Alpinismo Monviso - Cresta Est

Parchi del Piemonte
  1. Parco della fascia fluviale del Po - tratto Cuneese
Dati

Data: 14-15/08/2017
Regione e provincia: Piemonte CN
Località di partenza: Pian del Re
Località di arrivo: Pian del Re
Tempo di percorrenza: 2h + 7h + 6h
Chilometri: tanti
Grado di difficoltà: AD
Descrizione delle difficoltà: Arrampicata III e IV, esposizione
Periodo consigliato: Estate - autunno
Segnaletica: bolli gialli e tacche rosse (pochi)
Dislivello in salita: 1.900 m
Dislivello in discesa: 1.900 m
Quota massima: 3.841
Accesso stradale: Arrivati a Pian del Re, lasciare la macchina (parcheggio 5€ al giorno)

Descrizione

Dovevamo andare per ghiacciai, ma i rifugi erano tutti pieni e temevano di non trovare posto nei bivacchi, allora Radu mi dice perché non facciamo la Est:help:? già perché:eek:?
Ero un po' titubante, volevo farla ma con calma e invece così all'improvviso, alla fine, nonostante le catastrofiche previsioni di meteokima :azz:, mi decido ad andare. Non c'è posto in rifugio, allora decidiamo di dormire in tenda.
Partiamo il 14 pomeriggio dopo pranzo, arrivati a Pian del Re e pagato l'obolo (3,5 € il pomeridiano) partiamo, gli zaini sono pesanti e ingombranti, tra tenda, sacchi a pelo e materassino, corda. Lentamente ci incamminiamo verso il Rifugio Sella, ovviamente siamo nella nebbia :ka:
IMG_7531.JPG

All'inizio incrociamo merenderos di ogni sorta, poi solo escursionisti che chiudono il giro.
Camminiamo con calma, visto il peso degli zaini, e dopo 2 ore arriviamo al rifugio Quintino Sella, qui chiediamo dove possiamo mettere la tenda e ci indicano lo spazio dopo la piazzola dell'elicottero, ma abbastanza lontano da non avere problemi se arriva l'elicottero, piazziamo la nostra tenda in un posto riparato.
IMG_7533.JPG

Andiamo in rifugio a goderci una meritata birra, dopodiché torniamo a prepararci la cena, io con il mio mitico fornelletto cinese in titanio mi preparo una pasta e fagioli, il buon Radu con il Jetboil si scalda l'acqua per un piatto liofilizzato del Deca. Le previsioni davano qualche cm di pioggia, ma per fortuna cadono solo due gocce che neanche bagnano le pietre.
IMG_7534.JPG

Dopocena altro salto in rifugio dove prendiamo un Genepy (annacquato :-x) e troviamo Roberto e Bea, vogliono fare il Monviso, lui la Est, lei è un po' indecisa, li sproniamo a farla con noi e loro si convincono :si:, ci diamo appuntamento al mattino dopo. Però abbiamo ancora fame ci facciamo un tagliere con mezzo litro di vino rosso, insieme ai salumi troviamo una ciotolina con acciughe al verde :sbav:. Intanto il cielo inizia ad aprirsi.
La notte in tenda è discreta non dormo :zzz: tutto il tempo, ma riesco a riposarmi adeguatamente. La sveglia è alle 5, andiamo a fare colazione sotto la tettoia del rifugio è ancora buio ma inizia a schiarirsi.
IMG_7535.JPG

Incontriamo Roberto e Bea che già pronti iniziano a partire, noi terminata colazione, lasciamo la tenda montata su suggerimento dei rifugisti, ci mettiamo subito imbrago e ferramenta e poco dopo le 6 partiamo anche noi, ormai è chiaro e dietro il lago, nel canale a sinistra ci attende l'attacco.
IMG_7537.JPG

Raggiunto il colle di Viso lasciamo il sentiero in direzione di sinistra, e attraverso una pietraia infame ci dirigiamo verso i canali di deiezione, ci dovrebbe essere una traccia, ma la troviamo solo verso la fine, un pietraia infame, verso la fine ripida con sfasciumi, intanto il sole sorge, la mattina è tiepida più calda del previsto.
IMG_7544.JPG

Per quel che resta del nevaio non servono ramponi, l'attacco della via è segnato da un bel bollo giallo con chiodo.
IMG_7547.JPG

Si parte subito con l'arrampicata, passi di I e II continui.
IMG_7553.JPG

Partiamo in libera, il patto è finché non ne sentiamo la necessità la corda rimane nello zaino. Dopo poco, la prima difficoltà un passaggio di III ad elevata esposizione, è un po' oltre i miei standard :-?, ma quando ci sei in mezzo non è che puoi stare lì a pensare, ne a guardare sotto, vai avanti.
Proseguiamo nella salita e raggiungiamo Roberto e Bea (in alto nella foto).
IMG_7557.JPG

L'arrampicata è piacevole, l'esposizione da non sottovalutare, ogni tanto ci guardiamo indietro.
IMG_7559.JPG

