Escursione Il M. Gorzano dalla cresta Ovest

Parchi del Lazio
  1. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati

Data: 8 Ottobre 2019
Regione e provincia: Rieti, L'aquila
Località di partenza: Ponte sul Tronto nei pressi di Preta, fraz. di Amatrice (1100 m)
Tempo di percorrenza: 8h 47'
Chilometri: 17
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Lunghezza e dislivello considerevoli, pendenze molto pronunciate nella salita al colle Vacciuno, difficoltà di orientamento nella discesa fuori sentiero lungo a Cipollara.
Periodo consigliato: Autunno ed Estate
Segnaletica: Buona nei sentieri ufficiali, qualche omino di pietre nel fosso Malopasso.
Dislivello in salita: 1700 m
Quota massima: M. Gorzano (2458 m)
Altre quote: Colle Innamorato (1512 m), Colle Vacciuno (1902 m), Anticima N della Laghetta (2372 m), La Cipollara (2125 m).
Accesso stradale: Dalla SS 4 Salaria si esce ad Amatrice e si procede in direzione Campotosto, deviando poi per Preta. Si parcheggia l'auto in corrispondenza del ponte sul fiume Tronto, da cui i segnali del CAI indicano l'inizio dei sentieri.
Traccia GPS: https://it.wikiloc.com/percorsi-esc...resta-ovest-discesa-per-la-cipollara-42218966

Descrizione
Itinerario lungo e faticoso ma molto interessante per raggiungere la vetta del M. Gorzano mediante la lunghissima dorsale Ovest.
Si parte dal ponte sul fiume Tronto e si percorre la sterrata (sentiero 300) che risale il vallone e che anticamente conduceva a Campotosto.
Le aperture degli alberi consentono di osservare l'inizio della cresta che si dovrà approcciare:
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Si devia a sinistra, seguendo le indicazioni per il fosso di Ortanza: si entra subito in una bellissima pineta:
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In breve si raggiunge il cuore del fosso che occorre attraversare per portarsi sul lato opposto dove intercettare la linea di cresta. Una breve deviazione per la non distante cascata di Ortanza è doverosa:
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Si traversa il fosso in direzione NO fino a giungere alla selletta boscosa nei pressi di colle Innamorato: il sentiero ufficiale qui prosegue comodamente verso Preta, mentre a destra si individuano omini e segni di vernice appena accennati che identificano la ripida via di salita alla lunghissima cresta che culminerà nel Gorzano.
La flebile traccia si inerpica nel crinale boscoso, aggirando alcuni balzi e mantenendosi comunque intuitivamente sul filo della ripida dorsale.
Si esce dal bosco alla quota di 1750 m circa e si intravedono i bastioni del colle Vacciuno che si stagliano sopra i ripidi pratoni che ancora bisogna risalire:
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E mentre si palesano le profondi voragini del fosso di Ortanza:
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si giunge sul Colle Vacciuno (1902 m) e al cospetto della sua croce metallica che domina la piana amatriciana:
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Il percorso prosegue in direzione Est percorrendo la ripida cresta, mentre si è circondati da scenari meravigliosi:
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Da questa inquadratura si osserva la via di salita al Gorzano (sulla sinistra) e la cresta della Cipollara sulla destra, utilizzata come via di discesa: compreso tra queste si nota il profondo fosso di Ortanza:
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L'ascesa prosegue per ben 2 km sul filo della lunghissima e panoramicissima dorsale ovest del M. Gorzano:
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Si giunge finalmente in vetta:
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Dopo una meritata pausa contemplativa, si riprende il cammino in direzione Sud, scendendo nella sella di quota 2309 m, testata del fosso di Ortanza:
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La presenza di un inaspettato laghetto effimero rende molto scenografico questo balcone sulla catena occidentale del Gran Sasso:
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Dalla sella si prosegue verso la non distante quota 2372 m, denominata anticima Nord della Laghetta:
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e da qui si individua la dorsale della Cipollara, gemella e parallela a quella percorsa all'andata:
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Si scende ad intuito, senza abbandonare mai il filo della dorsale, seguendo i rari omini di pietre che indicano la via da seguire. Alla quota di 1950 m circa, prima di giungere a queste inaccessibili gobbe rocciose:
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la traccia compie un'ampia svolta in direzione Sud Est, traversando il fianco della Cipollara fino a raggiungere il fosso Malopasso:
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Il viaggio prosegue raggiungendo lo stazzo Fucile, radura assolata e infestata dalle ortiche, da cui si intercetta un sentiero poco battuto ma ben segnato che conduce a valle, ricollegandosi con la sterrata n. 300:
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Si chiude l'anello giungendo alla base di partenza dopo aver fatto un lungo giro ad ampio respiro, in cui si sono toccati ambienti molteplici e diversi:
i boschi delle basse quote, i fossi (di Ortanza e Malopasso) ricchi di acqua e incastonati tra strapiombanti e verdeggianti pareti verticali, la fragorosa e celebre cascata di Ortanza, le lunghe dorsali (del Vacciuno-Gorzano e della Cipollara) che hanno consentito di volare tra queste vallate e da cui si è potuto godere di scenari panoramici e mutevoli, ed infine le alte quote, da cui la vista spaziava sui vari comprensori dell'Italia Centrale.
La lunga e meticolosa pianificazione a tavolino di questo inedito itinerario ha generato un'escursione superlativa, ben al di sopra delle mie attese.
Mi compiaccio della mia vena organizzativa mentre stanco e soddisfatto sorseggio la meritata bionda ghiacciata nel bar di Amatrice.
La Laga non delude mai!
 
Finalmente su questo forum ricompare qualche escursione: e che escursione!
Hai ragione, la Laga non delude mai, anche se a volte (soprattutto per noi solitari) espone a qualche rischio di troppo.
La cresta ovest la percorsi innevata in discesa nel gennaio 1993 e non ricordo di aver incontrato difficoltà. L'ho seguita nuovamente nel gennaio 2012 e invece ho trovato così tante difficoltà da dovermi calare in alcuni punti utilizzando gli alberi come pertiche: evidentemente avevo sbagliato qualcosa.
Il Laghetto di Gorzano compare fortunatamente ogni anno ed è sempre uno spettacolo inaspettato con il Gran Sasso che si staglia dietro.
Complimenti per forza e determinazione.
 
Quanto tempo che non vado sul Gorzano, l'ultima era innevatissima dai 2000 metri in su, tanto che mi sono spaventato nel capire che il ferro che sentivo stridere sotto le lame era l'apice della croce, stavo sopra un mucchio di neve a punta praticamente è da cui so scappato veloce veloce verso la fiumata. Salendo dalla sella con tanta neve non credo passerò più da solo. La tua escursione dall'altro versante è veramente magnifica e stavo studiando da tempo anche io, quelle due creste sono meravigliose e per gambe e cuori buoni, la zona più wild della Laga probabilmente. Ho letto spesso che in inverno arrampicano sulle cascate di ghiaccio addirittura.
Complimenti e grazie per la bellissima condivisione.... La foto di quella voragine è veramente ipnotica.
 
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