Normativa Restrizioni "navigazione" con kayak

Buonasera, sono nuovo di questo mondo e ho appena acquistato il mio primo kayak gonfiabile, mi chiedevo se ci fossero delle particolari restrizioni nel "navigare" al mare o in un lago, grazie.
 
Le restrizioni (salvo eventuali disposizioni locali, soprattutto riferite alle Aree Marine protette) sono genericamente quelle relative alla distanza dalla costa: entro 300 m. non servono dotazioni di sicurezza, oltre, sono necessarie quelle previste per le varie tipologie di navigazione (entro 3 miglia, entro 6, ecc...)
 
È proibito passare in mare a meno di 500 m. dall’ imboccatura di un porto. Anni fa fui fermato,mentre ero in kayak, da una motovedetta con tanto di sirena!
 
È proibito passare in mare a meno di 500 m. dall’ imboccatura di un porto. Anni fa fui fermato,mentre ero in kayak, da una motovedetta con tanto di sirena!
Lo imparo ora; sono passato davanti a varie imboccature senza problemi; solo una volta mi hanno fatto notare che non avevo il giubbotto di salvataggio
 
La normativa per quanto riguarda il kayak in Italia è un vero e proprio ginepraio. Ci sono una miriade di ordinanze locali in cui è impossibile districarsi e non sono riconosciuti i brevetti eseguiti secondo gli standard europei; per il codice della nautica da diporto -pur essendo di recente stato revisionato inserendo finalmente riferimenti al kayak- non vi è alcuna differenza tra il gonfiabile del deacthlon ed una kayak da mare (altrove sottoposto a specifiche omologazioni) con a bordo un canoista con certificazione europea di livello 5.

Per quanto riguarda i controlli devo dire che personalemente non me ne sono mai capitati ma da quanto mi è stato riferito una volta che la capitaneria o chi per essa nota che si tratta di persone esperte, con imbarcazioni adeguate e relativa attrezzatura di sicurezza tende a lasciar fare.

Certo che se ci si mette col gonfiabile o con il sit-on-top in mezzo ad un porto qualcuno potrebbe avere qualcosa da dire.
 
Credo dipenda anche dall'omologazione e non solo dalle dotazioni di sicurezza.
In ogni caso le dotazioni entro le 3 miglia sono: salvagente, cima galleggiante (mi pare sui 30m), segnalatore acustico, giubbino salvagente, ancora, cima dell'ancora, razzi.
Dovrebbe essere tutto, ma voglio vedere sul kayak dove li metti.
 
Ho chiesto a google: max 1 miglio dalla costa con i relativi mezzi di sicurezza.

Sinceramente mi sembra già tanto, a 2 km se gira il vento non torni più.
 
...
Sinceramente mi sembra già tanto, a 2 km se gira il vento non torni più.

Sono d'accordo, hai perfettamente ragione...
Come ho già detto in un'altra discussione, il kayak (che uso anch'io, sia chiaro) è un mezzo bello e divertente, ma ha dei limiti.
Potendo contare unicamente sulla propulsione a braccia, non deve essere usato per navigare a grande distanza dalla costa, perchè, in caso di peggioramento delle condimeteo, o semplicemente in caso di stanchezza, un rientro in sicurezza diventa indubbiamente problematico.
Soprattutto in caso di condizioni meteo avverse (basta un peggioramento dello stato del mare o un rinforzo del vento), a causa del pescaggio ridotto, della leggerezza e della propulsione unicamente "umana" sarebbe estremamente difficile governare il mezzo e anzi, si rischierebbe un ulteriore allontanamento dalla costa.
E' un mezzo da usare anche su "lunghe rotte", ma tassativamente a breve distanza dalla costa, da dove sia possibile, in casi estremi, il ritorno anche a nuoto... Nuotare per un miglio non è da tutti. Può sembrare facile ma posso garantire che non lo è affatto (ho dovuto farlo per prendere il brevetto di istruttore subacqueo ed è una "mazzata"... :woot:)
 
1 miglio dalla costa è quanto scritto appunto nell'ultima revisione del codice della nautica da diporto.
Ne avevamo parlato qui:
https://www.avventurosamente.it/xf/threads/revisione-codice-della-nautica-news-canoa-kayak.49025/

Con un gonfiabile anche 300m non sono pochi, con un kayak da mare e le adeguate competenze 1nm è un limite a mio avviso accettabile.

Come dicevo in Italia è uno sport che nei decenni ha avuto scarsissima evoluzione e riconoscimento per cui manca ancora tutto; anche le scuole serie che insegnino kayak da mare come si deve( secondo gli standard EPP ) si contano sulle dita di una mano... e ciò fa si che chi si avvicini a questo sport spesso è forzatamente indotto ad arrangiarsi senza trovare un ambiente in grado di formarlo e farlo crescere.
 
