Il pile: il RE dei midlayer

boh ho fatto 3mila invernali e 4mila estivi, oltre molte uscite nei boschi e tutte le stagioni intermedie e a funghi per diversi anni con la roba del deca e sono sopravvissuto... forse, e ripeto forse, imho solo se sei un professionista e/o se per te contano poco i soldi

se te lo puoi permettere senza battere ciglio perchè non prendere il meglio?

se fai la guida alpina o l'atleta ovvio che vuoi il meglio anche se costa di più...

il pile POLARTEC che usavo era l'interno staccabile di una giacca LAFUMA presa ad un negozio qui vicino a casa mia che vende per lo più agli scout... presa scontatissima ovviamente, un fondo di magazzino

e il pile Polartec che usavi era uguale a quelli del Deca che usi adesso?
 
concordo ed è il nocciolo della questione... i materiali più idonei nonché i più usati, al di là della dicitura tecnica e delle menate delle varie ditte proprietarie dei marchi, sono: il sintetico e la lana (aggiungo "merinos" perché secondo me è la più idonea all'uso in questione, parallelamente all'alpaca che però non ho mai provato).

Come in ogni discorso non esiste "il re" di qualcosa in senso assoluto per il semplice fatto che ognuno ha la sua esigenza, ognuno le sue preferenze e addirittura la stessa persona può avere esigenze differenti...

io l'altro giorno ho fatto un'escursione prettamente in discesa anche se su neve (quindi comunque con un certo impegno muscolare) e oltre i 2000m (meteo sereno): sapendo che avrei fatto soste e sarebbe stata una cosa molto polleggiata invece del solito intimo tecnico sintetico (xbionic accumulator evo) sotto la mia usuale combinazione midlayer (ne stavo testando uno nuovo tra l'altro, marca italiana molto molto interessante e tessuto denominato "3D")+gilet estivo ho preferito usare un intimo a manica lunga in lana merinos (200g) ed infatti è stata la scelta migliore sia per termicità sia per comfort perchè il sintetico super tecnico alla lunga è tutt'altro che comodo e piacevole addosso...

Per il baselayer concordo che possa essere superiore al sintetico, mi lascia stranito pensare di usare un maglioncino in lana al posto di un pile.p
Però come già detto non sono mai stato un estimatore della lana e non possiedo vestiario tecnico in lana.
 
Per il baselayer concordo che possa essere superiore al sintetico, mi lascia stranito pensare di usare un maglioncino in lana al posto di un pile.p
Però come già detto non sono mai stato un estimatore della lana e non possiedo vestiario tecnico in lana.

dobbiamo stabilire di che lana stiamo parlando però... purtroppo a differenza del sintetico sulla quale esistono linee economiche più che accettabili, per la lana c'è solo roba di fascia alta che costa, ma ti assicuro che sono capi dalle altissime prestazioni ai quali va aggiunto il confort (compreso l'odore) del tessuto naturale in luogo del sintetico. Se non conosci puoi dare un'occhiata alla Ortovox che fa solo capi in merinos da montagna.

ORTOVOX sito
 
e il pile Polartec che usavi era uguale a quelli del Deca che usi adesso?
No era molto più pesante, era lo strato successivo al "mid-layer"... all'epoca però usavo meno strati, poi ho imparato :biggrin:

quando faceva parte della giacca lo usavo solo d'inverno con ben poco d'altro addosso

poi l'ho portato mi pare a fare un 3mila, forse il mio primo 3mila, una volta... e andava bene per stare fermi in vetta col vento e tutto... ma è molto pesante e sostanzialmente non lo uso più in montagna
 
No era molto più pesante, era lo strato successivo al "mid-layer"... all'epoca però usavo meno strati, poi ho imparato :biggrin:

quando faceva parte della giacca lo usavo solo d'inverno con ben poco d'altro addosso

poi l'ho portato mi pare a fare un 3mila, forse il mio primo 3mila, una volta... e andava bene per stare fermi in vetta col vento e tutto... ma è molto pesante e sostanzialmente non lo uso più in montagna

Si Andrea, grazie, comunque intendevo altro... la qualità di un Polartec non è paragonabile con pile di fascia più bassa.

