Gli scout visti "da fuori"

Butto lì uno spunto per chiacchierare, del resto siam qui per questo.
Non ho intenzione di sentenziare nè di essere provocatorio, anzi: lo scopo è sentire altri punti di vista.
Però dirò ovviamente il mio personale pensiero, questo sì. Ripeto: personale!

Ecco: m'hanno sempre incuriosito gli scout (infatti eccomi qui), ma in età pre-adolescenziale non mi sono mai sognato di entrarci, in quanto li vedevo in parte come...come una specie di colonia estiva, quindi una specie di punizione ("se non fai il bravo ti mando in colonia!!!!"),
mentre dall'adolescenza in poi li ho sempre visti come ragazzini che ,tristi perchè non hanno amici, rinunciano volontariamente alla loro libertà per andare a fare gli invasati come soldatini all'interno di una gerarchia piena di regole, cosa che io accetto per lavoro (mi pagano...) o per forza maggiore se decido di vivere nella società (anche in italia esistono governanti e regole), ma non certo per divertimento.
Per non parlare poi di quelli religiosi............. ma la religione meriterebbe un discorso a parte (anzi, direi che non è discutibile).

Quando li vedo in stazione, stracarichi con tende, zaini, materassini, in un primo momento mi fanno INVIDIA, moltissima invidia (e anche tenerezza, quando vedo certi ragazzini davvero piccoli, magari femmine, carichi come muli con zaini più grandi di loro), ma dopo un attimo noto il loro vestito uniformato e soprattutto I CALZONCINI CORTI....mio dio, ma non vi siete mai rivoltati contro i calzoncini corti??? ...Meriterebbero almeno un referendum!

Ma la cosa che proprio m'ha dato il via a scrivere questo post è stata la lettura ,qui, della vostra fierezza e senso dell'onore, come se si trattasse di essere dei cavallieri della tavola rotonda. Cioè, di per sè non mi avrebbe colpito negativamente, anzi: dopo la lettura, probabilmente sarei corso pure io a iscrivermi... se non avessi visto certe cose nei miei 43 anni su questo mondo.
Cioè, ho storto il naso perchè questa fierezza l'ho già riscontrata anche in gruppi e club riguardanti questioni di una frivolezza inaudita, con persone (completamente invasate) onorate di appartenere al club di quella tal marca o tal squadra.
In fondo è tipico di molti esseri umani quella tendenza a raccogliersi in gruppi per soddisfare un bisogno di identificarsi e sentire un senso di appartenenza, e lo scopo ufficiale del gruppo può essere anche un qualunque banale pretesto.
Quindi perdonatemi.... voglio dire: capite che... insomma, se uno ha visto certe cose... poi gli viene istintivo fare 1+1.... anche se ,sì è vero, si fa molto presto a capire che le associazioni scout siano un ambiente decisamente più sano (sia fisicamente che mentalmente) dei club di tifoserie che alzano la voce al bar e si pestano negli stadi...

Io ,da persona adulta, penso che siano delle belle iniziative per far divertire i ragazzini in modo sano e in mezzo alla natura (anzichè farli crescere tra tamari fumatori di hashish che impennano in piazza coi motorini smarmittati) e abituarli anche un po' alla disciplina, che di questi tempi si sta un po' perdendo (e poi non si fa nemmeno più il servizio di leva...!).
Come dire: se avessi un figlio sarei contento se ci volesse andare :sleep:; però io personalmente ,dall'adolescenza in poi, non lo farei :rofl::rofl::rofl:

Che mi dite? Non ho mai visto da vicino il mondo scout, quindi chiedo per far un po' di luce nella mia ignoranza...

Doc
 
PS: nel frattempo sono andato a curiosare su wikipedia e ho trovato cose che mi hanno fatto rabbrividire, tipo questo pezzetto della Promessa del Lupetto: "osservare la Legge del Branco" ( https://it.wikipedia.org/wiki/Lupetti#La_Promessa )

ma anche cose m'ha fatto piacere leggere, se non fossero una promessa che pare un giuramento a una setta.
Le leggi scout, per esempio:
-Considera suo onore il meritare fiducia (molto molto bella!)
e di conseguenza, per gli esploratori:
-La Parola dell'Esploratore è sacra
questa è... addirittura emozionante:
- Lo Scout sorride e canta anche nelle difficoltà (*****, mi sta venendo voglia di andarci!)
- Lo Scout è puro di pensieri, parole e azioni (qui io sarei già promosso a pieni voti, ma bisogna ammettere che non è sempre una cosa buona in questo mondo spietato).

Altre leggi mi sembrano da fiera del buonismo:
-Lo Scout è amico di tutti e fratello di ogni altro scout
-Lo Scout è cortese e cavalleresco

Altre ancora... puzzano di...leggi utili per controllare la massa:
-Lo Scout ubbidisce prontamente
-Lo Scout è sempre pronto a servire il prossimo
-Lo Scout è laborioso ed economo


Non male comunque: mi sono emozionato.
 
