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Equipaggiamento Affrontare pioggia, neve ed altri inconvenienti meteo

ma dici che non sei più in tempo a investiirci un po di tempo?

Sì sì!! Era per dire!! Anche se, in effetti le ho trascurate per un periodo piuttosto lungo e adesso si fatica un po a tornare in pari (età e famiglia non aiutano :)).

Intendevo che ormai il tempo delle grandi imprese è passato, e non saranno uno o più capi tecnici a farmi arrivare più in alto :).

Discorso chiaramente, puramente personale :).
 
Ho incominciato a camminare in montagna più o meno quando ho smesso di gattonare. Da allora di acqua ne ho presa un bel po'. In realtà non mi sono preoccupata mai più di tanto del problema pioggia, finché non ho incominciato ad usare la bicicletta per lunghissime pedalate, anche sotto nubifragi di un'intera giornata. Perché? Perché in realtà in montagna la pioggia non dà poi tutti questi problemi: in quota è più facile incontrare la neve che la pioggia, in basso si trova più spesso il temporale che non la giornata di pioggia fitta e continua. Se il tempo è veramente brutto, con buona pace del Cai, si sta a casa o si fa un'escursione tranquilla, dove il poncho va più che bene. Anche con una giacca da millemila euro la roccia rimane scivolosa, l'erba pure, e si pensa ad una dignitosa ritirata.

se la giacca la vuoi tecnica, che tenga il posto di una mantella e che rimanga impermabile anch edopo aver perso la patina di teflonatura (che capisciammè spesso fa più della membrana) devi spendere qualcosina... una triplo strato in Gore da alpinismo i 300 li supera anche...

Se la teflonatura fa più della membrana, allora prendi una cerata o uno spalmato, come infatti consiglio. Tanto il triplo strato di membrana traspira e ingombra esattamente come il completo giallo da pescatore di Capitan Findus, però costa un terzo di stipendio Dà reta a Capitan Findus: lui si tiene la sua cerata e spende quei 300 euro per concatenare l'AV 1 e l'AV 2 della Val d'Aosta. E si diverte di più. ;)
 
Non sapevo che capitan Findus mi avesse copiato. :D
Per me 300 euro valgono 3 giorni del mio lavoro.
Se riesco a risparmiare 3 giorni, rimango 3 giorni di più in montagna.
Anzichè ragionare in soldi, preferisco pensare al tempo della mia vita che occorre per guadagnarli. :)
Così come quando ho smesso di pagare l'affitto per abitare in una casa di proprietà, qualche amico mi disse che ogni primo del mese, tirando il cassetto ci avrei trovato 500 euro. Io risposi loro che tirando il cassetto non avrei trovato soldi ma 5 giorni da spendere per divertirmi
 
Ultima modifica:
@Piervi : quando raccoglievo le mele... ragionavo in termini di mele che non avrei dovuto raccogliere se rinunciavo a quella data cosa. Amavo così tanto il bracciantato, che passavo mesi francescani, pur di non fare più turni del necessario! ;)
Purtroppo però io, come altri, ora sono in una condizione così precaria che non riesco più ad applicare questo ragionamento, visto che un mio giorno di lavoro può valere 5 euro come 200. E la bilancia spesso pende dalla parte dei 5, soprattutto quando svolgo i lavori più qualificati e "intellettuali" (chissà poi perché l'intelettuale è quello che sta alla scrivania, come se a lavorare in campagna non servisse il cervello... :wall:)
 
è un discorso valido per un autonomo, un dipendente fa le sue ore e prende i soldi corrispondenti, non è che può decidere.
non mi piace buttare i soldi ma comprare e usare un abbigliamento tecnico è una questione di comodità e adesso che sto invecchiando anche di salute.
restare più asciutti, dormire più comodi, portare meno peso...queste cose per me sono importanti, i soldi non mi interessa portarli nella bara preferisco spenderli così che in medicine. ;) :D
 
comprare e usare un abbigliamento tecnico è una questione di comodità e adesso che sto invecchiando anche di salute.
Non sono tanto d'accordo. Intendiamoci, anch'io ho qualche vestito "tecnico" (un softshell secolare, che penso si chiamasse ancora giacca a vento, giacca e pantaloni impermeabili, gli scarponi, calze, un paio di magliette calde perché sono allergica alla lana...) ma non noto questa differenza abissale rispetto all'abbigliamento "non tecnico", anzi. Per me il maglione di lana va ancora bene, idem il piumino di quando andavo alle medie. Basta adattarsi un po', comprando giusto quelle 2 o 3 cose che servono sul serio, lasciando il resto ai turisti dell'alpe.
 
ieri sera ho dormito fuori, ho usato il sacco in piuma comprato da un utente di questo forum, costato più di 200 euro.
ha sostituito un sacco in sintetico da 60 euro.
anni fa sopravvivevo ai -15 con un sacco da +15, oggi non me lo posso più permettere, rischio di rimanere bloccato.
dieci giorni fa ho preso una scarpetta nuova, ha sostituito quella che mi ha causato un'infiammazione al ginocchio.
insomma, se voglio fare quello che facevo dieci anni fa, il materiale tecnico mi da una mano.
 