Ed io sono uno che usa prodotti pile da 10 come da 100 euro, non è questione di tifo, oggettivamente il Polartec ha una marcia in più e devo dire non soltanto come comfort ma pure come termicità io continuo a trovarli più caldi degli altri a parità di grammatura ma non per questo meno traspiranti degli altri.
 
Boh oltretutto non conosco i nuovi prodotti Polartec, presumo continuino ad investire in ricerca e sviluppo.
Tanto non è che me ne farei molto, non conto di battere nessun record ;)
 
concordo ed è il nocciolo della questione... i materiali più idonei nonché i più usati, al di là della dicitura tecnica e delle menate delle varie ditte proprietarie dei marchi, sono: il sintetico e la lana (aggiungo "merinos" perché secondo me è la più idonea all'uso in questione, parallelamente all'alpaca che però non ho mai provato).

Come in ogni discorso non esiste "il re" di qualcosa in senso assoluto per il semplice fatto che ognuno ha la sua esigenza, ognuno le sue preferenze e addirittura la stessa persona può avere esigenze differenti...

io l'altro giorno ho fatto un'escursione prettamente in discesa anche se su neve (quindi comunque con un certo impegno muscolare) e oltre i 2000m (meteo sereno): sapendo che avrei fatto soste e sarebbe stata una cosa molto polleggiata invece del solito intimo tecnico sintetico (xbionic accumulator evo) sotto la mia usuale combinazione midlayer (ne stavo testando uno nuovo tra l'altro, marca italiana molto molto interessante e tessuto denominato "3D")+gilet estivo ho preferito usare un intimo a manica lunga in lana merinos (200g) ed infatti è stata la scelta migliore sia per termicità sia per comfort perchè il sintetico super tecnico alla lunga è tutt'altro che comodo e piacevole addosso...
Nota: il titolo è volutamente provocatorio e si riferisce più che altro al volume di vendite, anche se il pile gode di una versatilità unica, forse ultimamente messa in discussione da alcune giacche sintetiche ultraleggere e traspiranti, ma comunque costose è più adatte a uso attivo a temperature decisamente rigide.
 
Vedo che non sono riuscito a far passare un concetto, che probabilmente ho espresso poco chiaramente.
Qui: https://www.mastrocashmereitaly.com/uomo/giacche/bomber-uomo/
Trovate un esempio di cosa intendo per: Buon maglione di lana. Intendiamoci: non va bene da montagna, ma è simile a quel che intendo. Cioè: si apre e chiude bene (meglio i bottoni della zip, si, perché rendono più morbido ed aderente il capo. Ha il collo alto, le tasche applicate (aumentano il calore e sono pratiche), è realizzato con un tipo di filato morbido, che non "lega" i movimenti e che è caldo. No pura lana, si merinos (Ma solo per l'intimo, essendo impossibile filarlo oltre un certo numero di fili), ideale il cashmere, magari a 24 fili.

A questo punto, sento già l'obiezione: ma ci vogliono 1.000 euro!
Il pile costa molto meno!

Si e no.

Il costo iniziale è basso, ma la durata è grandemente inferiore. Tanto da farmi pensare che, alla fine, il costo annuale è uguale o migliore per le fibre naturali.
Un esempio? Una sciarpa di cashmere di mio nonno. L'ha usata lui, mio padre ed ora io, che non sono certo un ragazzo. Considerando che il nonno è morto nel 1966, la sciarpa avrà... 70 anni? Se volete una foto... sembra uscita dal negozio oggi!
 
