un amico del forum ieri ha fatto rifiorire l’affetto che porto
alla biologa Rachel Carson i cui libri sono stati l’inizio della mia
educazione scientifica.
Mangiucchiando al calduccio la cena ho sfogliato nuovamente
<<Primavera silenziosa >> che Rachel, già malata, pubblicò nel 1962.
Consapevole di non poterlo rivisitare nella notte per un’onesta presentazione,
ho approfondito qualche pagina e debbo direi che il libro si può
considerare la pietra angolare del movimento per la conservazione
degli ambienti ecologici.
In esso la Carson critica l’uso delle sostanze tossiche spruzzate
sui terreni agricoli americani; le società chimiche che - con un occhio a propri bilanci - fornivano minimi avvertimenti sui rischi per la salute; le politiche governative relative all’uso indiscriminato della chimica e, infine, le argomentazioni contro le alternative considerate non percorribili poiché nessuno - tranne i consumatori - ne avrebbe tratto vantaggio.
Certo ora queste condizioni non ci sono più, molti dei prodotti nocivi
sono vietati, l'attenzione posta dai naturalisti limita i casi selvaggi,
la migliore coscienza ambientale dell'uomo costringe i governi
alla severa tutela del territorio;credo tuttavia che il libro possa ancora giovare sia per esaminare il miglioramento attuale sia come profilo sociale dell’america alla fine degli anni cinquanta.
Vi lascio un assaggio del libro accompagnadolo con una straordinaria melodia
interpretata dai musicisti di cool jazz dell'epoca:
- contrabbasso Jimmy Bond (non parente dell’agente)
- batteria Peter Littman
- piano Richard Twardzik
e il fantastico trumpeter …
a presto
alla biologa Rachel Carson i cui libri sono stati l’inizio della mia
educazione scientifica.
Mangiucchiando al calduccio la cena ho sfogliato nuovamente
<<Primavera silenziosa >> che Rachel, già malata, pubblicò nel 1962.
Consapevole di non poterlo rivisitare nella notte per un’onesta presentazione,
ho approfondito qualche pagina e debbo direi che il libro si può
considerare la pietra angolare del movimento per la conservazione
degli ambienti ecologici.
In esso la Carson critica l’uso delle sostanze tossiche spruzzate
sui terreni agricoli americani; le società chimiche che - con un occhio a propri bilanci - fornivano minimi avvertimenti sui rischi per la salute; le politiche governative relative all’uso indiscriminato della chimica e, infine, le argomentazioni contro le alternative considerate non percorribili poiché nessuno - tranne i consumatori - ne avrebbe tratto vantaggio.
Certo ora queste condizioni non ci sono più, molti dei prodotti nocivi
sono vietati, l'attenzione posta dai naturalisti limita i casi selvaggi,
la migliore coscienza ambientale dell'uomo costringe i governi
alla severa tutela del territorio;credo tuttavia che il libro possa ancora giovare sia per esaminare il miglioramento attuale sia come profilo sociale dell’america alla fine degli anni cinquanta.
Vi lascio un assaggio del libro accompagnadolo con una straordinaria melodia
interpretata dai musicisti di cool jazz dell'epoca:
- contrabbasso Jimmy Bond (non parente dell’agente)
- batteria Peter Littman
- piano Richard Twardzik
e il fantastico trumpeter …
a presto
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