Scrivo a sangue caldo, solitamente rifletto molto di più prima di utilizzare il forum, ma ho appena letto la notizia della morte di almeno cinque escursionisti nelle gole del Raganello che è un posto bellissimo e fino a qualche anno fa quasi sconosciuto. La prima volta ho percorso le gole anni fa in una soleggiata giornata estiva con altri tre amici, una giornata di cammino senza incontrare nessuno e senza possibilità di contatti con il resto del mondo, un luogo magico e con qualche passaggio difficile al quale non eravamo preparati, un percorso mutevole modificato stagionalmente dall'impeto delle acque. Nella mia memoria le gole erano associate solo alla bellezza della natura, all'estate, alla vita, non alla morte sempre presente su una montagna alpina o Himalayana. Ho sempre pensato che le gole, raccogliendo l'acqua di un vasto territorio, erano soggette a piene derivanti da un lontano temporale per cui era importante sapere cosa succedeva a monte. In questi giorni abbiamo il solleone la mattina e brevi e intensi nubifragi il pomeriggio e sarebbe troppo facile fare i moralisti, ma ora lo trovo inopportuno. Scrivo solo perché la cosa mi ha colpito particolarmente e sono addolorato, non come per una tragedia lontana ma come qualcosa che è successo in un posto che sento vicino e mio. Mi sto interrogando sul prezzo altissimo che paghiamo alla bellezza. Probabilmente poco prima quei ragazzi erano felici e pieni di vita mentre vivevano la loro avventura, come lo fui io la prima volta nelle gole, ora la loro vita è finita e quella delle loro famiglie e amici sconvolta. Un prezzo troppo alto per l'avventura.