E-BIKE FRA SCETTICISMO E UTILITÀ

Non è che *frenano*, semplicemente sopra 25 km/h il motore smette di assistere, che per il 90% di chi le usa equivale ad un limite *invalicabile*, come la velocità della luce. Per questo motivo se le fanno "sbloccare"...
è quello che ho detto anche io. Stavo rispondendo a qualcuno, non ricordo chi, che sosteneva che in pratica ste e-bike sian frenate, pesantissime ecc ecc.
Io ci ho fatto off-road e l' unico momento in cui senti davvero il peso è quando le spingi in salita e le devi sollevare. Sennò sono bici che vanno benissimo, non è come pedalare con un Piaggio Ciao o anche con le moderne Mo-Bike a cardano (che son veri cessi)

Limitare a 20 o 25 km/h può essere una soluzione ma sinceramente fino ad un certo punto poiché considerando il peso del mezzo, in particolar modo per quelle elettriche (omologate), che sia a 20 o a 25 km/h, hanno una energia cinetica sufficiente per fare danni, inoltre, non impediscono, concettualmente, di fare "manovre" che possono comunque risultare azzardate e, di conseguenza, pericolose.
purtroppo hai ragione a dire che non basta abbassare la V delle e-bike
Investito da bici, muore
però a parte che basterebbe mettersi a fermare, controllare ecc. insomma il buon vecchio controllo del territorio che faceva sì che da gggiovane io (e direi pure molti altri qui) se andavo in bici senza luci VENIVO FERMATO E SANZIONATO.
Cmq la V è sempre un fattore di rischio e l' energia cinetica dipende dalla V al quadrato.
Non son contrario alla V in sè, il fatto è che quelle e-bike on-off tu pedali a vuoto, per finta e loro vannoai 25
 
Si, penso anch'io che bisognerebbe limitare le velocità delle bici elettriche, sopratutto se usate da anziani con riflessi rallentati.
E le piste dovrebbero essere delle piste vere e proprie, con pochi e delimitati attraversamenti di incroci, e non dei "marciapiedi riconvertiti".
Ma non toglierei la possibilità di usare la bici elettrica, perchè per gli anziani essere autonomi nei movimenti è una cosa assai importante, infatti significa riuscire a provvedere ai propri bisogni senza dipendere troppo dall'aiuto esterno. E nei piccoli paesi con pochi mezzi pubblici questo significa per molti anziani usare ancora l'automobile.
per l' amor di Dio!
sia chiaro che io pure sono assoltamente a favore della e-bike cittadina, anzi vi dirò: io sognavo una e-bike come le moderne e-MTB 20 anni fa (quando cominciavano a diffondersi le on-off) perchè andavo (per diletto) al lavoro in MTB su una strada nota qui come "gli strappetti" ovviamente a farlo tutto di muscoli arrivavo troppo sudato nella gran parte della stagione bella.

La normale V di una city bike è tra i 10 e i 18km/h
25 è già andare FORTE in bici. Per arrivare a V di crociera vicine ai 30 serve una discreta gamba e una BdC
parlo di V di crociera, chiaro che in uno sprint riesco a portare ai 40 anche una citybike
 
La normale V di una city bike è tra i 10 e i 18km/h

In realtà dipende moltissimo. d'accordo sul 10 (qualche vecchina) ma la velocità superiore può essere anche molto più elevata. Io per milano tengo la media, semafori inclusi, tra 15 e 18, nonostante giri con un cancello decathlon con ruote semitasselatte da 26 larghe 2". Negli ultimi anni la ciclabilità cittadina è aumentata enormemente e, con essa anche la velocità media. Oggi viaggiando sui 22 che è la mia velocità di crociera "standard" supero molte meno bici di 10 anni fa, ci sono ragazze, signore ma anche uomini vestiti col completo, ragazzi, e tutti viaggiano tranquillamente attorno o sopra a 20 km/h. Bici elettriche, almeno qui a Milano, se ne vedono pochissime, qualche bici ATM a noleggio, qualche anziano (come è giusto che sia) e basta.

(Sulla causa del fattaccio di Modena io ho una mia idea che deriva da una più che decennale esperienza di ciclista urbano:

La bici non fa rumore.

