Recensione Il ritorno di Rambo(Aitor)

Buongiorno a tutti, voglio condividere con voi una delle mie ultime esperienze nell' ambito dei coltelli.
Sono appassionato di lame e coltelli praticamente da sempre, sono nato con questa passione in quanto da piccolo mio padre mi portava con lui in montagna in escursione e alla sua cintura non mancava mai il suo fedele original bowie dei f.lli Olivetto, un coltello a quei tempi molto popolare ormai superato ma a quei tempi per me era l ottava meraviglia del mondo, un coltellone di circa 25 cm di lama, a 6 anni già lo maneggiavo rubandoielo di tanto in tanto..
Tolto questo preambolo, crescendo iniziai a comprare coltelli miei, in primi di bassa qualità, i vari Nieto, i coltelli di rambo cinesate, etc etc. Per poi, iniziando a lavorare con le possibilità i vari extrema ratio, tops, cold steel, bark river, kabar, fallkniven, esee, etc etc insomma quasi ogni più conosciuta marca dell' ambito della coltelleria..
Ricordavo una pessima esperienza nel passato con i coltelli a manico cavo( economici) cosi da li a seguire li snobbai sempre, idea rafforzata anche dai molti topic nei vari forum che parlavano di coltelli fragili, deboli più da collezione che altro, sicuramente non investii più soldi su una tipologia di coltello che avrebbe potuto deludermi.
Ricordo circa dieci anni fa mi recai personalmente in una bella coltelleria del centro italia e mi imbattei negli Aitor jk.. Quel giorno casualmente ero anche con il mio vecchio che mi disse:guarda questo coltello è ben fornito ha un bel kit.. E io li gli dissi: lascia stare.. Tutta pubblicità sono coltelli che si spezzano... E snobbai l Aitor optando per un pohl force full tang(quando si fanno cavolate...)
Dopo innumerevoli acquisti e qualche evidente fallimento,di coltelli ben pompati e blasonati nei vari forum e essermi orientato su coltelli meno pompati negli ultimi anni e soprattutto in base alle mie esperienze avendo lasciato da parte le mode moderne che la rete e gli americani hanno portato nella coltelleria, come il recquisito fondamentale che un coltello deve avere e cioè il batoning, gente che sta due ore a battere sul suo coltello magari pagato centinaia di euro per fare la legna per il camino.. Dai coltelli oggi si pretende tanto troppo a parer mio.. Si pretende che taglino come rasoii, che si riaffilino subito ma non perdano il filo, che spacchino tronchi da 20 cm di diametro senza rompersi ma che sbuccino anche bene la mela.. Insomma capite che se uno a un minimo di esperienza di strumenti da taglio questo è inimmaginabile.. Il coltello deve fare il coltello, lascia fa il suo lavoro, il cuneo il suo.. Ma proprio per questa corrente i coltelli sul mercato diventano sempre più spessi, sempre più tosti, pesanti, ognoranti e assolutamente full tang.. Magari alcuni meno performanti nel taglio, ma assolutamente resistenti a colpi.. Come se il batonig ormai fosse diventato una sorta di antistress per sedentari in cerca di sfogo.. Ho visto decine di coltelli spezzarsi con questa tecnica e non erano coltelli di bassa qualità anzi alcuni molto popolari costosi e con acciai definiti al top, probabilmente a parer mio era la destinazione d uso ad essere assolutamente sbagliata.
E cosi dopo essermi ridimensionato molto su ciò che un coltello può/deve fare un giorno cosi, girando in rete ho visto un aitor jk 2.
Tra le molte marche avute ho detto, perché non provare un aitor e magari un manico cavo.....