Beh x quanto riguarda la promessa dei lupetti, usano come testo "Il libro della Giungla" e anche i capi usano i nomi di tale libro(akela,baghera,ka,baloo, ecc.)
X questo usano la parola "branco" che al giorno d'oggi fa un po' paura, ma al tempo che Rudyard Kipling riscrisse il libro adattandolo allo scautismo e intitolandolo "le storie di Mowgli" era un messaggio di unione e fraternità anche tra specie differenti.
Poi ti consiglio di leggere questo:
IMG_20170607_161747.jpg

https://it.scoutwiki.org/Il_libro_della_giungla

Non sono uno scout, lo è mia figlia tredicenne, dalle mie parti ci sono solo quelli cattolici, i laici erano troppo lontani chilometricamente parlando.
Poi parlando da laico, le mele marce ci sono dappertutto.
 
mio fratello prima di fare il meccanico era pure istruttore,adesso che nei campi si lavora parecchio a volte fa le 22 in officina.

Io ho tirato su un gruppo di ragazzini local "nonscout " per eccellenza e ti posso garantire che se non vuoi girare con i tabbozzi che impennano con lo scuter e sfumazzano come stufe non serve indossare una divisa ,basta guadagnarsi il rispetto e sapersi divertire.In un anno abbiamo fatto 50 uscite tra snowboard e varie ed eventuali. Il discorso è che rispetto a 17 anni fa quando avevo i rospi (è una lunga storia se avete tempo ve la racconto) è cambiata la mentalità. esci col vicino di casa che magari ha un anno in meno di te e vi cacciate nei guai,la colpa è comunque tua. Difatti è la manna per gli assicuratori. Io sapevo quello che facevo,perchè comunque il nostro impegno era si e no al 50%

Ora modifica queste frasi e scoprirai che è la stessa cosa anche in altre realtà:

- Lo Scout sorride e canta anche nelle difficoltà: Ma se di difficoltà non ce ne sono o si sa come affrontarle è la stessa cosa.

- Lo Scout è puro di pensieri, parole e azioni: Basterebbe attenersi giusto al codice penale,stradale e civile

-Lo Scout è amico di tutti e fratello di ogni altro scout: Bè la fratellanza tra crew so ha anche tra snowboarder,biker e similari (non è una loro esclusiva)

-Lo Scout è cortese e cavalleresco: bè sono convinto che saper controllare i propri sfoghi sia un bene per tutti

-Lo Scout ubbidisce prontamente: Qui un bel NO ,se una persona sotto al viadotto soleri ti dice buttati cosa fai? Magari è un tuo capo,visto che le "balene blu" oggi volano. io per lo meno vado a cercare un verricello

-Lo Scout è sempre pronto a servire il prossimo: Altro NO,il prossimo è chi lo decido io ,di sicuro non aiuterei chi mi ha rubato la K2 evo 12 anni fa

-Lo Scout è laborioso ed economo: Questo dobbiamo esserlo tutti,ciascuno deve fare la sua parte non dico per migliorare il mondo ma ALMENO per non peggiorarlo.

La realtà scout è una cosa vecchiotta che purtroppo non si è evoluta come doveva e purtroppo ancora ha di mezzo il fattore religioso.

Noi ci trovavamo nelle campagne vicino a casa. Anzi voglio raccontarti un episodio. Una sera un mio carissimo amico,uno dei pochi che purtroppo non c'è più,spinto forse da questa canzone
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwiu0JqSj6zUAhUBWBQKHb13AcYQyCkIKjAA&url=https://www.youtube.com/watch?v=58qyptnAClg&usg=AFQjCNHIQTgHTSaaOmg84Rkf4poE_NbtEQ&sig2=YxTat-TdLTOTvOceTL2aHA

E dal fatto che eravamo in piena raccolta del grano aveva visto dei bagliori notturni nei prati verso borgata lesna e era convino che lì combattessero veramente.
Abbiamo preso le biciclette e nella penombra del quasi notte siamo andati a vedere,dopo borgata quaglia effettivamente si sentivano rumori ma si capiva chiaramente che era un grosso diesel. Abbiamo appena fatto tempo a infilare la testa tra le spighe altissime e ce la siamo data a gambe levate. un "coso " enorme marchiato CLAAS con 4 punte stava trebbiando il grano.

Per cui se vuoi fare una vita diversa dai tabozzi non serve NECESSARIAMENTE una divisa,almeno,idea mia personale.

P.s. se ti sta sul naso l'essere controllato,uno zaino,un paio di scarpe serie e ci vediamo lunedì e per i pantaloncini corti chiedere informazioni a vespe,zecche zanzare vesponi e calabroni,anzi glielo chiedo io "zzzzzzzzzzzzzz ZAC! ahi ahi ahi ahi!",pensa se qualcuno viene morso da un calabrone sul pipino,per me dopo 5 secondi ha già scalato un pino da 40 metri ed è un punta a bestemmiare
 