Ii pedoni se non ti sentono arrivare non guardano, sia sulle strisce che lontano da esse. Sempre più spesso il parcheggio selvaggio sempre più tollerato impedisce la visibilità e ci si rende conto all'ultimo di un pedone che compare sulle striscie. Ma anche fuori dalle striscie mi capita sovente di "ringraziare" pedoni che attraversano guardando o nel cellulare o nella direzione opposta a quella da cui provengono i veicoli. Poi certo, ci sono anche i ragazzini che sfrecciano guardando i messaggi sul cellulare :( )
 
In realtà dipende moltissimo. d'accordo sul 10 (qualche vecchina) ma la velocità superiore può essere anche molto più elevata. Io per milano tengo la media, semafori inclusi, tra 15 e 18, nonostante giri con un cancello decathlon con ruote semitasselatte da 26 larghe 2".
guarda: tra 22 e 25 non c'è la stessa differenza che tra 15 e 18. Le ruote, il peso della bici, sono fattori trascurabili andando a quelle V.
Di vecchietti/e a V sopra i 20 non ne trovi, punto. Quindi IMHO la V assistibile dovrebbe fermarsi (o ridursi) a V attorno ai 20. Che è sempre una gran V da tenere in costanza
Negli ultimi anni la ciclabilità cittadina è aumentata enormemente e, con essa anche la velocità media. Oggi viaggiando sui 22 che è la mia velocità di crociera "standard" supero molte meno bici di 10 anni fa, ci sono ragazze, signore ma anche uomini vestiti col completo, ragazzi, e tutti viaggiano tranquillamente attorno o sopra a 20 km/h.
ci sarebbero 1000 fattori da valutare: leggere pendenze, effetto scia, tempo in cui tieni la V ecc.

Bici elettriche, almeno qui a Milano, se ne vedono pochissime,
questo mi meraviglia MOLTISSIMO. Qui a RE sono molto diffuse sia in città (ove risiedo) che fuori. Sabato nel mio giro in BdC ne ho sorpassata 1 in una strada secondaria di una frazione ai margini estremi della città. Ed è stata l' unica bici che ho sorpassato in tutto il giro (30km)
La bici non fa rumore.
Ii pedoni se non ti sentono arrivare non guardano, sia sulle strisce che lontano da esse. Sempre più spesso il parcheggio selvaggio sempre più tollerato impedisce la visibilità e ci si rende conto all'ultimo di un pedone che compare sulle striscie. Ma anche fuori dalle striscie mi capita sovente di "ringraziare" pedoni che attraversano guardando o nel cellulare o nella direzione opposta a quella da cui provengono i veicoli. Poi certo, ci sono anche i ragazzini che sfrecciano guardando i messaggi sul cellulare :( )
vero, ma quello andava pure contromano. Le bici NON dovrebbero, sono MEZZI. Il problema è sempre quello: abbiamo lasciato la giungla per strada.
 
Si, penso anch'io che bisognerebbe limitare le velocità delle bici elettriche, sopratutto se usate da anziani con riflessi rallentati
A quel punto ti troveresti davanti a scelte che potrebbero essere:

A) creare biciclette limitate, di legge, in base all'età dell'utilizzatore.
B) creare delle biciclette la cui limitazione è in funzione di una qualche "certificazione" che ne attesti appunto questa necessità e che ne impedisca l'uso.
C) limitare la velocità a tutte le biciclette, a prescindere dall'utilizzatore.

Nel primo caso credo che sarebbe anti costituzionale poiché avresti una limitazione generica non avallata da nessun riscontro oggettivo, ci sono ultra ottantenni che hanno la patente per l'auto e non sono un pericolo (almeno secondo le commissioni).

Nel secondo caso dovresti creare una bicicletta che abbia un qualche sistema elettronico di riconoscimento tale da garantire primo che non sia banalmente eludibile e secondo dovresti creare tutta l'infrastruttura per la certificazione (patentino elettronico?).