In fondo chi lo possedeva ne era soddisfatto, cosi lo acquistai pensandolo come secondo coltello accompagnato magari a qualcosa di più grande e robusto, cosi da avere anche un piccolo kit con me.
Caratteristiche:
Lunghezza lama: circa 13cm
Materiale lama: acciaio 440c aitor
Materiale manico:alluminio al magnesio
Fodero: poliammide rigido.
Kit: pietra per affilare, ami, piombi, acciarino, filo da pesca, cerotti, spille da balia, bissola, soecchietto laccio emostatico(che può fungered da fionda) bisturi, pinzette, qualche metro di cordino per legature.
Appena arrivato lo esaminai: leggero, ma al contempo solido, bel kit, molto utile in natura, lo arrichii con dei fiammiferi nella capsula e iniziaii ad usarlo sempre tenendolo sotto controllo.. Iniziai con lavori leggeri poi sempre un po piu pesanti fino ad arrivare a del chopping su legna secca di medie dimensioni in realtà anche del batonig "leggero"(non ciocchi per il camino di casa) per fare esche.. Il filo teneva bene, il manico non mostrava cedimento, il kit sempre con me si rivelò utile per fare fuochi o piccole medicazioni.
Ora dopo diversi mesi di uso non esco senza il mio jk, magari porto anche un ascia per escursioni di due tre giorni ma assolutamente lo uso sempre, per tagliare legna choppare, fare il fuoco,forare etc etc..
In questi mesi mi sono proprio appassionato sulla storia di questo coltello, sulla sua costruzione(a parer mio molto ben fatta) sulla crisi che ha colpito l azienda aitor e sulla brutta pubblicità che molte copie hanno portato in questa tipologia di coltello, che secondo me risulta comunque molto intelligente se costruita in un determinato modo, credo che il recquisito fondamentale per un coltello a manico cavo ben fatto sia proprio il materiale del manico, il sistema di fissaggio tra lama e manico e il trattamento dell' acciaio, considerati questi punti a parer mio si può aver un buon coltello che riuscirà a fare il90% dei compiti di un coltello tradizionale con il vantaggio di incorporare materiale utile in outdoor che può fornire fuoco, medicazioni, esche e sistemi per procurarsi il cibo.
Detto ciò il coltello ovviamente essendo rimasto un modello anni 80 si trascina dei piccoli limiti tipo: l acciaio un 440c a quei tempi il top ora probabilmente superato(anche se devo dire che l aitor tiene bene il filo, molto bene, ma difficile da riaffilare senza strumenti adatti o manualità ) e il bisello concavo tipico di quegli anni, non credo abbia granzia che risponda in caso di rottura anni fa si diceva che l aitor era fallita.
Detto ciò personalmente mi rattrista che con la tecnologia e i sistemi di oggi questa tipologia di coltelli vada in disuso sarebbero potute nascere soluzioni interessanti.
Ps:astenersi sulla solita replica si.. Ma i codoli non full tang sono sempre più deboli, sulla carta indubbiamente si, ma valutando caso per caso guardatevi i video dei glock dove il codolo arriva neanche a metà manico e resiste decisamente meglio di molti full tang sul mercato che costano anche dieci volte tanto.
Detto questo chi acquista questo coltello ovviamente deve considerare cosa vuole farci, se usarlo va bene, abusarlo beh forse meglio orientarsi su altro, a me piaceva l idea di questa tipologia di coltello e devo dire fin ora ne sono soddisfatto.
Vi allego delle foto dove ho utilizzato il coltello senza problema alcuno, non so in escursione cosa si debba chiedere più di questo ad uncoltello di tali dimensioni.
 

