ragazzi che si suicidano

non so voi, ma qua si stanno suicidando ragazzi a raffica.

degli ultimi 3 qua attorno: uno era della mia scuola, un altro era il figlio (adottivo) di un mio prof, l'ultimo, trovato pochissime ore fa, lo avevo avuto come studente, poi aveva cambiato scuola l'anno scorso.

cosa abbiamo sbagliato? :unsure::cry:
 
Che tragedia...!
Mi viene in mente una frase attribuita all'Emiro di Dubai: "I tempi difficili creano uomini forti, gli uomini forti creano tempi facili. I tempi facili creano uomini deboli, gli uomini deboli creano tempi difficili”...
Al di là delle frasi ad effetto, purtroppo è molto triste dover fare certe riflessioni, ma pare che oggi i ragazzi siano meno avvezzi a reagire di fronte alle difficoltà... Sembra che al di fuori della loro "comfort zone" si perdano e non riescano ad affrontare i problemi e a lottare per superarli.
Adesso i ragazzi spesso si perdono in un bicchier d'acqua, a volte non sanno come fare nemmeno le cose più semplici, li vedo passivi, si limitano a guardare le vite degli altri su istagram, tik tok ecc. invece di crearne una propria e sono influenzati dai media in una sorta di omologazione nel pensiero unico, per cui se non sei in un certo modo, allora non vali nulla...
Comunque sia, è un problema serio, e non penso che purtroppo troveremo una soluzione...
 
i ragazzi di adesso sono come le piante cresciute in serra, non si sono mai provati, non hanno sviluppato la propria "forza" e quando si trovano improvvisamente fuori dalla serra basta la prima folata di vento per spezzarle.

Sono almeno venti anni che dico a scuola che la strada imboccata porta alla catastrofe: non dobbiamo proteggerli e portarli per mano così tanto come si fa adesso! La scuola è già di suo un luogo protetto rispetto alla vita, deve essere per loro un posto dove provarsi e assumersi responsabilità e maturare. Non si matura con i si e i bravo, certo ci vogliono anche quelli per farli sentire soddisfatti, per dargli il senso della riuscita, per rinforzare nella giusta misura la loro autostima, ma sono i no quelli che fanno crescere più forti e quindi ci vogliono anche quelli, dei no sonori, fermi, senza scappatoie, da dovere affrontare con determinazione.

Tanto mi dicono solo che non capisco che i tempi sono cambiati, che sono metodi arcaici, che la didattica ora dice questo e quello, che farei meglio a dare retta a "chi se ne capisce"... questo è il risultato: fragilità infinite, suicidi, incapacità di dialogare e confrontarsi e passaggio rapido alla violenza verbale e fisica, adulti bambini che non sono mai cresciuti...

È il mio ultimo anno di servizio se non fanno altre modifiche alla legge sulle pensioni... Saranno contenti di non sentire più i miei arcaici consigli su metodi didattici di altri tempi in cui le persone crescevano non perfette certo, ma magari un po' più in grado di affrontare il confronto con gli altri e la vita sì...
 
Che tragedia...!
Mi viene in mente una frase attribuita all'Emiro di Dubai: "I tempi difficili creano uomini forti, gli uomini forti creano tempi facili. I tempi facili creano uomini deboli, gli uomini deboli creano tempi difficili”...
Al di là delle frasi ad effetto, purtroppo è molto triste dover fare certe riflessioni, ma pare che oggi i ragazzi siano meno avvezzi a reagire di fronte alle difficoltà... Sembra che al di fuori della loro "comfort zone" si perdano e non riescano ad affrontare i problemi e a lottare per superarli.
Adesso i ragazzi spesso si perdono in un bicchier d'acqua, a volte non sanno come fare nemmeno le cose più semplici, li vedo passivi, si limitano a guardare le vite degli altri su istagram, tik tok ecc. invece di crearne una propria e sono influenzati dai media in una sorta di omologazione nel pensiero unico, per cui se non sei in un certo modo, allora non vali nulla...
Comunque sia, è un problema serio, e non penso che purtroppo troveremo una soluzione...
Mi ha citato questa frase ieri mio figlio, sarà una coincidenza? stasera glielo voglio chiedere, perchè a casa spesso facciamo riflessioni su questifatti e più in generale sulla situazione dei giovani. L'altro mio figlio che lavora in ospedale ce ne aveva segnalati 2 in due giorni, senza che avessero risalto sulla stampa locale.
 
