- Parchi d'Abruzzo
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- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Data:29/3/2017
Difficoltà:nessuna
Km-circa11
Dislivello:uno da 600 mt,e uno da 400
Livello difficoltà:E seguendo il sentiero canonico
Descrizione:
Escursione di rimedio,o meglio come l'ultima notturna di ritaglio.
Nel giorno del mio compleanno di solito non lavoro e vado a fare ciò che mi piace,come l'anno scorso sul chiarino,invece quest'anno un corso sulla sicurezza mi teneva incastrato a lavoro. Alle 8 ho saputo che il corso saltava ,per cui ,preso qualche ora di permesso,all'una ero già con gli scarponi ai Piedi in quel di Cerqueto,paese e zona montana per me nuova. Decido per Cerqueto perché vicino,non molto in quota ed evita attrezzature pesanti da inverno.Al dire il vero neanche fornelli e vestiario pesante sono finiti nello zaino,visto il tempo ,il tanto sole e caldo dall'Africa.
Così,leggero e felice decido di percorrere il pezzo di sentiero che unisce il paese con Pietracamela,poi se fosse stato ancora presto avrei improvvisato qualche giro, ad anello magari,per riuscire sul colle di Fiele a picco sul paese,dove ,da cartina ,vi era una strada che scendeva propio al "centro alto "del piccolo borgo. La leggerezza,attraversando la via centrale ,è subito divenuta un macigno,e un nodo in gola mi bloccava ad ogni angolo:tale è stata la visione della devastazione portata dal terremoto in un paese sepolto da tre metri di neve.
Chiacchierando ad una fontana con una vecchietta indigena,ho ritrovato nei suoi occhi tutto il terrore passato in quei momenti,tanto da non riuscire a finire il racconto. Paese bellissimo e famoso per il presepe vivente,e dove difatto nella grande piazza laterale spunta imponente la grande capanna ,con dietro un labirinto di staccionate e sentieri si perdono fino sopra la cascata che precipita in piazza. Mi dirigo così, un poco malinconico ,verso Pietracamela con l'immagine della unica cabina telefonica del paese,senza apparecchiature all'interno,tra calcinacci e belle case ancora abitate, una a fianco all'altra :un immagine davvero di abbandono. Così che il mio preferire i paesini di montagna ,questo periodo,mi da un po' l'illusione di non far dimenticare al mondo la bellezza e la posizione di questi centri ,anche molto antichi.Il Sentiero si dirige a mezza costa dalla parte opposta della costa di Pietracamela entrando in questo bellissimo vallone dove le insenature e le cascate a un certo punto circondano e incantano.La via,misto tra mulattiera e carrareccia, sembra battuta da centinaia di anni da uomini e animali,qualche pezzo è stato sistemato dopo qualche frana,qualche staccionata è finita nel fosso ,ma l'impressione è che sia uno di quei sentieri sempre esistiti. Certo,guardando bene,l'altra sponda sembra molto lontana ,ed in alto,ma poi con un oretta si è già dall'altra parte,ed infatti,raggiunto l'obbiettivo iniziale di quel bel colle di fronte ,mi sono ritrovato presto a pensare:è adesso?Riprendendo la provinciale avrei potuto risalire verso i prati per riprendere il sentiero che, passando per il colle di fiele,discendeva verso il mio bel doblò,e vedere così anche la parte più alta del paese. Il problema è che l'asfalto propio non mi va , per cui torno sui miei passi giù nella gola e decido di tagliare dritto verso quella che sembrava una strada appena sotto il Fiele. Con grande sorpresa scopro che quei piloni orizzontali di cemento non sono una strada ma un acquedotto,per cui la curiosità di vedere dove andava a pescare l'acqua,ha vinto subito vedendomi cavalcare questa"stretta stradina" che si inoltrava nel fitto di una delle tante insenature che riserva copiose il posto.Camminando, a volte quasi sospeso e vista