Perche esser presi per pazzi se si passa una notte fuori in mezzo alla natura....

Io semplicemente me ne fotto di quello che pensa la gente, qualunque essa sia, che non condivide la mia passione, e si permette di giudicarla. Però e da persone responsabili dire dove si va e magari farsi sentire alla prima occasione
 
Salve a tutti!
Mentre scrivo mi trovo a 1000 e qualcosa metri, in mezzo alla neve, sotto il mio tarp e davanti al fuoco, pronto a passar la notte qui....al freddo e in mezzo al nulla.
Perche ogni volta che faccio queste cose, che per me sono una passione, devo continuare a ricevere messaggi da amici e parenti sentendomi dare del pazzo perche passo la notte fuori?
Ma è possibile ogni volta?
A chi di voi succede tutte le volte che passa la notte o in tenda o in amaca o semplicemente sotto il proprio tarp nel sacco a pelo?
Parliamone?
A me continuano a chiedere se qualcuno mi paga per tutti sti metri in salita che mi sparo a piedi.
 
U

Utente 24852

Guest
...volevo aggiungere ancora un particolare al mio discorso, in quanto supporto moltissimo il discorso "lasciarli parlare", "fregarsene di quello che pensano gli altri, "non farsi condizionare", ecc... ma nella vita reale, come in questa virtuale mi capita molto spesso di rispondere e partecipare a polemiche per un motivo per preciso.

Non perché mi faccio dei problemi per ciò che la gente dice, ma semplicemente perché sono anche per il "chì tace acconsente". Nel senso che nel bene o nel male durante delle discussioni, soprattutto quando riguardano certi generi d'approccio/attività, ci sono molte persone che se ne escono con teorie, prediche, ecc di un certo tipo. Spesso basate non sulla pratica personale, ma su ciò che viene acquisito tramite forum, video, documentari, guide, ecc... Oppure su singole competenze... non sò, per esempio il lato atletico/sportivo, ecc... Questo non per esporre il proprio modo di fare, ma per smentire o sminuire erroneamente gli altri. Trovo sensato e costruttivo dare risposta questi interventi e dare voce ad altre campane, perché altrimenti resterebbero in silenzio... facendo vivere e prendere potenza solo a determinati suoni. Quindi trovo giusto, soprattutto da parte di chì pratica, far sentire la propria voce.

Giusto per conoscenza, reportage... mica per farsi un problema per ciò che qualcuno ha detto... soprattutto quando ciò arriva da chì non fà, non conosce, ecc... ;)
 
Mentre scrivo mi trovo a 1000 e qualcosa metri, in mezzo alla neve, sotto il mio tarp e davanti al fuoco, pronto a passar la notte qui....al freddo e in mezzo al nulla.
Perche ogni volta che faccio queste cose, che per me sono una passione, devo continuare a ricevere messaggi da amici e parenti sentendomi dare del pazzo perche passo la notte fuori?
io confermo e dico anch'io che sei pazzo :D

ma preciso che la mia affermazione è motivata da validissima invidia,
che le mie escursioni sono diventate rare anche quelle di solo di mezza giornata ...figuriamoci più giorni .:(
 
Potresti anche essere contento del fatto che c'e' qualcuno che si interessa della tua incolumita' in generale anche se non riescono a valutare il vero rischio di quello che fai. Sai quanta gente non ha neanche quello nella vita? Sei fortunato.
 
quando la critica arriva da uno che abita in un supercondominio-casermone in una città,ovviamente teleriscaldato acqua calda-centralizzato e ascensorizzato non posso che sorridere.

mia zia la rulotte la chiama campina e l'autoscontro mestiere e dopo aver fatto una stagione con lei mi sono promesso che una volta uscito da un condominio non ci sarei mai più rientrato.

E comunque che chi ne parla male provi a fare una notte in furgone .

Sono tutti invidiosi.

Voglio raccontare un episodio. Luglio un caldo stellare eravamo io e il figlio di colui che hai un tagadà gli unici svegli. Ci siamo sdraiati sul piatto del tagadà a guardare le stelle a luna park fermo perchè oramai era tutto chiuso .

Le sponde del piatto schermavano le luci (peraltro poche) e il silenzio era totale che si sentiva l'altro respirare (a 1 metro da me)

Quel silenzio,quel briciolo di odore di ....libertà!
 
Io appena riesco ad avere il weekend libero, faccio lo zaino in quattro e quattrotto e vado.
Dove lo decido al momento.
Tappa spesa cibarie e via nella natura!
Chiamatela pazzia ma per me rimane una passione....passione che deriva dalla "pesantezza" della settimana lavorativa...un voler staccare da tutto e tutti!
Insomma....si, me ne frego del giudizio degli altri, altri che non sanno cosa si prova a stare in mezzo al nulla, cucinarsi una bella bistecca sul fuoco ardente, guardare il cielo stellato al buio, dormire sotto le stelle al freddo ma nel caldo tepore del sacco a pelo!:biggrin:
 
U

Utente 24852

Guest
Quando mi dicono "...tu non sei normale..." é allora che capisco d' aver seguito esclusivamente la mia strada e ne vado fierissimo ;) Poi che ognuno faccia quel che vuole, come vuole... la "non normalità" forse comporta anche il saper rispettare il fare altrui, anche se differente dal proprio, senza criticarlo, giudicarlo ;)
Con la premessa che quando si é attaccati...ci si difende senza scappare ;)
Perché se guardo alla "società" ritenuta normale... certe cose fatico a vederle ;)

EVVIVA ;)
 
Come diceva Steve Buscemi in Conair:

“E’ una questione di semantica. Se ti dicessi che demente è chi lavora in un ufficio cinquanta ore alla settimana per cinquant’anni, poi un giorno si sente dire vaffanculo, dopodiché finisce in un ospizio sperando di morire prima di vivere l’affronto di non arrivare alla toilette in tempo?”

