Grazie a tutti anticipatamente per i consigli
Se ti é venuta in mente questa cosa vuol dire che dove intendete passare, una caduta non é controllabile e soprattutto non é garantito dove essa possa terminare, che il terreno é così in pendenza da farvi richiedere l'uso delle mani, ancoraggi e appocci particolari... ovvero, non é un terreno in cui il vostro semplice equilibrio vi rende a vostro agio in tutta sicurezza. Inoltre significa che la situazione vi si presenta spesso, in quello che fate.
Potrebbe essere un'idea frequentare un corso, non quelli dei club alpini, ma anche privati. Ovviamente se non hai la possibilità di organizzarti con qualche amico, conoscente esperto, appassionato e che lo fà non per convenienza o altro, ma per passione nel trasmettere certe conoscenze. Sarebbe anche una bella esperienza da condividere con tuo figlio. Ovviamente per ogni cosa non basta una corso, ma serve passione, interesse, costanza e in questi casi l'uso del buonsenso, della pazienza e andare per gradi.
Non sono uno di quelli che si sottomette alla tradizione/moda che per ogni cosa serve avere un certificato, un'autorizzazione, ecc... infatti ammiro l'intraprendenza e gli approcci simili a quelli che hai descritto. Ma ci sono così tante variabili da calcolare, tra di esse anche il semplice proprio borsino e le semplici preferenze personali, che é meglio andarci piano. Non esistono regole assolute, ne sul modo di agire... ne sul materiale da usare.
Idealmente devi essere consapevole di cosa vai a fare, devi sempre essere in grado di poter tornare indietro... a meno che non conosci perfettamente il percorso che hai davanti a te, per tornare a casa.
Oppure che tu non decida di seguire altri approcci, più "spavaldi", che sono comunque un diritto di chiunque.
Idealmente sarebbe il caso di conoscere quali dislivelli vorresti superare in quella maniera, nel senso... entro che limite ti dici "...così é troppo, non si fà, ma si torna indietro" mentre "...da quello, ok, questo lo voglio superare..."??. Perché in base a questo ne consegue il materiale da portarsi dietro... soprattutto la lunghezza della corda. Che non é un'esclusiva di certe attività... se usata con competenza risolverebbe molti problemi e eliminerebbe molti incidenti nei boschi. Vedi "füngiatt" e certi "cacciatori" che non la usano perché "nel bosco e in escursionismo non serve e poi loro sono "bravi" e poi vengono ritrovati giorni dopo... se và bene, vivi.
Quindi cerca di apprendere bene l'utilizzo della corda, ancoraggi, discensori, sicurezze varie, risoluzione in caso di problemi su corda, cosa può succedere se qualcosa si stacca e vi ruzzola addosso? ecc... Questo ti permette anche di capire cosa preferisci e cosa no,... perché come dicevo, non esistono obblighi, regole assolute... la vita é tua, vostra, e in queste attività, come nella vita, nulla é sicuro e garantito... ma puoi decidere se limitare i rischi e cosa ritenere tollerabile e cosa no.
Così puoi fare le cose in maniera ben ponderata... alla fine se si ha un'interesse é bello dedicarcisi per apprendere il più possibile.
...e non scoraggiarti... ci sono tantissimi esperti di alpinismo, arrampicata che vivono le loro attività con le conoscenze di qualche corso e delle specifiche tecniche dei materiali,... senza andare oltre, come situazioni d'emergenza, risolverle, ecc... Quindi se lo desideri veramente, vedrai che potrai apprendere e fare quello che ritieni necessario, dove e quando lo vuoi.
Ricordati però che una caduta da 3 metri non é meno pericolosa di una caduta in quota,... insomma, se é un'interesse, tanto vale farlo bene e non alla carlona, conoscendo solo il "bello" e nelle "comfort zone". Perché certe piccole cose fatte male, portano ad incidenti gravi.
Te lo dico per esperienza personale nel soccorso,... quindi zero ragionamenti "ma é solo questo, ma é solo lì" ma "faccio le cose per bene, integralmente". Sempre, chiaramente, in base al tuo modo di approcciarti alla vita. Alla fine l'importante non piangere sul bicchiere di latte versato e non dire "imprevedibile, non ci avrei mai pensato". NB. non é una critica, ma é quello che capita molto spesso dopo gli incidenti, tra i diretti interessati e i parenti. Quindi maturità, consapevolezza sono fondamentali, come la capacità di prendersi la responsabilità delle proprie scelte e azioni.
AUGURONI
NB: nulla di quello che ho scritto é per esagerare, criticarti o farti passare la voglia... anzi, tutto il contrario.
Preferisco non essere superficiale, forse per esperienza diretta in certe situazioni e contesti e per fare un quadro piuttosto completo da cui uno poi può decidere. Piuttosto, in assenza di esperienza, dire "...ma dai, per fare solo quello?? Vai trank". ahahah Mh, anche no.