- Parchi del Lazio
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- Parco Regionale dei Monti Lucretili
Oggi racconto in maniera molto stringata (cioè senza dati, senza traccia e con un residuo di fastidio) la mia uscita domenicale. Capirete il perchè un po' alla volta.
Il programma era un anello che, partendo da Orvinio, scendesse fino ai Laghetti di Percile passando lungo la Cimata delle Serre, per poi passare a Percile e quindi tornare a Orvinio lungo il sentiero per Colle Serre.
Arrivo a Orvinio, che è sempre un gioiellino, bello comodo alle 8.30 e mi incammino. Per pigrizia ho preso la traccia come creatami da Mapy, che mi propone di seguire il CNP e passare, uscendo da Orvinio. per via delle Petriane, subito sotto la Licinese...ma il percorso ad un certo punto scomare nei rovi, per abbandono, per cui torno indietro e mi avvio per la Licinese: una noiosa strada asfaltata nemmeno troppo corta. Primo pro memoria per futuri utenti: partite direttamente dal centro di Orvinio e andate a prendere Poggio della Petriana.
Orvinio
Superata la delusione iniziale, dopo circa un km finalmente i primi accenni di bosco. La natura da queste parti è molto dolce, la luce della mattina è molto bella e la vista sulla parte più bassa dei Lucretili e su altre lontananze (i Simbruini?) ridanno godimento al cuore.
L'ingresso nel bosco
Il primo regalo, personalmente il più emozionante della giornata, è lì ad aspettarmi: un rapace (poiana?) che mi gira sulla testa per qualche minuto giocando a galleggiare immobile sulle correnti. Purtroppo l'obiettivo non è sufficiente a mostrare quello che vedeva l'occhio. Purtroppo poco dopo inizia il lungo percorso della Cimata delle Serre. Purtroppo perchè, oltre che essere piuttosto noioso (lungo, dritto, sempre uguale e privo di vista circostante nonostante in vetta in quanto avvolto dalle piante), la tratta è evidentemente abbandonata, con alberi caduti, rovi da ogni parte, segnavia CAI ormai stinti ed il sentiero segnato solo dal passaggio degli animali, come testimoniano le numerose deiezioni. L'unico motivo di piacere in questa lunga tratta è l'incontro con tre cavalli color testa di moro, che stanno dritti nel mezzo del mio passaggio e si spostano spaventati al vedermi, ed un branco di cinghiali che mi corrono attorno da tutte le parti prima di dileguarsi nel fogliame.
Rapace
Per fortuna, la Cimata finisce e riusciamo a riveder le stelle. Altri tratti di bosco gradevole e un buon punto panoramico dove finalmente sedermi a consumare una barretta e un po' di acqua coi sali.
Bosco aperto
Pausa panoramica
Finita la pausa, riprendo il sentiero, che ora scende rapido e largo, superando il Castel del Lago (nome un po' pomposo per definire i poveri ruderi di una semplice torretta verticale in pietra) ed arrivando finalmente al Lago Fraturno, il primo, più grande e più accessibile dei due Laghetti di Percile (il secondo, il Lago Marraone, è poco oltre ma abbastanza sprofondato tra le sponde boscose).Lo scenario è suggestivo, coi primi segni di foliage, e trattanere il dito sulla macchina fotografica non è facile.
Lago Fraturno
Qui sostanzialmente finisce la giornata. Da programma infatti seguo una noiosissima strada fino a Percile, dove mi fermo a mangiare senza incontrare nessuno, soddisfatto degli iniziali 14 km percorsi. Sotto Percile, scesi sulla Licinese, trovo le indicazioni del sentiero che avevo programmato per chiudere l'anello e tornare a Orvinio lungo il sentiero che sale verso nord, passa per il Pozzo dei casali e poi per Colle Serre, ritornando quindi sul tratto boscoso di inizio mattina. Senonchè, dopo i 20 minuti spesi a percorrere 500mt, mi arrendo all'evidenza che in zona curano più i cartelli che i sentieri e che, essendo il percorso residuo di ulteriori 8km, non c'è modo. L'unica soluzione è tornare sulla Licinese e farmi 10km di curve di asfalto per tornare alla macchina. Mestamente e un po' arrabbiato mi avvio e percorro i primi 5km, fin quando un'anima più si ferma e mi raccoglie, per facilitarmi gli ultimi 5km. Camminare va bene, ma 10km di asfalto tanto per, anche no grazie.