Ultima modifica:
Ho letto con attenzione l'inizio di questa discussione e in esso vengono toccati più punti ciascuno dei quali meriterebbe una attenta disamina, mi stavo chiedendo come potevo contribuire quando ho riflettuto sul titolo della discussione "Gli scout visti da "fuori"" e il punto in cui dici "Io ,da persona adulta, penso che siano delle belle iniziative per far divertire i ragazzini in modo sano e in mezzo alla natura", ecco il principale dei difetti o debolezza dello scautismo, dopo cento anni e se pur presente in quasi tutte le nazioni nelle forme più varie per la maggior parte delle persone resta un argomento sconosciuto.
Difficile poterne fare qui una trattazione esaustiva trattandosi di un metodo pedagogico complesso, posso contribuire solo per i pochi aspetti che conosco, ma lo farò volentieri.
Intanto scopo dello scautismo non è essere una "delle belle iniziative per far divertire i ragazzini in modo sano e in mezzo alla natura", scautismo non è fare attività meramente ricreative o sportive o di intrattenimento.
Lo scautismo è un metodo, così come le famiglie hanno un metodo per educare i propri figli, la scuola ha un metodo educativo, gli istituti educativi hanno un metodo, le accademie militari hanno un metodo ecc.
Questo metodo nacque cento anni fa soprattutto per opera di un generale di sua maestà britannica, eroe di guerra, pacifista per il resto della sua vita, metodo evolutosi e adattatosi alle varie realtà nazionali e sociali, metodo utilizzato da centinaia di associazioni che si definiscono scout.
Perdonate la pedanteria ma è necessario andare alle radici se no si finisce a parlare dei bambini vestiti da cretini guidati dal cretino vestito da bambino e delle vecchiette che attraversano la strada.
Nel mondo gli scouts saranno circa 40.000.000, in Italia oltre 200.000 e fanno capo a varie associazioni di cui le maggiori sono una cattolica ed una laica, associazioni che operano anche come protezione civile, per chi vuole approfondire in internet c'è di tutto e di più.
A questo punto ci sarebbe da parlare del metodo scout e come lo applicano le associazioni italiane e straniere, ma mi fermo qui e aggiungo solo due cose su aspetti che più colpiscono l'immaginario.
Si è vero spesso gli scouts sono irragionevolmente attaccati ai loro pantaloni corti, spesso più per tradizione che per aspetti pratici, ma in fondo non ci scandalizziamo se gli scozzesi sono attaccati ai loro kilt ed i texani ai loro sombreri, non mi risulta che ci siano regolamenti che impongano i pantaloni corti sempre e comunque.
Si è vero lo scautismo ha un suo codice di onore, tant'è che si è scout solo dopo aver "promesso" e una volta scout lo sei per sempre e vieni riconosciuto come fratello o sorella scout dagli scouts di tutto il mondo, quindi è qualcosa di ben diverso che essere iscritto ad una associazione.
Quello che uno scout promette lo promette sul proprio onore, in un mondo in cui se ti obblighi a qualcosa devi comunque avere un garante o lasciare una cauzione o se sai simulare un fallo sei un eroe dello stadio, avere un onore e riuscire ad insegnare ai ragazzi che la propria parola è una cosa preziosa non ha prezzo :)
 
I CALZONCINI CORTI....mio dio, ma non vi siete mai rivoltati contro i calzoncini corti???
I pantaloni corti, più o meno all'altezza del ginocchio, fanno parte da sempre della divisa dello scout. Negli anni sono cambiate le stoffe, anche i colori, ma bene o male siamo lì.

Effettivamente visto da "fuori" il pantalone corto, magari in pieno inverno, quanto meno, incuriosisce e, obbiettivamente, non è il massimo ma, entro termini ragionevoli, non è poi un problema (non si è masochisti), alla fine è questione di abitudine.

...... per tutto il resto è un discorso un pochino lungo.

Ciao :si:, Gianluca
 
Altre ancora... puzzano di...leggi utili per controllare la massa:
-Lo Scout ubbidisce prontamente

-Lo Scout ubbidisce prontamente: Qui un bel NO ,se una persona sotto al viadotto soleri ti dice buttati cosa fai? Magari è un tuo capo,visto che le "balene blu" oggi volano. io per lo meno vado a cercare un verricello

Vi cito solo come contributo alla discussione e lungi da ogni intento polemico, anche perché come detto nel precedente intervento uno dei peccati originali dello scautismo è forse quello di non riuscire a farsi comprendere da fuori.

Quello che voi citate è un articolo della legge degli scouts più o meno nella sua formulazione originale di cento anni fa.
Per inciso la legge scout ha una formulazione positiva, non recita che è vietato questo piuttosto che quest'altro e non commina sanzioni, dice solo come ci si deve comportare.
Facciamo una premessa, normalmente tutti obbediamo a degli ordini, ad esempio come operai al caposquadra, come impiegati al capoufficio, come vogatori al capovoga, come giocatori al capitano, come orchestrali al maestro, come soldati al sergente, ecc. obbedire fa parte delle procedure o protocolli perché si possa operare efficacemente e coerentemente insieme.
Nello scautismo le attività sono spessissimo organizzate dai ragazzi e non imposte ma in ogni organizzazione ci sono dei ruoli e chi coordina le cose.
L'articolo in questione è al momento meglio formulato dagli scouts dell'Agesci come Lo scout e la guida sanno obbedire e dagli scouts del Cngei come L'esploratore è coscientemente disciplinato.
Quindi in queste due associazioni gli educatori si sono posti il problema di far comprendere ai ragazzi il senso di un "ordine" o della "disciplina" e sull'altra piatto della bilancia c'è il saper coordinare, indicare e anche ordinare.
Conoscete altre realtà associative o educative dove si ha questa sensibilità?
Un esempio usato da un capo per farlo comprendere ai più giovani era di chiedere loro di immaginare di essere in escursione in montagna e che il capo ordinasse di raggiungere una cima piuttosto che un'altra a loro gradita, l'esempio era che alla base della montagna si poteva chiedere conto dell'ordine impartito e discuterlo ma una volta partiti e in cordata sarebbe stato pericolosissimo se ogni decisione del capo cordata fosse subordinata ad un dibattito.
E sempre a proposito di ordini conosco un capo tollerante in sede del disordine e del chiasso che diventa un sergente dei marines quando sta con trenta ragazzini sul marciapiede ad attendere l'arrivo del treno.
Ci trovate qualcosa di sbagliato?
Grazie per aver letto fin qui. :)
 
Ultima modifica:
bè,di per se di sbagliato non c'è nulla ma c'è modo e modo di dare ordini e modo e modo di comportarsi in ogni cosa.
Guidavo (per poco per fortuna) la corsa che portava a casa i ragazzi di un noto istituto professionale di verzuolo. Cosa non ho visto,dal lancio dei petardi dal finestrino a di tutto e di più,e addirittura dispute per il "posto migliore" (la fila a 5 o 7 posti in fondo) .

