Escursione Monti della Laga - Cima Lepri

Parchi del Lazio
  1. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Cima Lepri
Quota
2.445 m
Data 30 giugno 2018
Sentiero parzialmente segnato
Dislivello 1.482 m
Distanza 21,27 km
Tempo totale 11:30 h
Tempo di marcia 9:59 h
Cartografia CAI Monti della Laga
Descrizione Dalla chiesetta di San Martino (1.150 m) per Colle Piano (1.587 m, +1 h), il Sentiero delle Scalette, il Fosso di Piè di Lepre, il Valico di quota 2.217 (+2,42 h), Cima Lepri (2.445 m, +32 min.), il Valico di Tara Bella (2.229 m, +28 min.), la Via Ranna, lo Stazzo di quota 2.043 (+34 min.), il termine della Via Ranna con l’incrocio con il sentiero del Fosso di Selva Grande nei pressi dello Stazzo Padula (1.902 m, +49 min.), il Fosso di Selva Grande (1.693 m, +30 min.), lo Stazzo della Pacina (1.740 m, +17 min.), Balzi Classette (1.803 m, +15 min.), il Fosso di Selva Grande (1.522 m, +54 min.), Colle Piano (1.587 m, +1,05 h) e la chiesetta di San Martino (1.150 m, +53 min.). Escursione impegnativa in ambiente ripido e severo. Avvistati una lepre e un capriolo.
https://www.montinvisibili.it/Cima-Lepri
 

Allegati

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E' anche un bell'omaggio alle zone colpite dal sisma.Bello!:si:
Io pensavo di aver visto distruzione quando ero stato nell'aquilano nel 2009, ma qui e nella zona dei Sibillini mi sembra anche peggio.
Sono montagne e sentieri che bisogna tornare a frequentare, fermandosi magari a comprare qualcosa prima di tornare a casa.
Chi abita lì si aspetta che noi ci andiamo.
 
Complimenti sinceri per questa via alternativa per raggiungere la Cima Lepri. Ho seguito con piacevole coinvolgimento il tuo percorso sulla mia carta escursionistica, immedesimandomi nel tuo viaggio, individuando i vari fossi attraversati e i crinali risaliti, notando che in alcuni tratti la traccia non è nemmeno accennata! Un viaggio nel cuore della Laga, comprensorio unico e affascinante, in cui la scarsa antropizzazione e la natura selvaggia consentono di immergersi in un luogo senza tempo.
Stupendo!
 
Complimenti sinceri per questa via alternativa per raggiungere la Cima Lepri. Ho seguito con piacevole coinvolgimento il tuo percorso sulla mia carta escursionistica, immedesimandomi nel tuo viaggio, individuando i vari fossi attraversati e i crinali risaliti, notando che in alcuni tratti la traccia non è nemmeno accennata! Un viaggio nel cuore della Laga, comprensorio unico e affascinante, in cui la scarsa antropizzazione e la natura selvaggia consentono di immergersi in un luogo senza tempo.
Stupendo!
Grazie @Ulysses per il tuo apprezzamento. Hai ragione: ogni uscita nella selvaggia Laga ha più il sapore di un viaggio che di una semplice escursione; una camminata che ti trasporta lontano nel tempo e nello spazio.
 
Grandissima escursione nelle zone più remote della mia catena preferita. La Laga sa dilatare i tempi, a me dei ritorni in particolare, in maniera quasi surreale...... Quasi tende ad assorbirci dentro con il passare delle ore di cammino. L'acqua elemento essenziale, ricchezza inestimabile nello spazio e nel tempo.
 
Grandissima escursione nelle zone più remote della mia catena preferita. La Laga sa dilatare i tempi, a me dei ritorni in particolare, in maniera quasi surreale...... Quasi tende ad assorbirci dentro con il passare delle ore di cammino. L'acqua elemento essenziale, ricchezza inestimabile nello spazio e nel tempo.
E' vero Leo, sul ritorno sembra sempre anche a me di essermi allontanato troppo. E' che quel territorio solitario e primordiale ti rapisce.
 
Sono salito su cima Lepri sabato sabato 7 luglio, praticamente ad una settimana di distanza. A momenti ci si incontrava pure! ;)
Rimangono sempre posti incantevoli e fuori dal mondo, persino diversi dalle solite altre montagne. Peccato che i fossi fossero già quasi in secca ma la stagione era avanzata e giustamente i nevai di alimentazione erano quasi tutti esauriti.

Volevo segnalarti un fenomeno stranissimo osservato anche da altri amici sia sui Sibillini che da me qui sulla Laga. Una moltitudine di farfalle bianche, della specie cavolaia, a miliardi, che viaggiavano in sciami infiniti seguendo una direzione, da nord verso sud. Sembrava nevicasse, era impressionante e meraviglioso. In tanti anni che frequento le montagne non mi era mai capitato. Per darti un'idea scendevano dai ripidi pratoni del Pizzo di Sevo e risalivano su cima Lepri. Il Guado di Annibale era immerso in una "bufera" di farfalle... :rofl:
Alcuni dicono che era una sorta di migrazione... ma detto alla romana... 'ndannavano??? :lol:
Altri hanno attribuito il fenomeno alle fioriture ritardate o alterate dai cambiamenti climatici, ma non ci credo. Tu le hai notate? Hai una spiegazione?
 
bellissima escursione!!
complimenti per la scelta del percorso,
ancora non sono mai stato su Cima Lepri, spero di rimediare presto
da quelle parti più di duemila anni fa passò Annibale con il suo esercito, facendo tremare Roma come nessuno mai!!
 
Sono salito su cima Lepri sabato sabato 7 luglio, praticamente ad una settimana di distanza. A momenti ci si incontrava pure! ;)
Rimangono sempre posti incantevoli e fuori dal mondo, persino diversi dalle solite altre montagne. Peccato che i fossi fossero già quasi in secca ma la stagione era avanzata e giustamente i nevai di alimentazione erano quasi tutti esauriti.

Volevo segnalarti un fenomeno stranissimo osservato anche da altri amici sia sui Sibillini che da me qui sulla Laga. Una moltitudine di farfalle bianche, della specie cavolaia, a miliardi, che viaggiavano in sciami infiniti seguendo una direzione, da nord verso sud. Sembrava nevicasse, era impressionante e meraviglioso. In tanti anni che frequento le montagne non mi era mai capitato. Per darti un'idea scendevano dai ripidi pratoni del Pizzo di Sevo e risalivano su cima Lepri. Il Guado di Annibale era immerso in una "bufera" di farfalle... :rofl:
Alcuni dicono che era una sorta di migrazione... ma detto alla romana... 'ndannavano??? :lol:
Altri hanno attribuito il fenomeno alle fioriture ritardate o alterate dai cambiamenti climatici, ma non ci credo. Tu le hai notate? Hai una spiegazione?
Ciao @fabri64, durante questa uscita non le ho notate, ma durante questo mese di agosto ho invece notato una quantità di insetti nettamente maggiore rispetto agli altri anni. Moltissime mosche, ma fortunatamente anche farfalle, grilli e anche tante mantidi religiose, sia verdi che marroni.
Grazie alle tante piogge l'Appennino quest'anno è ancora tutto verde e fiorito e questo ha sicuramente contribuito alla proliferazione.
 
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