Escursione Ceppo al Lago dell'Orso, ciaspolata mistica

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Data: 2 dicembre 2017
Regione e provincia: Abruzzo, Teramo
Località di partenza: Camping del Ceppo (1370m), frazione di Rocca Santa Maria (TE)
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: ...
Chilometri: circa 7.5 A/R
Grado di difficoltà: EAI
Descrizione delle difficoltà: ambiente innevato, nella giornata in questione visibilità a tratti nulla
Periodo consigliato: tutto l'anno
Segnaletica: ottima, bolli bianco/rossi, paletti in metallo con bordo bianco/rosso, cartelli con località e tempi
Dislivello in salita: 550m
Dislivello in discesa:
Quota massima: 1821m
Accesso stradale:


Descrizione

Dice l'amico e socio @Leo da solo "quando compri un martello vedi solo chiodi" ed è così che, visti i recenti acquisti di nuovi modelli di ciaspole per entrambi (modelli più tecnici, diciamo) la voglia di provarla era esagerata, quasi superiore della voglia di fare due passi a prescindere.
Sabato si presenta l'occasione con entrambi liberi ed un maltempo che promette una tregua minima... nel senso che sarà brutto, ma non dovrebbe essere devastante, decidiamo quindi di approfittare della neve per testare le novità e ci orientiamo sulla Laga sia perchè ha scenari più dolci e protetti (boschi soprattutto) in caso di mal tempo e sia perchè ci manca un po' ad entrambi.
Leo è molto attratto dal Fosso dell'Acero, io non vorrei privarmi della possibilità di una sortita fuori bosco e quindi propendo per il Ceppo/Lago dell'Orso... la decisione la prendiamo all'ultimo incrocio possibile, poichè c'è in ballo anche un potenziale piatto di pasta al caldo di una trattoria ci dirigiamo verso il Ceppo che offre maggiori possibilità in tal senso. Le nuvole sono a tratti dense, a tratti si diradano, l'atmosfera è particolare, soffusa, con le cime coperte, la nebbia e questo bianco che si intravede nei boschi: è l'inverno. Arriviamo al parcheggio adiacente il camping del Ceppo che sta iniziando a fioccare, ci attrezziamo per una giornata da meteo brutto, io inforco subito le ciaspole, Leo temporeggia, Linda lo segue mentre Zoe cerca rametti per giocare quando ci incamminiamo sulla larga strada che anche in auto conduce al Lago dell'Orso

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Dopo un po' poco incrociamo un piccolo bivio a destra segnalato con bollo e sentiero 333G, non l'abbiamo mai fatto come percorso, una rapida occhiata al GPS perchè nevica e la cartina si inzupperebbe, il porta alla nostra destinazione ma più rapidamente e molto più ripidamente della paciosa brecciata (550m D+ in meno di 4km) non ci stiamo nemmeno troppo a pensare, un sentiero mai fatto in un posto conosciuto è troppo ghiotto... sentiero che però sale, e si che sale

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Qualche dolce svolta poi un deciso cambio di direzione con una curva a gomito, un manufatto attira la nostra attenzione ed è anche l'occasione per una brevissima sosta

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Salendo il sentiero diventa più stretto, la neve aumenta e cogliamo l'occasione per testare un po' i nuovi giocattoli sulla neve sotto gli occhi curiosi delle nostre pelosette

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La salita ci da un attimo di tregua, il bosco si dispone quasi in orizzontale, arriva la nebbia e l'atmosfera inizia a diventare ancor più magica

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Ogni tanto incrociamo qualche vistosa buca, con la neve devono essere davvero infide, la segnaletica appena rifatta comunque è ottima

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Il silenzio è mistico mentre si alza ancora un po' di nebbia

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Linda e Zoe procedono in esplorazione, perfettamente a loro agio, oramai quasi in simbiosi

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siamo quasi alla fine del bosco e "sentiamo" che c'è una radura dietro i rami, o forse no?

