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Utente 32570
Guest
Apro questo nuovo Topic per fare un elenco di reali pericoli riscontrati finora nei vari Trek che ho effettuato. Quando vado in giro, porto sempre con me un piccolo taccuino e una penna, dove mi appunto quello che potrebbe servirmi per tirarmi fuori da qualche casino.
Questo topic quindi vuole raccogliere anche le testimonianze di altri ed essere da monito per i neofiti ma anche per arricchire il proprio bagaglio culturale.
Stamattina parto per il mio solito trek in solitaria. Preferisco boschi e cime da raggiungere. Non appena entrato nel bosco sento quasi subito il grugnito dei classici cinghialozzi. Non e' la prima volta e credo non sara' l'ultima ma alla fine non sono mai da sottovalutare (specie quelli di 140Kg). Comunque alla fine non riesco a vederli e penso che forse siano di allevamento in qualche casolare giu' ad un 200 metri da dov'ero. Questo vuole essere il primo problema da affrontare nel caso in cui te ne trovi uno davanti in piena boscaglia. Quando mi trovo in queste circostanze, accendo la musica su Spotify sul Cel per segnalare la mia presenza.
Il secondo problema che ho riscontrato, sempre questa mattina, e' stato in procinto di una pseudo ferrata. Poco piu' di un passamano, niente di che, pero' quando vedo queste cose mi vengono in mente fatti come il ponte Morandi o la strage di Viareggio e altre cose simili. Ovvero l'incuria italica che dilaga nelle cose serie, figuriamoci in casi specifici ed ignoti come questi. Quindi qui per esempio il consiglio e' quello di dare dei forti strattoni prima per vedere se l'infrastruttura regge. Dico questo perche' sul percorso ho potuto constatare di come uno ci si appende al cavo riponendo tutta la fiducia in esso e nel caso questo non dovesse reggere, si farebbe subito un volo. Quindi, ribadisco, consiglio caldamente di dare sempre uno strattone prima. Fra qualche settimana poi dovro' fare una ferrata quindi questo mi e' capitato a fagiolo.
Il terzo punto, che ho avuto anche questo modo di sperimentare sulla mia pelle, e' stato quando sono salito su un Corno. Dopo aver effettuato varie deviazioni lungo il percorso, quasi come se si stesse per salire su una scala a chiocciola, mi sono ritrovato in cima senza piu' sapere da parte fossi venuto. Sporgendomi da ogni lato non vedevo altro che vuoto. In quel caso me ne sono uscito facilmente con il navigatore che mi ha mostrato il percorso di un sentiero quasi invisibile ma seguendo la linea effettivamente sono riuscito a scendere. Uno sbaglio li e addio!
Da questa vicenda ho imparato 2 cose che ora mi porto sempre dentro lo zaino: Un rocchetto di lensa fosforescente (o quelle da pesca o meglio ancora quelle da muratore) ed una corda da 6/8 millimetri di spessore della lunghezza di 2/3m.
Quando salgo per un percorso complicato uso la lensa come filo di Arianna per tracciare parti che ho percorso. Salendo su in cima occorrerebbe portarsi dietro qualche picchetto di quelli inutili e piccoli che ti danno con una tenda qualsiasi.
La corda da 2m invece la uso per legare lo zaino quando devo scendere da li, perche' mi sono trovato a fare balzi di mezzo metro o 1 metro con il vuoto sotto o comunque col terreno con un 70/80% di pendenza e sono stato costretto a togliermi lo zaino. Quella volta non avevo la corda quindi ogni lancio doveva essere fatto sperando che non volasse di sotto. Legandolo invece hai modo di lanciarlo e recuperarlo anche se sei prima tu a scendere.
Anche qui sto valutando di portarmi dietro uno o due picchetti piu' massicci da utilizzare nei punti piu' critici e da sacrificare in caso, dove una vonta conficcati nel terreno, possono essere utilizzati da un cappio (fisso) fatto con la corda che ti da un minimo di presa. Da non mettersi ovviamente nella condizione di dipendere da esso.
Altre cose che mi sono servite sono state le pinze da estrazione per le zecche ed un fischietto ad ultrasuoni per cani ma su quest'ultimo ho dei dubbi che funzioni. Sono stato inseguito da un cane quando ero in Mtb e il fischietto non gli ha fatto ne caldo ne freddo, ha sentito solo le urla del padrone.
