile seguire la profilassi (molto molto più forti) del morbo di Lyme.
 
cioè proprio le cose da non fare.
non si va in pronto soccorso, che altrimenti li intasiamo con queste stupidate, la zecca si toglie a casa, senza contare il rischio di trovare un operatore sanitario non preparato che fa più danni che altro.
non si prendono antibiotici, altrimenti si rischia di mascherare i sintomi, e infatti se guardi i documenti linkati da Ciccio dicono che se devi prendere antibiotici per altre malattie è consigliabile seguire la profilassi (molto molto più forti) del morbo di Lyme.


In realtà quello che scrivi l'ho sentito anche da altri, ma, come in tante cose ci sono opinioni diverse. L'anno scorso mio suocero è stato punto da zecca. Al pronto soccorso gli è stato fatto un lavoro che ne io ne lui saremmo riusciti a fare. Poi gli hanno prescritto antibiotici per 14 giorni e un controllo successivo, non ricordo quale. In effetti confermo che in molti tolgono la zecca accertandosi bene di aver preso il rostro.
 
scusa, e che lavoro gli hanno fatto che non potevi fare a casa? tagliato il braccio? :D :D :D
sugli antibiotici stendo un velo pietoso, l'ho già detto prima e lo trovi scritto nei documenti prodotti da Ciccio (da parte delle istituzioni sanitarie che si occupano specificamente della cosa), non si prendono antibiotici, non si deve e basta, e il motivo lo trovi ben scritto!
quando vai in pronto soccorso o trovi una persona preparata che alla fine ti farà quello che potevi fare a casa o trovi una persona non preparata che ti farà una profilassi standard e in questo caso sbagliata.
tutti i centri sanitari specializzati su questa cosa sono concordi su questa profilassi, non ci sono opinioni contrastanti.
il pericolo del rostro è comunque minimo, non tanto diverso da quello di una spina.
 
L'espansione in aree cittadine
la posso confermare per esperienza diretta, fino a 2 anni fa vivevo in una piccola cittadina e portando i cani a passeggiare in un piccolo parco locale capitava spesso di trovargli addosso qualche zecca soprattutto in primavera.
E non occorre ci sia presenza di cinghiali ... è sufficiente ci siano lepri o ricci.

Con i cani la soluzione è semplice poiché per loro esistono appositi antiparassitari
grazie a loro ho però scoperto qualche strumento molto efficace anche per noi.

Ovviamente andando in mezzo al verde la prima semplice precauzione è coprirsi,
io attualmente uso sempre calzoni lunghi infilati negli stivaletti e una spruzzata di repellente ed è raro che mi ritrovi
addosso una zecca... capita comunque e l'ultima era quasi sul collo.

Toglierle senza rischi con i giusti attrezzi è diventato semplice.
Bisogna ricordarsi che non bisogna schiacciarle che altrimenti ci si autoignietta eventuali patogeni
e anche l'uso di sostanze soffocanti è rischioso poiché può indurre l'insetto ad espellere sostanze nel nostro corpo.

Non bisogna avere ansia ne troppo terrore, anche se fosse infetta la zecca diventa pericolosa solo dopo 48 ore circa
che si è attaccata c'è quindi tutto il tempo per agire con calma.

Nei negozi per animali ho trovato dei fantastici oggetti allo scopo, hanno la forma di minuscoli piedi di porco
con una lunga fessura nello zoccolo. In questa fessura si deve infilare il rostro restando rasenti alla pelle,
bisogna prendere solo il rostro non la testa... a questo punto si fa ruotare (non tirare) e dopo un paio di giri si stacca con facilità e senza danno.