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Gli alberi scemano come il paesaggio fino ad incontrare gli ultimi bastioni a guardia del nulla

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I tanto contestati paletti metallici sono utilissimi e confortanti, siamo attrezzati (mappa e gps) conosciamo la zona (anche se non il sentiero specifico) ma è tutto così evanescente

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Un cartello ci dice che siamo alla località chiamata "La Casetta", noi ci fidiamo perchè a parte il cartello vediamo solo il prossimo paletto... e non sempre.

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Seguiamo i paletti e consultiamo la traccia sul GPS, comprendiamo che sbucheremo ad un rifugio (la mappa sul GPS lo nomina "degli alpini") che abbiamo sempre visto dal Lago dell'Orso, che ci siamo sempre ripromessi di andare a guardare, ma che non abbiamo mai visitato: doppia contentezza! ma ancora manca circa 1km lineare... 1km di nulla

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I paletti ci guidano tra le svolte, incrociamo un gruppo di scialpinisti e Zoe come al solito impazzisce per "avvisarci" col suo abbaio... io la tengo a distanza scusandomi col gruppo, Leo ci scambia due chiacchiere ed apprende che più su la visbilità è ancor più compromessa. Comunque procediamo verso il rifugio in una atmosfera da fiaba

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E mentre brancoliamo letteralmente nel nulla, guidati solo da paletti e GPS e ben attenti a dove mettiamo i piedi, appare qualcosa nel nulla

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Siamo al rifugio, lo sguardo di Leo è di chi ha trovato l'America...

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Anche perchè per la media del luogo all'interno non è messo affatto male e siamo felici di mangiare e farci un bel te caldo "al caldo"!

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Pappa a noi ed ai cani, chiacchieriamo allegri e siamo ancor più carichi quando ci prepariamo ad uscire nuovamente nel nulla

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Qui vicino ci sono i famosi e splendidi "faggi torti" della località Jacci di Verre, da qui in condizioni estive siamo davvero a 15/20 minuti di strada, siamo consapevoli che non sarà facile perchè la nebbia si è fatta ancora più fitta ma non vogliamo farci sfuggire l'occasione e ci incamminiamo per arrivare - intanto - al Lago dell'Orso

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E siamo al Lago dell'Orso... almeno così dice il cartello...

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In zona ci sono un paio di stazzi orribili, un prefabbricato con mura di cartapesta ed uno in cemento... intravedo quest'ultimo nella nebbia, è brutto anche così ma mi ci avvicino per fissare un waypoint sul GPS perchè da qui agli Jacci di Verre il sentiero non è segnato.

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In teoria ci passa una strada carrabile, ma il vento ha spazzato tanta di quella neve da trasfigurare tutto, sappiamo che a sinistra abbiamo una zona piuttosto ampia e pianeggiante che collega alla Storna, mentre a destra la pendenza a valle non è pericolosa ma nemmeno da trascurare soprattutto perchè la visibilità è davvero ridotta. La cartina sul mio GPS ha la carrabile segnata, noi comunque abbiamo dovuto modificare il percorso per via degli accumuli di neve ma non tanto... in pratica dovremmo essere nei pressi del rifugetto posto proprio vicino ai faggi torti ma non lo vediamo e non ho waypoint... poi la nebbia si dirada appena appena e lo vediamo... ci siamo sopra, saltelliamo!

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La vista di un rifugio è sempre confortante ma in questa atmosfera c'è qualcosa di diverso, di mistico.

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Mentre Leo ispeziona il rifugio io mi avvicino ai faggi, vorrei fotografarli ma resto incantato per diversi minuti.

