- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Data:Sabato 13/08/2016
Partenza: Fonte Vetica 1600 mt
Arrivo:Monte Camicia 2564 mt
Difficoltà: nessuna , ma con vento forte da nord est, meglio andare per la diretta del Camicia , rimanendo al riparo fino alle "terrazze" appena sotto.
Escursione di tipo E fino alla sella delle terrazze, ultimo pezzo( breve) EE.
Salita, passando per monte Tremoggia,4 ore( compreso una sosta lunga mezz'ora e tante pause), discesa per la diretta 1 ora e mezza circa.
Descrizione:
Finalmente, dopo vari tentativi, riesco a organizzare un escursione con mio nipote di 13 anni e un amico di infanzia anch'esso alla prima escursione.
Avevo in mente il camicia perché come prima volta , una volta guadagnata la quota della sella del Tremoggia , volevo distrarre la stanchezza di fronte ai panorami magnifici che si aprono immensi e colorati dal blu acceso del mare.Dallaltra , monte Bolza e tutto l'altopiano la invece da padroni con i colori pastello.
La salita si fa subito ripida e una folta colonia di vitelli, vitellini e vitelloni provano a guardarci un po male , ma la lupa Linda di da subito da fare per ammassarli di qua e di là del sentiero , senza neanche abbaiare con l'esperienza ( fatta dove poi?!?) di un pastore navigato. La temperatura non è affatto estiva( pile e guscio chiuso fin sotto il naso), le folate gelide aumentano ad ogni passo verso la prima veduta del mare, sulla sella si faticava a stare in piedi e la paura di veder volare via il mio leggerissimo nipotino era quasi reale, per cui ero sul punto di rigirare e parlandone tra di noi sopraggiungono due escursionisti ( uno a manica corta e gilet che avevo i brividi solo a vederlo) , e scambiando due chiacchiere abbiamo capito che , come loro, avevamo sottovalutato il vento e che sarebbe stato meglio salire dall'altra parte , ma mi rassicuravano che sul Tremoggia e poco più avanti sarebbe calmato, che in quella zona il vento è quasi normale. Rincuorati decidiamo di salire almeno fino al Tremoggia ma passando sulla sinistra della cresta che sale in modo da rimanere un po riparati, ed in effetti.... Andava meglio. Le previsioni davano vento fino a mezzogiorno circa e alle 10 del mattino sul Tremoggia non abbiamo neanche potuto fare un the sul quel bel pianoro , ma abbiamo ripiegato dietro dei gran massi rivelatisi ottimo riparo per attrezzare un bel the caldo al limone. Durante la pausa guardavo negli occhi dei miei compagni d'avventura , la voglia di andare fino al Camicia di cui tanto avevo parlato. Ancora due ore sotto quel vento non erano possibili , per cui mi sono riservato di decidere insieme di nuovo all'incrocio del sentiero che sale diretto. E poi di nuovo , eventualmente , sulla sella del Camicia. Ora il vento iniziava a lasciarci qualche pausa ma nuvole dense e veloci salivano dalla sella per poi buttarsi di nuovo dall'altra parte della vetta, inconsapevole che di lì a poco lo spettacolo con le nuvole avrebbe dato il massimo una volta in vetta, e che quei bellissimi giochi d'aria non erano che un assaggio.
Arrivati alla sella sella mio nipote e L'amico Marco, erano sfiniti , tanto che Niky Si è seduto dicendo: io basta mi fermo qui ad aspettarvi andate voi. Al che ci siamo seduti per prendere fiato, ma era la scusa per intercettare qualcuno che scendeva per far confermare che mancavano solo dieci minuti ancora. Così un signore che scendeva ha saputo incoraggiarci per l'ultimo sforzo pienamente ripagato. In estasi ammirando corno Grande più alto del tappeto di nuvole che intanto aveva accerchiato anche noi. È così che ammirando attorno a noi è sparita ogni riserva , è scomparso ogni stress. A tema con tutto questo al ritorno a fonte Vetica avremmo trovato anche un concerto di Tributo ai Pink Floyd ...ovviamente a noi è bastata la musica suonata oggi dal Monte Camicia , celestiale ma dai toni forti , tal volta assordanti.