laga ,puntavo salendo verso il paese:la vista è splendida, e terrificante al tempo stesso, se si butta l'occhio giù,nell'ora orrido, al serpentone di cemento o mirando il colle avanti violentato da alcune valanghe.Ora la "strada" cambia direzione,punta decisa direzione prati di tivo e il montagnone(almeno credo),fino alla sorpresa di oggi: un bel nevaio.Arrivati alla chiusa ,infatti,si presenta un ghiacciaio di ottima neve con pendenza molto fattibile ,e in alcuni punti anche aggirabile dal bosco.La strada secondo la mia APP.gps è molto vicina,e a un dislivello ragionevole di 200mt,comunque meno ripido di quello fatto poco fa ...ma oggi ramponi e piccozza non erano contemplati,oltre a non avere ancora quella sicurezza necessaria,e mi tocca trovare una via di ritorno,soprattutto diversa dal pratone ripidissimo fatto per salire qui sopra. Lungo"il serpente",poco prima di entrare nel bosco,avevo visto delle fascine di legna,per cui qualche mulo sarà pur sceso verso il paese:infatti. Da buon Ariete (segno zodiacale)seguo questa traccia, a volte nitida ,di animali da lavoro e torno con molta calma verso il paese assaporando l'aria di montagna con un naso raramente schiuso in primavera:sarà che le graminacee in montagna sono più clementi ma è stato un vero piacere oziare un po' in giro e il pediluvio fatto ai piedi della cascata sulla via del ritorno. Rientrando a Cerqueto mi accorgo con stupore di non aver visto un grande edificio con due bellissimi murales:Museo Etnografico del Gran Sasso. Motivo in più per tornare a fare un giro da ste parti ,oltre a chiudere l'anello con il colle di Fiele ,oggi non riuscito senza fare neanche un po' di asfalto . Splendida mezza giornata,con un bellissima temperatura da manica corta , gilet e pantaloni estivi ,dentro un anfiteatro misto boscoso dalle dimensioni inaspettate (solo un'ora da una parte all'altra),ma forse anche poco decifrabili (parlo sempre di impressioni molto personali) ,visto le innumerevoli insenature,anche nevose,che spuntano ogni dove salendo di quota,insieme a grotte,"paretoni di monoblocchi",chiuse,aquedotti e cascate.
Per non farmi mancare niente,oltre a visitare le vie più alte del paese ,mi sono girato anche il sentiero sopra il Presepe,fatto di ripidi e variegati tipi di scalini,staccionate,o tavolati, e anche molto intricato ....ma alla fine vi basterà seguire la stella cometa
Buona Primavera!Alla prossima.
Difficoltà:nessuna
Km-circa11
Dislivello:uno da 600 mt,e uno da 400
Livello difficoltà:E seguendo il sentiero canonico
Descrizione:
Escursione di rimedio,o meglio come l'ultima notturna di ritaglio.
Nel giorno del mio compleanno di solito non lavoro e vado a fare ciò che mi piace,come l'anno scorso sul chiarino,invece quest'anno un corso sulla sicurezza mi teneva incastrato a lavoro. Alle 8 ho saputo che il corso saltava ,per cui ,preso qualche ora di permesso,all'una ero già con gli scarponi ai Piedi in quel di Cerqueto,paese e zona montana per me nuova. Decido per Cerqueto perché vicino,non molto in quota ed evita attrezzature pesanti da inverno.Al dire il vero neanche fornelli e vestiario pesante sono finiti nello zaino,visto il tempo ,il tanto sole e caldo dall'Africa.
Così,leggero e felice decido di percorrere il pezzo di sentiero che unisce il paese con Pietracamela,poi se fosse stato ancora presto avrei improvvisato qualche giro, ad anello magari,per riuscire sul colle di Fiele a picco sul paese,dove ,da cartina ,vi era una strada che scendeva propio al "centro alto "del piccolo borgo. La leggerezza,attraversando la via centrale ,è subito divenuta un macigno,e un nodo in gola mi bloccava ad ogni angolo:tale è stata la visione della devastazione portata dal terremoto in un paese sepolto da tre metri di neve.