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Anche Zoe sembra avvertire questa atmosfera da fiaba

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Indugiamo qui per un tempo indefinito, tutto sembra indefinito

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Ma dobbiamo ripartire, non possiamo assolutamente rischiare di attardarci ed aggiungere il buio alla nebbia

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Di nuovo i confortanti paletti, ma questa volta anche le nostre impronte sulla neve

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Leo si attarda a fotografare un bosco evanescente, io e Zoe lo aspettiamo volentieri, ma senza perderlo di vista

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E senza quasi accorgercene, mentre ricomincia a nevicare, siamo ai bastioni a guardia del nulla che stavolta però si mostrano e ci mostrano l'accogliente bosco che ci porterà alla macchina

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Scendiamo con passo felice, le immagini sfocate dalla nebbia si affollano nella testa mentre pregustiamo il caldo di un ristorante ed un piatto di pasta di quelli che non si dimenticano facilmente... a Paranesi, frazione adiacente il Ceppo, anche se è tardo pomeriggio ci consentono di sederci per due tagliatelle al ragù di cinghiale e cotolette di funghi porcini... doveva essere una passeggiata di rimedio, si è rivelata una giornata che non dimenticheremo...

Laga, magica Laga...
 
Che spettacolo (e che invidia) Francesco! :woot:
Atmosfera davvero mistica, eterea, impalpabile ma che ha lasiato qualcosa di molto tangibile in voi: il ricordo di una giornata speciale....bellissimo!
Quanto alle ciaspole, le mie sono da 2 anni chiuse nella loro sacca, mai usate: o le uso quest'anno o le metto in vendita nel mercatino... :wall:
:lol:

Laga, magica Laga...
 
Che spettacolo (e che invidia) Francesco! :woot:
Atmosfera davvero mistica, eterea, impalpabile ma che ha lasiato qualcosa di molto tangibile in voi: il ricordo di una giornata speciale....bellissimo!
Quanto alle ciaspole, le mie sono da 2 anni chiuse nella loro sacca, mai usate: o le uso quest'anno o le metto in vendita nel mercatino... :wall:
:lol:

Laga, magica Laga...

Grazie Marco! Le userai, ne sono certo!!!
 
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Si davvero un uscita speciale. È stato come camminare ai confini di Fantasia con il Nulla che incombe alle spalle, mancavano solo Atreiu con il suo cavallo bianco. Sembrava di stare in un teatro di posa cinematografico, per cui come non pensare a un film come la storia infinita?
Luoghi fatati, ovattati da un soffice manto bianco. Bianco il bosco, bianca la luce, e bianchi i nostri pensieri:smacchiati da tanta bellezza è stato un piacere perdersi con un amico in una bianchissima Laga.
Grazie Socio.!
 

Allegati

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Grazie per aver fatto vivere anche a noi un po' di atmosfera magica...

Accade spesso di avvertire questa magia quando si è nella neve e nei boschi, oltretutto con quelle fantastiche immagini dei faggi incurvati.
 
Escursione in ambiente veramente mistico. Molto bello, sia racconto che foto.
Curiosi quei faggi torti, ma è una varietà particolare o sono cresciuti così per qualche motivo?
Crescono così per la spinta del vento o neve ammassata. Non ne sono sicuro ma li ho visti in altre zone della laga dove sono sull'orlo di burrone oppure in zone di scarico neve e scoperti ai venti del nord. (in effetti tutti quelli che ricordo sono piegati verso sud o est)
Concordo sulla bellezza del racconto.
 
Molto bello. Complimenti.

Grazie Nico!

Grazie per aver fatto vivere anche a noi un po' di atmosfera magica...

Accade spesso di avvertire questa magia quando si è nella neve e nei boschi, oltretutto con quelle fantastiche immagini dei faggi incurvati.

Grazie Wombat, hai proprio ragione sui boschi...

Escursione in ambiente veramente mistico. Molto bello, sia racconto che foto.
Curiosi quei faggi torti, ma è una varietà particolare o sono cresciuti così per qualche motivo?

Come ti diceva Leo, dovrebbe essere il peso della neve, su quel pendio se ne ammucchia parecchia e probabilmente in maniera graduale tale da non spezzarli tutti. Confermo che so che ne esistono anche altrove ma non so dove.
 