Allegati

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Che dire bel pezzo mio papà ne aveva uno del genere... Erano gli anni 80,c'era Rambo e questo era il coltello del momento... Buono o non buono non so, mio papà non ci faceva granché a parte tagliare il formaggio in escursione davanti agli amici tutti presi dal coltello... Lui oltre a questo coltello in escursione si portava la sua amata "manara" o roncola quella grande... La teneva nascosta nello zaino per ovvi motivi ma quando era ora di far pulizia per fare soste e mangiare era un lampo!! Il coltello l ho ripreso in mano io un paio di anni fa credo, datomi da mia mamma ma sinceramente a parte il ricordo del vecchio non mi diceva nulla.. Bello è bello ma troppo militare, troppo combat.. Non l ho mai usato perché non mi interessa come strumento ma sono convinto che se usato nella maniera giusta e opportuna sa fare il suo lavoro!!
 
Bel coltello, porta solamente nostalgia di tempi migliori. Un coltello che a scritto storia senza l'aiuto del' internet....probabilmente se l'internet non sarebbe stato mai inventato, Aitor Jungle King sarebbe uno dei migliori coltelli mai fatti.{con prezzo ragionevole} Il perno che lo tiene insieme è estremamente effettivo...paragonato con qualcosa di simile il Chris Reeve Aviator 4, fatto solamente da un pezzo d'acciaio in A2. {che costava un botto/ oggi ancora di peggio}..Tornando a parlare del Jungle King.. di fatto se togliamo il chopping and batoning e modifichi un po la lama ci puoi fare di tutto! Ma purtroppo viviamo in un mondo dove la gente si fa fare il lavaggio del cervelo nel' internet, quindi a discapito del coltello che comprano no sono mai contenti.
 
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Sono d' accordo, la forza del jk oltre al perno sta nel fatto di avere guardia e manico in un unico pezzo, che inglobanoparte della lama, per quegli anni, un coltello cosi.. Era senza dubbio eccezionale.
Personalmente mi sono documentato sulla storia e gli usi di questo coltello, che è stato usato anche da molti militari in tutto il mondo, ci sono diverse notizie e test nel forum spagnolo armasblancas.
 
Mi è passato per le mani tanti anni fa il Jungle King 1...lo usato e abusato non sono riuscito a romperlo. Comunque adesso no mi ricordo se lo venduto, regalato o perso....quello che mi ricordo i primi amori no si dimenticano mai.....per quello che è.... un coltello valido!... poi, come tutto dipende da chi lo usa!
Pur avendo un punto di rottura prematura rispetto a un full tang credo che dovresti rompere apposta... per romperlo....Anche il kit per quello che era- è tuttora fenomenale.
Tanti cosiddetti esperti di allora l'ho adoravano considerando la validità del coltello+ kit+survival+situation.
Considerando che il marketing si è evoluto nel concerto survival knife full tang +kit nel fodero del coltello, la maggior parte dei kit tutto oggi sono molto più scadenti dell'originale AITOR Jungle King!!!
Smetto di scrivere cavolate seno fa finire che lo comprò nuovamente.:biggrin::p
Vi lascio con un bel video con la sotto musica di Predator dove illustra il coltello:si:

 
Ricordo bene quel coltello, lo aveva uno scout con cui avevo fatto un campo anni fa, quando ero decisamente più giovane :biggrin:. Avevamo deciso di fare una prova di chopping su un tronco, neanche tanto grosso, e lui aveva tirato un solo fendente....... e abbiamo scoperto il punto più debole di quel maledetto arnese: immediatamente sotto la guardia, c'è un piccolo inserto di plastica, che ha la funzione vitale di tenere la lama rigidamente fissata all'impugnatura. Se si rompe, la lama balla, un po' come nei coltelli pieghevoli privi di blocco. Precisamente quello che successe nel nostro caso.
Notate bene che il perno passante che unisce la suddetta lama al manico cavo NON aveva ceduto sotto l'urto contro il tronco, anzi, aveva retto benissimo; era stato l'inserto sottostante a spezzarsi.
Da quel preciso momento in avanti, non ho mai più voluto neanche sentir parlare di coltelli alla Rambo. Questa è stata la mia unica esperienza con l'Aitor Jungle 1 :(.
 
Ricordo bene quel coltello, lo aveva uno scout con cui avevo fatto un campo anni fa, quando ero decisamente più giovane :biggrin:. Avevamo deciso di fare una prova di chopping su un tronco, neanche tanto grosso, e lui aveva tirato un solo fendente....... e abbiamo scoperto il punto più debole di quel maledetto arnese: immediatamente sotto la guardia, c'è un piccolo inserto di plastica, che ha la funzione vitale di tenere la lama rigidamente fissata all'impugnatura. Se si rompe, la lama balla, un po' come nei coltelli pieghevoli privi di blocco. Precisamente quello che successe nel nostro caso.
Notate bene che il perno passante che unisce la suddetta lama al manico cavo NON aveva ceduto sotto l'urto contro il tronco, anzi, aveva retto benissimo; era stato l'inserto sottostante a spezzarsi.
Da quel preciso momento in avanti, non ho mai più voluto neanche sentir parlare di coltelli alla Rambo. Questa è stata la mia unica esperienza con l'Aitor Jungle 1 :(.
Ma sicuro fosse un originale? Perché io ho anche l1 e di perni di plastica non ci sono il manico è tutto d acciaio e la lama è fissata da una spina passante d acciaio, l ho usato nel chopping anche pesante Nessun problema.
 