1 miglio a nuoto in condizioni avverse? Oltre a saper nuotare bisogna avere il fisico e il sangue freddo. Considerando che senza riferimenti vicini non sai se a ogni bracciata stai andando avanti o indietro. Nel frattempo il kayak abbandonato si allontana. E col tuo giubbetto arancione pensi alla vastità del mare.

Ed è lì che capisci che un miglio è tanto. Io ho un gommone di 4 metri, omologato per 7 persone, un motore da 20 cv (un mezzo considerato base) lago Maggiore in 4, facciamo un giro intorno alle isole, cambia il tempo, non dico che è stato pericoloso, le onde superavano il metro, ma voglio vedere superarle con un kayak a remi...sul tubo avevo visto qualcosa a pedali, non mi sembrava malaccio.
 
sul tubo avevo visto qualcosa a pedali, non mi sembrava malaccio.
immagino tu intenda quelli che azionano micro pale (non ho mai visto propulsioni a pedali che azionino una elica).
Un kayak a pedali ha un solo unico punto a favore: per la propulsione utilizzi le gambe, che sono i muscoli più grossi e forti che abbiamo e, quindi, si stancano più lentamente. Detto questo, si tratta comunque di un mezzo molto inefficiente ed inferiore ad un kayak standard.
Le prestazioni di una propulsione a pale sono inferiori a quella a pagaia/remo e, comunque, appena sei in condizioni di mare non più piatto vanno a farsi benedire. Inoltre, se ti mettessi a pagaiare perchè le gambe sono stanche o la pala esce di continuo dall'acqua, ti troveresti a dover fare i conti con la resistenza delle pale.... Senza contare che lo scafo, per far posto all'oggiamento delle pale, ha una chiglia che, idrodinamicamente, è orribile ed inefficiente.
In termini di resa i remi sono il massimo, poi vengono le pagaie.
Le pale sono buone solo per cincischiare per chi non sa remare o pagaiare: è questa l'unica ragione di diffusione dei cd "pedalò"
 
La premessa fondamentale è che il bello del kayak è quello di poter fare navigazione vicinissimo agli scogli, anzi - dove possibile - addirittura in mezzo agli scogli.

Detto questo:

Assolutamente no, non si tratta di fare 1 miglio a nuoto ne tantomeno di perdere il kayak.
Si tratta di avere conoscenze e competenze per saper gestire una navigazione anche con vento ed onde. Ovviamente non certamente con un gonfiabile (mezzo che ha delle caratteritiche favolose ma che ha dei grossissimi limiti in condi meteo non perfette) ed ovviamente non sono cose che si possono imparare dall'oggi al domani dato che la tecnica e l'allenamento sono solo una piccola parte.

Le onde che superano il metro non sono certo un problema per un kayaker esperto ma sono ingestibili per un principiante o con mezzi non adeguati.

Bisogna vedere il kayak esattamente come l'alpinismo. Una cresta in sci alpinismo in alta quota può essere lo scenario per un'escursione grandiosa se sei un esperto adeguatamente attrezzato o può essere una tomba se sei un principiante che si improvvisa alpinista con attrezzatura da pic-nic.
Poi ovvio che l'incidente assoluto può capitare anche al più esperto e preparato... ma non per questo in montagna bisogna pensare di star sempre nei paraggi di una strada asfaltata.
Bisogna decidere cosa fare... se si vuole fare il "giro della domenica" con attrezzatura base -sia in kayak che in montagna- bisogna scegliere percorsi adeguati ed assicurarsi che il meteo sia perfetto. Ricordiamoci che anche stando molto sottocosta con vento ed onde i pericoli sono moltissimi.
In montagna come in kayak se si vuole fare qualcosa di più impegnativo serve strutturare un percorso progressivo che necessita di studio, tempo, costanza e dedizione.

I kayak a pedali sono assolutamente inefficienti ed hanno senso solo per chi fa pesca. Il loro pregio è quello di lasciare le mani libere per pescare appunto.

il link che lascio sempre è quello di Sottocosta:
https://www.sottocosta.it/
che è un po' il riferimento nazionale per gli appassionati e sopratutto gli istruttori.

Poi se qualcuno è interessato posso anche dare contatti di scuole o istruttori seri in giro per l'Italia
 
Per quanto riguarda i controlli devo dire che personalemente non me ne sono mai capitati ma da quanto mi è stato riferito una volta che la capitaneria o chi per essa nota che si tratta di persone esperte, con imbarcazioni adeguate e relativa attrezzatura di sicurezza tende a lasciar fare.