Non si può ridurre tutto alle parole "disciplina" e "educazione" ,purtroppo c'è dell'altro ,forse non so nemmeno io come chiamarlo. E' un pò come un serbatoio,che carichi aria carichi aria ma se al momento giusto non la consumi o il compressore non stacca parte il tappo di sicurezza e resti frenato.

Quando andavo su con i "rospi" a fare snowboard mai mi sarei sognato di strillare dietro a qualcuno di loro di come tenere i piedi o dove scaricare il peso. Lo seguivo e dopo l'inevitabile caduta gli spiegavo il tutto,senza scomodare risultante,coseni e angoli di lamina.

Due ore dopo erichino andava sicuro,i più scalmanati erano anche quelli che cadevano di più e imparavano in più tempo. Ma alla fine della stagione TUTTI erano capaci ad andare come si deve.

Ho visto all'opera un maestro di sci tra l'altro molto quotato,strillava come un ossesso usando parole che erano più adatte a un bar di barriera di milano,i ragazzini faticavano e a volte piangevano.

Quasi quasi mi è venuto in mente il "mio" 1986 quando dopo aver bocciato il cagiva elefant avevo partecipato alla gita di fine inverno.
Quel disgrazzzzzziatissimo istruttore oltre a iscrivermi controvoglia alla gara del quale non me ne fregava un fico secco visto che avevo un ginocchio gonfio a metà delle prove mi ha tirato un palette e mi ha strillato "più forte più forte guarda il cronometro.

Non ci ho più visto,gli ho inchiodato davanti ho sganciato gli sci e i miei atomic ARS sono rimasti lì a san sicario dopo che gli ho tirato una testata. E sono sceso a piedi al pulman (all'epoca però non lo guidavo he he he).

Gente così rovina ogni associazione perchè fomenta l'odio! Insomma si fa rispettare con la paura e con i vocioni,e io la reputo pagliaccia,perdonatemi. Ho sentito molti professori nelle gite lamentarsi che i ragazzi non piaciono le materie e non hanno voglia di impararle,ma qualunque materia anche la più odiosa (quale mettiamo,storia,matematica?) Se ben spiegata e fatta capire e apprezzare più o meno va. Non è da tutti,infatti benchè volevo diventare un insegnante (ero a pochi passi dalla laurea in chimica e c'era un posto in una scuola media "con calcio nel di dietro" ) ho preferito fare altri 17 lavori diversi (qualcuno MOLTO meglio pagato) e ho mollato l'università. Anche perchè per causa di mancanza di soldi in casa l'alternativa era "guidare o spacciare/rubare" e il mio terzo lavoro al posto di una cattedra l'ho fatto stando seduto dietro al volante di un 55 posti
 
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come sempre sarò di poche parole ma concise,che esulano da quanto detto finora
Al di la delle organizzazioni che gestiscono gli scout che possono piacere o meno, non mi risulta che chi è cresciuto o educato in tali ranghi oggi sia una persona senza principi o con gravi problemi sociali, quindi guardando molti giovani disadattati ,più per colpa di mancanza di educazione,( i genitori devono lavorare sodo per mantenere una vita decente ) ,ben vengano organizaz. che insegnano il rispetto alla natura e ai comportamenti sociali, solo per il fatto che li tengano occupati e lontani da distrazioni pericolose
 
Butto giù due righe accodandomi a quanto detto da @Al c'è

Lo scautismo è un metodo educativo che ha come suo obiettivo finale formare "buoni cittadini" (per quanto riguarda l'agesci, di ispirazione cattolica, "... e buoni cristiani"),
Tale scopo ultimo viene perseguito lavorando con ragazzi dagli 8/9 ai 20 anni su quattro punti (i cosiddetti "quattro punti di B.P.):
- Salute e forza fisica
- Servizio del prossimo
- Abilità manuali
- Formazione del carattere
Tutto questo tramite attività preparate con attenzione estrema al gruppo nel suo complesso e alle sue necessità e ai singoli ragazzi e alle loro necessità, ovviamente calibrando il tutto a seconda delle loro capacità e abilità, e calando il tutto nel contesto sociale ed ambientale in cui il singolo gruppo scout si trova ad operare.

Questo è il metodo nella sua essenza, il resto sono strumenti per seguire questo scopo.
ogni associazione ha poi il proprio regolamento metodologico, che consiglio di leggere (sono facilmente reperibili on line), così come il patto associativo.