Andando avanti raggiungiamo il telaio della bici, dove facciamo le classiche foto di rito.
IMG_7568.JPG

La parete del Monviso ci chiama ad arrampicare ancora.
IMG_7571.JPG

Ogni tanto si cammina, ma le mani sono spesso sulla parete e intanto compare il torrione Saint Robert sullo sfondo.
IMG_7576.JPG

Raggiungiamo una targa dove troviamo la seconda difficoltà, un altro passaggio di III esposto e fetentemente aggettante, ma passiamo anche questo in libera.
IMG_7584.JPG

Questi passaggi non sono difficili, ma quando dicono che l'esposizione aumenta il grado hanno proprio ragione. :argh:
E intanto si sale, si sale.
IMG_7586.JPG

Siamo sempre più vicini al torrione Saint Robert.
IMG_7591.JPG

Che finalmente raggiungiamo, preferiamo aggirarlo sulla sinistra, si trova un chiodo e una placchetta di IV, qui decidiamo di fare un tiro.
IMG_7612.JPG

Superato questo passo, si torna in libera, le difficoltà tornano sul II e III.
IMG_7618.JPG

Durante l'aggiramento si raggiunge un canalino di infidi sfasciumi dove si muove qualsiasi cosa.
IMG_7624.JPG

Passato questo tratto vediamo la sommità del torrione con le soste di calata.
IMG_7632.JPG

In questo tratto la via non è sempre chiara bolli non ce ne sono e di ometti veramente pochi... :ka:
IMG_7634.JPG

Qui qualcosa va storto e questo torrione invece di aggirarlo (sulla sinistra), finiamo a destra a strapiombo, e non ci resta che salire sulla cima del torrione, dove ci aspettano passaggi esposti con rocce mobili e un ultimo passo tutt'altro che banale, dove mettiamo nuovamente la corda.
IMG_7643.JPG

Scavalcato il torrione, torniamo sulla retta via e poco dopo raggiungiamo il bivio per la via della lepre, pericolosissima via di fuga :help:.
IMG_7648.JPG

C'è un tiro verticale con cordone e cavo metallico.
IMG_7649.JPG

qui prendiamo nuovamente una variante sulla sinistra con simpatiche placche :eek:, altro tiro di corda, spezzato in due perché la corda non era lunga a sufficienza e facciamo una sosta intermedia su friends, qui a salire in 4 impieghiamo molto tempo, ma passiamo anche questo.
IMG_7650.JPG

La stanchezza fisica, ma soprattutto mentale inizia a sentirsi, e pure l'altitudine bussa, ma ormai manca poco.
IMG_7652.JPG

L'ultimo torrione e poi siamo sulla normale.
IMG_7656.JPG

Qualche passo ed eccola che arriva dalla sinistra.
IMG_7660.JPG

Ancora qualche passo di facile arrampicata...
IMG_7661.JPG

ed eccola :woot:
IMG_7663.JPG

siamo tutti in vetta
IMG_7675.JPG

:woot::roll::sleep::poke:
Dopo circa 7 ore ce l'abbiamo fatta, pure con un torrioncino e una variante.
Purtroppo sono salite anche le immancabili nubi della Valle Po, ma non importa, l'impresa fatta è già appagante, e poi quei panorami li ho già visti. ;)

Che dire il Re è sempre il Re, splendida gita con Radu, che si è fatto tutti i tiri da primo, Bea e Roberto.
La salita è lunga e impegnativa, con esposizione non banale, le difficoltà non sono trascendenti, ma sbagliare strada è un attimo, servono allenamento, III solido con scarponi, dimestichezza con le manovre di corda, abitudine all'esposizione e almeno uno esperto in caso di contrattempi; come materiale una corda da almeno 30 metri, cordini e fettucce, qualche friends medio, 4-5 rinvii, e il necessario per le doppie.

Ritorno per l'eterna normale, non banale come sempre in discesa. in più alle Sagnette il fattaccio...:eek:

Les italiens
La strada che porta alle Sagnette non è molto segnata, mentre siamo in prossimità del colle vediamo due escursionisti sopra di noi, che non sembravano delle cime, che vagano incerti sul canale che porta alla punta a nord delle Sagnette, li chiediamo dove stanno andando, sono una coppietta francese che sta facendo il giro del Viso, ma hanno voluto prendere una scorciatoia :wall: passando per le Sagnette, gli indichiamo il sentiero giusto, ci sembrano due sprovveduti, ma non si può mai dire.
Arrivati alla ferrata veniamo presi da un dubbio, riusciranno a farla?:eek:
Allora gli chiediamo se sono pratici di vie ferrate e ci dicono di no, se hanno l'attrezzatura per farla e non ce l'hanno. :azz:
Prepariamo con i cordini due longe d'emergenza in modo che si possano almeno assicurare, ma al primo tratto verticale la ragazza si blocca e si mette a piangere :help:.
Che facciamo? non possiamo certo lasciarli lì, mi tolgo l'imbrago e lo cedo alla ragazza francese, con Radu e Roberto, che uno davanti e uno dietro, l'assicurano con la corda e la calano giù passo a passo.
Il ragazzo fa inizialmente il duro e si carica anche dello zaino della ragazza, due zaini pesantissimi, il rambo, o meglio il rimba, scende così e all'inizio non vuole neanche il cordino, dopo qualche passo si trova in difficoltà e decide che è meglio avere il cordino per assicurarsi.
Nonostante quello con i due zaini si muove goffamente, le gambe gli tremano e scivola una volta, al che io e Bea gli sequestriamo uno zaino che gli caliamo lungo la catena con un rinvio. Io in libera, tutto il materiale prestato a loro a trascinare sto zaino pesantissimo insieme a Bea. Ovviamente lungo la discesa gliene abbiamo dette di tutti i colori.
Manco a dirlo la discesa è stata lunghissima, e tra l'altro la ferrata delle Sagnette in discesa non è quella che chiamerei una passeggiata.
Alla fine portiamo a casa tutti, la coppietta e i loro zaini.
Tutto è bene quel che finisce bene, ma in montagna di sprovveduti ce ne sono un po' troppi, avevano la cartina e avevano visto il simbolo di pericolo sulle Sagnette, ma nonostante quello, senza la minima esperienza e attrezzatura l'hanno provato lo stesso.

Questa disavventura ci ha ritardato parecchio e arriviamo al rifugio dopo le 19, smontiamo la tenda, prepariamo gli zaini, mangiamo un piatto di pasta in rifugio con una birra media e ripartiamo per Pian del Re, ormai sono le 20. L'oscurità presto ci avvolge e dobbiamo scendere con le frontali, arriviamo alla macchina alle 22, stanchi, provati, ma con un'avventura che ricorderemo a lungo.

Alla prossima. :si:

ATTENZIONE
Non ci sono vie di fuga, intraprendere la salita solo se si è certi di riuscire a completarla.
 
Ultima modifica:
beh che dire, grande bella via, una classica direi, non rimane che provarla al prossimo giro. così per curiosità la fatica com'è rispetto a farsi la normale? radu diceva che era meno faticosa perchè più diretta, è così?
 
beh che dire, grande bella via, una classica direi, non rimane che provarla al prossimo giro. così per curiosità la fatica com'è rispetto a farsi la normale? radu diceva che era meno faticosa perchè più diretta, è così?
Primo nonostante le tue gufate di nevischio e verglass, la via era in condizione perfette :p:p:p
Come impegno fisico globale è inferiore alla normale, però sforzi ovviamente di più le braccia, verso la fine erano indolenzite e poi anche dal punto di vista mentale, il livello di attenzione è sempre alto.
 
Bellissima avventura.
La cresta est è davvero ingaggiante, complimenti.
Bravi voi!!!
Riguardo all'altra avventura, quella del passo delle Segnette.... si capisce perchè aumentano gli incidenti in montagna.
Tutti vogliono bruciare le tappe. E fanno le scalate col cronometro.
Anche a noi son passate davvero vicine delle pietre. Vanno in conserva, bisogna essere veloci e quindi corde che strusciano in terra, non si guarda dove si mettono i piedi e ti uccidono se è il caso.
 
Complimenti a tutti per la bellissima salita: sicuramente una grande classica, dove serve esperienza, allenamento e giudizio.
Il foto racconto è stato piacevolissimo da leggere. E bravi per aver avuto la pazienza e la voglia di assistere e recuperare quella coppia di fenomeni francesi.
Grazie per la condivisione.
 
Complimenti a tutti per la bellissima salita: sicuramente una grande classica, dove serve esperienza, allenamento e giudizio.
Il foto racconto è stato piacevolissimo da leggere. E bravi per aver avuto la pazienza e la voglia di assistere e recuperare quella coppia di fenomeni francesi.
Grazie per la condivisione.
Grazie a te.

Guarda ti veniva voglia di lasciarli a sbrigarsela da soli, ma come fai?

Ti fa rabbia che avessero visto il segno di pericolo sulla cartina, ma l'abbiano sottovalutato alla grande.
 
C

ciclotore2

Guest
Applausi. Soprattutto per il generoso salvataggio dei due imbecilli francesi. Imprese epiche quelle sul nostro Re di pietra. Grazie per il racconto, bellissimo e dettagliato.
 
Gran bella avventura! Un plauso (non ai francesi) per il preziosissimo aiuto che avete dato. Spero abbiano capito bene quanto è stata provvidenziale la vostra presenza. Complimenti doppi
 
Complimenti socio!! Quest'anno il Monviso lo abbiamo accerchiato!!

Gran bella avventura! Un plauso (non ai francesi) per il preziosissimo aiuto che avete dato. Spero abbiano capito bene quanto è stata provvidenziale la vostra presenza. Complimenti doppi

E bravo il nosto phantom sul monviso!
Grazie anche voi :si:

Tutte le altre foto le trovate qua:
https://goo.gl/photos/Sd5tZRECUJG4shdi8
 
Alto Basso