Beh ... superfluo dire che dopo ogni gita nei prati o nei boschi va fatto un controllo.
 
dall'ultimo documento di Ciccio dicono di tirare e non ruotare... è un po' l'unica cosa nuova che ho letto, si è sempre parlato di ruotare per facilitare l'estrazione mentre invece lì si specifica di non ruotare (dicono che il rostro si spezza più facilmente) ma di tirare.
a me questo non risulta, sarebbe interessante capire sulla base di quali esperienze danno questo consiglio
 
Qui un doc del Min. Sanità che fa un panorama delle diverse patologie trasmissibili:
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_normativa_82_allegato.pdf

Sul discorso antibiotici si/no, i pareri discordanti assomigliano a quelli che si sentono attorno ad altre patologie.
Ci sono due scuole. Una che dice in caso di semplice sospetto, ti curo con l'antibiotico come se tu fossi già ammalato e così non ci preoccupiamo di fare altri accertamenti per scoprire tardi quello che sospettiamo già oggi.
L'altra che sostiene che dare antibiotici "come piovesse" nel lungo periodo è dannoso poiché favorisce la progressiva selezione di microrganismi resistenti ai (pochi) farmaci efficaci che abbiamo. Oltre nel caso specifico al mascheramento dei sintomi.
 
il documento però è del 2000, un po' vecchio in generale.
sul discorso antibiotici il problema con il morbo di Lyme è un po' diverso dal discorso della resistenza.
il morbo purtroppo può essere confermato solo clinicamente attraverso i vari sintomi e non solo con gli esami del sangue.
questo significa che gli esami possono essere negativi e tu invece sei positivo o il contrario, tu sei negativo ma gli esami dicono che sei positivo.
gli antibiotici specifici sono molto forti e vanno presi solo se necessari, prendere invece altri antibiotici rischia di mascherare la malattia (che come detto prima si fa solo clinicamente) così ti ritrovi dopo anni ad accorgerti di essere malato ma con un quadro clinico peggiore.
è per questo che le ultime indicazioni segnalano di non prendere antibiotici, perché è meglio rischiare di prendere qualcosa ma a quel punto si può intervenire abbastanza presto piuttosto che mascherarla e trovarsi dopo anni con problemi ben più gravi e non curabili.
 
Sono interessato all'argomento. Ne ho presa solo una in vita mia,tra l'altro camminando su una strada bianca alla periferia di un paese,mai in aperta campagna o nei boschi. Ho seguito le istruzioni che allora (3-4 anni fa) trovai su internet e chiedendo in giro. Allora si diceva di strapparla dopo la torsione,cosa piu' facile a dirsi che a farsi,infatti a me rimase dentro un pezzo di testa,che poi una mia amica infermiera cerco' di rimuovere con un ago da siringa,facendomi un gran male e non riuscendo a portare a termine l'operazione . Cosi mi tenni il pezzettino dentro,disinfettandolo ampiamente e tenendo la zona sotto controllo per un mese.
Questo per dire che la manovra dell'estirpazione probabilmente si impara facendola ( e sbagliandola) piu' volte,con l'aiuto di una lente di ingrandimento magari tenuta da un amico. Se poi si conosce qualcuno che l'ha gia' fatta,molto meglio le prime volte farla fare a lui e impararla. Mia figlia ha acquisito questa manualita' togliendone decine al gatto,ma quella volta che e' capitato a me era all'estero!
 
Mi fa piacere che la discussione sia sentita e sia decollata... :si:

@giangi4 , ho inserito il link che mancava modificando il post iniziale... tu mi pare orbiti nel bellunese o sbaglio? Mi è parso di leggere che la tua zona è da tempo piuttosto esposta al rischio, quindi probabilmente avete "il callo" più che da altre parti dove risultando quasi una "novità", coglie impreparati e innesca anche una certa reazione di timore... ;) Grazie per i contributi!

@AleZan , grazie.. Io invece sui prati mi ci sdraiavo sempre senza patemi, non voglio diventare assolutamente fobico, ma come tu stesso affermi è qualcosa da tenere bene in considerazione e che è in sensibile aumento... grazie!

@Derrick , grazie per il contributo... io sono calvo però! :eek:
:lol: Scherzi a parte (ma sono calvo davvero) il consiglio ci sta, in generale direi che anche dagli altri discorsi fatti, il controllo post escursione è uno degli aspetti più importanti e forse una delle prime abitudini da prendere per arginare i rischi.