Chiedo venia per il doppio post, ma non vorrei passare per puzzone snob!:biggrin:

Il mio è solo un invito a riflettere bene: nel tempo in cui ho usato la mia giacca di cashmere, ho cambiato 3 volte casa, cresciuto 2 figli, cambiato una decina di auto.
Considerando che i capi di abbigliamento ci toccano la pelle tutto il giorno e ne respiriamo i rilasci di fibre e tinture... un minimo di cura nella scelta e manutenzione mi sembrano un'ottima idea, no? Al di là del caldo o freddo.
 
Chiedo venia per il doppio post, ma non vorrei passare per puzzone snob!:biggrin:

Il mio è solo un invito a riflettere bene: nel tempo in cui ho usato la mia giacca di cashmere, ho cambiato 3 volte casa, cresciuto 2 figli, cambiato una decina di auto.
Considerando che i capi di abbigliamento ci toccano la pelle tutto il giorno e ne respiriamo i rilasci di fibre e tinture... un minimo di cura nella scelta e manutenzione mi sembrano un'ottima idea, no? Al di là del caldo o freddo.
Cordy grazie del sostanzioso contributo.

Rivolto a tutti.. Se possibile però cerchiamo di mantenerci sugli strati intermedi, senza andare troppo OT.. I baselayer sono lo strato da indossare a "pelle" con funzioni ben specifiche e uno spessore limitato... Il merinos è difatti un rinomato "materiale" tipico da baselayers.
 
Cordy grazie del sostanzioso contributo.

Rivolto a tutti.. Se possibile però cerchiamo di mantenerci sugli strati intermedi, senza andare troppo OT.. I baselayer sono lo strato da indossare a "pelle" con funzioni ben specifiche e uno spessore limitato... Il merinos è difatti un rinomato "materiale" tipico da baselayers.

no, col merinos ci fanno tutto, pantaloni, fleece, mid layer, non solo baselayer
 
- I materiali

Quali sono i materiali più indicati, che dovranno influenzare la nostra scelta al momento dell'acquisto? Fatto salvo che il cotone va assolutamente evitato, possiamo fare una piccola descrizione di quello che c'è attualmente nei negozi, con i pro e i contro.

