Riprendo la modalità "nanny" ma fate una tara a tutto quello che dico.
I sentieri "segnati" spesso sono segnati si fa per dire. Nei posti molto battuti, "classici" delle Alpi, le Alpi sviluppate dal punto di vista turistico, la segnaletica è ottima e perdersi è praticamente impossibile. Ma in altri posti, meno famosi e meno frequentati, la situazione in cui vi troverete davanti è la solita, segnatura rada, incompleta, tracce di fungaroli, pastori, cacciatori, bestiame che sono a volte più nette ed evidenti dei sentieri "ufficiali", perdersi non è così difficile come sembra. Anzi per dirla tutta perdere il sentiero in montagna è molto facile. Con l'esperienza si torna indietro e lo si riprende, con l'inesperienza si rischia di innervosirsi, di aggiungere errore ad errore, finché ci si perde del tutto.
Io - ma sono io, non pretendo che sia una regola, io finora ho fatto solo escursioni estive, e non ho mai pernottato da solo in tenda - non farei una escursione di più giorni, con clima novembrino, su sentieri che non conosco a meno di essere su una "via classica", in cui so che trovo abbondanza di segnature, di rifugi, e di acqua.
Naturalmente una persona già molto esperta di escursionismo e pernotto invernale ha più margine di errore, ma voi, pur avendo esperienze di montagna, non avete questa esperienza specifica di escursionismo e pernotto invernale quindi io farei così:
- più escursioni di un giorno solo, serve a fare le gambe, conoscere le proprie vesciche
ecc. e intanto studiate dei percorsi, poi, in un secondo momento, unite i percorsi fatti in un unico percorso con pernotto.
oppure
- escursioni con pernotto ma su sentieri "classici", come ad esempio la GTA Grande Traversata Alpina (o meglio GT delle Alpi Piemontesi), di cui sceglierete dei tratti non troppo lontani da Torino e non troppo impegnativi. In questo modo se c'è un problema non siete mai molto lontani da un rifugio o da un paese, e comunque è possibile che qualcuno passi sul sentiero a dare una mano.
Il consiglio di Kima mi pare molto valido, di provare la tenda in campeggio (oppure, diciamo, vicino ad una casa che vi dà assistenza, ma comunque a quota relativamente bassa), al limite potete dormire in tenda, poi vi alzate, fate un'escursione con ritorno in tenda, e il giorno dopo altra escursione magari in un'altra direzione. In questo modo saggerete l'allenamento del fisico a fatiche ripetute, intramezzate magari da pernotti poco confortevoli.
Lasciate comunque sempre detto dove andate.
Ma la prima mi pare più consigliabile della seconda.
Oltre a mappa e bussola che saprete sicuramente usare io non farei un'escursione quasi-invernale senza GPS in nessun caso. Ma ripeto, questo sono io. Altri vanno senza GPS e sono ancora vivi e vegeti, e altri ancora sono andati senza GPS per epoche storiche, dai tempi di Ötzi in poi. Ma non siamo ai tempi di Ötzi e io il GPS me lo porterei, e mi porterei due telefonini (TIM e Vodafone).