Questo topic quindi vuole raccogliere anche le testimonianze di altri ed essere da monito per i neofiti ma anche per arricchire il proprio bagaglio culturale.
Stamattina parto per il mio solito trek in solitaria. Preferisco boschi e cime da raggiungere. Non appena entrato nel bosco sento quasi subito il grugnito dei classici cinghialozzi. Non e' la prima volta e credo non sara' l'ultima ma alla fine non sono mai da sottovalutare (specie quelli di 140Kg). Comunque alla fine non riesco a vederli e penso che forse siano di allevamento in qualche casolare giu' ad un 200 metri da dov'ero. Questo vuole essere il primo problema da affrontare nel caso in cui te ne trovi uno davanti in piena boscaglia. Quando mi trovo in queste circostanze, accendo la musica su Spotify sul Cel per segnalare la mia presenza.
Il secondo problema che ho riscontrato, sempre questa mattina, e' stato in procinto di una pseudo ferrata. Poco piu' di un passamano, niente di che, pero' quando vedo queste cose mi vengono in mente fatti come il ponte Morandi o la strage di Viareggio e altre cose simili. Ovvero l'incuria italica che dilaga nelle cose serie, figuriamoci in casi specifici ed ignoti come questi. Quindi qui per esempio il consiglio e' quello di dare dei forti strattoni prima per vedere se l'infrastruttura regge. Dico questo perche' sul percorso ho potuto constatare di come uno ci si appende al cavo riponendo tutta la fiducia in esso e nel caso questo non dovesse reggere, si farebbe subito un volo. Quindi, ribadisco, consiglio caldamente di dare sempre uno strattone prima. Fra qualche settimana poi dovro' fare una ferrata quindi questo mi e' capitato a fagiolo.
Il terzo punto, che ho avuto anche questo modo di sperimentare sulla mia pelle, e' stato quando sono salito su un Corno. Dopo aver effettuato varie deviazioni lungo il percorso, quasi come se si stesse per salire su una scala a chiocciola, mi sono ritrovato in cima senza piu' sapere da parte fossi venuto. Sporgendomi da ogni lato non vedevo altro che vuoto. In quel caso me ne sono uscito facilmente con il navigatore che mi ha mostrato il percorso di un sentiero quasi invisibile ma seguendo la linea effettivamente sono riuscito a scendere. Uno sbaglio li e addio!
Da questa vicenda ho imparato 2 cose che ora mi porto sempre dentro lo zaino: Un rocchetto di lensa fosforescente (o quelle da pesca o meglio ancora quelle da muratore) ed una corda da 6/8 millimetri di spessore della lunghezza di 2/3m.
Quando salgo per un percorso complicato uso la lensa come filo di Arianna per tracciare parti che ho percorso. Salendo su in cima occorrerebbe portarsi dietro qualche picchetto di quelli inutili e piccoli che ti danno con una tenda qualsiasi.
La corda da 2m invece la uso per legare lo zaino quando devo scendere da li, perche' mi sono trovato a fare balzi di mezzo metro o 1 metro con il vuoto sotto o comunque col terreno con un 70/80% di pendenza e sono stato costretto a togliermi lo zaino. Quella volta non avevo la corda quindi ogni lancio doveva essere fatto sperando che non volasse di sotto. Legandolo invece hai modo di lanciarlo e recuperarlo anche se sei prima tu a scendere.
Anche qui sto valutando di portarmi dietro uno o due picchetti piu' massicci da utilizzare nei punti piu' critici e da sacrificare in caso, dove una vonta conficcati nel terreno, possono essere utilizzati da un cappio (fisso) fatto con la corda che ti da un minimo di presa. Da non mettersi ovviamente nella condizione di dipendere da esso.
Altre cose che mi sono servite sono state le pinze da estrazione per le zecche ed un fischietto ad ultrasuoni per cani ma su quest'ultimo ho dei dubbi che funzioni. Sono stato inseguito da un cane quando ero in Mtb e il fischietto non gli ha fatto ne caldo ne freddo, ha sentito solo le urla del padrone.
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