Allora, un sunto (che in verità è quasi un poema) di cosa penso e come mi comporto io nei confronti del problema zecche.
Non è una lista di cosa è giusto fare e cosa no da un punto di vista ufficiale percui va presa per quello che è, una cosa personale.
Innanzitutto parlo delle zecche dei boschi, che sono quelle piccole e dure e non quelle dei cani o di altri animali.
Allo stadio di larva possono essere più piccole di un millimetro, all'ultimo stadio anche 4-5 millimetri con la parte posteriore rossiccia, in genere si aggirano tra 1-2 millimetri.
Il pericolo delle zecche per quanto mi riguarda è costituito da due problemi: tbe e lyme.
La prima è un virus quindi te la puoi beccare anche solo col morso della zecca, però è presente solo dove ci sono focolai che tra l'altro di anno in anno appaiono e scompaiono.
Per questa ti puoi fare il vaccino, molti miei amici del bellunese lo stanno facendo, qualcuno mi ha detto che in verità essendo di preparazione americana copre solo il 50% del ceppo dei virus presenti da noi, di questo non ho trovato riscontro.
E' un vaccino consigliato solo se si è una categoria a rischio che frequenta posti dove ci sono focolai del virus, qualche amico mi ha fatto notare che inocularsi questo tipo di vaccino non è scevro da pericoli, non sono medico e non lo so, io comunque per ora non l'ho fatto anche se ci sto seriamente pensando.
Il secondo problema è la lyme che è dovuta ad un batterio, batterio presente nello stomaco della zecca in generale e che passa al nostro corpo quando la zecca rigurgita ossia circa 36-48 ore dopo che ha cominciato a succhiare il sangue.
Si puọ̀ affermare quindi che togliendosi la zecca entro le 24 ore i rischi diminuiscono di molto.
C'è da dire che non è che tutte le zecche siano portatrici di tbe e lyme, diciamo che vanno per una percentuale del 2% la prima e dal 5-10% la seconda (anche se esistono zone che arrivano al 70%), quindi la probabilità di essere morsi va messa in relazione alla probabilità che quella zecca abbia il virus o batterio e che ci inoculi una quantità sufficiente del patogeno che superi le nostre difese immunitarie.
Tutto questo per dire che insomma non bisogna spaventarsi per un morso di zecca ma importante è cominciare a gestirsi quando frequentiamo un luogo dove ci sono.
Passiamo allora alla prevenzione che è la cosa fondamentale.
La prima cosa è sapere se dove andiamo ci possono essere o meno zecche.
Questo non significa evitare quel posto ma andarci preparati esattamente come quando scelgo un percorso che prevede roccia e mi porto dietro la corda.
Quando ci vado poi comincio a fare attenzione, osservo come è l'ambiente e se puọ̀ essere favorevole alle zecche stesse, naturalmente mi controllo, una vista veloce e via.
Se trovo qualche zecca su di me è ora di rizzare le orecchie ancora di più, meglio controllarsi ogni mezzora e spazzolarsi i vestiti senza star lì a guardar troppo.
La preparazione se so di andare in un posto a rischio inizia già dalla vestizione.
Nel tempo ho riscontrato su di me che è meglio l'abbigliamento sintetico, non so perché ma sembrano attaccarsi meno, forse (speculazione mia) perché disturbate dall'elettricità statica della plastica strofinata, materiali anche più lisci che facilitano la rimozione.
Inoltre mi sono trovato bene con abbigliamento aderente, quello di moda adesso, perché la zecca fa più fatica a penetrare, quindi utilizzo un paio di boxer sintetici elasticizzati che intanto mi proteggono le parti basse, poi una maglietta sempre elasticizzata così́ maniche e collo sono ben chiusi, meglio se a maniche lunghe.
Per i pantaloni invece uso quelli lunghi e un po' larghi, cosi posso sbatterli e scuoterli...la cosa principale comunque è infilarli dentro i calzini.
Il principale punto di accesso è infatti il fondo dei pantaloni perché la zecca staziona sull'erba e aspetta il passaggio per attaccarsi, mentre può raggiungere le nostre parti alte quando con le mani tocchiamo terra ad esempio percorrendo un pendio lateralmente.