Per quanto riguarda la Legge Scout, invito a cercare sul sito agesci e/o cngei la formulazione attuale.
Per quanto riguarda il punto incriminato, faccio notare come esso sia "sanno obbedire" e non "obbediscono", differenza notevole a mio avviso.
Per quanto riguarda i calzoncini corti... sono orribili, non molto comodi e di velluto che fa sudare un sacco. Per questo almeno nel mio gruppo si usava portarli solo il primo e l'ultimo giorno di campo e a messa, così come la camicia. Il resto del tempo uniforme da campo, ovvero maglietta a maniche corte blu e calzoni tecnici o calzoncini blu o neri.
Ma questo dipende tantissimo dai singoli gruppi e dal livello di formalismo ed attaccamento ai simboli e alle tradizioni del singolo gruppo (addirittura del singolo capo).

Per domande o chiarimenti sono a disposizione, anche per PM, con la mia modesta esperienza da scout e capobranco.
 
saro' greve: dipende da chi ti trovi. gli scout sono gruppi di persone, quindi valgono le stesse considerazioni per qualsiasi altro gruppo: c'e' l'idiota e chi si comporta benissimo, e ci sono gruppi che funzionano benissimo e gruppi che vanno da schifo. generalizzare e' una boiata. e sono liberissimi di dire "io sono scout quindi so fare x, oppure mi comporto secondo la regola y ecc", ma io sono liberissimo di valutare caso per caso. e soprattutto non mi piace chi se la tira troppo, che sia scout o meno.

da bambino un po' invidiavo quelli della mia parrocchia, tutti belli tirati alla messa la domenica mattina, che poi andavano a fare i campi e mille cose. non era alla portata della mia famiglia. poi, dopo qualche anno, ancora da bambino, ho visto che in molti avevano atteggiamenti da str**zi. molti di loro venivano da famiglie ricche, e per qualche anno mandare il figlio come scout era una specie di status symbol nella mia zona. alla faccia delle loro regole, spesso ti trovavi degli esaltati convinti di potere tutto perche' avevano i soldi, che se la tiravano con l'argano e trattavano da schifo chiunque non fosse scout. e li hanno iniziato a farmi girare le scatole.

da ragazzino ho iniziato il mio periodo disastrato, per vari motivi indipendenti dalla mia volonta' ho iniziato a frequentare brutti giri e a fare casini. pero' ho scoperto un mondo diverso. che spesso altri ragazzi "difficili" erano persone stupende incastrate in situazioni schifose. che in realta' avevano una morale e dei criteri decorosissimi e rispettosissimi, al di la' delle apparenze e dei modi rozzi. in quel periodo e' successo di tutto e ho passato un inferno. a me e' andata molto bene, sono ancora qui. parecchi non possono piu' raccontare la loro storia. pero' oltre ai casini avevamo dei legami forti e facevamo anche tantissime cose insieme. quante cose ho visto e scoperto in quel periodo!!! notti in tenda sui laghi del trentino, pesca nei canali della mia zona o in montagna con gli amici, o serate d'inverno sui colli con la nebbia che crea un mare sotto di te. anche un pomeriggio a rischio sprangate poteva svelare un mondo nuovo. comunque ho imparato parecchie cose. e all'epoca sapevo muovermi abbastanza bene in outdoor, sicuramente meglio di ora, nei limiti dei pochissimi soldi e della situazione devastata. avevo una doppia (se non tripla) vita: mi trattavano da sfigato al mio paese, tutt'altra cosa fuori. e molti scout, in quanto "fighi" con i soldi e da famiglie "bene" si univano al coro. tra l'altro poi spesso i loro discorsi facevano capire che non e' che facessero queste grandi cose: ad es, uno che se la tirava per mesi perche' avevano visto un cinghiale, che qua sui colli e' pieno. oppure uno che si vantava di avere il badge di pescatore (quando in realta' a pesca era una cartola). ho chiesto i requisiti: "pescare pesci di 3 specie diverse, per me hanno detto un bass una carpa e una scardola". sono scoppiato a ridere. sono pesci da me all'epoca comunissimi (adesso un po' meno), qualsiasi ragazzo di campagna in mezz'ora avrebbe risolto alla grande. vi risparmio il resto. oppure un genio, e questo e' pure capo istruttore, che, mandato da un prof dell'universita' a cercare vermi a novembre con una mia ex dell'epoca, ha avuto la brillante idea di andare a cercarli dalle 6.30 alle 9. ovviamente a quell'ora il terreno era gelido e quasi impossibile da scavare e i vermi erano ben fondi, quindi hanno trovato poco. con questo ci ho porconato molto, e la cosa che mi fa ridere e' che lui e' considerato uno dei migliori laureati con una media altissima mentre io sono fuori corso da una vita. ha una memoria incredibile ma ad ogni grana pratica racimola figure di m***a abissali.

sono passati anni, mi sono trovato con gente che ha fatto scout da altre citta' e con altri gruppi. e gli atteggiamenti erano molto diversi. c'era qualcuno che se la tirava ma qualcosa sapeva fare, chi invece faceva e taceva, e chi se la tirava ma effettivamente ci sapeva fare. quindi devo dire che il mio disprezzo di base verso l'istituzione in se e' sparito rispetto ad allora, semplicemente se uno mi dice "sono scout" e' come se mi dicesse "io tifo la squadra x". me ne sbatto e guardo a cosa sa fare.