Lana
La lana è un materiale naturale che, a seconda dello spessore e delle tecniche con cui viene filata, arriva a contenere anche il 60/70% di aria all'interno delle fibre, quindi ha un potere isolante molto elevato. La lana inoltre può assorbire una grossa quantità di acqua senza dare al corpo una sgradevole sensazione di bagnato, proprio perchè i liquidi si disperdono all'interno dell'intricata jungla di fili di cui è formata. Anche se bagnata riesce a trattenere abbastanza aria da tenere caldo, rilascia l'umidità lentamente, quindi riduce l'effetto di raffreddamento dovuto all'evaporazione, e può essere tessuta così fittamente da fornire anche una notevole impermeabilità all'aria. Non brucia facilmente come le fibre sintetiche, e richiede minori attenzioni vicino al fuoco. Per finire costa relativamente meno dei capi tecnici (ma alcuni tipi, come la lana Merino, sono invece molto cari). Se bagnata può diventare molto pesante, asciuga lentamente e a contatto con la pelle può dare luogo ad allergie o irritazioni.
Pile
E' un materiale sintetico fatto con la plastica (poliestere, polipropilene...). Ha un potere isolante simile a quello della lana, ma assorbe meno acqua e asciuga più velocemente. Viene prodotto in vari spessori, in modo da garantire diversi livelli di isolamento. Non è impermeabile al vento, e delicato se esposto al calore (brucia facilmente, si buca e le fibre si impaccano perdendo potere isolante). Costa poco.
Polipropilene
E' una fibra idrofobica, cioè non assorbe l'acqua. La sua caratteristica più importante è infatti che muove l'umidità generata dal corpo verso l'esterno, facendola evaporare lontano dalla pelle ed evitando il congelamento. Per questo è l'ideale per fornire il primo strato, quello a contatto diretto con il corpo, che contribuisce a mantenere asciutto costringendo i liquidi ad evaporare lontano. I capi in polipropilene sono abbastanza cari e molto sensibili alla fiamma, e se tenuti a lungo puzzano.Vanno lavati a bassa temperatura e asciugati all'ombra.
Barriere di vapore
Si tratta di tessuti che bloccano totalmente il vapore, essendo non traspiranti. Il corpo genera continuamente umidità, anche a riposo (circa mezzo litro nelle 24 ore), e questo accade fino a che l'umidità esterna è attorno al 70%, poi il corpo si accorge dell'umidità e blocca la traspirazione. Convertire l'acqua in vapore richiede circa 580 calorie per grammo, quindi c'è una continua perdita di calore dovuta proprio alla traspirazione corporea che passa dallo stato liquido a quello gassoso. Una barriera di vapore indossata subito dopo uno strato idrofobico intrappola l'umidità, e appena questa raggiunge il 70% il corpo blocca la traspirazione, e quindi la perdita di calore. Inoltre in questo modo viene ridotta la disidratazione. Questo sistema, se pur efficace in alcuni casi, non mi piace affatto, perchè ci si sente sempre sgradevolmente umidi. Comunque è utile sapere che esiste.
Fibre sintetiche sottiliFanno parte di questa categoria prodotti commercializzati come Polarguard, Hollofill, Quallofil... Sono fibre usate soprattutto come isolante nei sacchi a pelo e nelle giacche. Sono abbastanza efficienti, ma non come per esempio il piumino, abbastanza pesanti, discretamente comprimibili. Hanno il vantaggio di non assorbire l'umidità e di asciugare velocemente. Temono il calore e sono altamente infiammabili.
Fibre sintetiche supersottiliConosciute come Primaloft, Thinsulate, Microloft... Sono estremamente sottili, e permettono quindi di intrappolare una grande quantità di aria calda. In laboratorio il Thinsulate ha dimostrato di possedere, a parità di spessore, quasi il doppio di potere isolante della piuma, ma ha un peso attorno al 40% maggiore. Asciugano velocemente e non assorbono l'acqua. Sono molto sensibili al calore e abbastanza costose. Vengono usate per fare imbottiture di guanti, scarpe, giacche, sacchi a pelo...
Piumino
Il piumino è un isolante molto efficiente. E' in grado di intrappolare una grande quantità di aria calda e pesa relativamente poco. E'inoltre molto comprimibile. Il grosso problema del piumino è che tende ad assorbire l'umidità perdendo capacità isolante, ed asciuga molto lentamente. Per questo è fondamentale averne estrema cura, ed evitare di inumidirlo, per esempio con il sudore o la traspirazione, o esponendolo ad ambienti umidi. Naturalmente la qualità della piuma usata è importante. Maggiore è la qualità, maggiore il costo e maggiore l'isolamento offerto. I prodotti fabbricati con piuma di bassa qualità costano poco, ma qualitativamente sono inferiori a quelli costruiti con un buon filato sintetico.

(Fonte:www.housegate.net)
 
Scusa non afferro il senso dell'intervento.
Non ho scritto da nessuna parte, essendo anche ignorante in materia, che il merinos NON è un materiale da strati intermedi o per fare pantaloni. Ho solo detto che la discussione non riguarda i baselayers. Bu, a me sembra chiaro. Se no a sto punto parliamo anche di pantaloni e giacche e facciamo solo casino
 
- I materiali

Quali sono i materiali più indicati, che dovranno influenzare la nostra scelta al momento dell'acquisto? Fatto salvo che il cotone va assolutamente evitato, possiamo fare una piccola descrizione di quello che c'è attualmente nei negozi, con i pro e i contro.

