Alluminio pericoloso? Ultime informazioni (1 gennaio 2020)

l'ho visto e di conseguenza ho buttato la caffettiera di alluminio pagando 5 volte tanto una di acciaio...poi ho cambiato caffè prendendone uno che costa 4 volte tanto...insomma,report mi fa spendere!
:dent4:

Anch'io in un certo senso ero tentato, poi però basta che approfondisci un attimo e ti accorgi di come persino Report induca reazioni più di pancia che di testa. Ad esempio, basterebbe leggere il comunicato subito fatto da uno dei produttori citati, Alce Nero, per il quale uno giustamente si chiederebbe : ma come, è caffè certificato bio, ecc. ecc. , costa di più e contiene lo stesso metalli ? Loro rispondono precisando innanzitutto la quantità interminabile di altre sostanze nocive che in un caffè bio vengono controllate, nonché l'esclusione da protocollo di ogni fertilizzante chimico (ad es. Il Maconzeb), tutte cose che invece imperversano nelle piantagioni intensive brasiliane dove operano i grandi produttori almeno per i caffè non di fascia alta (ad es. la Lavazza). Ma per quanto specificamente concerne i metalli, chiariscono che sono proprio i terreni di Perù, Bolivia e Nicaragua, dove coltivano intorno ai 1000-2000 m., ad avere un'acidita' naturale e a contenerli di natura: alluminio, manganese e ferro. Le piante non fanno altro che assorbiti e semmai è la pianta stessa a possedere un meccanismo autoregolatorio che le impedisce un assorbimento eccessivo. Quindi in sostanza paradossalmente la cosa curiosa e sospetta sarebbe trovare caffè senza metalli, vorrebbe dire che sono coltivati su altri tipi di suolo, in altre zone, ad altre altitudini, magari in piantagioni intensive dove però se non assorbono metalli assorbono molto altro e di ben peggio. Giusto per curiosità, qual è il caffè di cui parli, e soprattutto dove ne hai trovato la certificazione che non contenga metalli ? Sulla macchinetta moka stesso discorso, la migrazione avviene se il caffè ce lo si lascia dentro, d'altronde anche gli acciai di per sé non sono certo innocui neanche quelli. Alla fine della fiera il discorso è sempre lo stesso, all'improvviso si viene edotti di qualcosa e se ne scappa come se si fosse inseguiti da una colata lavica laddove fino al giorno prima, e per anni, non ci era neppure posti il pensiero e si era rimasti vivi e vegeti: chi è mai morto prematuramente solo per aver bevuto caffè? È sempre questione di dosi, di frequenze e tutt' al più, semmai, di interazioni tra concause. Mi ricorda tanto quella tecnica pubblicitaria dove cominciarono a scrivere: "senza coloranti e conservanti", per poi passare a "senza grassi idrogenati", poi " senza olio di palma", "senza sciroppi di glucosio fruttosio" e così via, insomma togliendo e demonizzando di volta in volta qualcosa che per anni, fino al giorno prima, non ci si era fatti scrupolo.di far ingurgitare a tutti. E per giunta facendosene un vanto, anziché - per logica - chiedere scusa per aver "avvelenato". Ma semplicemente erano veleni per chi ne aveva abusato.
 