TL;DR: per quanto mi riguarda, essere scout non e' un piu' a prescindere. e neppure un meno. guardo a cosa uno sa fare e a come si comporta. il resto IMHO sono boiate.
 
per walterfishing....pensa che avevo pure scritto una canzone sul mondo scout...si chiamava "mi han buttato fuori dagli scout" è molto dura ma tieni presente che data la gente con cui giravo era ancora "morbida" . Quando la abbiamo suonata all'"onda occupata" nel 95 (tempo in cui i centri sociali non erano solo tossicume e fattanza ma si faceva ancora una certa "attività militante") ha riscosso un discreto successo,più che altro perchè dato l'ambiente la religione cattolica (su cui sono ancora fermamente contrario ,visto che prima di riconoscere un dio voglio indietro 7 persone per me importanti morte molto prima del tempo,una a 15 anni!!!!!!) veniva vista come un bersaglio per una pallottola. Ancora adesso quando vedo la vecchietta bigotta con la borsetta per la strada un pensiero cattivo me lo faccio "venga signora la aiuto ad attraversare la strada" POOOOOOO spataciak! ma più per goliardia che per altro. Anzi, se avanza tempo faccio un OT con "la signora Rossetti e un certo ...... Pietro (di nome e San di cognome) una parte teatrale mai presentata che posso tirare fuori per il forum,magari per alleggerire un pò la discussione.

In questa canzone sparavo ad alzo zero contro molti clichè e stereotipi del tempo,dalle ragazze coccodè (non tantissime ma abbondanti nella mia scuola) ,a quelli che vivevano per i bei voti a scuola,a quelli che (almeno a parole) prima il prossimo poi me,a quelli che "solo il santino ti salva",ma era il periodo e tra croci al contrario e catene sul chiodo avevo 4 kg di ferraglia appesa e quel giorno che avevo raspato cadendo in moto facevo pure le scintille.

Era il periodo in cui le suorine venivano alle medie con le foto dei bimbi ubunti delle missioni ,con panza gonfia gonnellino di tela e....sigaretta in bocca! Sono sempre stato una testa calda (e in certe cose lo sono ancora ) Per me la "religione " in genere è come l'acqua per il potassio.

Dato l'ambiente la canzone "cane petardo" era stata ancora più applaudita un pò di anni dopo.

Col fazzoletto al collo
Mi guardavan le ragazze
Cantavano le oche
Correndo come pazze
Poi un giorno ho capito
Di essere la bandiera
Che adesso in un minuto
diventerà [TAGLIO]

mi han buttato mi han buttato
mi han buttato fuori dagli scout
quando ho detto che un secchione
deve cadere giù dal balcone

[TAGLIO]
mi han buttato mi han buttato
mi han buttato fuori dagli scout
quando ho detto che uno sfigato
con le pizze va infornato

[TAGLIO]

mi han buttato mi han buttato
[TAGLIO]
mi han buttato mi han buttato
mi han buttato fuori dagli scout
perché pensavo io
e non riconoscevo dio


mentre ho fatto copia incolla mi è venuta quasi una lacrimuccia....AVEVO ancora tutti i capelli e non la fronte alta! E adesso vai con "portatemi dio" del buon vecchio Vasco!
Comunque oltre alla goliardia l'importante è non esagerare,molti " fattoni" di una volta hanno messo più o meno la testa a posto e pur non essendo casa e chiesa di alcuni di loro mi posso fidare quasi ciecamente.

Poi per carità preferirei fermarmi qui se no si sconfina nel discorso meglio qui meglio là e al povero tartassato che segue si confondono troppo le idee visto che cosa è stato fatto 20 anni e più fa di solito sarebbe patrimonio privato e non molto interessante per tutti

inoltre siamo già un goccio troppo vicini al terreno minato religione si/no perchè. Di sicuro IL BUONO non si trova solo in alcuni posti,l'unica cosa che è trasparsa che non mi piace manco un pò è:
-dobbiamo portarli andando a messa
-dobbiamo portarli la prima e l'ultima uscita.

Bè si va a finire in come certi locali che fanno selezione all'ingresso
 
Ultima modifica:
Butto giù due righe accodandomi a quanto detto da @Al c'è

Lo scautismo è un metodo educativo che ha come suo obiettivo finale formare "buoni cittadini" (per quanto riguarda l'agesci, di ispirazione cattolica, "... e buoni cristiani"),
Tale scopo ultimo viene perseguito lavorando con ragazzi dagli 8/9 ai 20 anni su quattro punti (i cosiddetti "quattro punti di B.P.):
- Salute e forza fisica
- Servizio del prossimo
- Abilità manuali
- Formazione del carattere
Tutto questo tramite attività preparate con attenzione estrema al gruppo nel suo complesso e alle sue necessità e ai singoli ragazzi e alle loro necessità, ovviamente calibrando il tutto a seconda delle loro capacità e abilità, e calando il tutto nel contesto sociale ed ambientale in cui il singolo gruppo scout si trova ad operare.

Questo è il metodo nella sua essenza, il resto sono strumenti per seguire questo scopo.
ogni associazione ha poi il proprio regolamento metodologico, che consiglio di leggere (sono facilmente reperibili on line), così come il patto associativo.

Per quanto riguarda la Legge Scout, invito a cercare sul sito agesci e/o cngei la formulazione attuale.
Per quanto riguarda il punto incriminato, faccio notare come esso sia "sanno obbedire" e non "obbediscono", differenza notevole a mio avviso.
Per quanto riguarda i calzoncini corti... sono orribili, non molto comodi e di velluto che fa sudare un sacco. Per questo almeno nel mio gruppo si usava portarli solo il primo e l'ultimo giorno di campo e a messa, così come la camicia. Il resto del tempo uniforme da campo, ovvero maglietta a maniche corte blu e calzoni tecnici o calzoncini blu o neri.
Ma questo dipende tantissimo dai singoli gruppi e dal livello di formalismo ed attaccamento ai simboli e alle tradizioni del singolo gruppo (addirittura del singolo capo).