"I tempi difficili creano uomini forti, gli uomini forti creano tempi facili. I tempi facili creano uomini deboli, gli uomini deboli creano tempi difficili”...

Bella frase, la condivido.

Penso ai miei genitori nel primo dopoguerra, erano ragazzi, c'era tutto da ricostruire, non c'erano i soldi eppure hanno tirato avanti, si sono sposati e hanno messo su famiglia.

Con 1/100 delle disponibilità che abbiamo avuto noi, e i nostri ragazzi ne hanno ancora di più di disponibilità eppure, evidentemente, manca loro qualcosa...
 
ma.. e' stato cancellato un messaggio? Venti minuti fa ho letto una replica contenente la famosa foto di quelli in treno cent'anni fa anche senza cellulari non si parlavano comunque perche' ognuno leggeva il giornale... e ora che volevo replicare non lo trovo piu...

Il tema di quel commento e' che oggi non c'e' nulla di strano o di peggio, perche' ogni generazione ha sempre detto "ah, i giovani d'oggi non hanno piu' le p...e, dove andranno a finire".

Dissento. Due differenze oggettive non trascurabili fra oggi e trent'anni fa sono:

1) trent'anni fa ognuno leggeva uno fra i POCHI giornali... uguali per tutti. Cioe' non esisteva fisicamente la possibilita' di ricevere ognuno la sua combinazione unica di notizie, che proprio per questo lo separa da tutti gli altri.

2) trent'anni fa i ragazzini di 10/12 anni con famiglie gia' totalmente incapaci di dargli una qualsiasi assistenza psicologica erano la minoranza, oggi non e' il contrario ma quasi.

Notare che NON ho scritto famiglie stabili, felici o simili. Di coppie con problemi enormi ce ne stavano tante di sicuro anche allora, ma quelle che si separavano litigando sui/tramite i figli ancora alle elementari, o che non riuscivano proprio a far percepire almeno ai figli piccoli un ambiente piu' o meno sereno pure se non si sopportavano piu', erano molte di meno.

Ovvero, la percentuale di coppie di genitori che erano oggettivamente felici, o che riuscivano/decidevano di far finta di esserlo solo per il bene dei figli erano molto maggiore di oggi. Forse erano piu' ipocriti o forse piu' responsabili, o forse piu' stupidi... quello e' un altro discorso. Ma erano molte di piu' di sicuro
 
L'ho cancellato perchè era inutile a mio parere.
ripeto ci sono i dati ISTAT che dicono un decrescere.

Ci si è sempre lamentati dei giovani e gli stessi che si lamentano si sono stati causa dei lamenti di altri.

Io ripeto il lockdown sicuramente ha favorito ma non per i motivi che tutti dicono.(o meglio non in così larga parte)

Inoltre con il tuo commento non stai forse dando la colpa alla vecchia generazione ovvero quella dei genitori? :lol:
 
Ultima modifica:
con il.tuo commento non stai forse dando la colpa alla vecchia generazione ovvero quella dei genitori?

quello che voglio dire e' solo che:

  1. "generazione" e' una generalizzazione enorme, in ogni generazione, da sempre, chiunque "decide per gli altri" (governanti, editori, intellettuali in generale, ministri per l'istruzione...) ha responsabilita' o meriti molto piu' grandi dei suoi coetanei che stanno in fondo alla piramide
  2. da Adamo in poi, ogni generazione ha le sue colpe o meriti per come sara' il mondo trent'anni dopo, questa e' forse l'unica cosa certa
  3. fermo restando il punto 2, ci sono anche rilevanti differenze oggettive fra un momento storico e un altro. Ergo, ignorare che esistano, e che abbiano un impatto negativo ADDIZIONALE che prima non c'era (cioe' che i ragazzini d'oggi sono parecchio piu' fragili di quelli di trent'anni fa, ANCHE per i due motivi che io ho citato) sarebbe un grosso errore.
  4. Ma riconoscere il punto 3 non significa mica voler dare o cercare per forza le colpe a qualcuno, o concludere automaticamente che una generazione ha piu' colpe di un'altra
 
Io non so....
Le differenze che vedo contano ma non so se in modo così sostanziale...
sono convinto che oggi si producano più ragazzi fragili e deboli ....
un tempo essere deboli era una vergogna e tutti cercavamo di essere più forti più coraggiosi più resistenti ... oggi invece sembra quasi un vanto essere deboli.
inoltre oggi si accede più facilmente alle informazioni .... in particolari alle negative
perché anche 40 anni fa tanti giovani pensavano al suicidio ...però metterlo in pratica era altra cosa
anche perché non si sapeva come poter fare davvero.