In ambo i casi, a mio avviso, ammazzeresti il mercato per questa tipologia di mercato di biciclette che, se hanno una certa diffusione ad un costo ancora non proprio economico ma comunque "abbordabile", è perché la stessa bicicletta, e non due differenti, è interessante sia per l'anziano che per il ventenne, diversamente avresti volumi di vendita completamente differenti e queste biciclette "speciali" sarebbero fuori mercato.

Nel terzo caso castreresti il mercato poichè non è quello che l'utente, ovvero il compratore, vuole..... io non comprerei mai una bicicletta elettrica se potesse funzionare a pedalata assistita fino a 10 km/h (per esempio) e come io penso chiunque, mio suocero, ad esempio, mantiene tranquillamente una velocità di 20-22 km/h da GPS (per la sua sicurezza, e la nostra tranquillità, la sua bicicletta è tracciabile da remoto).

Infine, in qualsiasi caso, dovresti comunque aumentare ulteriormente il controllo del territorio per verificare che effettivamente non vi siano delle manomissioni o abusi.

Dopo di che, a mio avviso, si dovrebbe quantificare il problema prima di tutto ma non solo nei termini degli anziani ma per tutto il mondo del ciclismo, di qualsiasi natura, poichè, probabilmente, le soluzioni potrebbero essere di altra natura ovvero, ad esempio, legate all'infrastutture, piste ciclabili, o all'obbligo di utilizzo delle stesse, da CdS, per cui sanzionabili, e non in forma facoltativa.

Ciao :si:, Gianluca
 
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Di vecchietti/e a V sopra i 20 non ne trovi, punto. Quindi IMHO la V assistibile dovrebbe fermarsi (o ridursi) a V attorno ai 20. Che è sempre una gran V da tenere in costanza
Cmq non è che scoraggiando gli anziani ad usare le e-bike si ottenga più sicurezza:

quelli che hai scoraggiato te li ritrovi, con gli stessi riflessi, a guidare un SUV Audi da 3 tonnellate a 50 km/h (ammesso che i limiti li rispettino) :eek:

vero, ma quello andava pure contromano. Le bici NON dovrebbero, sono MEZZI. Il problema è sempre quello: abbiamo lasciato la giungla per strada.

pure?

:(

La questione del contromano eccetto bici, la norma nel nordeuropa,e prossimamente pare anche a Parigi, è complessa. Personalmente io sono favorevole. Ma, certo, dove permesso!
 
basti pensare che NESSUNA bici elettrica ha un benchè minimo sistema di RECUPERO dell'energia in frenata.
Ma oggi l'ecologia va tanto di moda. Erano meglio i depeche mode...
No, questa affermazione è errata.
Ad oggi sono molti i motori per pedelec e s-pedelec dotati di tecnologia di recupero energia in frenata e in discesa.
Ne cito alcuni a memoria, ma ce ne sono decine: motore Stromer Syno Drive II; bici Bioplanet; bici Polaris e le bici Neox.

Ci sono anche i singoli kit con recupero da installare su bici tradizionali: Smart-Pie; BionX.

Oppure ruote con mozzo contenente elettronica e motore quali la FreeDuck di Ducati Energia, la ZeHuS Bike+ e la Ansmann RM7.1.

Tuttavia è bene specificare che, ad oggi, la tecnologia di recupero energetico per le eBike non è ancora molto efficace perché vi sono molti impedimenti tecnici, ma è una caratteristica sempre più ricercata e lo sviluppo dei motori futuri la prevede.
Ad esempio è stato recentemente ingegnerizzato e brevettato il cambio elettronico sequenziale assistito dal motore elettrico (F8.11 di Neox) che abbatte alcuni limiti meccanici legati al recupero energetico.
Insomma... si lavora per aumentare l'efficienza di tutto il sistema.
 
@znnglc infatti quello che ho detto era un ipotetico "desiderata" legato al buon senso.
Sulla fattibilità pratica di tale desiderata la cosa è assai complessa: probabilmente ci vorrebbe una commissione (tipo quella che assegna la capacità di guida ad un anziano) che attesti-verifichi la possibilità di guidare il mezzo.
E poi ci dovrebbe essere anche la possibilità di comminare sanzioni/multe in caso di abusi: multare una bicicletta sembra una cosa impossibile/ridicola, ma dove l'uso del mezzo è intensivo (penso all'Olanda, città di Amsterdam) si fa eccome.
Poi non è detto che si azzoppi il mercato: una volta stabilita una regola il mercato si adegua di conseguenza. Ci potrebbero essere segmenti di mercato specifici con produttori specializzati.
 
