coltelli italiani: opinioni

Sono d'accordo su tutto tranne su quello che ho grassettato: la KR non esiste più, è fallita (o scomparsa), ed è ricordata per quello che è stata: ha fatto secondo me due buoni coltelli - Legion ed Enki - anche se non sono mai stati chiari alcuni passaggi, tipo disegni di Molletta, lavorazioni di Lionsteel quindi cos'era la KR?

Si assolutamente è fallita, ma ha mantenuto il nome anche dopo diversi anni. Nel senso della reputazione, non nel senso che è ancora in attività. Sono considerati ottimi coltelli, mentre per me sono sempre stati estremamente sopravvalutati. Dicevi del legion, ma I legion della prima run testati nei vari video non erano gli stessi che poi hanno venduto con controfilo o con lo sguscio. Si è pubblicizzata una cosa e poi se ne è venduta un'altra. I kr difatti erano delle chimere, fatti da diverse aziende. Hanno sfruttato la scia dei progetti nexus, il nome di mik e i suoi rapporti di lavoro con la Lion steel. Dietro a tutto c'era una sola persona che gestiva kr, e faceva parte dei progetti nexus. La storia poi è molto complessa, non ha senso raccontarla qui, che non serve, si aprono solo flame e vecchi rancori. Basta che si capisce il concetto e l'idea che c'era dietro.
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Concordo con Zoro il mercato italiano è piccolo e di un certo tipo, mentre altrove avere un coltello in tasca o in un fodero è pari ad avere una penna, in questo paese oltre ai mora victo opinel( questo ultimo lo odio mi sono fatto male più con lui che col martello per i picchetti),credo che coloro pur avendo i citati usano altro sono tutti su questo sito,e pochi altri, anche per il fatto che comunque la vista dei soliti tre non procura imbarazzo o paura.Poi ho visto dalle varie discussioni,recensioni etc che nel prezzo compreso tra gli 80/150 euro una somma tutto sommato credo per gli appassionati e ai non spendibile per un buon coltello sempre senza fare i conti a nessuno si trova un Esee n5 o modelli della Top's e altri senza citare che sono ottimi e quindi amen .....e pace per gli italiani

Esattamente, i modelli e i marchi più venduti all'utente non esperto non sono italiani.
 
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Si assolutamente è fallita, ma ha mantenuto il nome anche dopo diversi anni. Nel senso della reputazione, non nel senso che è ancora in attività. Sono considerati ottimi coltelli, mentre per me sono sempre stati estremamente sopravvalutati. Dicevi del legion, ma I legion della prima run testati nei vari video non erano gli stessi che poi hanno venduto con controfilo o con lo sguscio. Si è pubblicizzata una cosa e poi se ne è venduta un'altra. I kr difatti erano delle chimere, fatti da diverse aziende. Hanno sfruttato la scia dei progetti nexus, il nome di mik e i suoi rapporti di lavoro con la Lion steel. Dietro a tutto c'era una sola persona che gestiva kr, e faceva parte dei progetti nexus. La storia poi è molto complessa, non ha senso raccontarla qui, che non serve, si aprono solo flame e vecchi rancori. Basta che si capisce il concetto e l'idea che c'era dietro.

Chiarissimo! :si:

Concordo nel non raccontare qui tutta la storia che poi si aprono flame e vecchi rancori. Mi sembrava però giusto accennare qualcosa per i più giovani che non hanno vissuto le vicende.

Il marketing è stato incisivo, tanto che mi innamorai perdutamente del Legion e riuscii a comprare uno degli ultimi modelli ancora reperibili.
Per fortuna era anche la mia combinazione preferita: SC e manico in micarta (preferito al CC e manico in G10, ma in mancanza avrei perso anche quello).
 
Bhè, però un copiaticcio dell'Opinel...
...non proprio, anzi, direi che i design sono simili.
Inoltre gli Antonini sono decisamente più robusti a livello di blocco lama e perno/pivot.


Ho chiesto di KR perché quasi 10 anni fa ho scambiato email col soggetto che stava dietro al progetto e poi non ne seppi più niente. Ho avuto un solo Nexus, lo Spartaco, comprato direttamente da Molletta e venduto qualche mese fa assieme al suo fodero artigianale in kydex.
Per quel che devo fare io, mi trovo meglio con lo Smithsonian...
 