Sul Lago Maggiore è in servizio, d'estate, anche la Guardia Costiera.
Loro ogni tanto controllano, a me è capitato una volta.
Faceva caldo e avevamo tolto i giubbetti, ci hanno riaggiunti per verificare che l'avessimo, e ci hanno detto i indossarlo. Non sono sicuro che proprio eravamo obbligati (era a bordo e eravamo a meno di 100m dalla costa), ma non ci sembrava il caso di controbattere e li abbiamo indossati.
Questo per dire che da me, la Guarda Costiera, saltuariamente le verifiche le fa davvero.
 
I giubbotti salvagente costituiscono dotazione obbligatoria in caso di navigazione in mare oltre i 300 m. dalla costa, mentre sono obbligatori in fiumi, torrenti e corsi d'acqua a prescindere dalla distanza dalla costa: https://www.guardiacostiera.gov.it/...ocuments/dotazionidisicurezza_upd20042010.pdf
Quindi, in base alla Normativa vigente, è giusto che abbiano controllato se li aveste a bordo, il fatto di farveli indossare mi sembra una forzatura, a meno che non vi siano specifiche Ordinanze locali...
 
considerando la particolarità delle canoe e dei kayak il giubbetto averlo a bordo e non addosso ha poco senso. Non siamo su un gommone dove "in caso di necessità" è comodo indossarlo.
Noi "in caso di necessità" dobbiamo aver ben impugnata la pagaia e non abbiamo certo tempo e modo di posarla ed indossare il giubbetto prima di capottarci.
Sebbene magari sia una forzatura dal punto di vista giuridico è stata una richiesta sensata...anche se non vi è da escludere - come dice @delta2 - che vi sia una qualche ordinanza locale.

Negli eventi ufficiali è obbligatorio, assieme al paraspruzzi, alle cime perimetrali ed ai gavoni stagni (o sacchi di punta). Tutta roba non richiesta dalla scarna normativa ma certamente necessaria.
 
I giubbotti salvagente costituiscono dotazione obbligatoria in caso di navigazione in mare oltre i 300 m. dalla costa, mentre sono obbligatori in fiumi, torrenti e corsi d'acqua a prescindere dalla distanza dalla costa: https://www.guardiacostiera.gov.it/...ocuments/dotazionidisicurezza_upd20042010.pdf
Quindi, in base alla Normativa vigente, è giusto che abbiano controllato se li aveste a bordo, il fatto di farveli indossare mi sembra una forzatura, a meno che non vi siano specifiche Ordinanze locali...
Avrei bisogno di qualche chiarimento. Per giubbotti salvagente vanno bene anche quelli definiti di "aiuto al galleggiamento" o no? Ma veramente, entro 1 miglio dalla costa, bisogna avere la ciambella anulare? E l'estintore? Io una volta sono stato fermato dalla Guardia Costiera mentre attraversavo uno specchio d'acqua da costa a isola (4 Km circa) e non ho subito alcun rimprovero. Avevo solo il giubbotto di aiuto al galleggiamento; sono stato fortunato quindi?
 
@delta2, ma quale brand/Federazione/Organizzazione (PADI/NAUI/???) ti fa fare 1 miglio di nuoto per darti il brevetto da istruttore? pura curiosità, la mia, negli anni '80 ho preso quello della F.I.P.S. e non c'era la prova di nuoto sulla lunga distanza.....
 
Io una volta sono stato fermato dalla Guardia Costiera mentre attraversavo uno specchio d'acqua da costa a isola (4 Km circa) e non ho subito alcun rimprovero. Avevo solo il giubbotto di aiuto al galleggiamento; sono stato fortunato quindi?

Non credo sia stata fortuna, più probabilmente hanno visto che non eri uno "sprovveduto" (possiamo prendere in prestito l'espressione "merendero" dai nostri amici trekker???) ed hanno proceduto oltre non trovando nessuna situazione di potenziale pericolo.

Immagino che la maggior parte dei controlli avvenga così dato che, se dovessero realmente far rispettare tutte le ordinanze presenti l'unica soluzione sarebbe il tutti fuori dall'acqua.
 
Non credo sia stata fortuna, più probabilmente hanno visto che non eri uno "sprovveduto" (possiamo prendere in prestito l'espressione "merendero" dai nostri amici trekker???) ed hanno proceduto oltre non trovando nessuna situazione di potenziale pericolo.

Immagino che la maggior parte dei controlli avvenga così dato che, se dovessero realmente far rispettare tutte le ordinanze presenti l'unica soluzione sarebbe il tutti fuori dall'acqua.
Concordo pienamente
 
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