- Parchi d'Abruzzo
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- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Data: 24 aprile 2017
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: SP86 del Vasto, bivio per acqua di San Franco (sterrata, segnalato)
Località di arrivo: Pizzo di Camarda
Tempo di percorrenza: ...
Chilometri: 16 a/r
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: chiazze di neve residua su svuotatoi da "interpretare", in assenza di neve l'escursione è da considerarsi E anche se un po' di allenamento serve visto i saliscendi
Periodo consigliato: la provinciale viene chiusa se innevata
Segnaletica: tendente all'inesistente
Dislivello in salita: 1000
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2332m
Accesso stradale: SP86 del Vasto
Descrizione
Con l'amico e socio del club Cialtroni della Montagna @Leo da solo è da un po' di tempo che non facciamo un'uscita degna di questo nome... qualche escursione di rimedio, un'avventura notturna intensa ma fugace, però una bella e sana giornata di montagna manca.
Il problema è che sul Gran Sasso in questo periodo le cose da fare di dividono tra molto le semplici e le estremamente difficili perché la neve insiste (anche abbondante) a certe quote e/o su certe esposizioni cardinali, spesso a chiazze, ma siamo quasi a maggio, le precipitazioni questo anno sono state record e quindi la situazione è da decifrare costantemente ad ogni passo, come già si fa d'inverno ed ancor di più.
Ci sono in ballo un paio cosette sulla Laga o il pizzo di Camarda che Leo non ha mai visitato, io ci sono stato e sono certo che gli piacerà quindi spingo in questa direzione anche perchè un paio di possibilità di fare qualcosa di alpinistico ci sfugge per impegni all'amico competente e capace che doveva accompagnarci. Tra l'altro sono fiducioso di salire un bel pezzo di sterrata con la mia macchina 4x4 per accorciare un po' i tempi ed evitare camminare troppo su strada bianca, in teoria non si può e la strada è ad uso degli allevatori, ma l'attività di allevamento ancora non è partita e penso di non dare fastidio a nessuno... comunque partiamo non troppo presto io, Leo e la felicissima lupa Linda, il meteo è stabile e sappiamo che patiremo freddo e caldo a fasi alterne, ma siamo contenti perchè la luce della giornata è di quelle che si fa voler bene... dalla SS80 imbocchiamo la provinciale del Vasto, inforco la sterrata ma ad un certo punto un nevaio residuo ci sbarra la strada... comunque abbiamo guadagnato un 150m di dislivello, diciamo una mezz'oretta di cammino su strada sterrata, soprattutto al ritorno sarà niente male perchè i saliscendi che ci aspettano non sono pochi... la neve è bella croccante, lo strapiombo a valle si fa notare, montiamo i ramponi per 10m di traverso? Non se ne parla, lo aggiriamo in un punto dove la neve è interrotta salendo a mezzacosta su quello che è un fianco del Monte San Franco... mi volto e scatto la foto alla macchina, ci vediamo più tardi, si parte!
Poichè da qui dobbiamo salire e basta, inutile riprendere il sentiero, ci teniamo a mezzacosta fino ad intercettarlo alla quota che avevamo guadagnato, ovvero a circa 10 minuti dal passo Belvedere (1789)... anche qui la neve spesso insiste ancora sulla strada, Linda apprezza. Le gobbe a destra nella foto che segue sono la nostra destinazione dopo il passo, l'ultima potrebbe sembrare lo Ienca ma non lo è ed infatti lo abbiamo battezzato "colle della fregatura" perchè ti illude ogni volta che sia l'ultimo saliscendi ma in realtà è quello successivo.
Comunque il passo è frizzante nonostante la vena cialtrona ci porti a chiacchierare, contemplare, ridere e scherzare, fare pause quando ci pare oltre a quelle per prender fiato... in pratica ci ritroviamo sullo Ienca che questa volta non ci accoglie con la neve come ad aprile scorso e quindi la foto ci vuole anche perchè il maestoso Corvo a sinistra si impone, proseguendo si ammirano il Pizzo Cefalone ed il Corno Grande, mentre proprio di fronte a noi la vetta del Camarda è visibile e "sincera" come dice Leo e non come lo Ienca che ti illude con le sue gobbe.