Lana
La lana è un materiale naturale che, a seconda dello spessore e delle tecniche con cui viene filata, arriva a contenere anche il 60/70% di aria all'interno delle fibre, quindi ha un potere isolante molto elevato. La lana inoltre può assorbire una grossa quantità di acqua senza dare al corpo una sgradevole sensazione di bagnato, proprio perchè i liquidi si disperdono all'interno dell'intricata jungla di fili di cui è formata. Anche se bagnata riesce a trattenere abbastanza aria da tenere caldo, rilascia l'umidità lentamente, quindi riduce l'effetto di raffreddamento dovuto all'evaporazione, e può essere tessuta così fittamente da fornire anche una notevole impermeabilità all'aria. Non brucia facilmente come le fibre sintetiche, e richiede minori attenzioni vicino al fuoco. Per finire costa relativamente meno dei capi tecnici (ma alcuni tipi, come la lana Merino, sono invece molto cari). Se bagnata può diventare molto pesante, asciuga lentamente e a contatto con la pelle può dare luogo ad allergie o irritazioni.
Pile
E' un materiale sintetico fatto con la plastica (poliestere, polipropilene...). Ha un potere isolante simile a quello della lana, ma assorbe meno acqua e asciuga più velocemente. Viene prodotto in vari spessori, in modo da garantire diversi livelli di isolamento. Non è impermeabile al vento, e delicato se esposto al calore (brucia facilmente, si buca e le fibre si impaccano perdendo potere isolante). Costa poco.
Polipropilene
E' una fibra idrofobica, cioè non assorbe l'acqua. La sua caratteristica più importante è infatti che muove l'umidità generata dal corpo verso l'esterno, facendola evaporare lontano dalla pelle ed evitando il congelamento. Per questo è l'ideale per fornire il primo strato, quello a contatto diretto con il corpo, che contribuisce a mantenere asciutto costringendo i liquidi ad evaporare lontano. I capi in polipropilene sono abbastanza cari e molto sensibili alla fiamma, e se tenuti a lungo puzzano.Vanno lavati a bassa temperatura e asciugati all'ombra.
Barriere di vapore
Si tratta di tessuti che bloccano totalmente il vapore, essendo non traspiranti. Il corpo genera continuamente umidità, anche a riposo (circa mezzo litro nelle 24 ore), e questo accade fino a che l'umidità esterna è attorno al 70%, poi il corpo si accorge dell'umidità e blocca la traspirazione. Convertire l'acqua in vapore richiede circa 580 calorie per grammo, quindi c'è una continua perdita di calore dovuta proprio alla traspirazione corporea che passa dallo stato liquido a quello gassoso. Una barriera di vapore indossata subito dopo uno strato idrofobico intrappola l'umidità, e appena questa raggiunge il 70% il corpo blocca la traspirazione, e quindi la perdita di calore. Inoltre in questo modo viene ridotta la disidratazione. Questo sistema, se pur efficace in alcuni casi, non mi piace affatto, perchè ci si sente sempre sgradevolmente umidi. Comunque è utile sapere che esiste.
Fibre sintetiche sottiliFanno parte di questa categoria prodotti commercializzati come Polarguard, Hollofill, Quallofil... Sono fibre usate soprattutto come isolante nei sacchi a pelo e nelle giacche. Sono abbastanza efficienti, ma non come per esempio il piumino, abbastanza pesanti, discretamente comprimibili. Hanno il vantaggio di non assorbire l'umidità e di asciugare velocemente. Temono il calore e sono altamente infiammabili.
Fibre sintetiche supersottiliConosciute come Primaloft, Thinsulate, Microloft... Sono estremamente sottili, e permettono quindi di intrappolare una grande quantità di aria calda. In laboratorio il Thinsulate ha dimostrato di possedere, a parità di spessore, quasi il doppio di potere isolante della piuma, ma ha un peso attorno al 40% maggiore. Asciugano velocemente e non assorbono l'acqua. Sono molto sensibili al calore e abbastanza costose. Vengono usate per fare imbottiture di guanti, scarpe, giacche, sacchi a pelo...
Piumino
Il piumino è un isolante molto efficiente. E' in grado di intrappolare una grande quantità di aria calda e pesa relativamente poco. E'inoltre molto comprimibile. Il grosso problema del piumino è che tende ad assorbire l'umidità perdendo capacità isolante, ed asciuga molto lentamente. Per questo è fondamentale averne estrema cura, ed evitare di inumidirlo, per esempio con il sudore o la traspirazione, o esponendolo ad ambienti umidi. Naturalmente la qualità della piuma usata è importante. Maggiore è la qualità, maggiore il costo e maggiore l'isolamento offerto. I prodotti fabbricati con piuma di bassa qualità costano poco, ma qualitativamente sono inferiori a quelli costruiti con un buon filato sintetico.