Concordo con Zoro con Rocky , ci metto però un però, gli italiani al solito sono un pò snob (i produttori) anche nei coltelli mai una buona linea di prodotti medi, o prodotti scadenti e visivamente old e cip o prodotti supercari e comunque da linee classiche, qualche cosa si è mosso in tempi recenti, sia Lionsteel che Fox hanno ingranato un pò la marcia, ma la Fox fa sempre prodotti al limite salvi i più cari o qualche eccezione vedi Vesuvius, mi spiego fa un bel coltello , caro anche come il pro hunter folder e poi gli mette un liner microscopico, e che cavolo, ad esempio nei chiudibili meglio la Lionsteel e la qualità che paghi la senti, anche se sono comunque sottodimensionati e mi spiego basti andare a toccare con mano gli ultimi Cold Steel, prezzi accessibili e qualità in robustezza da vendere, se poi si spende come per gli italiani si trovano anche materiali di pregio, altro caso la Artisan Cultlery , folder di rispetto a prezzi che gli italiani si sognano, un prodotto similare marchiato italiano costerebbe oltre il doppio. Insomma un pò siamo dei fighetti dove il coltellino deve essere carino ma taglia solo il salame, e appena usiamo qualche materiale accettabile ti costa un rene. Poi concordo con tutti il mercato italiano anche a causa di una normativa del cavolo vale talmente poco che non vale la pena.
 
Poi concordo con tutti il mercato italiano anche a causa di una normativa del cavolo vale talmente poco che non vale la pena.

Piccolo OT ma forse no.

Quali sono/sarebbero i mercati che tirano di più? Non certo di paesi europei perchè chi più chi meno ha comunque leggi piuttosto restrittive in materia di coltelli (per dire, in Inghilterra è PROIBITO possedere un balisong, è considerato arma... :azz:) quindi non mi lamento neanche più di tanto dell'Italia...

Infatti un balisong me lo sono comprato :biggrin:
 
Il mercato migliore è sicuramente il nord America, quindi Stati uniti e Canada. Anche come vetrina, vedi blade show ecc. Lì si prendono contatti, si mostrano prototipi, idee ecc. Con foto, video, reportage articoli del settore, che sono molto rilevanti per le vendite e la pubblicità quasi gratuita. A seguire direi che sono comunque interessanti il nord Europa e l'Australia. Sarebbe da valutare bene quanto effettivamente poi sia rilevante l'oriente, perché lì in passato hanno sempre comprato in casa, ma oggi le cose si muovono talmente tanto veloci, che possono creare business e domanda da migliaia di pezzi in una settimana..
 
Antonini, forse......una parola sola anzi 2 nostalgia canaglia...niente di nuovo sotto il sole
Piccolo OT ma forse no.

Quali sono/sarebbero i mercati che tirano di più? Non certo di paesi europei perchè chi più chi meno ha comunque leggi piuttosto restrittive in materia di coltelli (per dire, in Inghilterra è PROIBITO possedere un balisong, è considerato arma... :azz:) quindi non mi lamento neanche più di tanto dell'Italia...

Infatti un balisong me lo sono comprato :biggrin:
Da quel che ne so, i mercati principali sono U.S.A. - Canada - Australia.
La domanda arriva tutta da li.
Ma anche molte idee e ottimi produttori.
Quindi sono davvero tanti i papabili compratori ed i reali utilizzatori, mica come da noi.

Europa marginale, meglio nel nord comunque. Ovviamente per un discorso legale.
 
Mi capita di vedere su You Tube spesso presentazioni o recensioni di lame di soggetti tedeschi o est Europa, e in rete vedo spesso appunto venditori polacchi russi bielorussi etc, visto le foreste e la tundra ci metto il fatto che qualche euro è arrivato fino a loro penso sia un mercato in evoluzione e sono paesi relativamente giovani come target di età, mentre in America sono 4 babbioni orsi e vecchi come Abramo a fare queste recensioni a coltelli e pentolame accessori vari,e presentano i soliti Bowie modernizzati,mentre questi est europei sono sotto i 30 anni, consumatori per i prossimi anni presentano lame,fresche come loro attuali e con le nuove tecnologie del caso.
 
Mi capita di vedere su You Tube spesso presentazioni o recensioni di lame di soggetti tedeschi o est Europa, e in rete vedo spesso appunto venditori polacchi russi bielorussi etc, visto le foreste e la tundra ci metto il fatto che qualche euro è arrivato fino a loro penso sia un mercato in evoluzione e sono paesi relativamente giovani come target di età, mentre in America sono 4 babbioni orsi e vecchi come Abramo a fare queste recensioni a coltelli e pentolame accessori vari,e presentano i soliti Bowie modernizzati,mentre questi est europei sono sotto i 30 anni, consumatori per i prossimi anni presentano lame,fresche come loro attuali e con le nuove tecnologie del caso.
Le recensioni anche di giovani appassionati piovono da tutte le parti del mondo. Non credo sia una discriminante.

Consideriamo che in tutte le nazioni ci sono zone urbane dove fioriscono i collezionisti e meno gli utilizzatori.
Infatti negli States i nostri marchi spopolano con i chiudibili high tech.

Ma ci sono zone rurali dove accade il contrario. Il coltello viene scelto per reale utilizzo e li siamo meno presenti come offerta, anche se valida.

