Fastidio al palato quando mangio dopo escursione particolarmente impegnativa

Ciao a tutti e, spero di non essere troppo OT.

Mi è successo almeno tre volte in occasione di escursioni particolarmente impegnative (sia a piedi che in bici) dove, per particolarmente impegnative voglio intendere ...

"... non ce la faccio più: quasi quasi mi do una sassata su un ginocchio e chiamo il soccorso alpino!"

quindi sto parlando di sforzi particolarmente intensi e prolungati nel tempo.

Oggi, per esempio, dopo un giro attorno al Pellecchia in MTB che mi ha particolarmente provato, arrivato a casa ho avuto seri problemi per pranzare. Di solito il fastidio mi dura qualche ora e, questa sera, a cena, probabilmente sarà passato.

Qualcuno mi ha detto che può essere stomatite ma che c'entra con una attività fisica particolarmente intensa?

Vi è mai successo? Avete esperienze in merito?

Grazie a tutti,

Mactom
 
Assolutamente normale dopo sforzi molto intensi. E' anche normale avere un vera e propria nausea che impedisce di ingerire qualsiasi cosa.
Le ragioni fisiologiche precise non le conosco ma butto giù un paio di spunti.
Può esserci una ragione legata alla disidratazione e ad una scorretta integrazione salina. Questo può causare nausea. Adrenalina/endorfine in circolo che agiscono anche come attenuatori del senso di fame. Dopo qualche ora la situazione si normalizza e viene uno sbrano da lupi.
Ciao.
 
Assolutamente normale dopo sforzi molto intensi. E' anche normale avere un vera e propria nausea che impedisce di ingerire qualsiasi cosa.
Le ragioni fisiologiche precise non le conosco ma butto giù un paio di spunti.
Può esserci una ragione legata alla disidratazione e ad una scorretta integrazione salina. Questo può causare nausea. Adrenalina/endorfine in circolo che agiscono anche come attenuatori del senso di fame. Dopo qualche ora la situazione si normalizza e viene uno sbrano da lupi.
Ciao.

Grazie per la risposta.

Nausea in minima parte l'ho avuta ma solo durante lo sforzo e mi è subito passata con qualche respiro profondo.

Invece la storia del fastidio / dolore al palato che ho avuto in almeno tre occasioni coincise con sforzi molto prolungati (una gran fondo ciclistica, la salita all'Intermesoli in invernale di qualche anno fa e oggi) ma che alla fine passa rapidamente (infatti, dopo il pranzo di oggi, questa sera a cena era quasi del tutto scomparso)

Comunque il messaggio alla fine è chiaro.

A piedi ho ormai una discreta quantità di chilometri nelle gambe ma con la bici, prima di affrontare questi giri dovro recuperare un po di allenamento

grazie e saluti,

Mactom

:)
 
Dolore al palato mai.........
Nausea, inappetenza, stomaco chiuso si dopo sforzi intensi e prolungati. Dopo ore e ore che richiedi il massimo al tuo organismo è normale che qualcosa sballi. Inoltre la digestione richiede sangue e un certo impegno da parte del'organismo che essendo in riserva spegne momentaneamente la spia dell'appetito.
Ciao.
 
Fastidio al palato quando mangio dopo escursione particolarmente impegnativa.
Marco, è capitato anche a me in uscite lunghe e pesanti, mentre nausea no. La sensazione è quasi di dolore, un dolore di compressione.
Strano, chissà se qualcuno ci può illuminare.
 
Potrebbe essere dovuto al fatto di uno sforzo intenso....io faccio trekking e Mtb come te,la seconda disciplina abbastanza "estremamente"nel senso che percorro anche 100 Km in una botta sola....pero',nausea mai e nemmeno fastidi al palato....inappetenza certo che si,pero' per esperienza diretta ho imparato a nutrirmi e a bere in modo controllato.:)
 
Facevo ciclismo e mi è capitato parecchie volte di arrivare all'estremo ecco... pero con la bici nonostante i grossi sforzi non ho mai avuto problemi di questo tipo.
Quando faccio le uscite a piedi, invece, con una certa ricorrenza ho poca fame e dopo aver mangiato mi sento gonfio... ma mal di palato mai successo.
 
