Non sapendo quale zona scegliere per poter vivere al Limitare mi sono affidato ad alcune conoscenze altolocate, niente meno che alla vista celeste dei satelliti.
Tramite google maps noto un’area apparentemente selvaggia racchiusa tra Ascoli e i parchi dei Sibillini e della Laga. E’ la zona che ho battezzato “Parchetto del Ceresa” (la cima più alta con i suoi 1494 mt).
Della zona ho solo una mappa stradale 1:250.000 ma sono intenzionato ad esplorarla e così parto per Arquata del Tronto e già all’arrivo sono ricevuto dalla parete Sud-Est del Vettore illuminata dall’alba invernale che già rende fruttuoso il viaggio fin lì.
Appena posso mi “infratto” seguendo le tracce degli animali su per una scarpata in cui devo aiutarmi anche con le mani. Tutta l’escursione è un Sali scendi tra prati e boschi dove finalmente, dopo tante faggete e qualche quercia, posso ritrovare i miei castagni.
Giunto (penso) dalle parti del Ceresa decido che per oggi è abbastanza, procedere fuori dai sentieri, dovendo “arrampicarsi”, accucciarsi, evitare rami e rovi, orientarsi con uno zaino di una quindicina di chili è effettivamente stancante e devo ancora percorrere il percorso in senso inverso, che ovviamente non sarà lo stesso dell’andata.
Svalicando nel versante Nord trovo la neve e un bel laghetto ghiacciato sulle cui sponde mi fermo in contemplazione, come sento che inizio a raffrescarmi riparto e sono particolarmente sorpreso quando inizia a nevicare (io ero con la t-shirt e la giacca a vento aperta e le maniche arrotolate). In breve raggiungo una carrareccia, questa volta mi faccio trasportare passivamente a Piè di Lama e quindi alla macchina.