ma infatti, è quello che ho scritto anche io: se uno vuole ascoltare e non disturba gli altri, a me frega zero.@Simon797 è partito con approccio sincero e possiamo anche "scusarlo", d'altronde a chi piace piace e per me fa quello che vuole.
Tra l'altro, in certe situazioni (in cima ad un monte, assenza di vento), si può riuscire anche ad ascoltare il silenzio più totale.
Cosa rara e non me la faccio scappare.
Al punto che fatico a comprendere (non dico "giudico male", perché non vorrei giudicare nessuno) persino quelli che corrono con le cuffiette, io che per quasi 30 anni l'ho fatto sempre assolutamente senza.
E mi sono sempre domandato : ma a che c...servirà? Ad autostimolarsi ? Ad attutire la fatica ? Ad isolarsi ...ma da cosa ?
Vero.Poi è triste quando lungo il sentieri saluti una persona e lei non risponde perché sta ascoltando la musica... Successo domenica.
Neanche a farlo apposta tra le tracce appena uscite per l'esame si maturità c'è "l'iperconnessione"L'anno scorso, lungo la Translagorai, mi fermai a parlare con un signore che stava facendo un trekking tra la Val di Fiemme e la Valsugana con il figlio. Li osservai mentre si avvicinavano e, dopo la chiacchierata, li guardai mentre si allontanavano. Una profonda tristezza nel vedere il padre che apriva la strada ed il figlio qualche passo indietro con le mega cuffie sulle orecchie. Il tema della comunicazione tra le persone e con l'ambiente che ci circonda è importantissimo. Siamo sempre più isolati dalle persone e nello stesso tempo sempre più connessi via etere.
Qualche settimana fa raccontai ad una bambina delle storie incredibili nelle quali un bambino della sua stessa età, per andare al campo sportivo con gli amici, doveva partire da casa in bicicletta ed andare a suonare al campanello di tutti gli altri perdendo una buona mezz'ora prima di sapere se si era almeno in tre o quattro. Oppure, di come quel bambino, ormai diventato ragazzo, si fosse innamorato di una fanciulla che abitava ad un centinaio di chilometri di distanza e ci si potesse vedere solo un paio di volte al mese. Si compensava con costosissime telefonate interurbane e con una lettera a settimana scritta a mano. La bambina ascoltava incredula tali racconti.Neanche a farlo apposta tra le tracce appena uscite per l'esame si maturità c'è "l'iperconnessione"
Qualche settimana fa raccontai ad una bambina delle storie incredibili nelle quali un bambino della sua stessa età, per andare al campo sportivo con gli amici, doveva partire da casa in bicicletta ed andare a suonare al campanello di tutti gli altri perdendo una buona mezz'ora prima di sapere se si era almeno in tre o quattro. Oppure, di come quel bambino, ormai diventato ragazzo, si fosse innamorato di una fanciulla che abitava ad un centinaio di chilometri di distanza e ci si potesse vedere solo un paio di volte al mese. Si compensava con costosissime telefonate interurbane e con una lettera a settimana scritta a mano. La bambina ascoltava incredula tali racconti.
Il cosiddetto progresso è stato in realtà un avanzamento tecnologico che ci ha fatto abbandonare la bicicletta ed il campanello di casa a favore di un messaggio Whatsapp e la lettera scritta a mano con tutte le sue correzioni a favore di una email scritta con caratteri sterili e parole corrette automaticamente da un software.
Mi chiedo se nel mondo che sogni ci hai mai vissuto veramente e quante lettere hai scritto nella tua vita e, soprattutto, quante lettere di risposta hai ricevuto....ci ha fatto abbandonare la bicicletta ed il campanello di casa a favore di un messaggio Whatsapp e la lettera scritta a mano con tutte le sue correzioni a favore di una email scritta con caratteri sterili e parole corrette...
Le decine di lettere che ho ricevuto le conservo ancora, solo che da qualche anno a questa parte le ho messe assieme a quelle che avevo scritto io alla persona che nel frattempo è diventata mia moglie e che, quindi, è entrata a far parte della mia vita, esattamente come sognavo. Sono convinto anch'io che viviamo in un mondo straordinario, ma sono altrettanto convinto che i bambini debbano crescere ricercando il contatto umano diretto, inteso come incontrare i loro amici dal vero e non via messaggio. Nella mia riflessione facevo riferimento ai bambini/ragazzi, non a madri con figli all'estero o situazioni simili.Mi chiedo se nel mondo che sogni ci hai mai vissuto veramente e quante lettere hai scritto nella tua vita e, soprattutto, quante lettere di risposta hai ricevuto.
Mi chiedo anche come riesci a stabilire un parallelismo tra una lettera scritta a mano che arriva a destinazione mediamente in 10-15gg (1 mese per avere una risposta) ed il contatto umano diretto, immediato, compresi messaggi che ti pentirai di aver mandato, senza pensare, senza ragionarci troppo, senza l'inevitabile retorica da riflessione filosofica di una lunga lettera scritta ad una persona così lontana da far parte dei tuoi sogni piuttosto che della tua vita.
Immagina una madre che scrive una lettera al figlio/a che lavora all' estero invece di parlarci via skype guardandolo negli occhi.
Detto per inciso: email "personali" non ne scrive nessuno, nella quasi totalità dei casi servono per lavoro o acquisti online ecc.
Viviamo in un mondo straordinario, e starci dentro senza capire quanto è bello deve essere proprio un inferno.