Quel vuoto esistenziale che già c'era però aveva prodotto altri fenomeni
tipo che si viaggiava a 140 all'ora sulle strade del tempo e con auto del tempo ... che è come viaggiare oggi ai 200 su strade comunali ... in fondo era un altro modo di suicidarsi.
 
Secondo me, per molte persone, è difficile reggere il confronto decuplicato dai sociali.

In realtà è impossibile reggere il confronto perché il gioco è truccato.
Se vado su un sociali qualsiasi vedo solo gente felice con megamacchine e gigacase, milioni di amici. Ma la verità è che prima e dopo quel video\scatto c'è un lavoro, e spesso è retribuito quindi è davvero un lavoro.

Di recente è stato inserito in alcune nazioni l obbligo di comunicare se una foto è ritoccata.

Qualche tempo fa il nemico era la barbie col vitino da vespa e le tettone...

Col lockdown si sono azzerati i confronti veri al parchetto e si sono trasferiti sui social riportando al ragionamento iniziale.
 
IMHO, ma sono solo mie supposizioni e potrebbero benissimo essere delle supposte:

1)i ragazzi di oggi fanno meno schifo di quel che sembra
1a)sono meno arrivisti dei nati tra il 1990 e 1995. a me quelli fanno veramente paura, la percentuale di quelli pronti a fregarti e' allucinante, soprattutto tra quelli con istruzione e status medio alto
1b)sono meno individualisti, ma non gli viene fornito un modello di riferimento e una societa' decente, quindi non sono abituati al confronto
2)hanno a che fare con societa' che fanno schifo e famiglie modello beautiful se non peggio
3)a tanti e' stato dato tutto, ma non affetto
4)vivono in un mondo piu' difficile, pieno di stimoli e molto piu' aggressivo rispetto a quello in cui siamo cresciuti noi
5)tante volte sarebbe da prendere a sberle i genitori, prima di loro
6)la musica. IMHO la trap e' fatta apposta per stordirti ed isolarti mentalmente, facendoti diventare aggressivo ed in lotta con il mondo, insomma uno stupido incazzoso detta volgarmente. l'eurodance non era cosi' stupida come sembrava, e spesso aveva messaggi positivi, idem il rock o l'italo disco e pure una parte del metal
7)la solitudine che hanno dentro. sia due anni fa che l'anno scorso, facendo lezione in didattica a distanza, mi e' successo che alcuni ragazzi, alla fine della lezione (le facevo nel pomeriggio), mi chiedessero di restare connesso per chiacchierare un po'
8)una piccola percentuale e' geneticamente portata all'autolesionismo, o c'e' arrivata per problemi, bullismo o altro
9)a proposito di bullismo, ora e' una moda, e' molto subdolo e molto piu' presente
10)e comunque tutto questo e' IMHO, e non ne sono minimamente certo :(

non e' un mondo facile. stamattina parlavo con un mio ex studente, uno di quelli casinisti ma che sarebbe bravo se volesse, e mi ha detto che da luglio, oltre ai suicidi, ci sono pure 3 studenti che sono spariti e nessuno sa dove siano.

EDIT: leggo lo spunto sui social. ecco, IMHO i social sono LA piaga del secolo. un mondo falso, fatto di ipocrisia, perbenismo e tanta finzione, che andrebbe estirpato brutalmente
--- ---

Ho tentato il suicidio, sono stato ricoverato più volte in psichiatria e penso di non aver letto mai tante banalità, con tutto il rispetto.

Prendete un libro di neuropsichiatria infantile, anche divulgativo per capire cosa ci sia nella mente di chi si suicida e perché i suicidi sono in aumento.

Un buon inizio potrebbe essere Pietropolli Charmet e Benzoni.

ti ringrazio per il tuo messaggio :)

posso chiederti cosa c'e' nella tua mente? cosa devo sapere e capire, e come posso aiutare una persona in crisi?
 
Io sono '87 la mia generazione studiava o studia solo per aver un lavoro ben retribuito, e non per passione, questo ha portato a migliaia di avvocati, commercialisti e altro disoccupati solo per andare in giro con la bella macchina pagata a rate.
Aggiungo che abbiamo sempre avuto il "premio di partecipazione" solo per esserci stati, senza alcun merito.