Per domande o chiarimenti sono a disposizione, anche per PM, con la mia modesta esperienza da scout e capobranco.
Mi ha colpito l' equazione che fanno certe associazioni:
cattolico=cristiano
tengo a precisare che ance i Protestanti,Avventisti, Ortodossi,Valdesi,Pentecostali, Testimoni di Geova sono confessioni che si rifanno alla Bibbia e di conseguenza sono cristiane.
Non è per far polemica ma sembra che solo i cattolici abbiano il monopolio della fede cristiana
P.S.
ho preso spunto dal tuo post per un discorso generale non prenderlo come un attacco nei tuoi confronti perchè non lo è assolutamente
 
Colgo l'occasione per togliermi una curiosità che avevo da un po' di tempo:
Faccio una piccola premessa. Da piccolo avrei voluto fare lo scout ma dalle mie parti vengono considerati"la manovalanza del prete" ed i miei genitori, anticlericali convinti non hanno mai voluto ("Guarda che ti tocca andare a messa tutti i giorni............") e così mi è rimasto il mito dello scout.
Qualche tempo fa trovai un libro di Baden Powel in una bancarella di libri usati ma quando l' ho terminato il mito mi è crollato.
Il libro era infarcito di tutti quei miti e quei luoghi comuni che andavano bene ai tempi dell' impero britannico (mito della guerra e della vita militare come avventura che forma e rende uomini, mito del buon selvaggio.................).
Capisco che bisogna anche tenere conto anche del contesto sociale in cui è stato scritto (l'Inghilterra Vittoriana) ma adesso la società è parecchio cambiata. La mia domanda era questa: i libri di Baden Powel sono ancora i testi "d'ordinanza" degli Scout o son stati un po' aggiornati all' evoluzione della societa?
Grazie
 
saro' greve: dipende da chi ti trovi. gli scout sono gruppi di persone, quindi valgono le stesse considerazioni per qualsiasi altro gruppo: c'e' l'idiota e chi si comporta benissimo, e ci sono gruppi che funzionano benissimo e gruppi che vanno da schifo. generalizzare e' una boiata. e sono liberissimi di dire "io sono scout quindi so fare x, oppure mi comporto secondo la regola y ecc", ma io sono liberissimo di valutare caso per caso. e soprattutto non mi piace chi se la tira troppo, che sia scout o meno.

Yep. D'accordissimo. Va fatto ovviamente un distinguo tra quella che è la teoria che sta dietro (il metodo) e chi lo applica. Le associazioni scout sono appunto associazioni di persone, con tutto ciò che questo comporta. Io personalmente ritengo il metodo molto valido per quello che è il suo scopo, ovvero creare cittadini un po' meno menefreghisti ed individualisti della media. Però dipende molto dai singoli capi e gruppi e associazioni.
Tra l'altro l'umiltà e la modestia (ovvero non tirartela e riconoscere i tuoi limiti e chi è migliore di te) dovrebbero essere valori che lo scoutismo trasmette.
Poi ci sono scout teste di ***** (specialmente ad una certa età) come persone che si comportano come lo "scout perfetto" e non sono mai stati scout.

Di sicuro IL BUONO non si trova solo in alcuni posti

Questo è ovvio e nessuno ha mai sostenuto il contrario ;)

-dobbiamo portarli andando a messa
-dobbiamo portarli la prima e l'ultima uscita.

Fondamentalmente "dobbiamo": è la nostra uniforme, un po' demodè e sicuramente migliorabile, ma teniamo conto del momento storico in cui è nata: è composta dagli indumenti tra i più pratici e comodi dell'epoca (primo novecento). Nel suo complesso sta a simboleggiare - o quantomeno vorrebbe - che sei una persona affidabile e pronta a darsi da fare al servizio degli altri.

Mi ha colpito l' equazione che fanno certe associazioni:
cattolico=cristiano
tengo a precisare che ance i Protestanti,Avventisti, Ortodossi,Valdesi,Pentecostali, Testimoni di Geova sono confessioni che si rifanno alla Bibbia e di conseguenza sono cristiane.
Non è per far polemica ma sembra che solo i cattolici abbiano il monopolio della fede cristiana

Guarda mi trovi molto d'accordo, ma diciamo che tale equazione non è esattamente tipica del'agesci. Il punto è che in quanto associazione di ispirazione cristiana (cattolica) si propone di formare "buoni cittadini e buoni cristiani" nel senso di uomini e donne che agiscano secondo l'insegnamento cristiano per eccellenza (ama il prossimo tuo come te stesso). Ma magari le discussioni teologiche le rimandiamo in altra sede :)
 
