Dopo tante peripezie, tra lavoro ed impegni familiari di ognuno, abbiamo deciso di anticipare la nostra "festa" di fine anno al 30 novembre, con una bella uscita in compagnia, sfruttando ogni minuto di luce del giorno.
Appuntamento alle 6:30, zaini in spalla e si parte subito!!!
Stavolta però non per boschi come al solito, ma a circa 1800 mt di quota con vista catena del Gran Sasso….
abbiamo scelto una valletta, ben riparata dal forte vento di quel giorno e da occhi indiscreti (qui siamo esattamente al centro della foto)
con il sole uscito dal crinale nell'esatto istante in cui siamo arrivati al punto scelto per fermarci, neanche ci si fosse messi d'accordo prima
Si iniziano i preparativi per allestire la zona fuoco...e senza troppi fronzoli, dato il terreno completamente ghiacciato.
La legna già secca a terra e qualche "morto in piedi" hanno ridotto al minimo l'uso di seghe e accette.
Mentre preparo un reggigavetta per un bel caffè caldo
Giuseppe si occupa del treppiede che useremo per cucinare
Menù del giorno "Asado di pecorazza" ed una buona scorta di pancetta, da mangiare come snack accompagnata da buon vino e pecorino, aspettando la cottura lunga dell'ovino!!!
Cit. del buon Fausto "J'asinu vecchio porta la soma", avendo attaccata allo zaino una bella coscia da 5kg da preparare in loco.
Dopo un bel caffè arricchito con sambuca, tiro fuori il mio OuchKnife e mi disosso la pecora senza nessuno sforzo (sto coltello è un laser quando serve)
Dopo averne aumentato la superficie, qualche spiedo e del buon vecchio filo metallico, ed è pronta per essere speziata e messa ad abbronzare
Nel frattempo ci si allieta tra racconti e risate
mentre Riccardo scatta foto da ogni dove.
Visto che tocca aspettare almeno 3 orette, metto mano ai mora da intaglio e decido di fare un cucchiaio (che per mangiare la pecora arrosto è l'ideale),avendo così l'occasione di provare la mini accetta Gerber di Riccardo
che pur non avendomi entusiasmato, sia come doti di taglio e bilanciamento, sia come lunghezza (avevo la sensazione di star prendendo il legno a pugni) alla fineil suo porco lavoro l'ha fatto.
Il mora 106 e il 162 hanno completato il lavoro
Nel mentre la carne è arrivata a cottura
e nonostante fosse la parte più dura della pecora, preparata in questo modo è venuta più tenera di un filetto
Credo sia piaciuta, dato che in poco tempo ne era rimasto giusto un assaggio
Smontiamo tutto e ripuliamo ogni traccia.....
A pancia piena e dopo aver riso tutto il giorno, ci si prepara a tornare nella civiltà.
E' sempre un piacere passare del tempo in compagnia di buoni amici!!!!!
P.s. ecco il cucchiaio, rifinito a 150/200 e con una mano di olio di vaselina
Appuntamento alle 6:30, zaini in spalla e si parte subito!!!
Stavolta però non per boschi come al solito, ma a circa 1800 mt di quota con vista catena del Gran Sasso….
abbiamo scelto una valletta, ben riparata dal forte vento di quel giorno e da occhi indiscreti (qui siamo esattamente al centro della foto)
con il sole uscito dal crinale nell'esatto istante in cui siamo arrivati al punto scelto per fermarci, neanche ci si fosse messi d'accordo prima
Si iniziano i preparativi per allestire la zona fuoco...e senza troppi fronzoli, dato il terreno completamente ghiacciato.
La legna già secca a terra e qualche "morto in piedi" hanno ridotto al minimo l'uso di seghe e accette.
Mentre preparo un reggigavetta per un bel caffè caldo
Giuseppe si occupa del treppiede che useremo per cucinare
Menù del giorno "Asado di pecorazza" ed una buona scorta di pancetta, da mangiare come snack accompagnata da buon vino e pecorino, aspettando la cottura lunga dell'ovino!!!
Cit. del buon Fausto "J'asinu vecchio porta la soma", avendo attaccata allo zaino una bella coscia da 5kg da preparare in loco.
Dopo un bel caffè arricchito con sambuca, tiro fuori il mio OuchKnife e mi disosso la pecora senza nessuno sforzo (sto coltello è un laser quando serve)
Dopo averne aumentato la superficie, qualche spiedo e del buon vecchio filo metallico, ed è pronta per essere speziata e messa ad abbronzare
Nel frattempo ci si allieta tra racconti e risate
mentre Riccardo scatta foto da ogni dove.
Visto che tocca aspettare almeno 3 orette, metto mano ai mora da intaglio e decido di fare un cucchiaio (che per mangiare la pecora arrosto è l'ideale),avendo così l'occasione di provare la mini accetta Gerber di Riccardo
Il mora 106 e il 162 hanno completato il lavoro
Nel mentre la carne è arrivata a cottura
e nonostante fosse la parte più dura della pecora, preparata in questo modo è venuta più tenera di un filetto
Credo sia piaciuta, dato che in poco tempo ne era rimasto giusto un assaggio
Smontiamo tutto e ripuliamo ogni traccia.....
A pancia piena e dopo aver riso tutto il giorno, ci si prepara a tornare nella civiltà.
E' sempre un piacere passare del tempo in compagnia di buoni amici!!!!!
P.s. ecco il cucchiaio, rifinito a 150/200 e con una mano di olio di vaselina
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