Il mistero della "tagliata"

quì a roma in teoria c'è qualche ufficio competente a cui potrei rivolgermi per avere dettagli?
Senza date precise.
Senza sapere i reparti coinvolti.
Su un mezzo tedesco.

Auguri !!!!!

Due strade.


PRIMA STRADA ......
  • Cercare il nome del comandante dei carabinieri di zona (potrebbe essere sufficiente telefonare al maresciallo attuale o verificare con il comune)
  • Recuperato il nominativo cercare il suo ruolino di servizio presso il distretto militare di competenza del maresciallo o provare con l'A.N.C. (Associazione Nazionale Carabinieri) di zona
  • Cercare se, per caso, ha pubblicato qualche diario o similare
  • Cercare presso L'Archivio dell'Ufficio Storico che ha sede in via Damiata, 14 all'interno della Caserma "Nazario Sauro", (tel. 06/4735.8554) eventuali scritti e documenti emessi, o riconducibili, dalla caserma dei carabinieri in questione.
SECONDA STRADA ......
  • Cercare un appartamento (piccolo) vicino allo Stato Maggiore Aeronautica (5° Reparto – Ufficio Storico – 2^ Sezione) che è collocato nel comprensorio del Ministero Difesa-Aeronautica, Palazzina ex Scuola di Guerra Aerea, in Viale dell’Università n°4, Roma (tel 06-49865724 o 06-49865879).
  • Incominciare a spulciare i vari fono e cablogrammi di superaereo da dicembre 1940 a dicembre 1941 (se te li danno).
  • Cercare chi era di istanza nelle basi di Taranto, Napoli e Bari e vedere i vari ruolini di servizio sempre da dicembre 1940 a dicembre 1941.
Ovviamente la mia è solo una ipotesi di come ci si potrebbe muoversi ..... nulla di più.

Ciao, Gianluca
 
D

Derrick

Guest
Non leggo più il testo dove si parla di questo fatto.

Noto che l'originale e le traduzioni sono tutte basate su un gioco di parole.

Il testo tedesco gioca su "terzo Reich" (il terzo impero) e Himmelreich (il regno dei cieli);

Il testo italiano gioca sul "cadere dal cielo" e "tornare al cielo";

Il testo latino fa un gioco di parole con "alites", che può significare "alati" ma, penso, anche "sostenuti" (letteralmente sarebbe sostenuti, nutriti).

Quindi "alites non alites" potrebbe essere qualcosa come "alati (ma) non sostenuti" o "alati (ma) non in grado di volare" e naturalmente "alati" ha un senso doppio per aviatori ma anche per persone che "volano" in cielo. Mi pare un po' forzato e poco chiaro.

Mi pare più un esercizio di stile di un erudito escursionista locale che una lapide messa da qualcuno mosso da umana pietà, trovo il giochetto tra terzo Reich e regno dei cieli fuori luogo in una lapide e, in generale, le lapidi riportano il nome dei caduti se in piccolo numero, e la data della morte, non quella (o non solo quella) dell'apposizione della lapide (Primavera 1941 è una data molto approssimativa il che fa pensare che chi ha apposto la lapide non conoscesse la data della morte degli aviatori se non in modo approssimativo).

L'equipaggio ridotto a 3 uomini penso possa essere dovuto ad una missione di ricognizione o ancor più alla configurazione aerosilurante (il pilota sgancia il siluro non c'è un "bombardiere").
 
D

Derrick

Guest
A quanto pare il signor Viator non solo depone lapidi lungo i sentieri, ma scrive pure dei libri!

Scheda dettagliata �

Certo che son circostanze che han del singolare.

Urca, sei un vero segugio!

Strana la scelta di pubblicare libri e lapidi dietro uno pseudonimo. Comunque deve essere lui, uno dei libri parla del Pollino, e l'altro delle guerre del XX secolo.
 
Discussione molto interessante e avvincente, sembra che i misteri siano dunque stati risolti. Effettivamente leggendo il primo messaggio anche a me era sembrata plausibile l'ipotesi di una targa amatoriale, quelle istituzionali non sono così parche di dettagli.
Ora non resta che contattare Visto per un breve chiarimento scritto da pubblicare qui :)
 
ultimissima: hanno rubato la targhetta...miseri individui!! Comunque per chi ha tempo,in questo articolo si svelano particolari a cui eravamo faticosamente giunti.

http://paroladiacalandros.blogspot.it/2016/07/appello-ad-un-ignaro-ladro-restituisci.html

A conferma della mia convinzione, purtroppo pessimistica, che il Pollino si è finora salvato perché è stato per decenni una zona povera, abbandonata e sconosciuta.
Al mare o in montagna meno siamo e meglio stiamo.
 
ciao a tutti. ma dico....una targhetta di alluminio..ma che se ne fanno? boh.... vai a capire la mente contorta di alcuni e dire che per arrivare li' sul posto e' mica una passeggiatina,non e' altissimo pero' il sentiero lo senti,quindi e' comunque qualcuno che ha familiarita' con la montagna.Non siamo tutti buoni escursionisti....c'e'poco da fare....


p.s. : mi dispiace ma il link "ali infrante" non e' piu attivo,gli anni passano per tutti..anche per i link!
 