Chiacchierando ad una fontana con una vecchietta indigena,ho ritrovato nei suoi occhi tutto il terrore passato in quei momenti,tanto da non riuscire a finire il racconto. Paese bellissimo e famoso per il presepe vivente,e dove difatto nella grande piazza laterale spunta imponente la grande capanna ,con dietro un labirinto di staccionate e sentieri si perdono fino sopra la cascata che precipita in piazza. Mi dirigo così, un poco malinconico ,verso Pietracamela con l'immagine della unica cabina telefonica del paese,senza apparecchiature all'interno,tra calcinacci e belle case ancora abitate, una a fianco all'altra :un immagine davvero di abbandono. Così che il mio preferire i paesini di montagna ,questo periodo,mi da un po' l'illusione di non far dimenticare al mondo la bellezza e la posizione di questi centri ,anche molto antichi.Il Sentiero si dirige a mezza costa dalla parte opposta della costa di Pietracamela entrando in questo bellissimo vallone dove le insenature e le cascate a un certo punto circondano e incantano.La via,misto tra mulattiera e carrareccia, sembra battuta da centinaia di anni da uomini e animali,qualche pezzo è stato sistemato dopo qualche frana,qualche staccionata è finita nel fosso ,ma l'impressione è che sia uno di quei sentieri sempre esistiti. Certo,guardando bene,l'altra sponda sembra molto lontana ,ed in alto,ma poi con un oretta si è già dall'altra parte,ed infatti,raggiunto l'obbiettivo iniziale di quel bel colle di fronte ,mi sono ritrovato presto a pensare:è adesso?Riprendendo la provinciale avrei potuto risalire verso i prati per riprendere il sentiero che, passando per il colle di fiele,discendeva verso il mio bel doblò,e vedere così anche la parte più alta del paese. Il problema è che l'asfalto propio non mi va , per cui torno sui miei passi giù nella gola e decido di tagliare dritto verso quella che sembrava una strada appena sotto il Fiele. Con grande sorpresa scopro che quei piloni orizzontali di cemento non sono una strada ma un acquedotto,per cui la curiosità di vedere dove andava a pescare l'acqua,ha vinto subito vedendomi cavalcare questa"stretta stradina" che si inoltrava nel fitto di una delle tante insenature che riserva copiose il posto.Camminando, a volte quasi sospeso e vista laga ,puntavo salendo verso il paese:la vista è splendida, e terrificante al tempo stesso, se si butta l'occhio giù,nell'ora orrido, al serpentone di cemento o mirando il colle avanti violentato da alcune valanghe.Ora la "strada" cambia direzione,punta decisa direzione prati di tivo e il montagnone(almeno credo),fino alla sorpresa di oggi: un bel nevaio.Arrivati alla chiusa ,infatti,si presenta un ghiacciaio di ottima neve con pendenza molto fattibile ,e in alcuni punti anche aggirabile dal bosco.La strada secondo la mia APP.gps è molto vicina,e a un dislivello ragionevole di 200mt,comunque meno ripido di quello fatto poco fa ...ma oggi ramponi e piccozza non erano contemplati,oltre a non avere ancora quella sicurezza necessaria,e mi tocca trovare una via di ritorno,soprattutto diversa dal pratone ripidissimo fatto per salire qui sopra. Lungo"il serpente",poco prima di entrare nel bosco,avevo visto delle fascine di legna,per cui qualche mulo sarà pur sceso verso il paese:infatti. Da buon Ariete (segno zodiacale)seguo questa traccia, a volte nitida ,di animali da lavoro e torno con molta calma verso il paese assaporando l'aria di montagna con un naso raramente schiuso in primavera:sarà che le graminacee in montagna sono più clementi ma è stato un vero piacere oziare un po' in giro e il pediluvio fatto ai piedi della cascata sulla via del ritorno. Rientrando a Cerqueto mi accorgo con stupore di non aver visto un grande edificio con due bellissimi murales:Museo Etnografico del Gran Sasso. Motivo in più per tornare a fare un giro da ste parti ,oltre a chiudere l'anello con il colle di Fiele ,oggi non riuscito senza fare neanche un po' di asfalto . Splendida mezza giornata,con un bellissima temperatura da manica corta , gilet e pantaloni estivi ,dentro un anfiteatro misto boscoso dalle dimensioni inaspettate (solo un'ora da una parte all'altra),ma forse anche poco decifrabili (parlo sempre di impressioni molto personali) ,visto le innumerevoli insenature,anche nevose,che spuntano ogni dove salendo di quota,insieme a grotte,"paretoni di monoblocchi",chiuse,aquedotti e cascate.
Per non farmi mancare niente,oltre a visitare le vie più alte del paese ,mi sono girato anche il sentiero sopra il Presepe,fatto di ripidi e variegati tipi di scalini,staccionate,o tavolati, e anche molto intricato ....ma alla fine vi basterà seguire la stella cometa
Buona Primavera!Alla prossima.
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