Trekking Domenica da cialtroni sul sentiero 529 : Distretto STRADA MAESTRA

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Data: domenica 10 marzo 2019
Partenza: Piano Roseto (Vicino Rocca Roseto e chiesa della Madonna del Carmine)
KM : circa dieci passando per Madonna della Tibia di Crognaleto, Colle Noè, Piano di Crognaleto, Colle dei Ferri, Pian dei Ferri, Colle Scalette, Quercia Mazzucche (saltando la Madonna del Calvario, sul Colle omonimo a 5 minuti dal paese o di strada senza deviazione per la Quercia), paese di Piano Vomano, Il Vallone, paese di Senarica.
Sentiero segnato e ripulito, bandierine bianco-rosse... da oggi qualche omino.
Grado di difficoltà: E
Difficoltà incontrate: nessuna
Tempi: ignorati

Descrizione:
Ci sono giornate in montagna in cui ci si sente a casa anche percorrendo tratti o sentieri nuovi, dove si percepisce quasi la magia del focolare, dove risate, chiacchiere da "bar imboscati", sguardi sui monti, sogni e nuvole con dei buoni amici fanno subito famiglia. Se poi sei sulla Laga la montagna ti rapisce, ti nasconde tra i silenzi delle sue mille curve e ti innamori della sua bellezza. Gli occhi si immergono nei canti ombrosi dei boschi, oppure si aprono verso l’intero Parco nei suoi morbidi e numerosi stazzi, dai colossi del Gran Sasso alle lunghe cime di tutta la Laga. In un susseguirsi di vedute ampie o stretti boschi il passo è gioioso e leggero. Oggi è stata appositamente pianificata e impacchettata una giornata senza gli affanni della salita, tra boschi stranamente non di faggi, con vedute del Corvo ed Intermesoli particolari ed inconsuete, costeggiando rigogliosi orridi, attraversando storie di caduti per fulmini, chiese rupestri ricche di storie di transumanza e miracoli, antichissimi paesi montani dalla ospitalità calda, tipica del versante adriatico e altamente contagiosa.
Appuntamento al consueto bar sulla strada maestra del Parco nazionale. Strada che divide le due catene montuose e da cui prende il nome del distretto più vario geologicamente, più intenso di storia millenaria come la via del sale, colmo di biodiversità e soprattutto di ciò che più mi piace: i sentieri. Lunghi, intricati e folti sul versante della Laga, severi, non sempre percorribili (in inverno soprattutto), imponenti e solitari gli opposti del versante Gran Sasso. Colazione tra le pelose che giocano felici di rivedersi, due chiacchiere con Valeria del Bar e un simpatico montanaro teramano di passaggio e che conosco da tempo anche come “fungaiolo”. Si parte alla volta di Senarica per lasciare il mio furgone carico di canaline di acciaio, carbone, griglie, salsicce di fegato, pancetta e il prezioso carico di Arrosticini Abruzzesi. Partiamo da Piane Roseto per iniziare la camminata verso Crognaleto da questa meravigliosa radura dai panorami ampi fino al mare, meta, da sempre, per scambi commerciali tra pastori di ogni dove, indigeni dei tanti paesi attorno, crocevia e piazza di armenti, formaggi e prodotti appenninici, negli ultimi dieci anni ogni prima domenica di luglio. Il tratto di oggi fa parte anche di un progetto in mente a me ed il socio da un paio di anni, ossia di un cammino di più giorni tra sacro e profano, camminando tra le “7 sorelle” (chiese rupestri dedicate a sette madonne), tra paesi, templi pagani come quello di Ercole, piuttosto che le Mura Ciclopiche e altro ancora come i ruderi incastonati nella roccia sulla Antica Via Salara e il fiume Vomano.
Alle undici e trenta la campana della “Madonna Della Tibia” suona sotto la mia mano divertita e il vento a raffiche risponde. Favolosa chiesa rupestre incastonata nelle pieghe maestose di arenaria ed anche una delle “Sette Sorelle”. La storia vuole che le sorelle si guardano l’un l’altra da un versante all’altro della Strada Maestra, per cui oggi, e non solo, commetterò l’errore di sbagliare chiesa del paese non pensando sempre alla più arroccata, invece di focalizzarmi solo sulla uguale struttura architettonica...ma questa è un’altra storia. Davanti la facciata si erge un colle con tanto di croce e gli occhi di tutti si illuminano del panorama che si apre senza confini. Foto e sorrisi si specchiano sui ghiacciai frontali del gran sasso, Monte di Mezzo acquista importanza da questa angolazione e il Monte Corvo mostra una corporatura doppia rispetto a tutte le montagne. Il vento è forte su questi immensi prati e l’Intermesoli appare sferzato da turbini bianchi che cozzano violenti sulle ripide pareti nord. Rumori e odori di cinghiali ci accerchiano nelle rare abetaie di queste parti, poi un grosso cerro grida nel vento e le donne sobbalzano, io me la rido e poi mi fermo con Alessandra a sentire come canta al vento l’albero, con campanellini e tamburelli fatti di boccioli secchi e qualche gracchio da torsione come gran cassa. I passi sono leggeri e gli occhi svagati dai grandi panorami e dalle piccole scoperte che non mancano mai. Ci troviamo cosi tra due croci di chi è perito per un fulmine, o qualche rudere da fotografare prima che la vegetazione inglobi totalmente. Io vengo attirato più dalla vista degli orridi, che in questo versante ipnotizzano con strati a vista di rocce fatte come quadri moderni.
Anche oggi la fortuna della scelta percorso ci rallegra perché fuori da questi boschi, adesso folti, il vento urla davvero potente e si vedono le alture spazzate da nuvole sempre più veloci. I cani giocano ad ogni pretesto, Ale e Sabrina camminano rilassate chiacchierando senza pause, il buon Ciccio le tiene d’occhio con la reflex ed io, sempre un po’ più stile orso o caprone, sfilo fughe in avanti per godere un po' di sana solitudine da camminatore, poi mi fermo, aspetto il gruppo, sto un pochino, infine riparto. Ad un incrocio tocca cominciare a calcolare i tempi e distanze, poi, presi la decisione del dove passare, ci allietiamo ulteriormente con un bel the caldo al riparo di una pineta. La temperatura è gradevole fuori portata da Eolo, non siamo affatto stanchi o affannati ma lo stomaco ci chiama un po’ tutti a riprendere il cammino. Camminando la fame aumenta ancora e sprono un po’avanti per provare ad accelerare il passo del gruppo fino alla grande Quercia Mazzucche, caduta per fulmine anch’essa qualche anno fa. Meraviglia che ci strappa ancora qualche foto prima del bel paese di Piano Vomano.
L’aria si fa elettrica anche per noi, è l’eccitazione di essere arrivati nel luogo pensato per la brace e vino rosso. Ci piacerebbe il bel prato attrezzato a fine paese ma il vento ci spinge in piazza centrale sotto il portico del circolo di paese, deserto, anche se domenica. Panche, fontana, riparo. Meglio di così. Le signore decidono di sbracarsi da subito per cui io e il socio ci imbattiamo nell’ultima breve, ma poderosa discesa panoramica fino a Senarica, non prima di aver mangiato due bocconi al volo, posato gli zaini e conosciuto un tizio di Manfredonia (prete del paese in incognito con un bel cagnone al seguito) che ci ha anche aperto il bagno nel retro del portico. Volati a Senarica trasferiamo gli armamenti ed il mezzo da sbarco fino ai 4 km più in alto di Piano Vomano, dove inizia la vera avventura di oggi. Dove conosceremo i pochi abitanti, qualcuno di passaggio e anche un ospitale prete di paese Pugliese come Ciccio. Addirittura abbiamo un caffè caldo di moka offerto da una gentile coppia di indigeni ad accompagnare la perfetta crostata fatta da Alessandra e apprezzata anche dai paesani …la sua pizza rustica non è stata mai menzionata perché finita troppo presto, ma posso assicurare che nessun cibo è stato maltrattato. Ancora una bella avventura per “sentieri bassi”, attraversando paesi, storie, paesaggi nuovi e soprattutto nuove persone, storie, vite. Siamo a “due passi” da casa, eppure nel distretto “Strada Maestra” del parco è sempre come un viaggio lontano fatto camminando su territori sconosciuti, ignorati o dimenticati. Giornate da veri cialtroni di montagna altro che. Buona Montagna a tutti!!!

