Ti sei perso?

Vi è successo di perdervi ...o di credere di esservi persi?

Io ho dubitato del mio orientamento solo una volta,
stavo percorrendo il fianco di una collina boscosa poco sotto la cresta, camminando comunque verso monte,
andavo senza tanta attenzione anche se il luogo era nuovo per me avendo la cresta di riferimento impossibile perdersi ...pensavo.
Per il ritorno volli percorrere in senso inverso la valle fino al punto in cui dovetti risalire perché avevo l'auto dall'altra parte della cresta
così risalgo arrivo in cresta e .... non ho la minima idea di dove sono.
Avevo camminato circa un'ora in andata e altrettanto al ritorno non potevo aver sbagliato di tanto, se fossi sceso troppo mi sarei dovuto trovare fuori dai boschi
se invece fossi sceso poco dovevo trovarmi dove ero già passato... invece no.

così pensai di aver completamente sbagliato direzione nel ritorno, ritornai sui miei passi scendendo dalla cresta e risalii la cresta opposta
da quella posizione potevo vedere che in quella direzione nella valle dopo c'era un paesino che sembrava proprio il paese che mi aspettavo ci fosse
la mia auto rispetto al paese doveva essere dove credevo di trovarla ... ma non c'era.

Mi sentivo sempre più perso

ritornai ancora sulla cresta oltre la quale pensavo di avere l'auto e continuai nella stessa direzione supponendo di non riconoscere il posto perché ero frastornato.

Scesi un po' poi tenendo la direzione dovetti risalire la cresta successiva ... e a quel punto mi ritrovai esattamente dove volevo essere.

Semplicemente mi ero ingannato perché a un certo punto la cresta si separava io avevo percorso la prima e per ritornare avevo risalito la seconda.
 
Mi è capitato un paio di volte, in situazione di white out.
La prima ero agli esordi, parliamo degli anni 80, in Appennino, con amici, alla ricerca di un notissimo rifugio delle mie parti: bianco sotto (neve) e bianco sopra (nebbia), ci eravamo addirittura messi a linea per rastrellare la zona e cercare i paletti di crinale. Trovato un paletto, abbiamo ruotato tenendoci d'occhio l'un l'altro e trovato gli altri.
La seconda invece durante una scialpinistica, come per @wildwildcat è stato un clamoroso errore di calcolo: scendevo da una cresta per evitare una serie di roccette, impraticabili in salita con gli sci, per poi risalire più avanti. Con gli sci devi fare le curve, quindi ho contato dispari per potermi ritrovare con gli sci nella direzione giusta, e invece mi sono ritrovato a 180° di dove volevo andare, ma ovviamente me ne sono accorto dopo un paio di km...quando la nuola e salita ed ho visto il terreno.
 
Per ora mi è successo solo una volta in zona I Lagoni nel parmense, avevo programmato un giro ad anello... Più volte siamo.andati fuori sentiero per via della segnaletica non "aggiornata".. quasi a fine giro siamo proprio usciti dalla traccia, ed il GPS dello smartphone non prendeva bene (all'epoca aveva preso una botta, ed è stata l'ultima volta a cui ci ho fatto affidamento), cmq eravamo fuori dalla traccia, il fatto è che essendo ad ottobre c'erano tutte le foglie he coprivano il percorso, cmq dopo 10 minuti con molta calma ci siamo salutati fuori..
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La quantità di foglie era disarmante in alcuni punti..
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Anche io non so quante volte mi sono perso quasi sempre volutamente perche' mi fa sentire vivo e qualche. volta ho passato la notte fuori ma ho.sempre. con me lo stretto necessario per accendere un fuoco e mettere qualcosa nello stomaco
 
Qualche incertezza e dietrofront mi è capitato. Ma di perdermi davvero no.
E questo mi preoccupa un po', perché se mi capitasse magari in condizioni climatiche non semplici, non so come reagirei...
Certo, la raccomandazione è rimanere calmi. Ma finché non ci passi non puoi sapere come ti comporterai...
 
U

Utente 24852

Guest
Non penso di essermi mai perso, se inteso nel vero senso estremo del termine... anche perché non lo reputo possibile alle nostre latitudini (Europa,... indicativamente). Soprattutto se l'uscita é "organizzata" secondo certi criteri. Ma se si conosce anche solo la geografia di un luogo... é molto difficile perdersi.
Tutt'altra questione sono altri parametri e questioni,....

Di non sapere esattamente la mia posizione, in un determinato contesto, certamente... tutte le volte che esco alla "selvatica", ciò che amo fare in natura, ma se sò come uscirne... se sò più o meno dove sono, le direzioni, com'é fatto il terreno della regione, ecc.... non ritengo che sia possibile "perdersi".

