- Parchi della Valle d'Aosta
-
- Massiccio del Monte Rosa
Dati
Data: 10-11/08/2018
Regione e provincia: Valle d'Aosta
Località di partenza: Cervinia
Località di arrivo: Cervinia
Tempo di percorrenza: tanto
Chilometri: tanti
Grado di difficoltà: AD
Descrizione delle difficoltà: canali ripidi (35-40°), esposizione, passi di III+
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: nessuno
Dislivello in salita: 1050
Dislivello in discesa: 1050
Quota massima: 4.159
Accesso stradale: Arrivati a Cervinia parcheggiare davanti agli impianti
Descrizione
Questa gita era in programma da tutto l'anno e finalmente è arrivato il momento, splendida cavalcata per chiudere in bellezza la stagione dei ghiacciai, insieme all'ottimo @GiulioF.
1° giorno - Salita al Bivacco Rossi Volante
Decidiamo di partire presto per occupare i posti in bivacco.
Prendiamo la seconda funivia, La notte ha nevicato, la situazione a Testa Grigia è ottimale.
Il rigelo è buono e il tempo è ottimo.
Attraversiamo rapidamente gli impianti di risalita e giungiamo al tunnel.
Lo aggiriamo da fuori, perché è pericoloso e continuiamo a salire fino agli impianti della Gobba di Rollin.
Sullo sfondo appare la catena dei Breithorn.
Avanziamo in piano lasciando sulla sinistra Breithorn Occidentale e Centrale.
I crepacci sono praticamente chiusi o comunque facilmente aggirabili/scavalcabili.
Arriviamo in vista dell'Orientale, Gemello, Roccia Nera.
Vediamo i tre gendarmi del Centrale che ci aspettano.
Finisce la traccia, e dobbiamo tracciare noi, poco male sono circa 10 cm di neve fresca.
Non sembra, ma abbiamo macinato chilometri sulla neve, arriviamo sotto il Roccia Nera.
Sotto di noi appare finalmente il bivacco.
Scendendo tra le roccette giungiamo al bivacco Rossi e Volante.
Stendiamo le coperte al sole, purtroppo alle 12 si coprirà tutto.
Davanti a noi il Polluce e il Castore.
E alla loro sinistra la Dufour.
Il bivacco è vuoto ma ci sono alcuni zaini e sacchi a pelo, stimiamo 4 persone, saranno 3. Occupiamo due posti per evitare sorprese e poi ci prepariamo il pranzo.
Man mano il bivacco si riempirà, alla fine saremo 10, per 10 posti, tutte persone a modo ed educate.
Il bivacco è comodo, ma non ci sono né ciabatte, né gas, e il pavimento non è coibentato, sotto le assi di legno nulla, e le coperte sono sottili rispetto allo standard.
La giornata passa veloce tra una chiacchiera e l'altra.
Diamo ancora un'occhiata alla catena che ci aspetta.
Ceniamo in tranquillità e poi andiamo a dormire.
Il bivacco di notte è freddino a causa degli spifferi dal pavimento e dalle coperte sottili, comunque si riesce a dormire abbastanza tranquillamente , sveglia alle 4.
2° giorno - Traversata
Ci scegliamo alle 4, ho dormito discretamente, ci prepariamo con calma, fuori è limpido, ma c'è un fastidioso vento.
Pronti partiamo alla luce delle frontali, si sale al Roccia Nera.
La salita è ripida e siamo a freddo, il fondo è buono, c'è ghiaccio affiorante qua e la, ma si sale tranquillamente con una picca facendo un po' di attenzione.
Arriva la luce e arriviamo in cresta, la prima vetta ci aspetta.
Roccia Nera (4.075 metri)
Diamo un occhio alle altre cime del Rosa.
E guardiamo la cresta che ci aspetta.
Facciamo il traverso su neve andiamo verso il Gemello.
Arriviamo alle roccette e al famoso canalino, un po' ghiacciato ma senza problemi.
Ancora un salto di roccette e
siamo in cima al Gemello (4.106 metri).
Guardiamo avanti cosa ci aspetta.
Qui ranziamo la sosta giusta, ci caliamo dalla prima, invece che da quella esatta qualche metro più sotto non molto visibile, questo ci comporta una seconda doppia non molto agevole e un sacco di tempo.