Resta la domanda perchè in una zona così bella e con un discreto afflusso turistico garantito da Orvinio, non riescano a curare due pezzettini di sentiero lunghi meno di 10 km messi insieme. mah!
Il programma era un anello che, partendo da Orvinio, scendesse fino ai Laghetti di Percile passando lungo la Cimata delle Serre, per poi passare a Percile e quindi tornare a Orvinio lungo il sentiero per Colle Serre.
Arrivo a Orvinio, che è sempre un gioiellino, bello comodo alle 8.30 e mi incammino. Per pigrizia ho preso la traccia come creatami da Mapy, che mi propone di seguire il CNP e passare, uscendo da Orvinio. per via delle Petriane, subito sotto la Licinese...ma il percorso ad un certo punto scomare nei rovi, per abbandono, per cui torno indietro e mi avvio per la Licinese: una noiosa strada asfaltata nemmeno troppo corta. Primo pro memoria per futuri utenti: partite direttamente dal centro di Orvinio e andate a prendere Poggio della Petriana.
Orvinio
Superata la delusione iniziale, dopo circa un km finalmente i primi accenni di bosco. La natura da queste parti è molto dolce, la luce della mattina è molto bella e la vista sulla parte più bassa dei Lucretili e su altre lontananze (i Simbruini?) ridanno godimento al cuore.
L'ingresso nel bosco
Il primo regalo, personalmente il più emozionante della giornata, è lì ad aspettarmi: un rapace (poiana?) che mi gira sulla testa per qualche minuto giocando a galleggiare immobile sulle correnti. Purtroppo l'obiettivo non è sufficiente a mostrare quello che vedeva l'occhio. Purtroppo poco dopo inizia il lungo percorso della Cimata delle Serre. Purtroppo perchè, oltre che essere piuttosto noioso (lungo, dritto, sempre uguale e privo di vista circostante nonostante in vetta in quanto avvolto dalle piante), la tratta è evidentemente abbandonata, con alberi caduti, rovi da ogni parte, segnavia CAI ormai stinti ed il sentiero segnato solo dal passaggio degli animali, come testimoniano le numerose deiezioni. L'unico motivo di piacere in questa lunga tratta è l'incontro con tre cavalli color testa di moro, che stanno dritti nel mezzo del mio passaggio e si spostano spaventati al vedermi, ed un branco di cinghiali che mi corrono attorno da tutte le parti prima di dileguarsi nel fogliame.
Rapace
Per fortuna, la Cimata finisce e riusciamo a riveder le stelle. Altri tratti di bosco gradevole e un buon punto panoramico dove finalmente sedermi a consumare una barretta e un po' di acqua coi sali.
Bosco aperto
Pausa panoramica
Finita la pausa, riprendo il sentiero, che ora scende rapido e largo, superando il Castel del Lago (nome un po' pomposo per definire i poveri ruderi di una semplice torretta verticale in pietra) ed arrivando finalmente al Lago Fraturno, il primo, più grande e più accessibile dei due Laghetti di Percile (il secondo, il Lago Marraone, è poco oltre ma abbastanza sprofondato tra le sponde boscose).Lo scenario è suggestivo, coi primi segni di foliage, e trattanere il dito sulla macchina fotografica non è facile.
Lago Fraturno
Qui sostanzialmente finisce la giornata. Da programma infatti seguo una noiosissima strada fino a Percile, dove mi fermo a mangiare senza incontrare nessuno, soddisfatto degli iniziali 14 km percorsi. Sotto Percile, scesi sulla Licinese, trovo le indicazioni del sentiero che avevo programmato per chiudere l'anello e tornare a Orvinio lungo il sentiero che sale verso nord, passa per il Pozzo dei casali e poi per Colle Serre, ritornando quindi sul tratto boscoso di inizio mattina. Senonchè, dopo i 20 minuti spesi a percorrere 500mt, mi arrendo all'evidenza che in zona curano più i cartelli che i sentieri e che, essendo il percorso residuo di ulteriori 8km, non c'è modo. L'unica soluzione è tornare sulla Licinese e farmi 10km di curve di asfalto per tornare alla macchina. Mestamente e un po' arrabbiato mi avvio e percorro i primi 5km, fin quando un'anima più si ferma e mi raccoglie, per facilitarmi gli ultimi 5km. Camminare va bene, ma 10km di asfalto tanto per, anche no grazie.
Resta la domanda perchè in una zona così bella e con un discreto afflusso turistico garantito da Orvinio, non riescano a curare due pezzettini di sentiero lunghi meno di 10 km messi insieme. mah!
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