spirito del natale, lo stiamo perdendo?

U

Utente 24852

Guest
Spirito per cosa??
Non ho mai avuto alcun interesse, fede, credenza in ciò che non é concreto, utile, fisico, presente, funzionale, ecc... In tutto ciò che viene fatto solo per tradizione e soprattutto... in tutto ciò che viene predicato solo in XX giorni, con un sacco di esibizionismo, confusione, consumismo, materialismo...

Quindi... personalmente non l'ho perso, ma mai avuto ;)
Quando noto un possibile disinteresse verso queste cose, lo apprezzo e lo ammiro, addirittura lo supporto, sostengo.
Il contrario mi infastidisce, indottrinamento, condizionamento a livelli mondiali...

Ma ognuno ovviamente vive la propria vita come meglio crede.
 
...mai avuto alcun interesse, fede, credenza in ciò che non é concreto, utile, fisico, presente, funzionale, ecc.......che viene predicato ... con un sacco di ...materialismo...

Credo che ti sia solo sfuggito ma nella premessa hai dato la perfetta definizione di materialismo ("concreto, utile, fisico, presente, funzionale") forse associ alla parola "materialista" una accezione negativa che ti impedisce di definirti tale.

Ferme restando le critiche già espresse al Natalenel mio precedente post, non mi sembra che la attitudine sociale a "far festa insieme" sia di per sé deprecabile anche se difficilmente la si potrebbe far rientrare nella categoria del "concreto, utile, fisico, presente, funzionale".
 
U

Utente 24852

Guest
Non mi é sfuggito... solo che interpreto diversamente ciò che é concreto, utile, fisico, presente, funzionale ;)
Che non sono, per me, legati al materialismo. Ovviamente questo discorso é valido sempre ;) Non solo in questo periodo e per quella determinata ricorrenza. Ci mancherebbe altro.
Anche perché pure io devo vivere in società, ma non reputo quasi nulla di quello che ho, uso o devo fare... utile, pratico, necessario, concreto, funzionale... alla vita.

Personalmente non mi baso su delle date, indifferentemente dal motivo per cui sono state scelte da chissà chì, per dimostrare i miei sentimenti, il mio affetto. Non ho bisogno di fare "grandi" cose per dimostrarlo e soprattutto di esibirlo agli altri, con gli altri, ecc... a livello di sconosciuti o terze persone... o addirittura con persone con cui non si ha quasi mai a che fare e poi magicamente... "voilà", tutti felicemente e quasi obbligatoriamente assieme perché é il giorno "XX".
Per la questione delle credenze religiose, fede, ecc... non mi esprimo troppo, in quanto per me sono "convinzioni e fissazioni" inconcepibili. Ma non detto in maniera offensiva per chì le sente, ma semplicemente perché per me é così.
Non vedo perché dovrei fare tante storie perché é nato qualcuno, che si presume abbia fatto chissà chì... e per un qualche motivo é diventata una questione di massa mondiale.

Perché? Se uno parla di spiriti, fantasmi, demoni, alieni, strani animali, strani avvenimenti... ma anche di lame, materiali, studi medici, ricerche di un certo tipo... tutti subito a dire "...per essere attendibili, credibili devono essere sostenuti da ricerche e risultati scientifici, test, prove da XX personalità... altrimenti é tutto fumo..."... quindi un discorso o é coerente per tutto o non lo é ;)
 
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spirito del Natale, lo stiamo perdendo?

Una domanda che sento fare da almeno 40 anni, ma di sicuro ce lo chiediamo da ben prima.
Ogni festa/festività ha il suo significato ben preciso, un unico significato.
Mentre i modi per festeggiarla, considerarla o ignorarla sono molteplici.

Nello specifico, il Santo Natale è una festa cristiana che celebra la Natività di Gesù. Poco importa se la data non è precisa o se nasce in concomitanza di altre feste di origine pagana, il significato della festa è celebrare la nascita del Messia.
Il termine infatti deriva dal latino cristiano ed indica il giorno della nascita di Gesu'.