Le nuove generazioni, invece, studiano e si informano per passione. Senza risultati prendono le porte in faccia.
Questo porterà a professionisti ultraspecializzati (vedi, ad esempio, gli youtuber a inizio carriera che offrono consulenze gratuite solo per il gusto di farlo)

Il lock down ha segnato, chi più chi meno, noi adulti, figuriamoci chi è in sviluppo.

Nei prossimi 10 anni raccoglieremo i frutti.
--- ---

Concludo con: ogni generazione ha le proprie caratteristiche e la classica frase: io alla tua età...
Mi fa quasi sempre sorridere...

La generazione migliore? La mia!
La generazione più fortunata? Probabilmente la precedente.
La generazione peggiore? La prossima!

Mettiamoci nei panni di un ragazzino di 10 anni oggi, magari figlio unico, maga ti con genitori con lavoro precario e magari anche separati...forse non ci è andata così male.
 
Ultima modifica:
Ho due amiche psicologhe, a Milano.
Già lavoravano abbastanza con giovani ed adolescenti, ma dopo il lockdown tantissimo, specialmente adolescenti.
Non siamo entrati in dettaglio, mi hanno parlato di fobie, disturbi (seri) del sonno, disturbi dell'alimentazione, difficoltà di concentrazione e di gestione delle emozioni (vabbè non è che il mondo adulto le gestisca poi così bene), manie.
I ragazzi sono esposti, e respirano quello che viene fatto respirare loro.
 
i ragazzi di adesso sono come le piante cresciute in serra, non si sono mai provati, non hanno sviluppato la propria "forza" e quando si trovano improvvisamente fuori dalla serra basta la prima folata di vento per spezzarle.

Sono almeno venti anni che dico a scuola che la strada imboccata porta alla catastrofe: non dobbiamo proteggerli e portarli per mano così tanto come si fa adesso! La scuola è già di suo un luogo protetto rispetto alla vita, deve essere per loro un posto dove provarsi e assumersi responsabilità e maturare. Non si matura con i si e i bravo, certo ci vogliono anche quelli per farli sentire soddisfatti, per dargli il senso della riuscita, per rinforzare nella giusta misura la loro autostima, ma sono i no quelli che fanno crescere più forti e quindi ci vogliono anche quelli, dei no sonori, fermi, senza scappatoie, da dovere affrontare con determinazione.

Tanto mi dicono solo che non capisco che i tempi sono cambiati, che sono metodi arcaici, che la didattica ora dice questo e quello, che farei meglio a dare retta a "chi se ne capisce"... questo è il risultato: fragilità infinite, suicidi, incapacità di dialogare e confrontarsi e passaggio rapido alla violenza verbale e fisica, adulti bambini che non sono mai cresciuti...

È il mio ultimo anno di servizio se non fanno altre modifiche alla legge sulle pensioni... Saranno contenti di non sentire più i miei arcaici consigli su metodi didattici di altri tempi in cui le persone crescevano non perfette certo, ma magari un po' più in grado di affrontare il confronto con gli altri e la vita sì...


Mmh si, immagino come inginocchiarsi sui ceci e magari punizioni 'corporali', se per "metodi didattici" intendi quello, rendessero le persone meno fragili, più capaci di affrontare la vita e meno esposti a malattie mentali e depressione, si sì, come no.

Non sarà mica che tra le altre cose la generazione attuale si trova a dover affrontare gli effetti di una crisi economica perenne, di un sistema economico, pensionistico e lavorativo che penalizza continuamente i giovani e che in Italia fa sempre più schifo, e che pertanto non veda alcun futuro per sé? No, troppo difficile fare ragionamenti del genere, meglio dire che è colpa del fatto per cui non si puniscano più brutalmente e fisicamente gli studenti e magari pure della leva militare per imparare un po' di sano nonnismo e sottomissione assoluta, tanto con le argomentazioni siamo lì. Prendere atto del fatto che si tratta di argomenti complessi e esenti da precisi nessi di causa-effetto no eh.

PS: i responsabili dell'educazione dei giovani sono in prima istanza i genitori e non gli insegnanti, quindi al limite prendetevela con la vostra stessa generazione facendo un minimo di autocritica e non con i "metodi di insegnamento".


--- ---

Bella frase, la condivido.