Partenza: Fonte Vetica 1600 mt
Arrivo:Monte Camicia 2564 mt
Difficoltà: nessuna , ma con vento forte da nord est, meglio andare per la diretta del Camicia , rimanendo al riparo fino alle "terrazze" appena sotto.
Escursione di tipo E fino alla sella delle terrazze, ultimo pezzo( breve) EE.
Salita, passando per monte Tremoggia,4 ore( compreso una sosta lunga mezz'ora e tante pause), discesa per la diretta 1 ora e mezza circa.
Descrizione:
Finalmente, dopo vari tentativi, riesco a organizzare un escursione con mio nipote di 13 anni e un amico di infanzia anch'esso alla prima escursione.
Avevo in mente il camicia perché come prima volta , una volta guadagnata la quota della sella del Tremoggia , volevo distrarre la stanchezza di fronte ai panorami magnifici che si aprono immensi e colorati dal blu acceso del mare.Dallaltra , monte Bolza e tutto l'altopiano la invece da padroni con i colori pastello.
La salita si fa subito ripida e una folta colonia di vitelli, vitellini e vitelloni provano a guardarci un po male , ma la lupa Linda di da subito da fare per ammassarli di qua e di là del sentiero , senza neanche abbaiare con l'esperienza ( fatta dove poi?!?) di un pastore navigato. La temperatura non è affatto estiva( pile e guscio chiuso fin sotto il naso), le folate gelide aumentano ad ogni passo verso la prima veduta del mare, sulla sella si faticava a stare in piedi e la paura di veder volare via il mio leggerissimo nipotino era quasi reale, per cui ero sul punto di rigirare e parlandone tra di noi sopraggiungono due escursionisti ( uno a manica corta e gilet che avevo i brividi solo a vederlo) , e scambiando due chiacchiere abbiamo capito che , come loro, avevamo sottovalutato il vento e che sarebbe stato meglio salire dall'altra parte , ma mi rassicuravano che sul Tremoggia e poco più avanti sarebbe calmato, che in quella zona il vento è quasi normale. Rincuorati decidiamo di salire almeno fino al Tremoggia ma passando sulla sinistra della cresta che sale in modo da rimanere un po riparati, ed in effetti.... Andava meglio. Le previsioni davano vento fino a mezzogiorno circa e alle 10 del mattino sul Tremoggia non abbiamo neanche potuto fare un the sul quel bel pianoro , ma abbiamo ripiegato dietro dei gran massi rivelatisi ottimo riparo per attrezzare un bel the caldo al limone. Durante la pausa guardavo negli occhi dei miei compagni d'avventura , la voglia di andare fino al Camicia di cui tanto avevo parlato. Ancora due ore sotto quel vento non erano possibili , per cui mi sono riservato di decidere insieme di nuovo all'incrocio del sentiero che sale diretto. E poi di nuovo , eventualmente , sulla sella del Camicia. Ora il vento iniziava a lasciarci qualche pausa ma nuvole dense e veloci salivano dalla sella per poi buttarsi di nuovo dall'altra parte della vetta, inconsapevole che di lì a poco lo spettacolo con le nuvole avrebbe dato il massimo una volta in vetta, e che quei bellissimi giochi d'aria non erano che un assaggio.
Arrivati alla sella sella mio nipote e L'amico Marco, erano sfiniti , tanto che Niky Si è seduto dicendo: io basta mi fermo qui ad aspettarvi andate voi. Al che ci siamo seduti per prendere fiato, ma era la scusa per intercettare qualcuno che scendeva per far confermare che mancavano solo dieci minuti ancora. Così un signore che scendeva ha saputo incoraggiarci per l'ultimo sforzo pienamente ripagato. In estasi ammirando corno Grande più alto del tappeto di nuvole che intanto aveva accerchiato anche noi. È così che ammirando attorno a noi è sparita ogni riserva , è scomparso ogni stress. A tema con tutto questo al ritorno a fonte Vetica avremmo trovato anche un concerto di Tributo ai Pink Floyd ...ovviamente a noi è bastata la musica suonata oggi dal Monte Camicia , celestiale ma dai toni forti , tal volta assordanti.