Colgo l'occasione per togliermi una curiosità che avevo da un po' di tempo:
Faccio una piccola premessa. Da piccolo avrei voluto fare lo scout ma dalle mie parti vengono considerati"la manovalanza del prete" ed i miei genitori, anticlericali convinti non hanno mai voluto ("Guarda che ti tocca andare a messa tutti i giorni............") e così mi è rimasto il mito dello scout.
Qualche tempo fa trovai un libro di Baden Powel in una bancarella di libri usati ma quando l' ho terminato il mito mi è crollato.
Il libro era infarcito di tutti quei miti e quei luoghi comuni che andavano bene ai tempi dell' impero britannico (mito della guerra e della vita militare come avventura che forma e rende uomini, mito del buon selvaggio.................).
Capisco che bisogna anche tenere conto anche del contesto sociale in cui è stato scritto (l'Inghilterra Vittoriana) ma adesso la società è parecchio cambiata. La mia domanda era questa: i libri di Baden Powel sono ancora i testi "d'ordinanza" degli Scout o son stati un po' aggiornati all' evoluzione della societa?
Grazie

Allora, sicuramente gli scritti di Baden-Powell sono il punto di ispirazione di tutto, ma non esauriscono le basi teoriche dello scoutismo odierno.
Come dici tu gran parte dei punti sono abbastanza datati, ma lo stesso B.P. nel corso della sua vita ha scritto molto altro oltre a "scouting for boys". Altri punti e scritti secondo me conservano ancora gran parte del proprio valore.
Ti rispondo limitatamente all'Agesci: abbiamo un regolamento metodologico aggiornato a due-tre anni fa che fornisce le linee guida di come operare coi ragazzi, e testi specifici per branca (suddivisione per età), che riassumono quella che è stata l'esperienza dello scoutismo e del lupettismo italiano dalla fondazione dell'asci (1916) ad oggi.
Il metodo è sottoposto a continua revisione per rispondere al meglio alle necessità educative dei ragazzi, e adattato alle esigenze locali (ovviamente adattato, non stravolto).
 
Yep. D'accordissimo. Va fatto ovviamente un distinguo tra quella che è la teoria che sta dietro (il metodo) e chi lo applica. Le associazioni scout sono appunto associazioni di persone, con tutto ciò che questo comporta. Io personalmente ritengo il metodo molto valido per quello che è il suo scopo, ovvero creare cittadini un po' meno menefreghisti ed individualisti della media. Però dipende molto dai singoli capi e gruppi e associazioni.
Tra l'altro l'umiltà e la modestia (ovvero non tirartela e riconoscere i tuoi limiti e chi è migliore di te) dovrebbero essere valori che lo scoutismo trasmette.
Poi ci sono scout teste di ***** (specialmente ad una certa età) come persone che si comportano come lo "scout perfetto" e non sono mai stati scout.


CUT

apprezzo il tuo commento :) secondo me il metodo pero' non e' cosi' indispensabile, sia verso la natura che verso il prossimo. ok, vivendo in campagna e dietro ai colli per me era/e' facile andare a sperdermi nel nulla e rompere le balle agli animali. tanti miei amici appunto, con due lire, facevano molto di piu' che il gruppo di scout fighetti. verso il prossimo, basterebbe che la gente imparasse a non giudicare e a non cercare di fregare sempre gli altri.

non nego la validita' del metodo scout, intendo solo dire che, come detto da bus, non e' l'unica strada percorribile :)
 
apprezzo il tuo commento :) secondo me il metodo pero' non e' cosi' indispensabile, sia verso la natura che verso il prossimo. ok, vivendo in campagna e dietro ai colli per me era/e' facile andare a sperdermi nel nulla e rompere le balle agli animali. tanti miei amici appunto, con due lire, facevano molto di piu' che il gruppo di scout fighetti. verso il prossimo, basterebbe che la gente imparasse a non giudicare e a non cercare di fregare sempre gli altri.

non nego la validita' del metodo scout, intendo solo dire che, come detto da bus, non e' l'unica strada percorribile :)

E ti invidio tantissimo, infatti personalmente ritengo che la componente "natura/vita all'aria aperta" sia molto più importante per gruppi scout cittadini com'era il mio, rispetto a quello che può essere per gruppi radicati in aree più "rurali" o montane.

"basterebbe che la gente imparasse a non giudicare (senza conoscere aggiungo io) e a non cercare di fregare sempre gli altri" e questo personalmente cerco di insegnarglielo da tre anni, con gli altri capi con cui lavoro :)
 
Renzi è uno scout, ne vogliamo parlare?

Antipatie (o simpatie, questione di gusti) politiche a parte, è riduttivo fermarsi in superficie a guardare le attività ludico / escursionistiche, i riti collettivi, la divisa ecc il vero nocciolo duro dello scoutismo, almeno quello cattolico è negli obiettivi formativi che ne fanno uno dei pilastri di sostegno dell' ala cattolica del Partito Democratico.

Niente di male, intendiamoci, purché ci si intenda su ciò di cui si sta parlando... altro è dire che si parla di una congrega di simpatici ragazzoni che se ne vanno in giro in pantaloncini in avanzata età adulta, altro è dire che è importante veicolo di diffusione di principi ideologico-religiosi atto (anche) a selezionare ed a pre-formare una parte della classe politica.
 
Ora modifica queste frasi e scoprirai che è la stessa cosa anche in altre realtà:
Ti leggo qua e la da parecchio e devo dire che mi piaci perchè parli chiaro senza perderti in buonismo e mode, ma qui sei davvero...il massimo del cinismo; "più realista del re". :rofl:
Sì: quel che dici è fondamentalmente vero, però tante volte all'essere umano serve qualcuno che lo trascini, che lo entusiasmi. E qui entra in gioco il gruppo.
Sbagliato, certo. Però l'essere umano è imperfetto.

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