No, questa affermazione è errata.
Ad oggi sono molti i motori per pedelec e s-pedelec dotati di tecnologia di recupero energia in frenata e in discesa.
Ne cito alcuni a memoria, ma ce ne sono decine: motore Stromer Syno Drive II; bici Bioplanet; bici Polaris e le bici Neox.

Ci sono anche i singoli kit con recupero da installare su bici tradizionali: Smart-Pie; BionX.

Oppure ruote con mozzo contenente elettronica e motore quali la FreeDuck di Ducati Energia, la ZeHuS Bike+ e la Ansmann RM7.1.

Tuttavia è bene specificare che, ad oggi, la tecnologia di recupero energetico per le eBike non è ancora molto efficace perché vi sono molti impedimenti tecnici, ma è una caratteristica sempre più ricercata e lo sviluppo dei motori futuri la prevede.
Ad esempio è stato recentemente ingegnerizzato e brevettato il cambio elettronico sequenziale assistito dal motore elettrico (F8.11 di Neox) che abbatte alcuni limiti meccanici legati al recupero energetico.
Insomma... si lavora per aumentare l'efficienza di tutto il sistema.

Si tratta comunque sempre di motori sul mozzo o sbaglio?

Mentre la tecnologia più avanzata per quello che riguarda la trazione prevede il motore nei pressi del movimento centrale o sbaglio ancora?
 
La questione del contromano eccetto bici, la norma nel nordeuropa,e prossimamente pare anche a Parigi, è complessa. Personalmente io sono favorevole. Ma, certo, dove permesso!
Se per norma del nordeuropa s'intende la possibilità delle biciclette di andare, legalmente, in contro mano come ammesso, se non erro in alcuni comuni, personalmente sono fortemente contrario.
Il nordeuropa ha una cultura della bicicletta completamente differente dalla nostra ma a prescindere da ciò ha una infrastruttura studiata specificatamente per le biciclette e non un adattamento come nel nostro caso.

Ciao :si:, Gianluca
 
Poi non è detto che si azzoppi il mercato: una volta stabilita una regola il mercato si adegua di conseguenza. Ci potrebbero essere segmenti di mercato specifici con produttori specializzati.
Ho i miei dubbi, i prezzi bassi li fanno i numeri non le ditte specializzate ..... dopo che la sfera di cristallo non c'è l'ho per cui :)

Ciao :si:, Gianluca
 
Se per norma del nordeuropa s'intende la possibilità delle biciclette di andare, legalmente, in contro mano come ammesso, se non erro in alcuni comuni, personalmente sono fortemente contrario.
Il nordeuropa ha una cultura della bicicletta completamente differente dalla nostra ma a prescindere da ciò ha una infrastruttura studiata specificatamente per le biciclette e non un adattamento come nel nostro caso.

Ciao :si:, Gianluca

Guarda che il nordeuropa era strapieno di auto come noi, la cultura della bicicletta è arrivata poi, guarda cosa era Amsterdam negli anni 70. Non è un problema di infrastrutture ma di priorità, di scelte.
 
...... io guardo cosa sono oggi le città italiane di media/grande dimensione, quello che era Amsterdam negli anni 70 era negli anni 70.

Io ritengo che prima si debbano creano le infrastrutture e poi si deregolamenta dove non si può farne a meno e dove effettivamente si deve fare perché è una necessità reale e tangibile, diversamente, sempre per me, non si fa altro che aumentare il rischio di incidenti.

Ovviamente questa è sola la mia opinione.

Ciao :si:, Gianluca
 
L'infrastruttura necessaria per un contromano solo bici poi sarebbe un cartello "zona 30" e, solo se la strada è molto stretta, cancellare le strisce di vernice che segnano spazio per parcheggiare da uno dei sue lati della carreggiata. Non grandi cose, il problema mi pare più la volontà politica.