Tornando alla domanda, la mia risposta è si.
Lo stiamo perdendo, confondendolo con altri significati di laica impostazione.
Anche se permangono molte tradizioni, come il presepe ideato da San Francesco.
Ma come dicevo all'inizio, ognuno è libero di comportarsi come crede.
 
nella mia scuola l'anno scorso il presepe lo hanno fatto i ragazzi, di loro spontanea volonta'. nota di colore, 2 dei volontari erano musulmani, un altro ragazzo era ortodosso.

il presepe e' l'ultimo dei problemi. l'ipocrisia e la falsita', il buonismo, la finta correttezza del politicamente corretto, quelli sono i veri problemi.


Anche nella scuola di mio nipote i bambini hanno fatto un " presepe spontaneo " per "stimolare la creatività" . Peccato che poi sia tornato a casa con una bella nota per averci messo dentro Hulk. Evidentemente spontaneità e creatività non erano molto gradite.
 
spirito del Natale, lo stiamo perdendo?

Una domanda che sento fare da almeno 40 anni, ma di sicuro ce lo chiediamo da ben prima.
Ogni festa/festività ha il suo significato ben preciso, un unico significato.
Mentre i modi per festeggiarla, considerarla o ignorarla sono molteplici.

Nello specifico, il Santo Natale è una festa cristiana che celebra la Natività di Gesù. Poco importa se la data non è precisa o se nasce in concomitanza di altre feste di origine pagana, il significato della festa è celebrare la nascita del Messia.
Il termine infatti deriva dal latino cristiano ed indica il giorno della nascita di Gesu'.

Tornando alla domanda, la mia risposta è si.
Lo stiamo perdendo, confondendolo con altri significati di laica impostazione.
Anche se permangono molte tradizioni, come il presepe ideato da San Francesco.
Ma come dicevo all'inizio, ognuno è libero di comportarsi come crede.


Io di solito evito di entrare in questioni religiose, ho anche evitato di dire alcunché sulla storicità della figura di Gesù ma... No. La parola natale non deriva dal latino ad indicare la nascita di Gesù. Deriva dal latino (die) Natalis solis incvicti. Perché i romani, più pragmatici e tolleranti di noi, vedendo che un po' tutte le religioni festeggiavano il solstizio d'inverno, avevano creato una festività che le raccogliesse tutte. A suo tempo si aggiunse anche il Natale cristiano.

Scherziamo pure con le religioni, ma non con la storia, che é una cosa seria.
 
parlando con un mio amico di famiglia, ebreo che ha fatto la scuola rabbinica ma assolutamente aperto e tollerante, mi ha fatto notare come nell'antichita' era normale che tutte le religioni avessero feste in date simili. questo per un motivo molto semplice. siccome le societa' antiche spesso erano magari culturalmente omogenee ma molto poco religiosamente, e c'era grande tolleranza religiosa, c'erano ovviamente templi e sacerdoti delle varie religioni, ed era normale che ognuno avesse amici o anche familiari di un credo diverso, e a volte anche piu' di uno contemporaneamente (ad es una commistione di divinita' preesistenti e culti portati da mercanti, o in zone di confine a culti di entrambe i confinanti). se uno di loro festeggiava, ovviamente avrebbe portato la sua elemosina, e quindi soldi, al dio di turno. quindi, per evitare che i propri fedeli andassero con gli amici e perdere cosi' una quota di elemosine, anche i sacerdoti delle altre religioni piazzavano una festa nello stesso periodo delle altre.

i culti relativi alla luce, al sole ecc sono antichissimi, idem i calendari astronomici e i templi ed eventi ad essi correlati, e sono tipici delle zone non equatoriali. ovviamente la rinascita del sole, nel periodo piu' buio dell'anno (nell'emisfero di origine) e' una delle feste principali. il cristianesimo si e' semplicemente adeguato ad uno status quo, impostando una sua festa principale a "copertura" del periodo.
 
