Dati
Data: 27 aprile 2019
Regione e provincia: Arizona (U.S.A.)
Località di partenza: Bright Angel Trail - Trailhead (south rim)
Località di arrivo: Bright Angel Trail - Trailhead (south rim)
Tempo di percorrenza: 8 ore 39 minuti soste (lunghe comprese). 6 ore 21 minuti in movimento
Chilometri: 32
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Distanza e dislivello positivo, oltre al caldo. Informarsi molto bene riguardo le fonti d'acqua che molto spesso sono secche. Io sono sceso con 1.8 L perché sapevo di poter rifornire ad Indian Garden sia all'andata che a ritorno. Preparatevi a file molto lunghe per fare acqua.
Periodo consigliato: Direi in primavera
Segnaletica: non presente ma sentiero evidentissimo
Dislivello in salita: 1400
Dislivello in discesa: 1400
Quota massima: 2090 m s.l.m.
Accesso stradale:
Traccia GPS: [puoi caricare la tua traccia GPS nella Mappa Escursioni ed inserire il link permanente al posto di questo testo]
Purtroppo l'ho salvata sulla app scrausa della Samsung e non riesco ad estrarla.
Descrizione
Discesa (e risalita) nel Grand Canyon tramite il Bright Angel Trail fino al fiume Colorado e ritorno, con deviazione fino allo spettacolare Plateau Point.
Trailhead - Indian Garden - Colorado River - Indian Garden - Plateau Point - Trailhead
Visto dall'alto mozza il fiato con la sua incommensurabilità da contemplare dai cliff mentre il vento ti sferza i capelli. Tuttavia non si può dire di essere stati al Gran Canyon senza entrare nei suoi meandri e penetrare le sue viscere più profonde. Rosse pareti a strapiombo che si gettano su pianori erbosi celano un'anima inaspettata, proprio laggiù dove scorre il fiume, che si scopre solo attraversando questo spazio immenso e che non ha eguali sulla terra.
Parto di buon mattino dal trailhead del "Bright Angel Trail" leggendo subito dei cartelli poco rassicuranti "è altamente sconsigliato arrivare fino al fiume in una giornata": bene è proprio quello di cui ho bisogno. Non sono nemmeno partito e già so che tenterò di mettere i piedi a mollo e che riuscirò a farlo.
La discesa è resa spettacolare da pareti immense che avvolgono il sentiero accompagnandone la corsa verso enormi Plateau; il fiume è celato da una frattura ombrosa e misteriosa proprio laddove voglio e devo arrivare. Solo questo spazio riesca a dare contemporaneamente la sensazione di verticalità delle grandi montagne e quella dell'orizzonte sconfinato dei deserti, ad ogni passo è estasi. Il fatto che il sentiero sia affollato non rovina una traversata sublime.
Arrivo ad Indian Garden, chilometro numero 10, e già il Canyon inizia a cambiare con esplosioni di vegetazione e ruscelli che scavano la roccia, l'ambiente arido degli strati superiori è radicalmente trasformato. Non a caso è proprio in questo gradone che i nativi avevano saggiamente capito come adattarsi a questo ambiente aspro.
Saluto il mio compagno di escursione, che proseguirà fino al panorama di Plateau Point (1 km oltre), e prendo il sentiero per il fiume. Finalmente sono solo (lo sarò fino al ritorno) posso così fare il mio passo perdendomi completamente nell'ambiente anche perché ora il sentiero è molto più solitario. Sto scendendo nella frattura più profonda e il paesaggio cambia ancora con sottili mulattiere a strapiombo che si inabissano tra pareti di roccia nera, testimonianza di un antico passato vulcanico, attorno alle quali cresce una vegetazione esplosiva e di un verde intenso, l'acqua accompagna tutto il tracciato visivamente e a livello uditivo. Il Grand Canyon mi sta svelando i suoi segreti, quelli che può scoprire solo chi è abbastanza determinato per meritarseli.
Finalmente, tra due pareti, si apre l'ultima porta sulla linfa vitale di questo luogo. Il fiume Colorado è proprio davanti a me e l'obiettivo sognato e cercato è ora a pochi metri dai miei piedi, ansiosi di trovare refrigerio. Contemplo questo luogo per un po', non vorrei mai andarmene ma ora mi attendono 1400 metri di dislivello positivo e circa 15 km fino al "top" e voglio godermi la salita. Sono in trance mistica e salgo fluido, concentrato, con passo inesorabile ma ovviamente non posso non fermarmi a fare foto e video. Decido di allungare per Plateau Point incrementando ulteriormente il chilometraggio di giornata ma è uno sforzo più che ripagato: ho il grande altopiano (normalmente affollato) tutto per me. Una immensa distesa di erba sferzata dal vento e circondata da un anfiteatro di pareti a picco che termina con uno strapiombo allucinante sul fiume Colorado, che si trova circa 400 metri più in basso. Mi godo appieno il momento e riparto, mi aspettano altri 1000 metri di ascesa che passano in estasi costante con le ombre che iniziano ad allungarsi e la voglia incontrollabile di salire lungo questo luogo incredibile.
Quasi 9 ore dopo la mia partenza sono di nuovo sul "top", consapevole di aver toccato il sublime e di aver creato un legame speciale con questo luogo. Guardo il paesaggio sconfinato mentre il sole si abbassa e le ombre degli strapiombi iniziano a nascondere questo ambiente multiforme in attesa di svelarlo di nuovo, in un ciclo infinito che si ripete da milioni di anni.
Grazie Madre Natura.