Ora dobbiamo perdere circa 200 metri di quota fino ai laghetti del Camarda prima di ricominciare la salita per il Pizzo. La discesa dallo Ienca da questo versante ha una pendenza che si fa rispettare, più che altro ci pensiamo in prospettiva del ritorno, ma non è il momento perchè ancora manca un po' alla nostra meta, i laghetti però sono sempre affascinanti e senza le mucche risaputamente moleste che di solito ci sono in questa zona, ancor di più (le mucche c'erano quel giorno, ma sparute e solo fino al Belvedere)
Una foto alla pendenza ci sta anche se qui già iniziava a smussare... Linda si rinfresca
E siamo ai Laghetti... Linda apprezza
Da questo momento in poi so che l'escursione piacerà ancora di più al socio, sia perchè la parte che segue e nuova e sia perchè i panorami tondeggianti che ci hanno accompagnati sino ad ora assumeranno un carattere diverso nell'affaccio sulla Valle del Chiarino che risulta strapiombante e maestoso, impreziosito dal Corvo che si impone alla vista... come si fa a non fermarsi e contemplare , si vede anche il bel rifugio Fioretti, e la Laga e Campotosto
E quando a valle vediamo lo stazzo di Solagne i panorami si fanno ancor più maestosi e selvaggi, la alta valle del Chiarino e sotto di noi ancora molto innevata in molte sue zone, camminare su questa dorsale è un piacere
Lo è talmente tanto che scatta la pausa per il tè con vista privilegiata poco sotto la vetta, anche perchè il vento non è fortissimo ma invadente e temiamo che il nostro rituale in vetta possa non essere piacevole, quindi accendiamo il fornello per la pausa seria!
Dal punto prescelto, circa 15 minuti e siamo in vetta... come immaginavo incontra i gusti del socio ed anche della lupa direi
Indico a Leonardo un paio di giri che ho in mente di fare insieme quando la neve sarà andata via, in pratica si tratta di proseguire in direzione delle Malecoste, lo esorto a dare un'occhiata in giro di persona, so che il panorama gli piacerà
Soprattutto lo invito a tastare le roccette da superare quando sarà il momento, io le ho già sondate e resto nei dintorni della croce, quelle rocce da superare appaiono decisamente meno ostiche una volta che ci stai sopra ma più che altro mi interessa che non siano un problema per Linda anche se Linda ha parecchie marce in più di noi, in effetti
Indugio ancora sull'alta valle del Chiarino che è un posto che sento molto vicino, conosco quella neve che sfonda col caldo per chi non ha gli sci e per la prima volta desidero che torni il verde per poter nuovamente girare con maggiore libertà determinati punti fuori dai sentieri ufficiali
Anche se non c'è vento come temevamo, la sosta in vetta è stata bella e non brevissima, ripartiamo sempre in cresta e con diverso ma non meno affascinante panorama
Non ci dispiacerebbe evitare lo Ienca, ma il sentiero che lo aggira dai laghetti del Camarda è invaso di neve ed a strapiombo, saliremo quanto meno possibile tenendoci a mezzacosta...
anche se in realtà alla fine io per non montare i ramponi ed aggirare i nevai anche nella parte più tranquilla mi troverò a non più di 20m sotto la quota della croce nel mio "aggiramento", il "ramponato per l'occasione" (non nella foto che segue) Leo a circa una cinquantina...
Comunque, cialtronamente superiamo la vetta dello Ienca... il fatto è che dopo la vetta ci sono i vari colli fregatura, ricordate? Ma la passeggiata è piacevolissima, per un buon tratto si alza il vento e Leo non gradisce, ma l'isolamento, gli spazi, il silenzio ci ripagano e siamo in vista del monte San Franco
Al passo Belvedere prendiamo la sterrata carrabile, le mucche son salite di quota rispetto a stamattina, le nuvole disegnano chiaroscuri
Un'altra sosta dai, un'altra sosta dice Leo per il piacere di fumare una sigaretta immersi in questa pace... io non fumo più, ma come faccio a dirti di no?
E rientriamo alla macchina che siamo stanchi ma contenti e rilassati, assaporiamo già la birra fresca che prenderemo al bar Arno sulla SS80, dove inaspettatamente ma con piacere condivideremo i sali minerali della bionda bevanda con un po' di gestori dei rifugi in zona che sembravano essersi dati appuntamento e la giornata si conclude così, tra battute e risate in un bar di montagna, con gente di montagna... alla prossima!