Notate bene che il perno passante che unisce la suddetta lama al manico cavo NON aveva ceduto sotto l'urto contro il tronco, anzi, aveva retto benissimo; era stato l'inserto sottostante a spezzarsi.

Il perno del Jungle King's sono concavi...e fanno senso perché gli consente di assorbire le vibrazioni senza rompersi. :si:
 
Non per mettere indubbio ma di copie del jk ce n erano a migliaglia, quindi mi viene da pesansare o che sia una copia o che fosse estremamente difettoso anche perché questo coltello negli anni è stato usato davvero tanto lo avevano anche preso come dotazione personale molti militari, credo che se si spezzasse cosi facilmente difficilmente sarebbe stato cosi popolare tra i soldati di mezzo mondo.
In più di plastica non ce n è li ho osservati bene entrambi, il jk 2 lama in acciaio manico in lega di alluminio e spina in acciaio, jk 1 lama in acciaio manico in acciaio e spina in acciaio, l unico in cui posso notare della plastica se non ricordo male è il jk 3.
Indubbiamente a parità di qualità di materiali e trattamenti un full tang sulla carta è più robusto come costruzione ma che il jk si sia rotto al primo colpo se era un originale lo trovo difficile.
 
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Mi è passato per le mani tanti anni fa il Jungle King 1...lo usato e abusato non sono riuscito a romperlo. Comunque adesso no mi ricordo se lo venduto, regalato o perso....quello che mi ricordo i primi amori no si dimenticano mai.....per quello che è.... un coltello valido!... poi, come tutto dipende da chi lo usa!
Pur avendo un punto di rottura prematura rispetto a un full tang credo che dovresti rompere apposta... per romperlo....Anche il kit per quello che era- è tuttora fenomenale.
Tanti cosiddetti esperti di allora l'ho adoravano considerando la validità del coltello+ kit+survival+situation.
Considerando che il marketing si è evoluto nel concerto survival knife full tang +kit nel fodero del coltello, la maggior parte dei kit tutto oggi sono molto più scadenti dell'originale AITOR Jungle King!!!
Smetto di scrivere cavolate seno fa finire che lo comprò nuovamente.:biggrin::p
Vi lascio con un bel video con la sotto musica di Predator dove illustra il coltello:si:


Bel coltellone! Per l'epoca probabilmente era il non plus ultra.

Ottimi anche tutti gli accessori (coltellino skinner, fionda ecc.).

La parte seghettata però mi convince poco... Ma forse è studiata solo per fare delle tacche e non propriamente per segare.
 
Non per mettere indubbio ma di copie del jk ce n erano a migliaglia, quindi mi viene da pesansare o che sia una copia o che fosse estremamente difettoso anche perché questo coltello negli anni è stato usato davvero tanto lo avevano anche preso come dotazione personale molti militari, credo che se si spezzasse cosi facilmente difficilmente sarebbe stato cosi popolare tra i soldati di mezzo mondo.
In più di plastica non ce n è li ho osservati bene entrambi, il jk 2 lama in acciaio manico in lega di alluminio e spina in acciaio, jk 1 lama in acciaio manico in acciaio e spina in acciaio, l unico in cui posso notare della plastica se non ricordo male è il jk 3.
Indubbiamente a parità di qualità di materiali e trattamenti un full tang sulla carta è più robusto come costruzione ma che il jk si sia rotto al primo colpo se era un originale lo trovo difficile.