E' successo anche a noi...

Buon giorno, vedo che la discussione è di alcuni anni fa, ma vorrei sapere se per caso avete scoperto il motivo di quel fastidioso dolore al palato. Mio marito ed io abbiamo fatto una via ferrata molto più complicata delle altre dato che siamo trovati a dover rientrare a valle passando da un ghiacciaio... al limite delle forze e con poca acqua... non so se è il ghiaccio che abbiamo mangiato a 3.100 mt. o se il respiro affannato per quasi tutto il rientro, o se la disidratazione... ma la sera entrambi abbiamo avuto dolore al palato. A mio marito è passato il giorno successivo. A me da ancora fastidio a distanza di 3 gg. Qualcuno ha scoperto a cosa è dovuto questo dolore? Ci sono metodi per farlo andare via?
Grazie a tutti :)
 
Ciao,

no, purtroppo. Essendomi successo molto raramente (due o tre volte in tutto e solo dopo aver fatto sforzi molto intensi e soprattutto prolungati) non ho avuto modo di indagare oltre. Anche a me la cosa è durata un paio di giorni e il dolore veniva accusato mentre mangiavo. Altrimenti non avevo fastidi ...

Grazie per la condivisione

Mactom
 
se si tratta di un forte bruciore al palato che si accusa mentre si mangia o si deglutisce, l'ho subito anche io, dopo un'escursione molto impegnativa. Credo che dipenda dal fatto di respirare affannosamente con la bocca per un periodo prolungato, sicuramente anche la disidratazione e l'ambiente roccioso/polveroso non fanno bene alle vie aeree. Questa però è solo una mia ipotesi priva di carattere medico, sarebbe interessante scoprire qualcosa in più..
 
Anche a me è capitato, in particolare una volta durante un training molto impegnativo focalizzato alla privazione(cibo e acqua).
Disidratazione, le mucose si seccano e fanno male. Il tutto peggiora se il clima è secco e ventoso.
in poche ore (idratandomi) il dolore è diminuito fino a sparire nel giorno seguente.
 
a me capitava un goccio quando ero al mare e facevamo giri col canotto. Penso che fosse surriscaldamento.
Mai fatto prove di "privazione" e non intendo farle se no poi mi brucia il pipino...
 
Riprendo la discussione "datata" perchè per me attuale: la mia esperienza di gare ultratrail è costellata di questo fenomeno, almeno dal 2008. Nelle gare che superano i 100/150 km per me è stato frequentissimo avere il palato secco e dolorante, ma quasi sempre alla fine della gara, quindi con impossibilità di deglutire cibo per almeno 10/12 ore dopo l'arrivo. Sono curioso anch'io di capire la causa (non solo aria e respiro difficile per ore e ore, oppure scarsa idratazione salina, checi stanno) ma penso ci sia una motivazione "clinica".
 
Mi è capitato e tutt'ora mi capita. Credo, ma è solo una mia supposizione che posso fare per esperienza con la dieta chetogenica, che questo fastidio al palato che si sente soprattutto tentando di bere o mangiare qualcosa, unito a nausea, forte spossatezza, spesso anche vertigini e/o mal di testa di intensità variabile, sia dovuto alla presenza di corpi chetonici nel sangue. Ora, questi sono sempre presenti nel flusso sanguigno ma in quantità irrisorie, non rilevabili. Durante un'intensa attività fisica, soprattutto se prolungata per ore, la riserva glucidica del fegato si consuma e per ovviare alla richiesta energetica avviene l'ossidazione degli acidi grassi che produce corpi chetonici, usati come carburante assieme al glucosio, aumentandone il volume e la quantità nel sangue. I corpi chetonici sono di natura acida (acidi carbossilici), oltre all'acetone che è il chetone più semplice, per cui mi viene da pensare che siano in una certa misura irritanti. Se si pensa che la chetosi è già innescata mediamente fra le 8 e le 12 ore di digiuno, un'attività fisica intensa protratta per questo lasso di tempo innesca maggiormente il metabolismo chetonico e i suoi "sintomi".
Oltre a questo sempre in caso di intensa attività fisica, la forte sudorazione porta il corpo a depurarsi e a liberarsi delle tossine e dei prodotti della fermentazione basale dell'intestino. In sinergia alla sudorazione l'attività fisica aumenta la permeabilità intestinale, facilitando il circolo ematico e linfatico. Per esempio a me capita che il mio sudore possa odorare di ammoniaca o che mi senta quest'odore addosso, così come sia particolarmente acido: me ne basta una goccia in un occhio per sentirlo bruciare a fiamma viva. Il sudore non è semplicemente una questione "esterna" (sudo, ovvero "butto" acqua), ma un meccanismo più profondo che ridistribuisce nutrienti, metaboliti e prodotti di scarto nei tessuti. Parte dell'azione irritante e dell'effetto "gola raschiata" può essere forse attribuito anche alla espulsione dei cataboliti attraverso il sudore, ma credo che i corpi chetonici siano più plausibili.
Per approfondire vi lascio il sito di un medico ed atleta statunitense esperto di nutrizione e dieta chetogenica, in particolare questo articolo diviso in due parti.
 