(Fonte:www.housegate.net)
Manca il PA o Poliammide o nylon
 
Siryo ha ragione, stiamo facendo confusione fra baselayer e midlayer.
Per il baselayer la lana merinos concordo che possa avere dei vantaggi rispetto al sintetico.
Ma qui si parla di midlayer.
Secondo me il materiale con il miglior rapporto costo/termicità/peso/facilità di manutenzione è il pile, nelle sue molteplici varianti.
Per questo è il più usato, venduto e apprezzato in ambito outdoor, quindi potremo anche definirlo il re del midlayer (anche se di mio non amo queste definizioni)
 
Siryo ha ragione, stiamo facendo confusione fra baselayer e midlayer.
Per il baselayer la lana merinos concordo che possa avere dei vantaggi rispetto al sintetico.
Ma qui si parla di midlayer.
Secondo me il materiale con il miglior rapporto costo/termicità/peso/facilità di manutenzione è il pile, nelle sue molteplici varianti.
Per questo è il più usato, venduto e apprezzato in ambito outdoor, quindi potremo anche definirlo il re del midlayer (anche se di mio non amo queste definizioni)
Ma non deve essere una definizione:D

Un'altra panoramica..
https://www.roncoalpinismo.it/tessuti.htm
 
Even Patagonia’s Williams admits "the reality is that construction, performance, and material specification have gotten to a point where 80 percent of what’s out there functions reasonably well and can help you through whatever it is you are doing outside."

Anche William* della Patagonia ammette "la realtà è che la costruzione, la performance a le specifiche dei materiali hanno raggiunto un punto al quale l'80% di quello che c'è là fuori funziona ragionevolmente bene e può aiutarti qualunque cosa hai intenzione di fare."

*Amministratore delegato della
Patagonia

https://www.google.it/amp/s/www.rac...9/outdoor-brands-patagonia-rei-nike-lululemon

:biggrin:
 
Manca il PA o Poliammide o nylon
o_O io su questo materiale ci capisco poco.
A logica un sacco di nylon tipo quello della monnezza
non traspira ( infatti se un bimbo se lo ficca in testa ermeticamente rischia di morire soffocato)
È impermeabile

Ma su Wikipedia sta scritto:

Le caratteristiche dei singoli tipi di poliammìde non differiscono molto: peso specifico relativamente basso, resistenza agli urti e all'usura, discreto isolamento elettrico, resistenza ai solventi, agli oli, ai grassi e ai carburanti. Auto estinguenti, hanno un elevato assorbimento di umidità, quindi non sono indicate a contatto con l'acqua o quando si vogliono mantenere tolleranze impegnative
Alle poliammidi appartengono due tipi di materiali:[4]

Quindi il nylon assorbe umidità, non è indicato a contatto con l acqua.
Su cuneo trekking trovi questo (a parte che non so perché mettono il cotone accostato al polipropilene, cosa che già@Jk74 aveva definito (a ragione) una cazzata fotonica):

Il tessuto di cui è composto deve favorire la traspirazione; quindi è da evitare assolutamente il cotone. Attualmente la miglior scelta è il poliestere, perché ha il miglior rapporto tra l’assorbimento dell’umidità e il tempo di asciugatura:

absorption_rate1.png


Quindi un sacco di nylon traspira ????¿???¿
:wall::eek: cosa mi sfugge .....
 
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