Sono passati troppi anni e non avevo, né allora né oggi, la competenza per capire se era un originale o no. Era di sicuro identico al Jungle King 1. Può essere benissimo che fosse un falso, o un esemplare difettoso, per quanto ne posso sapere, ma comunque la delusione che ho provato in quel momento è stata talmente profonda che me ne ricordo perfino adesso, dopo 30 anni buoni...... :(
 
Ci mancherebbe capisco, era solo per capire, perché io che li uso parecchio per ora non ho avuto problemi, cmq sia tra tutti i coltelli c e differenza tra coltelli originali o copie sui manici cavi questo particolare è ancora più determinante, fa veramente la differenza tra un coltello buono usabile ad un coltello pessimo ed initile.
 
Come per tutti i "collegamenti d'idee" che si rispettino, dopo una successione più o meno assurda di concatenazioni mica troppo logiche, recentemente mi sono di nuovo interessato ai manici cavi (chiaramente dico ri-interessato perché i 40 li ho passati anch'io e quindi anche la fase in cui sbavavo per quegli oggetti), ho cercato un po' in rete e ho trovato proprio per l'Aitor queste pagine. Se sono riuscito a impostare il link come avrei voluto dovreste aprire già la versione tradotta da google, l'originale è portoghese (mi pare).

https://translate.google.com/translate?hl=&sl=pt&tl=it&u=http://espiritosilvestre.blogspot.com/

ma gironzolate un po' nel blog che c'è dell'altro sia sul JKI monografico che su aspetti correlati agli Aitor.

Li ho trovati articoli veramente fatti molto bene quindi condivido.

P.S. Il "primo movens" del mio "flusso di coscienza" invece è stato ovviamente il buon Rambo, che ho riscoperto imbattendomi invece in queste pagine:

http://www.ramboyearone.com/

Letti tutti in una settimana! Veramente un gran lavoro che consiglio!

Poi come mi è venuta voglia di cercare su Rambo... beh, non esageriamo, qualche segreto lo tengo ancora per me dai ;)
 
Bei ricordi.
Due aneddoti:
1) JKII: anni 80, inverni di una volta, gennaio, poco prima del tramonto, macchina chiusa con la serratura ghiacciata (temp. -10).
Dopo diversi tentativi, viene buio, mi sembra faccia ancora più freddo e non vedo nessuno cui chiedere aiuto. Ci penso su, e arrivo alla conclusione che è meglio un megacazziatone con urla frangicristallo di mio padre, che morire congelato accanto alla macchina.
Per cui prendo il fido, e ci taglio le cerniere del deflettore dal quale accedere allo sblocco della portiera.
(Poi mi toccò guidare intabarrato come un aviatore).
Lo regalai ad un amico che gliene fece di tutti i colori. Unico danneggiamento: il blocco del tappo del manico causa salsedine e colpi.
2) Mauser Commando e Bucanero: anni 90, visti alla cintura di gente elusiva, tipo quelli che fanno esercitazioni in borghese, e che quando si accorgono che li stai osservando ti invitano delicatamente alla privacy... (con una raffica di Minimi a pochi metri).
 
Bei ricordi.
Due aneddoti:
1) JKII: anni 80, inverni di una volta, gennaio, poco prima del tramonto, macchina chiusa con la serratura ghiacciata (temp. -10).
Dopo diversi tentativi, viene buio, mi sembra faccia ancora più freddo e non vedo nessuno cui chiedere aiuto. Ci penso su, e arrivo alla conclusione che è meglio un megacazziatone con urla frangicristallo di mio padre, che morire congelato accanto alla macchina.
Per cui prendo il fido, e ci taglio le cerniere del deflettore dal quale accedere allo sblocco della portiera.
(Poi mi toccò guidare intabarrato come un aviatore).
Lo regalai ad un amico che gliene fece di tutti i colori. Unico danneggiamento: il blocco del tappo del manico causa salsedine e colpi.
2) Mauser Commando e Bucanero: anni 90, visti alla cintura di gente elusiva, tipo quelli che fanno esercitazioni in borghese, e che quando si accorgono che li stai osservando ti invitano delicatamente alla privacy... (con una raffica di Minimi a pochi metri).
L ho sempre detto che sono grandi coltelli.
 
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