Anch'io in un certo senso ero tentato, poi però basta che approfondisci un attimo e ti accorgi di come persino Report induca reazioni più di pancia che di testa. Ad esempio, basterebbe leggere il comunicato subito fatto da uno dei produttori citati, Alce Nero, per il quale uno giustamente si chiederebbe : ma come, è caffè certificato bio, ecc. ecc. , costa di più e contiene lo stesso metalli ? Loro rispondono precisando innanzitutto la quantità interminabile di altre sostanze nocive che in un caffè bio vengono controllate, nonché l'esclusione da protocollo di ogni fertilizzante chimico (ad es. Il Maconzeb), tutte cose che invece imperversano nelle piantagioni intensive brasiliane dove operano i grandi produttori almeno per i caffè non di fascia alta (ad es. la Lavazza). Ma per quanto specificamente concerne i metalli, chiariscono che sono proprio i terreni di Perù, Bolivia e Nicaragua, dove coltivano intorno ai 1000-2000 m., ad avere un'acidita' naturale e a contenerli di natura: alluminio, manganese e ferro. Le piante non fanno altro che assorbiti e semmai è la pianta stessa a possedere un meccanismo autoregolatorio che le impedisce un assorbimento eccessivo. Quindi in sostanza paradossalmente la cosa curiosa e sospetta sarebbe trovare caffè senza metalli, vorrebbe dire che sono coltivati su altri tipi di suolo, in altre zone, ad altre altitudini, magari in piantagioni intensive dove però se non assorbono metalli assorbono molto altro e di ben peggio. Giusto per curiosità, qual è il caffè di cui parli, e soprattutto dove ne hai trovato la certificazione che non contenga metalli ? Sulla macchinetta moka stesso discorso, la migrazione avviene se il caffè ce lo si lascia dentro, d'altronde anche gli acciai di per sé non sono certo innocui neanche quelli. Alla fine della fiera il discorso è sempre lo stesso, all'improvviso si viene edotti di qualcosa e se ne scappa come se si fosse inseguiti da una colata lavica laddove fino al giorno prima, e per anni, non ci era neppure posti il pensiero e si era rimasti vivi e vegeti: chi è mai morto prematuramente solo per aver bevuto caffè? È sempre questione di dosi, di frequenze e tutt' al più, semmai, di interazioni tra concause. Mi ricorda tanto quella tecnica pubblicitaria dove cominciarono a scrivere: "senza coloranti e conservanti", per poi passare a "senza grassi idrogenati", poi " senza olio di palma", "senza sciroppi di glucosio fruttosio" e così via, insomma togliendo e demonizzando di volta in volta qualcosa che per anni, fino al giorno prima, non ci si era fatti scrupolo.di far ingurgitare a tutti. E per giunta facendosene un vanto, anziché - per logica - chiedere scusa per aver "avvelenato". Ma semplicemente erano veleni per chi ne aveva abusato.

E' quello che penso anch'io.
Troppe demonizzazioni postume, a volte ingiustificate.
E' vero che in passato ci sono stati abusi riguardo a quello che mangiamo-beviamo-respiriamo (penso all'amianto, al DDT, al mercurio nel pesce, etc etc).
Per me è giusto/sensato essere a conoscenza/verificare gli attuali processi produttivi per evitare gli eccessi/abusi a nostro danno, cercando di indirizzare (attraverso il comportamento individuale della scelta della spesa) verso prodotti più puliti.
Però l'economia deve produrre per soddisfare il fabbisogno mondiale di 7 mld di persone: bisogna pur produrre qualcosa, se no si muore di fame.
La demonizzazione non serve-è inutile: quello che serve invece è l'informazione, per consentire alla gente di scegliere bene.
Anche Report, che guardo ogni tanto, a volte esagera .
 
salute, aggiungo anche se c'è ben poco da aggiungere perchè avete già detto tutto, fra dieci anni sapete quante cose verranno fuori è sempre il solito cane che si morde la coda, fermo restando che ogni forma di tutela della salute è cosa buona
 
dopo aver visto le scarpe vegane e le viti senza glutine e senza olio di palma (e non sto scherzando, erano in una ferramente qua vicino), mi sento autorizzato a maledire gli idioti.

idioti che magari urlano contro il glutine e poi prendono le bistecche di "muscolo di grano". che ognuno puo' mangiare quel che vuole, ma se prima maledici il glutine e poi prendi il glutine un dubbio mi viene.

idem per le cotture. anni fa si decantava la pietra ollare, adesso non so cosa si declami. intanto i polli spendono.
 
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