Escursione Anello intorno al Lago di Pilato

Parchi delle Marche
  1. Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Dati

Data:29/09/2019
Regione e provincia: Marche (AP)
Località di partenza: Foce di Montemonaco
Località di arrivo: Foce di Montemonaco
Tempo di percorrenza: 9.04
Chilometri: 22.01
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Qualche passaggio delicato sulle Roccette (da Pilato al Rifugio Zilioli) e intorno dallo Scoglio dell'Aquila a Cima dell'Osservatorio.
Periodo consigliato: Sempre, con difficoltà alpinistiche in inverno
Segnaletica: abbastanza presente, a volte con ometti
Dislivello in salita: 1800 ca.
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2448
Accesso stradale: sino a Foce di Montemonaco (AP)
Traccia GPS: [puoi caricare la tua traccia GPS nella Mappa Escursioni ed inserire il link permanente al posto di questo testo]


Descrizione
Date le previsioni ottime, decido di affrontare questo percorso che mi attirava da parecchio.
Arrivo a Foce alle 7, temperatura intorno ai 10 gradi e tempo sereno con uno strano baffo sopra Cima del Redentore.
Parto con canottiera tecnica e softshell a palla per rompere il fiato prima delle Svolte, faccio le Svolte tutte d'un fiato ed arrivo al Lago di Pilato in un'ora e 35, senza fermarmi mai.
Continuo senza sosta, tranne qualche foto al volo per riprendere il Lago di Pilato completamente asciutto.
Proseguo ed arrivo, con qualche attenzione sulle Roccette, al Rifugio Tito Zilioli, dopo 2 ore e mezza dalla partenza.
Mi fermo a mangiare un pugno di frutta secca e bere qualcosa, il Rifugio è affollatissimo, come al solito, da escursionisti provenienti da Forca di Presta e diretti al Vettore.
Dopo qualche chiacchierata indosso il piumino leggero (un 100 gr. Salewa che spiuma come un pollaio.....) e mi avvio verso il Redentore.
Qualche incertezza sul sentiero e arrivo allo Scoglio dell'Aquila spazzato da vento forte con nebbia gelida proveniente dalla Piana di Castelluccio (che resta invisibile....), proseguo ed arrivo al Redentore nella stessa situazione, parecchio freddino al punto da richiedere il guscio sopra al piumino.....
Riparto subito dopo qualche foto di rito e la nebbia diradandosi inizia a mostrare qualche scorcio della meravigliosa Piana di Castelluccio.
Dopo qualche foto proseguo per Forca Viola in compagnia di escursionisti incontrati al Redentore, ci si spoglia con cielo finalmente terso e mi avvio verso l'Argentella.
Mi fermo alla Fonte delle Fate per fare pranzo con frutta fresca, frutta secca e la fedele Red Bull (il mio consueto turbo a metà escursione....).
Riparto e, dopo poche centinaia di metri, arrivo al Casale dell'Argentella per proseguire verso Palazzo Borghese con minor verve a causa del tendine d'Achille che inizia a dolere (calcificazioni dovute al maledetto Cyproxin), arrivo a Palazzo Borghese da dove si gidono degli scorci stupendi sulla Piana e sulla dorsale del Vettore.
Mi avvio verso Fonte della Giumenta ed il Laghetto di Palazzo Borghese (unico luogo di elezione del Chirocephalus Sibillae), chiaramente asciutto dato il periodo.
Affronto il famigerato Fosso Zappacenere con le gambe ormai un pò rigide e, come al solito, vista la pendenza e la nota sdrucciolevolezza, rimedio qualche scivolata.
Dopo la estenuante discesa arrivo a Foce dopo 9 ore dalla partenza ed 8 ore e 20 di cammino effettivo.
Bellissima escursione in solitaria caratterizzata da un passo pressoché ininterrotto.
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È la prima volta che vedo il lago di Pilato completamente asciutto. Mi fa quasi impressione. Cmq complimenti per il giro e le foto :si:

Nel lago vive una specie endemica, il chirocefalo del Marchesoni il quale, si legge, è adattato per sopravvivere a sistuazioni estreme sia climatiche sia di proscigamenti globali (https://it.wikipedia.org/wiki/Chirocephalus_marchesonii) quindi non credo che il prosciugamento del lago di Pilato sia una cosa eccezionale.
 
Nel lago vive una specie endemica, il chirocefalo del Marchesoni il quale, si legge, è adattato per sopravvivere a sistuazioni estreme sia climatiche sia di proscigamenti globali (https://it.wikipedia.org/wiki/Chirocephalus_marchesonii) quindi non credo che il prosciugamento del lago di Pilato sia una cosa eccezionale.
Ciao, non intendevo quello. Solamente che essendo i Sibillini una mia seconda casa e avendolo visto una quarantina di volte, 4/5 in questo periodo non l'ho mai visto asciutto. Non era un allarmismo, ma solo stupore. ;)
 
Bellissimo giro! Scusami l'OT come fai ad importare traccia gpx sullo smartwatch? E' possibile anche esportarla una volta registrata? Grazie

Beh, quasi tutti gli smartwatch hanno procedure diverse.
L'orologio viene visto dal PC come una unità logica/memoria esterna nella quale viene caricato il file.
La traccia è un file con estensione.gpx che può essere importata e naturalmente esportata.
Se la tua domanda era specifica per il Pace posso essere più preciso....
 
Beh, quasi tutti gli smartwatch hanno procedure diverse.
L'orologio viene visto dal PC come una unità logica/memoria esterna nella quale viene caricato il file.
La traccia è un file con estensione.gpx che può essere importata e naturalmente esportata.
Se la tua domanda era specifica per il Pace posso essere più preciso....

Ti ringrazio per la risposta. Io ero interessato ad acquistare lo Stratos 3 (Amazfit) e mi faceva appunto molto molto comodo la possibilità di importare ed esportare traccie .gpx. Io come telefono ho un iPhone e come pc ho un Mac, quindi non so se ci sono maggiori difficoltà di sincronizzazione...
Grazie mille. Per non reiterare nell'OT possiamo anche scriverci in privato...
 
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