Il tutto consapevolmente, di esperienze ne ho vissute molte, internamente e all'estero, ecc...
L'importante é non impanicarsi e perdere la razionalità... ed é esattamente per questo che serve la pratica, l'esperienza in ogni contesto possibile.

Però ne ho recuperate molte di persone che si "ritenevano perse" ;)
 
Fui costretto ad affrontare un piccolo tratto (pochi km) di notte in solitaria. La segnaletica era pessima, ho iniziato a andare nella direzione giusta solo quando ho deciso di ignorarla del tutto. C'erano decine di occhi ovunque che mi seguivano. Erano solo volpi curiose, ma erano tantissime e faceva comunque effetto, non sono abituato a queste cose io :oops:. È stata un emozione bellissima, in notturna ci ero stato, ma in solitaria mai e non mi ero mai smarrito per così tanto tempo. Per fortuna anche nel mio caso mi trovavo sotto una cresta, e fuori dal fitto del bosco c'era pure la luna piena :biggrin:

Il tutto consapevolmente, di esperienze ne ho vissute molte, internamente e all'estero, ecc...
Raccontacene una pls! :)
 
... difficilmente mi perdo a meno che non mi trovi all'interno di un bosco molto molto fitto, cioè quasi sempre quando faccio escursioni!
L'ultima volta un paio di settimane fa in zona Col de Joux, però più che perso, non riuscivo a trovare un passaggio senza strapiombo verticale per arrivare sul sentiero principale dopo aver fatto la mia solita "deviazione"...
Il GPS non sempre è d'aiuto,meglio cercare di sviluppare il senso d'orientamento per quanto possibile.
 
212131


Rio Pogallino, affluente del Rio Pogallo, affluente del principale corso d'acqua della Val Grande...
L'unica cosa da fare era percorrere il fiume per uscirne fuori... uno dei partecipanti ne uscì completamente devastato e stravolto... In quel posto ogni tanto c'è ancora qualcuno alla ricerca di una fantomatica miniera d'oro come nei film di Indiana Jones...

g
 
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U

Utente 24852

Guest
Raccontacene una pls! :)

La più vicina nel tempo e per me significativa, perché é stata comunque un'ottima esperienza?
Organizzare un'escursione in una foresta nella Lapponia Finlandese, basandomi principalmente su una cartina "turistica", quelle fatte a mò di schizzo, con le indicazioni certo, ma stilizzate e non in scala, non precise. Terreno molto innevato, nevicava e in un luogo non famigliare, non abito là. La segnaletica era presente solo all'inizio e assolutamente non coerente con la cartina,... in pratica siamo arrivati ad un punto che nessun riferimento tra cartina e terreno era "medesimo". Però, questo per riprendere il discorso del "consapevolmente", avevo comunque studiato un pochino la conformazione geografica.
Sapevo su che lato della montagna eravamo, che non avevamo scavallato.
Che ad un certo punto qualsiasi genere di illuminazione anche in lontananza sarebbe svanita. Da che parte arrivavamo.
Sapevo che rispetto a dove eravamo c'era una strada principale, seppur lontana, che correva parallela alla costa della montagna. Insomma... non sapevamo più esattamente dove eravamo, ma sapevo cosa ci circondava e più o meno la direzione...

Ma in ogni caso non é il perdersi il problema, nel senso... anche nel luogo più discosto, grande e isolato... il problema é avere abbastanza tempo per raggiungerne un altro, chiamato forse "salvezza"... conoscendone, studiandone a priori la posizione, quindi la direzione, ecc... Il tempo viene dato dalle conoscenze, abilità, allenamento nele per sopravvivere in quel luogo. Ciò che crea problemi infatti non é il "perdersi" ma, in primis, non essere informati su ciò che ci circonda, quindi non avere idea di nulla, in secondo luogo... non essere in grado di provvedere a se stessi a lungo termine... e in certi luoghi, questo "termine" non può essere così lungo... in altri però é il contrario.


Dimenticavo... nelle uscite che faccio a casa mia, perdersi é ovviamente impossibile... come potrei non conoscere casa mai?? Da amante della natura, della montagna... sarebbe stato un atto deplorevole, ahahah Inoltre era un requisito fondamentale, richiesto, nel soccorso alpino. "una spiccata conoscenza del territorio locale"... tra le altre,....
 