C'è un passato ed un futuro; noi stamo combattendo valorosamente in retroguardia, proteggendo la ritirata altrui ;)
 
io non comprerei mai una bicicletta elettrica se potesse funzionare a pedalata assistita fino a 10 km/h (per esempio) e come io penso chiunque, mio suocero, ad esempio, mantiene tranquillamente una velocità di 20-22 km/h da GPS (per la sua sicurezza, e la nostra tranquillità, la sua bicicletta è tracciabile da remoto)
NON ho scritto 10km/h, che sarebbe assurdo. Ho scritto 20km/h.
Tuo suocero tiene i 22, dici che si gli togliamo quei 2km/h gli cambia la vita? Poi se tiene i 22 o ha una pedalata assistita regolabile o per lei sono i 25 e i 3kmh si perdono nelle tolleranze (pure il gps ne ha)
Resta il fatto che se di muscoli non arrivi a fare i 22 significa che sei messo male, specie se fino ai 20 ti ci ha portato gratis o quasi un motore. Allora è meglio che NON li fai i 22.
Le pedalate assistite hanno tantissimo senso per lo spunto in partenza e per le salite, i 20 sono una velocità onestissima. Il mercato si può anche fottere, visto che finora è stato lui a fottere noi.
 
@uli66 Io la vedo semplicemente diversamente :)

La volontà politica dovrebbe essere, condizionale d'obbligo, sul concetto di quale tipologia di mobilità incentivare e di quale disincentivare ma valutando il tutto a 360 gradi e non solo in funzione, senza offesa, di interessi specifici con soluzioni che, a mio avviso, non tengono conto delle ricadute a medio termine su tutto ciò che ruota intorno alla mobilità.

Quando si propone di togliere un'area di parcheggio, e se lo fai per un lato della strada ne togli il 50%, hai sì creato uno spazio per una corsia preferenziale ma hai ulteriormente piantato un chiodino sulla bara dei commercianti i quali si vedono, quasi inevitabilmente, ridotti i clienti per mancanza di parcheggio. A quel punto dovresti incrementare i trasporti pubblici ma fino ad un certo punto può sopperire poichè molto dipende dalla natura della struttura commerciale presente in città, ovviamente non prendo neanche in considerazione che se ci sono, giustamente, meno veicoli in giro anche l'industria automobilistica, e relativo indotto, ne subisce delle conseguenze e ovviamente quando parlo di conseguenze mi riferisco a meno personale impiegato.

Il risultato è che i centri urbani si svuotano delle strutture commerciali, prevalentemente di un certo tipo, e nascono come funghi i centri commerciali i quali sicuramente hanno dei vantaggi, e dei motivi per esistere, ma che portano anche svantaggi ad esempio proprio sulla mobilità.

Dopo di che sono scelte politiche ma che, ripeto, mi piacerebbe fossero fatte in una certa maniera...... nulla di più.
NON ho scritto 10km/h, che sarebbe assurdo. Ho scritto 20km/h.
Il numero 10 km/h l'ho ipotizzato io per abbassare in modo significativo quella che è l'energia cinetica del mezzo tale da ridurne, sempre in modo significativo, i risultati di un ipotetico "contatto" con mezzi o pedoni..... 20 o 25 km/h non cambia la vita a nessuno, a mio avviso, ma neanche cambia i risultati dell'impatto.
Il mercato si può anche fottere, visto che finora è stato lui a fottere noi.
Noi, come acquirenti, utilizzatori, siamo parte integrale del mercato.
Le mie sono solo considerazioni personali, nulla di più, mi piacerebbe anche a me "fottere" il mercato ma sono molto pessimista su questa possibilità.

Ciao :si:, Gianluca
 
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@uli66 Io la vedo semplicemente diversamente :)

Il risultato è che i centri urbani si svuotano delle strutture commerciali, prevalentemente di un certo tipo, e nascono come funghi i centri commerciali i quali sicuramente hanno dei vantaggi, e dei motivi per esistere, ma che portano anche svantaggi ad esempio proprio sulla mobilità.