Sinceramente mi rivolgerei ad un medico sportivo per delle valutazioni del casi.

A mio modesto avviso qualsiasi "sintomo" che perdura per più di un paio d'ore è degno di osservazione da parte di uno specialista "vero" non un articolo di internet nè un forum. Senza offesa per nessuno.

Ciao :si:, Gianluca
 
non un articolo di internet nè un forum

Ciao :si:, Gianluca
Però, devi ammettere che spesso, se qualcuno ha avuto il tuo stesso "sintomo", anche se di sintomo è pericoloso parlare appunto per non entrare in campo prettamente medico e quindi incorrere nel tuo suggerimento, ma chiamiamolo "effetto", chiacchierando la cosa si capisce e si risolve. Io per esempio erano anni che chiedevo a destra e manca nelle gare di ultratrail se qualcun altro avesse avuto lo stesso effetto, avevo anche parlato con i medici sportivi presenti alle gare, durante e alla fine del percorso, e non avevo mai riscontrato una risposta precisa come quella di @9aleph3, che ovviamente non prendo come "diagnosi" (per carità, non lo conosco, magari è medico o comunque lavora nel campo...) ma che mi ha aiuta almeno a capire forse da dove può derivare. Vedo anche che ci sono addiritture più persone che l'hanno avuto. Ora potrei, se mi capita ancora, consultare uno specialista e avere poi consigli su come evitarlo, anche se credo ci sia poco da fare. In ogni caso, almeno per me (e oltre alla secchezza di fauci e incapacità a deglutire non ho mai avuto altro dei sintomi invece citati) , dopo poche ore, 5/6 al massimo, tutto torna nella normalità.
 
@GiulioSherpa io per principio non metto in dubbio nulla ne tanto meno le parole di @9aleph3 , il mio è un discorso più "ampio" ma sopratutto cautelativo.

Soffrire di un qualcosa per oltre due ore, anche se ovviamente è soggettivo (sono io che ho detto due ore) e sopratutto se è un qualcosa di ricorsivo trovo che sia opportuno parlarne con chi di competenza ...... e non è un forum "competente" non per altro perché "impersonale" , poi un forum, o chi per esso, può essere uno "stimolo", una "fonte" ma da prendere con le "molle".

Lo stesso discorso lo faccio quando sono io ad esprimere delle opinioni, magari in ambito legale, ovvero non prendere per oro colato, in senso lato, quanto uno dice ma come stimolo per valutare, informarsi, cercare, chiedere a chi di competenza...... non perché "sparo" cavolate, ognuno si esprime, immagino, in base a delle convinzioni, ma perché le "chiappette" in gioco sono le proprie.

Poi, ovviamente, ognuno è libero di riporre la propria fiducia dove ritiene opportuno ma, sopratutto, questo non vuol dire assolutamente che @9aleph3 abbia detto cose non vere.

Ciao :si:, Gianluca
 
che strano, a me succede mangiando cornetti al cioccolato, cosa rara ma almeno una volta l'anno capita. Per mezzora ho il palato dolente livido, non bruciante ne secco. Come se fosse stato preso a calci. Poi passa.
 
Alto Basso