Atterriamo su un traverso di ghiaccio vivo, poco simpatico, facciamo un minimo di sicuro con una vite da ghiaccio.
Andiamo avanti e ci volgiamo un attimo indietro.
E poi ci dirigiamo verso il Breithorn Orientale.
Un tratto di roccette iniziale con un passo atletico.
Poi un tratto di misto non particolarmente impegnativo.
E siamo in cima anche all'Orientale (4.139 metri)
Guardiamo indietro.
ed avanti
Altre due doppie per scendere.
Un altro breve traverso su neve e attacchiamo i tre gendarmi del Centrale.
Qua facciamo sicura, scelta vincente dal punto di vista della sicurezza, ma che ci rallenta alla grande.
Ci sono vari passaggi impegnativi fino al IV, alternati a tratti di arrampicata facile I e II. I gendarmi sono decisamente lunghi da scalare.
Il primo lo aggiriamo a sinistra, gli altri li saliamo integralmente, i passaggi da un gendarme all'altro regalano passi ad elevata esposizione e qualche disarrampicata non proprio banale.
La roccia comunque è buona.
L'ultimo gendarme è il più ostico, la fatica si fa sentire e sembra non finire mai.
Ogni volta pensi di aver raggiunto la calotta e invece manca ancora un pezzo.
Un ultimo pezzo in traverso ad elevata esposizione e un po' aggettante, protetto da un chiodo e finalmente si vede la calotta di neve.
Ormai è diventato molto tardi e rischiamo di perdere la funivia.
Saliamo rapidamente e raggiungiamo la vetta del Centrale (4.159 metri).
È molto tardi e il rischio di perdere la funivia è più che concreto.
Decidiamo per guadagnare tempo di non salire l'Occidentale.
Scendiamo rapidamente giù, la neve ha mollato, le forze iniziano a mancare, ma alla fine prenderemo la penultima corsa di giornata, stanchi ma soddisfatti.
Che dire splendida cavalcata in alta quota, bisogna trovare il giusto compromesso tra sicurezza e velocità, ma non conoscevamo il percorso, fino al Centrale, a parte le calate le difficoltà sono contenute, il Centrale invece è decisamente più impegnativo del previsto.
Grande gita con il sempre ottimo @GiulioF.
Data: 10-11/08/2018
Regione e provincia: Valle d'Aosta
Località di partenza: Cervinia
Località di arrivo: Cervinia
Tempo di percorrenza: tanto
Chilometri: tanti
Grado di difficoltà: AD
Descrizione delle difficoltà: canali ripidi (35-40°), esposizione, passi di III+
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: nessuno
Dislivello in salita: 1050
Dislivello in discesa: 1050
Quota massima: 4.159
Accesso stradale: Arrivati a Cervinia parcheggiare davanti agli impianti
Descrizione
Questa gita era in programma da tutto l'anno e finalmente è arrivato il momento, splendida cavalcata per chiudere in bellezza la stagione dei ghiacciai, insieme all'ottimo @GiulioF.
1° giorno - Salita al Bivacco Rossi Volante
Decidiamo di partire presto per occupare i posti in bivacco.
Prendiamo la seconda funivia, La notte ha nevicato, la situazione a Testa Grigia è ottimale.
Il rigelo è buono e il tempo è ottimo.
Attraversiamo rapidamente gli impianti di risalita e giungiamo al tunnel.
Lo aggiriamo da fuori, perché è pericoloso e continuiamo a salire fino agli impianti della Gobba di Rollin.
Sullo sfondo appare la catena dei Breithorn.
Avanziamo in piano lasciando sulla sinistra Breithorn Occidentale e Centrale.
I crepacci sono praticamente chiusi o comunque facilmente aggirabili/scavalcabili.
Arriviamo in vista dell'Orientale, Gemello, Roccia Nera.
Vediamo i tre gendarmi del Centrale che ci aspettano.
Finisce la traccia, e dobbiamo tracciare noi, poco male sono circa 10 cm di neve fresca.
Non sembra, ma abbiamo macinato chilometri sulla neve, arriviamo sotto il Roccia Nera.
Sotto di noi appare finalmente il bivacco.
Scendendo tra le roccette giungiamo al bivacco Rossi e Volante.
Stendiamo le coperte al sole, purtroppo alle 12 si coprirà tutto.
Davanti a noi il Polluce e il Castore.
