l'ho visto e di conseguenza ho buttato la caffettiera di alluminio pagando 5 volte tanto una di acciaio...poi ho cambiato caffè prendendone uno che costa 4 volte tanto...insomma,report mi fa spendere!
Anch'io in un certo senso ero tentato, poi però basta che approfondisci un attimo e ti accorgi di come persino Report induca reazioni più di pancia che di testa. Ad esempio, basterebbe leggere il comunicato subito fatto da uno dei produttori citati, Alce Nero, per il quale uno giustamente si chiederebbe : ma come, è caffè certificato bio, ecc. ecc. , costa di più e contiene lo stesso metalli ? Loro rispondono precisando innanzitutto la quantità interminabile di altre sostanze nocive che in un caffè bio vengono controllate, nonché l'esclusione da protocollo di ogni fertilizzante chimico (ad es. Il Maconzeb), tutte cose che invece imperversano nelle piantagioni intensive brasiliane dove operano i grandi produttori almeno per i caffè non di fascia alta (ad es. la Lavazza). Ma per quanto specificamente concerne i metalli, chiariscono che sono proprio i terreni di Perù, Bolivia e Nicaragua, dove coltivano intorno ai 1000-2000 m., ad avere un'acidita' naturale e a contenerli di natura: alluminio, manganese e ferro. Le piante non fanno altro che assorbiti e semmai è la pianta stessa a possedere un meccanismo autoregolatorio che le impedisce un assorbimento eccessivo. Quindi in sostanza paradossalmente la cosa curiosa e sospetta sarebbe trovare caffè senza metalli, vorrebbe dire che sono coltivati su altri tipi di suolo, in altre zone, ad altre altitudini, magari in piantagioni intensive dove però se non assorbono metalli assorbono molto altro e di ben peggio. Giusto per curiosità, qual è il caffè di cui parli, e soprattutto dove ne hai trovato la certificazione che non contenga metalli ? Sulla macchinetta moka stesso discorso, la migrazione avviene se il caffè ce lo si lascia dentro, d'altronde anche gli acciai di per sé non sono certo innocui neanche quelli. Alla fine della fiera il discorso è sempre lo stesso, all'improvviso si viene edotti di qualcosa e se ne scappa come se si fosse inseguiti da una colata lavica laddove fino al giorno prima, e per anni, non ci era neppure posti il pensiero e si era rimasti vivi e vegeti: chi è mai morto prematuramente solo per aver bevuto caffè? È sempre questione di dosi, di frequenze e tutt' al più, semmai, di interazioni tra concause. Mi ricorda tanto quella tecnica pubblicitaria dove cominciarono a scrivere: "senza coloranti e conservanti", per poi passare a "senza grassi idrogenati", poi " senza olio di palma", "senza sciroppi di glucosio fruttosio" e così via, insomma togliendo e demonizzando di volta in volta qualcosa che per anni, fino al giorno prima, non ci si era fatti scrupolo.di far ingurgitare a tutti. E per giunta facendosene un vanto, anziché - per logica - chiedere scusa per aver "avvelenato". Ma semplicemente erano veleni per chi ne aveva abusato.