Tanto per fare qualche esempio:
In continenti come quello australiano o nei paesi dell'est europa si vende e si produce soprattutto per la caccia.
Negli stati del sud degli USA vanno tantissimo i tradizionali tipo stockman o trapper.
 
Piccolo OT ma forse no.

Quali sono/sarebbero i mercati che tirano di più? Non certo di paesi europei perchè chi più chi meno ha comunque leggi piuttosto restrittive in materia di coltelli (per dire, in Inghilterra è PROIBITO possedere un balisong, è considerato arma... :azz:) quindi non mi lamento neanche più di tanto dell'Italia...

Infatti un balisong me lo sono comprato :biggrin:
Hai ragione ma in Inghilterra i ragazzini negli ultimi 5 anni si sono scambiati più coltellate che Sms,ma Germania e paesi nordici in genere sono mercati vivaci io vado anche per campeggi normali e becco parecchi olandesi, magari il multilama per il prosecchino italiano o la lama con custodia chiusa per il Gouda la vedo spesso a differenza degli italiani che vanno in giro a cercare sempre qualcosa,che si sono scordati a casa ,
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Le recensioni anche di giovani appassionati piovono da tutte le parti del mondo. Non credo sia una discriminante.

Consideriamo che in tutte le nazioni ci sono zone urbane dove fioriscono i collezionisti e meno gli utilizzatori.
Infatti negli States i nostri marchi spopolano con i chiudibili high tech.

Ma ci sono zone rurali dove accade il contrario. Il coltello viene scelto per reale utilizzo e li siamo meno presenti come offerta, anche se valida.

Tanto per fare qualche esempio:
In continenti come quello australiano o nei paesi dell'est europa si vende e si produce soprattutto per la caccia.
Negli stati del sud degli USA vanno tantissimo i tradizionali tipo stockman o trapper.

Anzi la varietà e diversità di utilizzatori sprona le aziende a intraprendere nuove strade e innovarsi il nuovo che avanza è sempre utile sta poi a noi utenti valutare quale sia solo" Fuffa"o valide alternative non è sempre detto che nuovo sia meglio ma non ci saremmo mai evoluti se non fossimo stati curiosi.
Poi chiaro che ogni lavoro o funzione ha la lama adatta puoi essere bravo quanto vuoi ma sfilettare un salmone con un Glock 78 non è il massimo
 
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...io non credo che i coltelli prodotti da ditte italiane lascino a desiderare, quanto a robustezza, nei confronti di ditte straniere, nello specifico Cold Steel.
Teniamo presente che sui coltelli di "fascia alta" italiani sono presenti alcune finezze tecniche che non hanno neppure i Chris Reeve, nonostante il prezzo a cui vengono venduti.
Una finezza tecnologica importante,per fare l'esempio più significativo, è l'uso di cuscinetti a sfera per la rotazione delle lame al posto del solito "bushing", sempre che non vogliamo citare coltelli chidibili con manico monolitico come il TM1.
Per il prezzo, mi sono reso conto che tra una cosa e l'altra, prendere , ad esempio, il Cold Steel AD10 mi costerebbe tra i 180 ed i 200 euro; tanto quanto un Viper Italo con manico in titanio...
Poi, sarà che a me, in genere, le produzioni americane piacciono poco (a parte Buck), ma, per quanto vedo, la produzione nostrana tende a curare maggiormente le geometrie delle lame (a parte Extrema Ratio...) in modo da favorire le doti di taglio e non solo l'essere una "putrella affilata".
Insomma, per me, non viviamo in "tanta miseria".
 
Piccolo OT ma forse no.

Quali sono/sarebbero i mercati che tirano di più? Non certo di paesi europei perchè chi più chi meno ha comunque leggi piuttosto restrittive in materia di coltelli (per dire, in Inghilterra è PROIBITO possedere un balisong, è considerato arma... :azz:) quindi non mi lamento neanche più di tanto dell'Italia...

Infatti un balisong me lo sono comprato :biggrin:
Inghilterra vero, ma Germania ad esempio puoi portarlo, in altre nazioni pure piuttosto non vogliono l’apertura ad una mano ecco che Lionsteel ha fatto la possibilità di svitare il flip , pero ovviamente i mercati sono Nord America, Canada, Australia, Russia ora sta prendendo molto piede come mercato.
 
Cmq ho appena ordinato un maserin mod 125 in Olivo che guardo da parecchio tempo. Secondo il mio modestissimo parere i nostri coltelli nn hanno nulla da invidiare a quelli di altri paesi.. anzi secondo me è una delle nostre eccellenze. L'unica cosa che pecchiamo è la varietà di prodotti a catalogo
 
IMG_20200531_104215.jpg

...Mission Tonerini: accomplished! :si:
 
...peraltro, dalla foto, i Tonerini sembrano piccoli, ma è la Saracca ad essere lunga: 26 cm totali con 12 cm di lama. ;)
 
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