Curiosità: la prima escursione raccontata con un PC...per le foto infatti dovrete pazientare al prossimo messaggio
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Ecco qualche foto
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Allora tocca a me... per ora ho sistemato solo queste...
 

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La tastiera più comoda non ha mutato il tuo stile poetico e pittorico.
Complimenti per l'escursione panoramica e gastronomica: la prossima volta le canaline da arrosticini te le spalleggi.
Vi esorto a intraprendere questo cammino di più giorni per assaporare le gioie minime della viandanza.
 
La tastiera più comoda non ha mutato il tuo stile poetico e pittorico.
Complimenti per l'escursione panoramica e gastronomica: la prossima volta le canaline da arrosticini te le spalleggi.
Vi esorto a intraprendere questo cammino di più giorni per assaporare le gioie minime della viandanza.
Magari. Più giorni meno tempo per gli altri mille impegni. Stiamo cercando di organizzare un bel cammino e io sono molto tentato ad anticipare le mie solite ferie di settembre a giugno per fare il giro completo delle sette sorelle, partendo da casa a piedi con Linda. Intanto appena abbiamo un attimo torneremo a Piano Vomano (io per la 3 volta) perché abbiamo sbagliato la chiesa e ci sono delle famose Mura Ciclopiche sempre nei paraggi. Grazie per l'esortazione Presidente e per i complimenti. Anche con un video più grande gli errori grammaticali scappano sempre :biggrin:
Al momento sto di nuovo con il telefono per ragioni tecniche spero risolvibili
 
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