Non sono d'accordo sul fatto di essere buoni o cogliere l'occasione per fare qualche buona azione in questo periodo, bisogna farlo sopratutto gli altri giorni e senza far tanto "rumore". Personalmente, amo quest'aria Natalizia, e non nel senso religioso.
 
Ho letto con interesse questa discussione, perchè da cattolico credente offre tanti spunti di riflessione e offre un campione di come viene percipita una delle maggiori solennità del Cristianesimo (non solo i cattolici, ma anche ortodossi, protestanti, ecc. e altri ancora). Sarebbe bello poterla fare leggere a molti miei conoscenti prelati, che talvolta non si rendono conto dove sia la gente. Non ho timore ad affermare che ormai moltissi degli stessi credenti si siano lasciati prendere la mano più dall'aspetto festaiolo che dall'esperienza di riflessione che l'opportunità del Natale (richiamata da qualcuno anche qui) ofrre, e per mettetelo di ribadirlo anche per chi non si riconosce in una fede (anche qui ho rintracciato qualcuno che lo diceva, giustamente). Io penso, ma è il mio piccolo pensiero, che più in generale l'enorme comunicazione pubblicitaria cui siamo sottoposti per trasformare timidi desideri in indifferibili bisogni abbia ovviamente capito che il natale era un'occasione unica di business e quindi è stato aggredito da tutti i lati. Persino San Nicola è stato piegato e stravolto dalla nota marca solo qualche decennio fa per diventare un ridicolo omino panciuto è inculcarci la figura di babbo natale, come sempre esistito. ovviamente bruciare gli altri anticipando i saldi, le offerte, le luci è in quest'alveo. Se dovessi pensare al Natale screvo dal mio credo, traendo spunto dalle origini lo vedo come un'occasione di riflessione sull'essenzialità della vita e della possibilità di poter individuare che ci sia una via diversa, non convenzionale, assolutamente stupefacente per ridiscutere il nostro percorso giornaliero. Questo il mio augurio per tutti voi!
 
Ultima modifica:
Al di là della religione (di qualsiasi religione, io sono ateo) penso che il Natale, nel suo valore più autentico, dovrebbe far sentire di più il senso di comunità fra le persone.
Passatelo in compagnia con le persone che vi stanno più a cuore (e, possibilmente, con una buona cena/pranzo che organizzate/preparate voi di persona).
Il resto, cioè tutte le sovrastrutture consumistiche che ci sono state costruite sopra, conta poco.
 
Non sono d'accordo sul fatto di essere buoni o cogliere l'occasione per fare qualche buona azione in questo periodo, bisogna farlo sopratutto gli altri giorni e senza far tanto "rumore". Personalmente, amo quest'aria Natalizia, e non nel senso religioso.

personalmente anche io odio il buonismo, la falsita' e l'ipocrisia natalizia.

il problema e' che si sta perdendo il minimo senso di riflessione e valutazione, e' solo commercio e marketing.

Ho letto con interesse questa discussione, perchè da cattolico credente offre tanti spunti di riflessione e offre un campione di come viene percipita una delle maggiori solennità del Cristianesimo (non solo i cattolici, ma anche ortodossi, protestanti, ecc. e altri ancora). Sarebbe bello poterla fare leggere a molti miei conoscenti prelati, che talvolta non si rendono conto dove sia la gente. Non ho timore ad affermare che ormai moltissi degli stessi credenti si siano lasciati prendere la mano più dall'aspetto festaiolo che dall'esperienza di riflessione che l'opportunità del Natale (richiamata da qualcuno anche qui) ofrre, e per mettetelo di ribadirlo anche per chi non si riconosce in una fede (anche qui ho rintracciato qualcuno che lo diceva, giustamente). Io penso, ma è il mio piccolo pensiero, che più in generale l'enorme comunicazione pubblicitaria cui siamo sottoposti per trasformare timidi desideri in indifferibili bisogni abbia ovviamente capito che il natale era un'occasione unica di business e quindi è stato aggredito da tutti i lati. Persino San Nicola è stato piegato e stravolto dalla nota marca solo qualche decennio fa per diventare un ridicolo omino panciuto è inculcarci la figura di babbo natale, come sempre esistito. ovviamente bruciare gli altri anticipando i saldi, le offerte, le luci è in quest'alveo. Se dovessi pensare al Natale screvo dal mio credo, traendo spunto dalle origini lo vedo come un'occasione di riflessione sull'essenzialità della vita e della possibilità di poter individuare che ci sia una via diversa, non convenzionale, assolutamente stupefacente per ridiscutere il nostro percorso giornaliero. Questo il mio augurio per tutti voi!

