In tanti anni che vivo a Fermo non avevo mai notato quello che ho ribattezzato "la mia oasi" (esiste un'altra oasi a Fermo ma è un'altra cosa). Poi, dall'alto della città, mi è caduto lo sguardo su questa parentesi selvaggia e sono "costretto" a visitarla.
Si tratta di una parte di città fortunatamente snobbata composta da prati di erba alta e incolta o carote selvatiche ognuna delle quali ospita un ragnetto; boschi alcuni tenuti altri completamente invasi dai rovi (come i dintorni dei torrenti, guadare non è cosa da poco).
Vi sono numerosa tracce di animali che suggeriscono uno spiraglio tra i roveti, salvo poi ricordarci che noi non siamo quadrupedi.
L'ambiente riuscirebbe a far dimenticare la vicinanza alla città se non fosse per l'odore di "refrescumme" dei torrenti. La mia visita è durata solo un paio d'ore ma necessità di un ritorno.