Penso ai miei genitori nel primo dopoguerra, erano ragazzi, c'era tutto da ricostruire, non c'erano i soldi eppure hanno tirato avanti, si sono sposati e hanno messo su famiglia.

Con 1/100 delle disponibilità che abbiamo avuto noi, e i nostri ragazzi ne hanno ancora di più di disponibilità eppure, evidentemente, manca loro qualcosa...


Bella questa, i giovani di oggi che stanno meglio dei boomers negli anni del boom economico. Bella barzelletta.
 
Ultima modifica:
Non sarà mica che tra le altre cose la generazione attuale si trova a dover affrontare gli effetti di una crisi economica perenne,....
mm più che di crisi economica parlerei di crisi delle prospettive,
di fatto dagli anni 90 in poi la situazione sociale-economica è sempre andata peggiorando e porta visioni pessimistiche sul futuro.

No perchè sulla questione crisi economica ..chi ha vissuto da giovane la crisi degli anni '70 dovuta alla prima crisi petrolifera, ha visto una crisi davvero brutta che si è abbattuta in una società in cui il benessere era comunque lontano da quello di oggi... tipo che una famiglia proletaria aveva difficoltà a portare i figli dal dentista e non si faceva ad ogni carie, e avere 2 paia di scarpe uno per la festa e uno per uso quotidiano era già star bene... Eppure non ricordo notizie di suicidi in quegli anni.

In fondo c'era comunque l'idea che la crisi sarebbe finita prima o poi e c'era una visione sicuramente più ottimista.
--- ---

1a)sono meno arrivisti dei nati tra il 1990 e 1995.
oh mamma .... ma quelli tra il 90 e il 95 sono pischelli nati l'altro ieri :eek:

dovremo mica considerarli già grandi ?
 
mm più che di crisi economica parlerei di crisi delle prospettive,
di fatto dagli anni 90 in poi la situazione sociale-economica è sempre andata peggiorando e porta visioni pessimistiche sul futuro.

No perchè sulla questione crisi economica ..chi ha vissuto da giovane la crisi degli anni '70 dovuta alla prima crisi petrolifera, ha visto una crisi davvero brutta che si è abbattuta in una società in cui il benessere era comunque lontano da quello di oggi... tipo che una famiglia proletaria aveva difficoltà a portare i figli dal dentista e non si faceva ad ogni carie, e avere 2 paia di scarpe uno per la festa e uno per uso quotidiano era già star bene... Eppure non ricordo notizie di suicidi in quegli anni.

In fondo c'era comunque l'idea che la crisi sarebbe finita prima o poi e c'era una visione sicuramente più ottimista.
--- ---


oh mamma .... ma quelli tra il 90 e il 95 sono pischelli nati l'altro ieri :eek:

dovremo mica considerarli già grandi ?

Si può anche parlare di crisi delle prospettive, certo, ma ci sono comunque delle cause ben precise.

Non metto in dubbio che anche negli anni '70 ci fosse chi tanto bene non stava, ma nel nuovo millennio gli stipendi medi sono diminuiti mentre il costo della vita è aumentato, direi che è abbastanza per dire che le cose vanno peggiorando, in questo caso per tutti; poi nello specifico per i giovani ci sono una serie di problemi ulteriori.


Nel contesto attuale non posso non considerare relativamente fortunato chi ha trovato, magari subito, un buon lavoro (equivalenti agli attuali 1500 euro in lire, in rapporto al costo della vita ovviamente) che non ha avuto alcun problema q tenere tutta la vita, andando poi in pensione a 50/60 anni (e c'è chi è andato pure prima....e ora se ne pagano le conseguenze). Un giovane di oggi, ma anche un quarantenne o un cinquantenne di oggi, deve affrontare tendenzialmente una situazione ben diversa.
 
Se fossi un ragazzo normalissimo, con possibilità normalissime e guardassi -seriamente- al futuro.... con ogni probabilità valuterei pure io la possibilità del suicidio.
 
Premesse le doverose scuse se quello che penso è una fesseria, io ho un'idea in merito.

La morte è sempre più un tabù, lasciando stare chi è vissuto in tempo di guerra, comunque, grossolanamente, la morte i ragazzi la vedono sempre meno. I nonni muoiono ancora in casa come i miei? Non so chiedo.

E se non l'hai vista potresti anche prenderla in considerazione.

Ma sarà una stupidata quindi portate pazienza se è così.
 
Alto Basso