*this.

gesu' e' nato povero, in una famiglia disastrata e in condizioni da terzo mondo. mica gli hanno portato l'ipad.

poi il discorso della religione non conta. per quanto mi riguarda, se uno e' str**zo, lo e' al di la' della propria religione. anzi, una delle cose che odio del cattolicesimo, da eretico blasfemo quale sono, e' quante occasioni fornisca agli str**zi di sentirsi giustificati per azioni di puro sadismo e cattiveria.

dalle mie parti una volta dicevano "sta distante dal cuo del musso, dal muso del can, e da chi ca 'l ga el rosario in man".

Al di là della religione (di qualsiasi religione, io sono ateo) penso che il Natale, nel suo valore più autentico, dovrebbe far sentire di più il senso di comunità fra le persone.
Passatelo in compagnia con le persone che vi stanno più a cuore (e, possibilmente, con una buona cena/pranzo che organizzate/preparate voi di persona).
Il resto, cioè tutte le sovrastrutture consumistiche che ci sono state costruite sopra, conta poco.

e soprattutto dovrebbe essere occasione di riavvicinamento pacifico senza sovrastrutture o falsita'. ma viviamo in una societa' basata sul fingere.
 
Tranne l'ultima parte abbastanza chiara :biggrin:... mi traduci il resto:
dalle mie parti una volta dicevano "sta distante dal cuo del musso, dal muso del can, e da chi ca 'l ga el rosario in man".
 
Tranne l'ultima parte abbastanza chiara :biggrin:... mi traduci il resto:
dalle mie parti una volta dicevano "sta distante dal cuo del musso, dal muso del can, e da chi ca 'l ga el rosario in man".

stai lontano dal sedere dell'asino (perche' scalcia), dal muso del cane (perche' dorme) e da chi ha il rosario in mano (perche' ti frega e passa pure per santo, e tu passi pure per ingrato e maledetto infame)
 
Da cattolico che ha posseduto cani e va a cavallo non so delle tre sia più vera . :D :D :D :D

purtroppo la terza, almeno dalle mie parti. in veneto il numero di bigotti pronti a fregare il prossimo e poi a invitare a cena il prete, e ad infilarti nella m***a presentandogli la loro versione dei fatti, e' una cosa allucinante. e delle bigotte peggio ancora.
 
Mi associo al pensiero di @Daedin , avendo studiato la bibbia nel suo insieme per anni,si evince come il natale comunemente inteso ,abbia poco o niente di cristiano, .
L'albero i regali e quantaltro hanno origini nordiche (lontane dal cristianesimo)
l'aspetto presepico non rispecchia il vero in quanto i magi non erano amichevoli ma cercavano il presunto messia per riportare la notizia e ucciderlo,e la stella era un segnale spiritico .
il periodo è sbagliato preso in prestito dai romani che festeggiavano il solstizio d'inverno ,festività osservata dai romani pagani solo dopo il 1000 dc .
I giapponesi lontani anni luce dal cristianesimo sono stati fra i primi a renderlo consumisticamente redditizio.... da che ricordo io e qualche lustro ce l'ho, è sempre stata una corsa ai regali poi l'allontanamento dal credo religioso,ha reso l'aspetto quasi solamente consumistico.
Che il fatturato di alcune aziende si accresce solamente in dicembre è un dato di fatto.
 
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