Ottima occasione per spianare le ciaspole nuove...!

Francesco, direi che ti sia servito anche per prendere una bella confidenza con il tuo eTrex. "Fidato compagno" a questo punto...

Alcune foto sono incredibilmente efficaci. Complimenti a entrambi.
 
Ultima modifica:
Belle foto e bei posti!!

Grazie Mauro!

Ottima occasione per spianare le ciaspole nuove...!

Francesco, direi che ti sia servito anche per prendere una bella confidenza con il tuo eTrex. "Fidato compagno" a questo punto...

Alcune foto sono incredibilmente efficaci. Complimenti a entrambi.

Grande Ale... si, devo dire che è stata un'occasione ottima per sfruttarlo al meglio (come al solito non avevo caricato tracce), non te l'ho detto ma nel frattempo forse sono riuscito anche a metter su la SD (e le mappe) senza inghippi... ci aggiorniamo e grazie!


A proposito di faggi torti, nel bosco che abbiamo usato per la discesa dal Cimone di Santa Colomba ce n'erano un sacco così:

Vedi l'allegato 165441

E si, Marco, direi proprio che la conformazione è quella!
 
Vedi un po' la fortuna di abitare a ridosso delle montagne!? Io con un tempo così da Roma non ci partirei mai. E invece ne viene fuori un'onirica passeggiata nel nulla. Le immagini che hai lasciato volutamente indistinte sono pittoriche e semplicemente strepitose.
I faggi danzanti sono tipici delle creste, dove vento e accumuli sono più feroci. Questa è sulla cresta che porta alla Chiesetta degli Alpini, verso il Mozzone.
003 Dalla chiesetta degli Alpini.JPG
 
Vedi l'allegato 165416 Vedi l'allegato 165418 Vedi l'allegato 165416 Si davvero un uscita speciale. È stato come camminare ai confini di Fantasia con il Nulla che incombe alle spalle, mancavano solo Atreiu con il suo cavallo bianco. Sembrava di stare in un teatro di posa cinematografico, per cui come non pensare a un film come la storia infinita?
Luoghi fatati, ovattati da un soffice manto bianco. Bianco il bosco, bianca la luce, e bianchi i nostri pensieri:smacchiati da tanta bellezza è stato un piacere perdersi con un amico in una bianchissima Laga.
Grazie Socio.!
Il nuovo telefono ti concede veramente foto migliori. Le ultime poi mi piacciono molto.
 
Vedi un po' la fortuna di abitare a ridosso delle montagne!? Io con un tempo così da Roma non ci partirei mai. E invece ne viene fuori un'onirica passeggiata nel nulla. Le immagini che hai lasciato volutamente indistinte sono pittoriche e semplicemente strepitose.
I faggi danzanti sono tipici delle creste, dove vento e accumuli sono più feroci. Questa è sulla cresta che porta alla Chiesetta degli Alpini, verso il Mozzone.
Vedi l'allegato 165452

Grazie Presidente! Si, ne parlavamo anche con Leo del fatto che con quel tempo da lupi difficilmente si parte eppure si rischia di incappare in situazioni davvero inusuali.
Ti ringrazio per l'apprezzamento alle foto, ce ne sono di ancora più evanescenti che però non erano troppo utili al racconto, io ho cercato di trasmettere le sensazioni che abbiamo provato senza troppi interventi che come sai ci piace così... non so bene se forse son troppo indecifrabili, a volte ho avuto il dubbio che solo chi conosce il posto possa averne maggiore contezza, ma mi son detto che alla fine è così anche nella realtà e non solo per le fotografie.
Grazie ancora!

P.S. nella tua foto parliamo del Mozzone del Corvo, giusto?

Grazie Presidente. Una curiosità su l'ultima e seconda foto: ho provato decine di volte all'andata e un paio al ritorno. Ogni volta che tiravo fuori i guanti e telefono si copriva con un muro gassoso....... alla fine si è mostrato

La mia penultima foto qui... ;)
 
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