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: SP86 del Vasto, bivio per acqua di San Franco (sterrata, segnalato)
Località di arrivo: Pizzo di Camarda
Tempo di percorrenza: ...
Chilometri: 16 a/r
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: chiazze di neve residua su svuotatoi da "interpretare", in assenza di neve l'escursione è da considerarsi E anche se un po' di allenamento serve visto i saliscendi
Periodo consigliato: la provinciale viene chiusa se innevata
Segnaletica: tendente all'inesistente
Dislivello in salita: 1000
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2332m
Accesso stradale: SP86 del Vasto
Descrizione
Con l'amico e socio del club Cialtroni della Montagna @Leo da solo è da un po' di tempo che non facciamo un'uscita degna di questo nome... qualche escursione di rimedio, un'avventura notturna intensa ma fugace, però una bella e sana giornata di montagna manca.
Il problema è che sul Gran Sasso in questo periodo le cose da fare di dividono tra molto le semplici e le estremamente difficili perché la neve insiste (anche abbondante) a certe quote e/o su certe esposizioni cardinali, spesso a chiazze, ma siamo quasi a maggio, le precipitazioni questo anno sono state record e quindi la situazione è da decifrare costantemente ad ogni passo, come già si fa d'inverno ed ancor di più.
Ci sono in ballo un paio cosette sulla Laga o il pizzo di Camarda che Leo non ha mai visitato, io ci sono stato e sono certo che gli piacerà quindi spingo in questa direzione anche perchè un paio di possibilità di fare qualcosa di alpinistico ci sfugge per impegni all'amico competente e capace che doveva accompagnarci. Tra l'altro sono fiducioso di salire un bel pezzo di sterrata con la mia macchina 4x4 per accorciare un po' i tempi ed evitare camminare troppo su strada bianca, in teoria non si può e la strada è ad uso degli allevatori, ma l'attività di allevamento ancora non è partita e penso di non dare fastidio a nessuno... comunque partiamo non troppo presto io, Leo e la felicissima lupa Linda, il meteo è stabile e sappiamo che patiremo freddo e caldo a fasi alterne, ma siamo contenti perchè la luce della giornata è di quelle che si fa voler bene... dalla SS80 imbocchiamo la provinciale del Vasto, inforco la sterrata ma ad un certo punto un nevaio residuo ci sbarra la strada... comunque abbiamo guadagnato un 150m di dislivello, diciamo una mezz'oretta di cammino su strada sterrata, soprattutto al ritorno sarà niente male perchè i saliscendi che ci aspettano non sono pochi... la neve è bella croccante, lo strapiombo a valle si fa notare, montiamo i ramponi per 10m di traverso? Non se ne parla, lo aggiriamo in un punto dove la neve è interrotta salendo a mezzacosta su quello che è un fianco del Monte San Franco... mi volto e scatto la foto alla macchina, ci vediamo più tardi, si parte!
Poichè da qui dobbiamo salire e basta, inutile riprendere il sentiero, ci teniamo a mezzacosta fino ad intercettarlo alla quota che avevamo guadagnato, ovvero a circa 10 minuti dal passo Belvedere (1789)... anche qui la neve spesso insiste ancora sulla strada, Linda apprezza. Le gobbe a destra nella foto che segue sono la nostra destinazione dopo il passo, l'ultima potrebbe sembrare lo Ienca ma non lo è ed infatti lo abbiamo battezzato "colle della fregatura" perchè ti illude ogni volta che sia l'ultimo saliscendi ma in realtà è quello successivo.
Comunque il passo è frizzante nonostante la vena cialtrona ci porti a chiacchierare, contemplare, ridere e scherzare, fare pause quando ci pare oltre a quelle per prender fiato... in pratica ci ritroviamo sullo Ienca che questa volta non ci accoglie con la neve come ad aprile scorso e quindi la foto ci vuole anche perchè il maestoso Corvo a sinistra si impone, proseguendo si ammirano il Pizzo Cefalone ed il Corno Grande, mentre proprio di fronte a noi la vetta del Camarda è visibile e "sincera" come dice Leo e non come lo Ienca che ti illude con le sue gobbe.