Con questa configurazione limito i punti di ingresso che è la cosa più importante e infatti di solito se il giorno dopo trovo qualcosa è attorno alla vita, sulle spalle o sul collo.
A seconda di dove vado mi spruzzo permetrina, minimo sui pantaloni e calze ma in alcuni casi anche sulla maglia, sul pile, sullo zaino ecc.
Non uso repellenti come il DEET perché mi danno fastidio ma sono comunque consigliati perché si possono mettere a pelle anche se non efficaci come con le zanzare.
Durante una escursione il punto principale che controllo sono i pantaloni e poi anche mani e braccia dove sono più facili da vedere.
A questo proposito le varie guide consigliano vestiti di colore chiaro perché i punti neri risaltano di più, io personalmente preferisco i vestiti scuri perché mi sembra li preferiscano meno ma è solo una mia sensazione senza riscontri scientifici.
Quando ne trovo una come detto alzo il livello di guardia (mi controllo più spesso e sbatto i pantaloni senza guardare) e quelle che trovo non faccio altro che prenderle e gettarle lontano da me, senza schiacciarle o bruciarle, cosa che non ha alcun senso e che può invece essere pericolosa.
Se quando mi siedo vengo attaccato (qualche settimana fa ne ho trovata una che passeggiava sul cellulare) non faccio altro che spostarmi, cercando magari un roccione che mi stacchi dall'erba.
Al termine dell'escursione ho sempre un cambio completo in macchina, così quando arrivo passo a darmi una veloce controllata specie nei punti critici, poi spruzzo la permetrina sui vestiti e le scarpe che ho usato e li chiudo in un sacchetto, quando arrivo a casa sono sicuramente morte e posso lavarli senza usare le alte temperatura, per me è assurdo lavare a 90 gradi, rovino tutto, preferisco alla fine del lavaggio fare ulteriori risciacqui e fino adesso non ho mai avuto problemi.
Qualche volta spruzzo un po' di permetrina anche sul sedile dell'auto che durante il viaggio di ritorno ha un po' di tempo per fare effetto.
I vestiti che ho usato come cambio per stare tranquillo li lavo assieme agli altri con cui ho fatto l'escursione onde evitare problemi e mi faccio subito la doccia.
Durante la doccia uso una spugna di quelle più durette e mi strofino bene perché le zecche finché non si sono attaccate alla pelle non sono molto resistenti.
Al termine uno sguardo veloce dove arrivo con la vista e aspetto il giorno dopo.
Se qualche zecca si è attaccata entro le 24 ore mi si forma sempre un piccolo bozzo come di una puntura di zanzara sopra il quale attaccata di solito c'è la zecca.
Se il giorno dopo mi viene prurito in un punto, prurito forte, vado a vedere bene il punto...se c'è un cosino nero è sicuramente la zecca.
Per toglierla si consiglia l'apposita pinzetta, io ho copiato l'idea di un utente del forum e uso un batuffolo di cotone che è meno efficace ma con il quale me le stacco anche in punti che non vedo (ad esempi mesi fa mi è toccata dietro l'orecchio).
Il metodo però non lo spiego perché non è sicuro, forse potrebbe provocare il rigurgito, quindi lo uso per me a mio rischio e pericolo.
La zecca la butto giù per il lavandino, mi lavo le mani e dove mi ha beccato.
Poi bisognerebbe star lì a segnare sul calendario il giorno e il punto in cui la zecca ci ha beccati ma io non faccio niente.
I sintomi della lyme sono bastardi, le varie analisi non sono indicative di niente, prendere antibiotici è deleterio, l'unica evidenza è l'eritema migrante che si verifica nel 70% dei casi.
Perciọ̀ io non faccio altro che aspettare quello (che può verificarsi in qualsiasi parte del corpo, non solo dove la zecca si è attaccata) che è un sintomo abbastanza evidente, non è solo un pezzo di pelle arrossata ma un bel tatuaggio che si sposta e sia allarga.
Ecco questo è tutto e per ora mi sono trovato bene così, in futuro non lo so.