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...diciamo che è difficile non perdersi quando due su due vie praticabili sono ostruite da parecchi di questi "stuzzicadenti" e sei obbligato ad "inventarti" un percorso...E sia a passarci di sotto o scavalcando, dopo mezz'ora di ginnastica, inizierà a fumare la testa, ed anche qualcos'altro...
 
Non penso di essermi mai perso, se inteso nel vero senso estremo del termine... anche perché non lo reputo possibile alle nostre latitudini
Questo è vero In Italia soprattutto penso ci siano pochi posti dove ci si possa perdere davvero
nel senso che camminando per una giornata non si arrivi a un luogo dove trovare assistenza.

Ma ci si può sentire persi anche dove è impossibile, ma semplicemente perché si sottovaluta la situazione, o non si fa attenzione. .

I percorsi del monte nero e lago nero in provincia di Piacenza sono segnatissimi,
ci sono stato anche con più di un metro e mezzo di neve compatta e i segni si trovano sempre,
in più la strada percorre un giro a ferro di cavallo tutto intorno e l'unica direzione dove non si trova la strada si becca il rifugio.

Quella volta però avevo il monte dritto e non volevo andare a prendere il sentiero segnato
così salgo più o meno dritto nel bosco poi devo deviare ... quando penso di essere quasi sul crinale ... inizia a piovigginare
ma non è la pioggia il problema è che mi ritrovo dentro la nuvola che non vedo a pochi metri.

Devo tornare ....ma dov'è che ho deviato? di quanto ?
E attorno tutto è silenzio ... un silenzio ovattato, un po' smarrito mi ero sentito.

Ma in questo silenzio lontano sento un paio di auto posso seguirne il percorso a orecchio
e così mentalmente disegno il percorso della strada e determino la direzione in cui tornare.
 
A mio giudizio perdersi sulle Alpi, se hai una buona cartina escursionistica, è più difficile, sia per la morfologia, sia perché solitamente i segnavia e i bollini sono meglio manutenuti, sia perché i sentieri ben battuti.
Invece mi è capitato di perdermi nel cuore degli Appennini, Parco delle Foreste Casentinesi, perché con mia moglie avevamo studiato un anello di 3 giorni spezzando e riunendo vari sentieri ufficiali, inoltre il gps non prendeva bene, la vegetazione in tarda primavera troppo fitta, la morfologia complessa, la orografia priva di riferimenti... Insomma ho avuto la sensazione di essere inghiottito nel verde. Ce la siamo però cavata bene con bussola, cartina e un pizzico di esperienza deducendo la nostra presunta posizione e puntando a una direzione dove avevamo certezza di incrociare sentieri principali e piccoli abitati. Ovviamente ci siamo macinati vari km in più.
Altra esperienza simile sui Pirenei spagnoli, nella foresta di Irati (in Navarra, un posto da non perdere!) e in situazioni ambientali simili, ma con l'aggravante del paese straniero e dell'escursione preparata superficialmente e con una cartina turistica ignobile. Anche qui un pizzico di esperienza e di equipaggiamento ci hanno aiutato.
 
U

Utente 24852

Guest
Ecco la dimostrazione che la competenza, il carattere adatto a fare certe cose... danno un altro significato al "perdersi". Almeno... per come la vedo io.

Tra i tanti quello che più mi é rimasto impresso, per il ridicolo della situazione, é un gruppo di "scout" che hanno chiamato soccorso in orari tardo serali, in quanto si erano persi. Persi in una zona montana, certo, ma con vista su tutti i principali paesi, piccola città, della zona, su tutte le luci. Quindi "persi??"... "no, in panico, incompetenti e fuori dai loro ambienti ideali" (chissà perché quei movimenti li vedo buoni solo per socializzare, ma per il resto...). Zone nemmeno così difficili da "esplorare" trovando sicuramente un sentiero che tagliava la costa, addirittura delle strutture o stradine. Ma appunto, serve o conoscere, studiare la zona... o avere il materiale d'orientamento e le capacità per usarlo. O entrambe.
 
Quindi "persi??"... "no, in panico"

Questo penso sia il principale problema, non tanto per se stessi quanto per gli altri. Non sapere come si reagisce in queste occasioni, magari non porta al pericolo ma ti rovina la giornata sicuramente.
Una volta in giro con una decina di persone ci siamo "persi" nel pianoro (!!!) che stavamo aggirando. Hai voglia a dire che eravamo a 800m in linea d'aria dalla macchina e che bastava girare fino al sentiero laterale. Il sole stava calando e sono iniziati i nervosismi, degli altri. Risultato? Tutti sani e salvi 20 minuti dopo (ma non mi dire!) e tanta ansia inutile.
 
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