Ecco, secondo me questa è la risposta definitiva a chi ti chiede il perché delle tue uscite in natura.
 
Se quello che pensano gli altri per te ha un peso,allora hai un problema.
dai non essere drastico, ci vuole del tempo per imparare a non dar peso a chi ci circonda, non è una cosa immediata.

poi come sempre, la preoccupazione di chi ci vuole bene è una cosa positiva. se va oltre diventa un rompimento di coglioni.

detto questo, bravo Marcello che segui la tua strada e le tue passioni.
 
dai non essere drastico, ci vuole del tempo per imparare a non dar peso a chi ci circonda, non è una cosa immediata.

poi come sempre, la preoccupazione di chi ci vuole bene è una cosa positiva. se va oltre diventa un rompimento di coglioni.

detto questo, bravo Marcello che segui la tua strada e le tue passioni.
E però con misura ma un pò di drasticità ci vuole specie quando ti dicono:" Se non vivrai a modo mio mi fai soffrire" ...che gli dici?
 
U

Utente 24852

Guest
Quando mi fanno discorsi del genere, solitamente degli adulti, gli rispondo semplicemente di maturare un pochino per quanto concerne la consapevolezza del cerchio della vita.
Tutti dobbiamo morire, quindi prima o poi deve capitare. Addirittura la vita può finire per tutti da un momento all'altro. Quindi il vittimismo per queste tematiche é per me sintomo della presenza marcata di comportamenti infantili. Preoccupazione, dispiacere, tristezza vanno benone... ma da persone adulte, affrontate con maturità, discrezione, moderazione e senza scenate. La morte é naturale come la nascita....

Quindi non é che a fare certe cose significhi andare a cercarsela più di altri che fanno cose "accettate" dai più o viste come normali.... ma anche se fosse... pazienza.

Un conto é informare, far presente, preoccuparsi e dire di fare attenzione, usare il buonsenso, ecc... un altro é fare crisi esistenziali, scenate e discorsi che vanno contro a quello che é comunque la vita, rischi e quel che é.

Come uno potrebbe farlo perché il proprio caro si alza tutta la vita per fare 9 ore di lavoro, sotto padrone, al giorno per decine e decine di anni... insomma... son comportamenti discutibili. ma se tutti dovessero "frignare", "fare crisi" ecc... siamo a posto.

A me fà piacere se qualcuno si preoccupa per me... anzi, in realtà preferivo quando non avevo una morosa che lo faceva, in quanto avendo comunque un cuore, la preoccupazione altrui nei tuoi confronti fà si che tu ti preoccupi per come si preoccupano gli altri, AHAHAH quindi preferivo quando non c'era e quindi non era presente quella situazione. Ma d'altra parte mi fà piacere se appunto rispetta ciò é la vita e senza comportamenti infantili e enfatizzate per farsi compatire.
 
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U

Utente 24852

Guest
Ognuno dovrebbe essere libero di fare ciò che ritiene giusto per se stesso... e non in base a quello che gli altri vorrebbero per te. Questo é semplice... se qualcuno non stà bene con te o te con loro, significa che non siete compatibili... in ogni caso non bisogna cambiare se stessi per gli altri, ma piuttosto non limitarsi a fare numero di "amicizie" come capita ora sui "social", ma cercare rapporti umani con persone simili, compatibili. In automatico certe situazioni e ragionamenti non esisterebbero ;)

Anche perché si vuole vivere la propria vita o viverla per come la vogliono gli altri??
C'é per caso un obbligo, se non dato da noi stessi, di stare con persone con cui non abbiamo molto in comune? Non penso proprio... son scelte e dopo aver fatto una scelta c'é poco da reclamare ;)
 
Si si io me ne frego, però il mio ragionamento è "perche dare del matto o dire di stare attento a malintenzionati"?
Questo non capisco!
A volte dormo meglio quando son fuori nel sacco a pelo sul materassino che quando sono a casa sul materasso sotto il piumone...o_O

Ma tu rispondigli con una controdomanda : scusate, ma anche solo ascoltando un TG mi sapreste dire - a fronte di tutti quelli crepati in incidenti stradali, accoltellati davanti ai pub, morti dentro le discoteche (vedi episodio del gas urticante di qualche mese fa), bastonati dai ladri DENTRO casa, "uccisi per 3 euro" (episodio di una vecchina di pochi gg. fa), ecc. ecc. - di quanti malintenzionati sia stata data notizia che si erano avventurati fino a 1000 m. sulla neve in posti deserti a cercare improbabili sconosciuti ?

I malintenzionati per definizione hanno bisogno di vittime...mi sapreste dire perché dovrebbero andare a cercarle in luoghi deserti dove non ci sono ?

Invitali a fare proprio questa semplicissima statistica spannometrica.
Poi ci racconti cosa rispondono, sempreché sappiano farlo.
 
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