Non saprei se è una questione di età, di allenamento o altro, ma questo problema non lo accuso. Anzi, io dormivo molto meglio nel sacco a pelo di mio zio, un cimelio degli alpini, in vera piuma, che teneva molto più caldo di quello che uso oggi. Certo, non era leggero né compatto, ma era a gratis e faceva il suo lavoro. Peccato che si sia squarciato dopo appena 40 anni di uso intensivo, il maledetto.:-x

Riflettendoci, a partire da quello che uso, forse l'unico aspetto fastidioso del materiale "non tecnico" è l'ingombro. Come resa siamo lì e sostanizalmente anche come peso, specie se ci riferiamo al capitolo abbigliamento.
 
per me il peso è importante, fatico di meno, fatica di meno la mia schiena, faticano di meno le mie gambe, le mie ginocchie,i miei piedi.
la roba tecnica di oggi pesa e ingombra poco, è un plus a cui non rinuncio.
non è che spendo e spando, ma quello che mi serve alla fine lo compro e non guardo i 50 euro.
il guscio l'ho preso penso 5 anni fa, è costato 150 euro, ha fatto il suo servizio ed è praticamente ancora nuovo, pochi mesi fa ho rinnovato l'impermeabilizzazione con uno spray.
a me seccano di più i soldi spesi per roba che non uso o che non si è dimostrata all'altezza indipendentemente da quanto è costata.
ma spesso ho comprato merce a basso costo per capire cosa mi serviva...una volta che sono sicuro delle mie esigenze preferisco spendere un pò di più perché negli anni gli acquisti di materiale tecnico di marca seppur costoso si sono dimostrati migliori di qualsiasi altra soluzione.
 
per me il peso è importante, fatico di meno, fatica di meno la mia schiena, faticano di meno le mie gambe, le mie ginocchie,i miei piedi.
D'accordo. Infatti spesso giro con uno zaino piccolissimo. Ma penso che il peso lo faccia più il materiale inutile che il meteriale non tecnico. Non è che una camicia di flanella pesi poi tanto di più di un pile.

una volta che sono sicuro delle mie esigenze preferisco spendere un pò di più perché negli anni gli acquisti di materiale tecnico di marca seppur costoso si sono dimostrati migliori di qualsiasi altra soluzione
Anch'io cerco di spendere per materiale durevole, chiaro. Infatti le giacche di cui sopra le indosso da diversi anni. Ma se proprio devo acquistare qualcosa, preferisco sempre andare nei negozi locali e negli spacci delle ditte della zona. Vivo da sempre con giacche Mello's di seconda/terza scelta, che tutti lasciano sugli scaffali perché hanno il colore fuori moda o il piccolo difetto di stampa. La giacca impermeabile che uso penso di averla pagata 20 euro. Funziona come le altre.
Quando ti pagano 500 euro per 3 mesi di lavoro e vai in bici per risparmiare il biglietto del treno, anche sotto la pioggia, poi ti ingegni: sia a non bagnarti, sia a non spendere. ;)
 
i pile li ho, le camicie in flanella le dovrei comprare!
poi logico che gli acquisti sono commisurati alle entrate, ognuno sceglie rispetto alle proprie capacità finanziarie.
 
Per carità!! Probabilmente sono talmente ignaro dei prodigi della tecnologia che il giorno che mi farò contagiare ne rimarrò schiavo ( e povero) :D.

Per ora non ne sento (troppo) la mancanza e vado avanti così, per cui: Vade retro satana!!! :).
 
vestito "tecnico" (un softshell secolare, che penso si chiamasse ancora giacca a vento, giacca e pantaloni impermeabili, gli scarponi, calze, un paio di magliette calde perché sono allergica alla lana...) ma non noto questa differenza abissale rispetto all'abbigliamento "non tecnico", anzi.
IMHO la vera rivoluzione dei vestiti tecnici sono :
l' intimo in polipropilene, non trattiene l'acqua e rimani in comfort anche se dopo aver sudato ti trovi al fresco di una cresta.
il Gore strech-abile
PEr giacche e copri pantaloni.
Come strato caldo piuma e lana sono ancora competitive sia come prestazioni che come ingombri e pesi.
La giacca in gore si usa a fare tante cose che un k-way non può fare. (sciare, arrampicare invernale).
Non sono d'accordo che la traspirabilità del Gore sia quella del poncho, se metti qualcosa di aderente e NON traspirante ti trovi la condensa, col goretex no, il poncho invece essendo largo sfoga meglio. Il kway invece è disastroso, anche solo passeggiando si bagna
 
io nell'intimo sono tornato in parte ancora sul cotone.
dopo aver speso un bel pò di soldi tra poliestere lana Merinos polipropilene e poliamide (e qui anfisbena mi picchierà), continuo ad usare magliette in cotone quando cammino in estate.
mi manca il polipropilene un pò fino, tipo craft, da provare col caldo ma sinceramente sono stanco di spendere soldi.
con questo inverno terminerò i miei test sulla poliamide del decathlon, che con un prezzo tutto sommato basso mi ha dato discrete sensazioni.
 
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