E alla loro sinistra la Dufour.
Il bivacco è vuoto ma ci sono alcuni zaini e sacchi a pelo, stimiamo 4 persone, saranno 3. Occupiamo due posti per evitare sorprese e poi ci prepariamo il pranzo.
Man mano il bivacco si riempirà, alla fine saremo 10, per 10 posti, tutte persone a modo ed educate.
Il bivacco è comodo, ma non ci sono né ciabatte, né gas, e il pavimento non è coibentato, sotto le assi di legno nulla, e le coperte sono sottili rispetto allo standard.
La giornata passa veloce tra una chiacchiera e l'altra.
Diamo ancora un'occhiata alla catena che ci aspetta.
Ceniamo in tranquillità e poi andiamo a dormire.
Il bivacco di notte è freddino a causa degli spifferi dal pavimento e dalle coperte sottili, comunque si riesce a dormire abbastanza tranquillamente , sveglia alle 4.
2° giorno - Traversata
Ci scegliamo alle 4, ho dormito discretamente, ci prepariamo con calma, fuori è limpido, ma c'è un fastidioso vento.
Pronti partiamo alla luce delle frontali, si sale al Roccia Nera.
La salita è ripida e siamo a freddo, il fondo è buono, c'è ghiaccio affiorante qua e la, ma si sale tranquillamente con una picca facendo un po' di attenzione.
Arriva la luce e arriviamo in cresta, la prima vetta ci aspetta.
Roccia Nera (4.075 metri)
Diamo un occhio alle altre cime del Rosa.
E guardiamo la cresta che ci aspetta.
Facciamo il traverso su neve andiamo verso il Gemello.
Arriviamo alle roccette e al famoso canalino, un po' ghiacciato ma senza problemi.
Ancora un salto di roccette e
siamo in cima al Gemello (4.106 metri).
Guardiamo avanti cosa ci aspetta.
Qui ranziamo la sosta giusta, ci caliamo dalla prima, invece che da quella esatta qualche metro più sotto non molto visibile, questo ci comporta una seconda doppia non molto agevole e un sacco di tempo.
Atterriamo su un traverso di ghiaccio vivo, poco simpatico, facciamo un minimo di sicuro con una vite da ghiaccio.
Andiamo avanti e ci volgiamo un attimo indietro.
E poi ci dirigiamo verso il Breithorn Orientale.
Un tratto di roccette iniziale con un passo atletico.
Poi un tratto di misto non particolarmente impegnativo.
E siamo in cima anche all'Orientale (4.139 metri)
Guardiamo indietro.
ed avanti
Altre due doppie per scendere.
Un altro breve traverso su neve e attacchiamo i tre gendarmi del Centrale.
Qua facciamo sicura, scelta vincente dal punto di vista della sicurezza, ma che ci rallenta alla grande.
Ci sono vari passaggi impegnativi fino al IV, alternati a tratti di arrampicata facile I e II. I gendarmi sono decisamente lunghi da scalare.
Il primo lo aggiriamo a sinistra, gli altri li saliamo integralmente, i passaggi da un gendarme all'altro regalano passi ad elevata esposizione e qualche disarrampicata non proprio banale.
La roccia comunque è buona.
L'ultimo gendarme è il più ostico, la fatica si fa sentire e sembra non finire mai.
Ogni volta pensi di aver raggiunto la calotta e invece manca ancora un pezzo.
Un ultimo pezzo in traverso ad elevata esposizione e un po' aggettante, protetto da un chiodo e finalmente si vede la calotta di neve.
Ormai è diventato molto tardi e rischiamo di perdere la funivia.
Saliamo rapidamente e raggiungiamo la vetta del Centrale (4.159 metri).
È molto tardi e il rischio di perdere la funivia è più che concreto.
Decidiamo per guadagnare tempo di non salire l'Occidentale.
Scendiamo rapidamente giù, la neve ha mollato, le forze iniziano a mancare, ma alla fine prenderemo la penultima corsa di giornata, stanchi ma soddisfatti.
Che dire splendida cavalcata in alta quota, bisogna trovare il giusto compromesso tra sicurezza e velocità, ma non conoscevamo il percorso, fino al Centrale, a parte le calate le difficoltà sono contenute, il Centrale invece è decisamente più impegnativo del previsto.
Grande gita con il sempre ottimo @GiulioF.