Ora dobbiamo perdere circa 200 metri di quota fino ai laghetti del Camarda prima di ricominciare la salita per il Pizzo. La discesa dallo Ienca da questo versante ha una pendenza che si fa rispettare, più che altro ci pensiamo in prospettiva del ritorno, ma non è il momento perchè ancora manca un po' alla nostra meta, i laghetti però sono sempre affascinanti e senza le mucche risaputamente moleste che di solito ci sono in questa zona, ancor di più (le mucche c'erano quel giorno, ma sparute e solo fino al Belvedere)
Una foto alla pendenza ci sta anche se qui già iniziava a smussare... Linda si rinfresca
E siamo ai Laghetti... Linda apprezza
Da questo momento in poi so che l'escursione piacerà ancora di più al socio, sia perchè la parte che segue e nuova e sia perchè i panorami tondeggianti che ci hanno accompagnati sino ad ora assumeranno un carattere diverso nell'affaccio sulla Valle del Chiarino che risulta strapiombante e maestoso, impreziosito dal Corvo che si impone alla vista... come si fa a non fermarsi e contemplare , si vede anche il bel rifugio Fioretti, e la Laga e Campotosto
E quando a valle vediamo lo stazzo di Solagne i panorami si fanno ancor più maestosi e selvaggi, la alta valle del Chiarino e sotto di noi ancora molto innevata in molte sue zone, camminare su questa dorsale è un piacere
Lo è talmente tanto che scatta la pausa per il tè con vista privilegiata poco sotto la vetta, anche perchè il vento non è fortissimo ma invadente e temiamo che il nostro rituale in vetta possa non essere piacevole, quindi accendiamo il fornello per la pausa seria!
Dal punto prescelto, circa 15 minuti e siamo in vetta... come immaginavo incontra i gusti del socio ed anche della lupa direi
Indico a Leonardo un paio di giri che ho in mente di fare insieme quando la neve sarà andata via, in pratica si tratta di proseguire in direzione delle Malecoste, lo esorto a dare un'occhiata in giro di persona, so che il panorama gli piacerà
Soprattutto lo invito a tastare le roccette da superare quando sarà il momento, io le ho già sondate e resto nei dintorni della croce, quelle rocce da superare appaiono decisamente meno ostiche una volta che ci stai sopra ma più che altro mi interessa che non siano un problema per Linda anche se Linda ha parecchie marce in più di noi, in effetti
Indugio ancora sull'alta valle del Chiarino che è un posto che sento molto vicino, conosco quella neve che sfonda col caldo per chi non ha gli sci e per la prima volta desidero che torni il verde per poter nuovamente girare con maggiore libertà determinati punti fuori dai sentieri ufficiali
Anche se non c'è vento come temevamo, la sosta in vetta è stata bella e non brevissima, ripartiamo sempre in cresta e con diverso ma non meno affascinante panorama
Non ci dispiacerebbe evitare lo Ienca, ma il sentiero che lo aggira dai laghetti del Camarda è invaso di neve ed a strapiombo, saliremo quanto meno possibile tenendoci a mezzacosta...
anche se in realtà alla fine io per non montare i ramponi ed aggirare i nevai anche nella parte più tranquilla mi troverò a non più di 20m sotto la quota della croce nel mio "aggiramento", il "ramponato per l'occasione" (non nella foto che segue) Leo a circa una cinquantina...
Comunque, cialtronamente superiamo la vetta dello Ienca... il fatto è che dopo la vetta ci sono i vari colli fregatura, ricordate? Ma la passeggiata è piacevolissima, per un buon tratto si alza il vento e Leo non gradisce, ma l'isolamento, gli spazi, il silenzio ci ripagano e siamo in vista del monte San Franco
Al passo Belvedere prendiamo la sterrata carrabile, le mucche son salite di quota rispetto a stamattina, le nuvole disegnano chiaroscuri
Un'altra sosta dai, un'altra sosta dice Leo per il piacere di fumare una sigaretta immersi in questa pace... io non fumo più, ma come faccio a dirti di no?
E rientriamo alla macchina che siamo stanchi ma contenti e rilassati, assaporiamo già la birra fresca che prenderemo al bar Arno sulla SS80, dove inaspettatamente ma con piacere condivideremo i sali minerali della bionda bevanda con un po' di gestori dei rifugi in zona che sembravano essersi dati appuntamento e la giornata si conclude così, tra battute e risate in un bar di montagna, con gente di montagna... alla prossima!
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