Data: 27 aprile 2019
Regione e provincia: Arizona (U.S.A.)
Località di partenza: Bright Angel Trail - Trailhead (south rim)
Località di arrivo: Bright Angel Trail - Trailhead (south rim)
Tempo di percorrenza: 8 ore 39 minuti soste (lunghe comprese). 6 ore 21 minuti in movimento
Chilometri: 32
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Distanza e dislivello positivo, oltre al caldo. Informarsi molto bene riguardo le fonti d'acqua che molto spesso sono secche. Io sono sceso con 1.8 L perché sapevo di poter rifornire ad Indian Garden sia all'andata che a ritorno. Preparatevi a file molto lunghe per fare acqua.
Periodo consigliato: Direi in primavera
Segnaletica: non presente ma sentiero evidentissimo
Dislivello in salita: 1400
Dislivello in discesa: 1400
Quota massima: 2090 m s.l.m.
Accesso stradale:
Traccia GPS: [puoi caricare la tua traccia GPS nella Mappa Escursioni ed inserire il link permanente al posto di questo testo]
Purtroppo l'ho salvata sulla app scrausa della Samsung e non riesco ad estrarla.
Descrizione
Discesa (e risalita) nel Grand Canyon tramite il Bright Angel Trail fino al fiume Colorado e ritorno, con deviazione fino allo spettacolare Plateau Point.
Trailhead - Indian Garden - Colorado River - Indian Garden - Plateau Point - Trailhead
Visto dall'alto mozza il fiato con la sua incommensurabilità da contemplare dai cliff mentre il vento ti sferza i capelli. Tuttavia non si può dire di essere stati al Gran Canyon senza entrare nei suoi meandri e penetrare le sue viscere più profonde. Rosse pareti a strapiombo che si gettano su pianori erbosi celano un'anima inaspettata, proprio laggiù dove scorre il fiume, che si scopre solo attraversando questo spazio immenso e che non ha eguali sulla terra.
Parto di buon mattino dal trailhead del "Bright Angel Trail" leggendo subito dei cartelli poco rassicuranti "è altamente sconsigliato arrivare fino al fiume in una giornata": bene è proprio quello di cui ho bisogno. Non sono nemmeno partito e già so che tenterò di mettere i piedi a mollo e che riuscirò a farlo.
La discesa è resa spettacolare da pareti immense che avvolgono il sentiero accompagnandone la corsa verso enormi Plateau; il fiume è celato da una frattura ombrosa e misteriosa proprio laddove voglio e devo arrivare. Solo questo spazio riesca a dare contemporaneamente la sensazione di verticalità delle grandi montagne e quella dell'orizzonte sconfinato dei deserti, ad ogni passo è estasi. Il fatto che il sentiero sia affollato non rovina una traversata sublime.
Arrivo ad Indian Garden, chilometro numero 10, e già il Canyon inizia a cambiare con esplosioni di vegetazione e ruscelli che scavano la roccia, l'ambiente arido degli strati superiori è radicalmente trasformato. Non a caso è proprio in questo gradone che i nativi avevano saggiamente capito come adattarsi a questo ambiente aspro.
Saluto il mio compagno di escursione, che proseguirà fino al panorama di Plateau Point (1 km oltre), e prendo il sentiero per il fiume. Finalmente sono solo (lo sarò fino al ritorno) posso così fare il mio passo perdendomi completamente nell'ambiente anche perché ora il sentiero è molto più solitario. Sto scendendo nella frattura più profonda e il paesaggio cambia ancora con sottili mulattiere a strapiombo che si inabissano tra pareti di roccia nera, testimonianza di un antico passato vulcanico, attorno alle quali cresce una vegetazione esplosiva e di un verde intenso, l'acqua accompagna tutto il tracciato visivamente e a livello uditivo. Il Grand Canyon mi sta svelando i suoi segreti, quelli che può scoprire solo chi è abbastanza determinato per meritarseli.
Finalmente, tra due pareti, si apre l'ultima porta sulla linfa vitale di questo luogo. Il fiume Colorado è proprio davanti a me e l'obiettivo sognato e cercato è ora a pochi metri dai miei piedi, ansiosi di trovare refrigerio. Contemplo questo luogo per un po', non vorrei mai andarmene ma ora mi attendono 1400 metri di dislivello positivo e circa 15 km fino al "top" e voglio godermi la salita. Sono in trance mistica e salgo fluido, concentrato, con passo inesorabile ma ovviamente non posso non fermarmi a fare foto e video. Decido di allungare per Plateau Point incrementando ulteriormente il chilometraggio di giornata ma è uno sforzo più che ripagato: ho il grande altopiano (normalmente affollato) tutto per me. Una immensa distesa di erba sferzata dal vento e circondata da un anfiteatro di pareti a picco che termina con uno strapiombo allucinante sul fiume Colorado, che si trova circa 400 metri più in basso. Mi godo appieno il momento e riparto, mi aspettano altri 1000 metri di ascesa che passano in estasi costante con le ombre che iniziano ad allungarsi e la voglia incontrollabile di salire lungo questo luogo incredibile.
Quasi 9 ore dopo la mia partenza sono di nuovo sul "top", consapevole di aver toccato il sublime e di aver creato un legame speciale con questo luogo. Guardo il paesaggio sconfinato mentre il sole si abbassa e le ombre degli strapiombi iniziano a nascondere questo ambiente multiforme in attesa di svelarlo di nuovo, in un ciclo infinito che si ripete da milioni di anni.
Grazie Madre Natura.
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