La motivazione per i centri commerciali non è tanto la mancanza dei parcheggi in centro, in quei centri svuotati effettivamente dalle auto (e non solo dai parcheggi) le attività commerciali prosperano, quanto l'economica di scala il grosso ipermercato può fare prezzi migliori del piccolo commerciante. Ma anche qui stiamo ragionando verso la retroguardia. C'è grossa crisi anche negli ipermercati. Vanno cambiati i modelli per vivere, lavorare ed acquistare, ci arriveremo anche noi. Dopo tutti gli altri, si intende ;)
 
Si tratta comunque sempre di motori sul mozzo o sbaglio?

Mentre la tecnologia più avanzata per quello che riguarda la trazione prevede il motore nei pressi del movimento centrale o sbaglio ancora?
Vero per entrambe.

Esistono soluzioni per ottenere il recupero anche nelle bici con motore centrale, ma a livello pratico la percentuale di efficacia è più bassa rispetto al motore al mozzo.
Si sta comunque lavorando per superare gli impedimenti tecnici e ciò sta davvero muovendo il mercato di ricerca e sviluppo attraverso studi e brevetti.
Le e-bike hanno fornito un grande impulso al mercato della bici che ristagnava da troppo tempo e questo è molto positivo.
 
La motivazione per i centri commerciali non è tanto la mancanza dei parcheggi in centro, in quei centri svuotati effettivamente dalle auto (e non solo dai parcheggi) le attività commerciali prosperano, quanto l'economica di scala il grosso ipermercato può fare prezzi migliori del piccolo commerciante. Ma anche qui stiamo ragionando verso la retroguardia. C'è grossa crisi anche negli ipermercati. Vanno cambiati i modelli per vivere, lavorare ed acquistare, ci arriveremo anche noi. Dopo tutti gli altri, si intende ;)
Prosperano esclusivamente certe tipologie di attività commerciali, con un turn over spesso molto marcato, a discapito di tutte quelle attività commerciali che suppliscono alle necessità quotidiane ma anche quelle di "nucchia" fino ad un certo punto poiché i centri commerciali stanno mettendo in crisi anche quella tipologia di negozi. Tant'è che è facile trovare più griffe in un centro commerciale che in centro città.

I centri commerciali hanno la loro utilità ed il loro perché, uno di essi è anche perché in certi centri urbani semplicemente non ci sono più certi negozi e questi non sono spariti solo perché vendevano la verdura al x% in più (che poi è tutto da verificare perché è vero che l'economia di scala ti permette di fare prezzi differenti ma è anche vero che ti permette di spostare il mercato e di influenzarlo come uno vuole, anche facendo prezzi più alti).

Comunque direi che stiamo decisamente divagando dallo scopo del thread.

Ciao :si:, Gianluca
 
Precedentemente ho postato un intervento ironico, ora ne voglio fare uno un po' più serio.
Iniziando a parlare di vecchiette, di legalità, di "beh in certi casi...beh in un certo senso...", si sta perdendo di vista il principio, per quanto ce la possiamo raccontare questo thread non è nato per parlare del lavoratore che va da A a B o di nonna Maria che va a fare la spesa! ;)

Il fulcro del discorso è il raffronto e proprio qui, nel paragone, che nasce l'errore.
L'intento odierno è far percepire il nuovo come un vecchio migliorato, io la vedo diversamente; il nuovo è semplicemente altra cosa, non brutto, bello, migliore o peggiore, ma diverso.

Non è la velocità, non è la comodità, non è la prestazione a fare la differenza, sta nel carattere "romantico" dei due approcci la diversità.
Questa sorta di sentimento non è una rendita dovuta, è stato il mantenere l'uomo al centro e renderlo protagonista con i suoi limiti e le sue virtù ad averlo generato negli anni, delegare ad un motorino queste virtù equivale ad una "predazione".

Si vuol elogiare la minor fatica o la prestazione 2.0? Ok va bene.
Si vuol dar spazio all'emozione dell'attimo o al motivo di vanto? Ok, va bene.

Non c'è niente da denigrare finché si percepisce il tutto con sensazioni e spirito nuovi, ma deve esser chiaro che la e-bike o elettronica non avrà mai quell'alone quasi mistico che circonda la Bicicletta (senza quel patetico muscolare).
 
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