G

Grado

Guest
PRIMA STRADA ......
  • Cercare il nome del comandante dei carabinieri di zona (potrebbe essere sufficiente telefonare al maresciallo attuale o verificare con il comune)
  • Recuperato il nominativo cercare il suo ruolino di servizio presso il distretto militare di competenza del maresciallo o provare con l'A.N.C. (Associazione Nazionale Carabinieri) di zona
  • Cercare se, per caso, ha pubblicato qualche diario o similare
  • Cercare presso L'Archivio dell'Ufficio Storico che ha sede in via Damiata, 14 all'interno della Caserma "Nazario Sauro", (tel. 06/4735.8554) eventuali scritti e documenti emessi, o riconducibili, dalla caserma dei carabinieri in questione.
SECONDA STRADA ......
  • Cercare un appartamento (piccolo) vicino allo Stato Maggiore Aeronautica (5° Reparto – Ufficio Storico – 2^ Sezione) che è collocato nel comprensorio del Ministero Difesa-Aeronautica, Palazzina ex Scuola di Guerra Aerea, in Viale dell’Università n°4, Roma (tel 06-49865724 o 06-49865879).
  • Incominciare a spulciare i vari fono e cablogrammi di superaereo da dicembre 1940 a dicembre 1941 (se te li danno).
  • Cercare chi era di istanza nelle basi di Taranto, Napoli e Bari e vedere i vari ruolini di servizio sempre da dicembre 1940 a dicembre 1941.
Ovviamente la mia è solo una ipotesi di come ci si potrebbe muoversi ..... nulla di più.

Ciao, Gianluca
Entrambe le strade sono giuste, chissà se poi ha risolto?
 
Appropriarsi di un segno di pietà per i defunti è ignobile, ciò detto non vedo l'urgenza di commemorare chi stava combattendo una guerra sbagliata solo perché è finito sul Pollino invece che nelle steppe russe dove le salme dei nemici caduti sono state più prosaicamente interrate in fosse comuni e lasciate all'oblio della storia.

Chissà forse anche loro vorrebbero essere semplicemente dimenticati da altri che non fossero i loro cari, chi può dire il contrario?
 
Appropriarsi di un segno di pietà per i defunti è ignobile, ciò detto non vedo l'urgenza di commemorare chi stava combattendo una guerra sbagliata solo perché è finito sul Pollino invece che nelle steppe russe dove le salme dei nemici caduti sono state più prosaicamente interrate in fosse comuni e lasciate all'oblio della storia.

Chissà forse anche loro vorrebbero essere semplicemente dimenticati da altri che non fossero i loro cari, chi può dire il contrario?
Così si rischia di aprire una discussione che ha, senza offesa, marginalmente a che fare con il thread in questione.

Ciao :si:, Gianluca
 
No beh, ho inserito le citazioni solo per informare Grado che eravamo riusciti a chiarire alcuni aspetti della vicenda. Rimarrebbero i nomi dei caduti ed il luogo della sepoltura ma penso sia irrilevante conoscere i particolari sopra citati quanto rattristarci ancora per l'accaduto e la misera fine dei protagonisti. Aggiungiamo il furto della targhetta e per questo vorrei archiviare la faccenda piu' che approfondirla perche' il gesto dell'asportazione e' uno schiaffo a chi voleva in qualche modo che si ricordasse, a chi passava da li ( 1.600 mt), quella triste vicenda e perche' no', formulare pensieri pietosi ma forse anche pregare per le loro anime.
 
alcune foto scattate qualche anno fa'
 

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...una discussione che ha...marginalmente a che fare con il thread in questione.

Non credo di aver detto qualcosa che già non si sapesse, quel pensiero era già lì fin dall'apertura della discussione aspettando che l'ingenuo di turno (io) gli desse voce.

Con ciò da una eventuale successiva discussione mi asterrò, non ho tesi da difendere, spero non si creda che penso che la pietà per i defunti abbia un colore, anzi.
 
Aggiornamento: In un numero della rivista locale "Apollinea" del 2019, edita nella mia zona, acquistata proprio per approfondire l'argomento,si riparla dell'aereo caduto sul Dolcedorme nel 1941, ma ci sono dei particolari che ancora non mi tornano e ne voglio parlare con voi per tentare di trovare una soluzione. Per ovvie ragioni non posso pubblicare l'articolo della rivista per intero e ne' la foto inserita. Nell'articolo si dice che l'aereo sia caduto nella primavera del '41 (e qui' ci eravamo arrivati anche noi) a nord est della Serra Dolcedorme ,la cima piu' alta del massiccio del Pollino.Intanto abbiamo scoperto che F. Viator e' Francesco Giorgio che e' colui che decide di porre a ricordo del triste evento una targhetta di alluminio su una croce in legno sul luogo dove presumibilmente e' caduto l'aereo. Ora..... F.Viator pone la croce a sud ovest,sul sentiero della "tagliata" sotto il Pollinello mentre nell'articolo si afferma che il velivolo sia caduto a nord est quasi sotto la cima del Dolcedorme,come confermato,anche,si scrive nell'articolo,proprio da Francesco Giorgio. Ma allora Viator - Giorgio ha posto la croce nel luogo sbagliato? e poi...gli aviatori che furono trovati erano 3 o 4 ? quindi puo' darsi che il corpo di uno dei 4 sia ancora lassu'?, visto che quando si citano, quasi tutti parlano di 3 aviatori... Vi posto le foto dei luoghi per meglio comprendere quanto ho detto sopra e i passaggi piu' importanti dell'articolo della rivista. Adesso non rimane altro che fare un sopralluogo in zona e mostrarvi le foto del posto sperando di poter ritrovare almeno il luogo preciso.
 

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