@LupoDellaMaiella , ti ringrazio... Una delle ragioni per cui ho aperto questa discussione è proprio una certa confusione sull'argomento anche da parte delle autorità preposte, non da ultimo quelle sanitarie, ragione per cui hanno iniziato a circolare documenti come quelli che ho linkato, delle stesse ASL che corrono ai ripari. In questo paghiamo un po' dazio verso paesi come quelli nord europei che da prima di noi fronteggiano il problema ed hanno già protocolli più standardizzati...

@wildwildcat , ti ringrazio... quelle pinzette che dici le ho viste anche io! Però non ricordo se su uno dei documenti linkati o nelle varie googolate che ho fatto sull'argomento... consentimi solo una riflessione sull'aumento delle zecche, la riflessione di un cretino, però su due elementi piuttosto concreti.
Parlano di mutazione del clima o comunque clima più mite, ma le zecche partono dal nord Europa (Scandinavia) e non da Tunisi.... quindi dubito che in Norvegia soffrissero il caldo. Altro aspetto è che il maschio adulto, si legge, è attivo anche con la neve... in questo senso, la tesi più interessante e credo coerente che ho letto è che siamo di fronte ad un parassita piuttosto duttile, che ben si adatta al mutare delle condizioni, e questo è sempre stata la marcia vincente delle specie che alla lunga vincono.. ;)

Grazie @vagabondo60 ! Dai un'occhiata alla pinzetta che diceva wildwildcat, è fatta all'uopo ed ho idea che aiuti parecchio :si:

@giangi4 , ho un documento sanitario che dovrebbe essere più recente ma che non ho ancora letto e mi pare siano una trentina di pagine... ma è un pdf che mi ha girato l'amico micologo, non so come caricarlo :ka:
 
dall'ultimo documento di Ciccio dicono di tirare e non ruotare... è un po' l'unica cosa nuova che ho letto, si è sempre parlato di ruotare per facilitare l'estrazione mentre invece lì si specifica di non ruotare (dicono che il rostro si spezza più facilmente) ma di tirare.
a me questo non risulta, sarebbe interessante capire sulla base di quali esperienze danno questo consiglio
in effetti è cosa strana questa.

Io lo dico per esperienza e con un piccolo ragionamento
il rostro della zecca sottopelle si apre a "V" e per questo è difficile da strappare, ruotandolo si attorcigliano i due rami
rendendo più semplice l'operazione (mia moglie riesce a compiere l'estrazione senza problemi anche con una forcina per capelli ruotandola dopo aver pinzato il rostro)
In ogni caso anche se sestasse un pezzetto di rostro nella pelle non sarebbe molto pericoloso.

E' pericoloso se resta la testa, e ancora di più è pericoloso se si schiaccia il corpo dell'animaletto.
 
... consentimi solo una riflessione sull'aumento delle zecche, la riflessione di un cretino, però su due elementi piuttosto concreti.
Parlano di mutazione del clima o comunque clima più mite, ma le zecche partono dal nord Europa (Scandinavia) e non da Tunisi.... quindi dubito che in Norvegia soffrissero il caldo. Altro aspetto è che il maschio adulto, si legge, è attivo anche con la neve... in questo senso, la tesi più interessante e credo coerente che ho letto è che siamo di fronte ad un parassita piuttosto duttile, che ben si adatta al mutare delle condizioni, e questo è sempre stata la marcia vincente delle specie che alla lunga vincono..
La mia esperienza conferma la tua riflessione,
quest'anno ho trovato zecche sui cani a fine gennaio in quel periodo non pensavo fosse necessario l'antiparassitario
invece....
 
dall'ultimo documento di Ciccio dicono di tirare e non ruotare... è un po' l'unica cosa nuova che ho letto, si è sempre parlato di ruotare per facilitare l'estrazione mentre invece lì si specifica di non ruotare (dicono che il rostro si spezza più facilmente) ma di tirare.
a me questo non risulta, sarebbe interessante capire sulla base di quali esperienze danno questo consiglio


Anch'io sapevo di ruotare e di non tirare il rostro. Inoltre altra cosa che sapevo è che proprio il rostro è l'indiziato numero 1. Per cui se non togli il rostro l'infezione continua.....!!!
 
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