Sinceramente non capisco quale sia il problema. Da ragazzino andavo in bici con la bdc di mio padre e una mtb, poi andando all'università ho smesso e vuoi per inerzia, vuoi perché non avevo soldi né tempo, non sono più andato.
Sì, questa risorgenza della bicicletta mi ha fatto ricordare quanto mi divertivo da ragazzino con la bici e sì, me ne sono comprata una nuova. Embè? Che problema ti pone?
Tra l'altro ora che, in era covid, mai e poi mai mi sognerei di salire su un autobus, ho iniziato anche ad andare a lavoro in bici, faccio più moto, risparmio e mi sento meglio.
Se devo dire la verità mi è successa la stessa cosa con la montagna. Da ragazzino andavo con mio padre, poi durante l'università ho smesso, e piano piano amici mi ci hanno riportato. Ripeto, embè?
Forse da come mi sono espresso non si è capito, ma non ce l'avevo con te nello specifico, bensì genericamente con tutti i milioni di persone (sì, dico milioni e questi solo in Italia, non parliamo del mondo) che questi ragionamenti sensatissimi proprio del tipo "ho iniziato ad andare al lavoro in bici, faccio più moto, risparmio e mi sento meglio" hanno cominciato a farlo tutti all'improvviso e tutti insieme, come caduti dal pero.
In gran parte la stessa gente (e qui ripeto, a scanso di equivoci : parlo in generale) che fino a quel non scollava il sedere dall'auto manco a randellate, parcheggiava in doppia fila, rendeva invivibile il traffico nelle città e soprattutto votava, sì votava, penalizzando in partenza qualsiasi politico che si fosse minimamente sognato di proporre nel proprio programma lo stesso cambiamento nella concezione della mobilità e viceversa premiando quelli che assecondavano automobilisti, lobby dei negozianti, ecc.
In sostanza, quei pochi che ragionavano così già da prima, già da sempre, se la sono presa in quel posto per anni, per decenni, rischiando persino la pelle ed irrisi - direttamente o indirettamente - ghettizzati e sbeffeggiati come individui poco pratici, visionari o illusi da parte di una massa che poi di colpo finisce per allinearsi proprio a loro e quindi per dargli ragione: la solita sequenza che si ripete nella storia come un clichè. Viene sempre fatto passare per impossibile quello che invece sarebbe possibilissimo, ed è solo questione di volontà o di folgorazione.
Naturalmente anche nel passaggio alla razionalità la massa si dimostra in qualche modo irrazionale, e infatti il risultato è che la filiera e l'industria della bici è stata messa in crisi, prezzi alle stelle (complici quelli delle stesse materie prime), strozzature che limitano la produzione (se mancano manubri o freni resta bloccata l'intera bici), e il risultato - abnorme - è che per avere una bici dal momento dell'ordine ormai deve passare un anno come minimo, occorre mettersi in lista d'attesa... roba mai vista.
Permetti quindi che di fronte alla constatazione di come si sia passati da un estremo all'altro (ossia dal vano invito - per non dire implorazione -ad usare le bici, all'accaparramento delle medesime come se non ci fosse un domani) mi possa concedere delle sacrosante osservazioni su come molta gente abbia comportamenti non proprio normali, con risvolti psicopatici, persino quelli che si sono sempre reputati o addirittura vantati di essere razionalissimi ?
E non si tiri fuori il pretesto del Covid, primo perchè se fosse così allora la cosa dovrebbe scemare, secondo perchè le stesse persone che si sono fiondate dal bus alla bici sono magari le stesse che poi magari tranquillamente si assembrano, ignorano mascherine, e quant'altro...
Ripeto ancora una volta : ragionamento generale. Se poi ti ci riconosci pure tu e te la prendi per questo trasudando stizza, allora vorrebbe dire che ho colto nel segno e il problema - o imbarazzo - dell'incoerenza rispetto a "Spinoza" (e alla sua razionalità) branditi abbastanza a sproposito è tuo, non mio.