- Parchi dell'Umbria
-
- Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Dati
Data: 25-26 giugno 2016
Regione e provincia:Marche e Umbria / Macerata, Fermo, Perugia e Ascoli Piceno
Località di partenza: fonte della iumenta (impianti M. Prata)
Località di arrivo: fonte della iumenta (impianti M. Prata)
Tempo di percorrenza: 7 ore + 4 ore
Grado di difficoltà:E
Descrizione delle difficoltà: discesa rompiginocchia da Punta di Prato Pulito alla Sella delle Ciaule, roccette per la discesa al lago di Pilato,
Periodo consigliato: estate, autunno, primavera
Segnaletica: scarsa
Quota massima: Cima del Redentore m. 2448
Accesso stradale: da castelluccio scendere a sud, a forca di gualdo prendere per la sciovia di monte prata
Descrizione
si parte con tempo incerto, ma le ferie sono quelle! Scegliamo di salire dal parcheggio del ristorante la Baita e pernottare in tenda presso la fonte delle iumenta, quota m. 1700. La mattina presto si sale in direzione del M. Porche, la salita è subito ripida senza riscaldamento. Si arriva a scollinare verso val di Foce, scendendo tra Monte Palazzo Borghese e Sasso di Palazzo Borhese, quindi si risale in direzione del M. Argentella, che viene aggirato a destra (percorso non chiaro) con un sentiero che riporta sul versante di Castelluccio. Si arriva in falsopiano alla fonte delle fate e poi a Forca Viola. Inizia la risalita ripida alla cresta, che ci porta alla Cima dell'Osservatorio, Cima del Redentore, Cima del Lago, fino a Punta di Prato Pulito. Da qui bello scorcio sul lago di Pilato, unico perché molto ricco d'acqua e Pizzo del Diavolo soprastante. Si scende per rocce rotte alla sella delle ciaule e da qui, per le roccette, al lago. Mai visto così bello, in un ambiente che alterna le rocce del Pizzo, le lingue di neve superstiti e la superficie, amplissima, increspata dal vento. Si dorme alla grotta-bivacco, ben indicata dalle carte: condizione di rara comodità, addirittura qualcuno ha portato l'erba sul pavimento per essere più comodi: benedetto (io avevo addirittura dimenticato il materassino)! Imbrunire con tempo sereno, notte funestata da vento forte. La mattina scendiamo mantenendoci rigorosamente in quota, traversando sul versante sinistro della valle. Il sentiero è comodo, in leggera salita e con 6-tornanti-6 (temevamo molti di più) ritorniamo a Forca Viola. Da qui il percorso inverso fino alla fonte della iumenta. Il primo giorno abbiamo impiegato 7 ore, il secondo 4 ore. Le foto, scattate con la macchina fotografica, sono troppo pesanti, vedrò di alleggerirle.
Data: 25-26 giugno 2016
Regione e provincia:Marche e Umbria / Macerata, Fermo, Perugia e Ascoli Piceno
Località di partenza: fonte della iumenta (impianti M. Prata)
Località di arrivo: fonte della iumenta (impianti M. Prata)
Tempo di percorrenza: 7 ore + 4 ore
Grado di difficoltà:E
Descrizione delle difficoltà: discesa rompiginocchia da Punta di Prato Pulito alla Sella delle Ciaule, roccette per la discesa al lago di Pilato,
Periodo consigliato: estate, autunno, primavera
Segnaletica: scarsa
Quota massima: Cima del Redentore m. 2448
Accesso stradale: da castelluccio scendere a sud, a forca di gualdo prendere per la sciovia di monte prata
Descrizione
si parte con tempo incerto, ma le ferie sono quelle! Scegliamo di salire dal parcheggio del ristorante la Baita e pernottare in tenda presso la fonte delle iumenta, quota m. 1700. La mattina presto si sale in direzione del M. Porche, la salita è subito ripida senza riscaldamento. Si arriva a scollinare verso val di Foce, scendendo tra Monte Palazzo Borghese e Sasso di Palazzo Borhese, quindi si risale in direzione del M. Argentella, che viene aggirato a destra (percorso non chiaro) con un sentiero che riporta sul versante di Castelluccio. Si arriva in falsopiano alla fonte delle fate e poi a Forca Viola. Inizia la risalita ripida alla cresta, che ci porta alla Cima dell'Osservatorio, Cima del Redentore, Cima del Lago, fino a Punta di Prato Pulito. Da qui bello scorcio sul lago di Pilato, unico perché molto ricco d'acqua e Pizzo del Diavolo soprastante. Si scende per rocce rotte alla sella delle ciaule e da qui, per le roccette, al lago. Mai visto così bello, in un ambiente che alterna le rocce del Pizzo, le lingue di neve superstiti e la superficie, amplissima, increspata dal vento. Si dorme alla grotta-bivacco, ben indicata dalle carte: condizione di rara comodità, addirittura qualcuno ha portato l'erba sul pavimento per essere più comodi: benedetto (io avevo addirittura dimenticato il materassino)! Imbrunire con tempo sereno, notte funestata da vento forte. La mattina scendiamo mantenendoci rigorosamente in quota, traversando sul versante sinistro della valle. Il sentiero è comodo, in leggera salita e con 6-tornanti-6 (temevamo molti di più) ritorniamo a Forca Viola. Da qui il percorso inverso fino alla fonte della iumenta. Il primo giorno abbiamo impiegato 7 ore, il secondo 4 ore. Le foto, scattate con la macchina fotografica, sono troppo pesanti, vedrò di alleggerirle.