Dati
Data: 03/04/2015
Regione e provincia: Lombardia - Como
Località di partenza: Guggiate di Bellagio
Località di arrivo: Guggiate di Bellagio
Tempo di percorrenza: 6 ore
Chilometri: 17
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: breve tratto ripido prima di arrivare al belvedere
Periodo consigliato: aprile -novembre, con tempo limpido
Segnaletica: buona
Dislivello in salita: 970 m
Dislivello in discesa: 970 m
Quota massima: 1200
Accesso stradale: da Como, da Lecco e da Erba
Descrizione
Oggi propongo una gita semplice come percorso e di dislivello piuttosto contenuto, ma appagante dal punto di vista panoramico. La consiglio in una giornata di tempo limpido, come lo è stato in questi giorni e probabilmente nei prossimi.
Io e mio fratello ci siamo presi praticamente tutta la giornata con lunghe pause e soste, ma la si può compiere con calma in 6 ore.
Questa la cartina tratta dalla comunità montana del triangolo lariano http://www.cmtl.it/csc-dettaglio_categorie.aspx?IDContenuto=1791
La rinnovata segnaletica permette di seguire un altro percorso, raggiungendo il belvedere dal basso, anziché da dietro.
Se la fate nei giorni festivi, conviene arrivare presto, altrimenti non trovate posto. Una valida alternativa può essere il bus, magari alternato al battello.
Qui trovate gli orari dei bus per la linea C30 (attenzione tra feriali e festivi)
http://www.asfautolinee.it/linee-e-orari/orario-linee-in-pdf/extraurbana-lago
Si parte poco sopra Bellagio, da Guggiate e si raggiunge velocemente un pianoro con una piccola pista per elisoccorso.
Il caratteristico monte di Tremezzo, con la fascia di roccia esposta che rende praticamente impossibile scendere verso Menaggio se non si è più che esperti nell'affrontare le rocce.
Verso Menaggio, il monte Grona e il Bregagno.
Verso Nord, con il monte Legnoncino sulla destra.
Si parte fra gli ulivi, come in Riviera.
Dopo un po' appaiono anche i contrafforti dell'alto lago.
Il parco di villa Serbelloni (no, non della fantozzesca Mazzanti vien dal mare...)
Si sale in un ambiente caratteristicamente rurale,
in questo periodo punteggiato di fiori: viole,
anemoni bianchi (nemorosa),
e blu (hepatica).
Al termine della salita (le foto intermedie per arrivare le avevo messe qui, dato che il passaggio è un "must" per chi fa la Bellagio Brunate http://www.avventurosamente.it/xf/threads/bellagio-brunate-in-un-giorno.26396/) si arriva al belvedere del Monte Nuvolone (di cui avevo perso le foto).
Questo il panorama verso sud la valle d'Intelvi e il Monte Generoso, con il promontorio di villa Balbianello.
Verso Ovest il monte di Tremezzo.
Verso Nord il colpo d'occhio più spettacolare sul lago e la sua caratteristica forma.
Verso Est il Legnone e le cime valtellinesi.
Qualche ingrandimento: il Sasso Gordona, cima panoramica sulla Val d'Intelvi, per me irraggiungibile nonostante la bassa quota (1200 m) in quanto con brevi passaggi molto esposti.
Il massiccio del Generoso, metà italiano e metà svizzero.
Il pizzo di Gino, al termine della "cordigliera del Bregagno".
E infine il monte Legnone con la strada a zig zag che arriva quasi in cima).
Così è facile andare in barca a vela……
Si prosegue lungo la dorsale, attenzione se vedete un cartello divelto e appoggiato a terra che indica erroneamente per dorsale un sentiero stra-abbandonato e che fa perdere tempo.
Dopo un po' si intravede il monte San Primo, ancora innevato sul versante settentrionale.
Appaiono in tutta la loro maestosità verso Est le Grigne.
Il sentiero prosegue ben segnato in mezzo a radure e boschetti.
È il periodo delle primule, una marea di quelle comuni punteggia di giallo i prati.
Ma numerose sono anche quelle "veris".
I casolari sono ben tenuti ed abitati d'estate, ma raggiungibili solo da sentieri pedonali, quindi presumo con zaino in spalla per le provviste.
Ecco la lunga catena del San Primo, la cima più alta del triangolo lariano.
Ed eccoci arrivati al rifugio Martina (ci si può arrivare in macchina fino a 500 m prima) circondato da prati e con un bel panorama.
Si imbocca un altro sentiero per scendere, questo punteggiato di bianco per una marea di falsi bucaneve (Leucojum).
Lungo la strada si incontra una casa in vendita - come vedete - da circa duecentocinquant'anni (quando i proprietari si impuntano su un prezzo ...).
Ancora la Grigna, incorniciata fra gli alberi.
Gli ultimi casolari sul ritorno.
Quando Riccardo III scambiò con Wanna Marchi il suo regno per un cavallo, non lesse le clausole microscopiche prima di firmare il contratto, quindi si ritrovò con questo...
E siamo ormai quasi arrivati.
Il caratteristico traghetto che fa la spola fra Cadenabbia, Menaggio, Bellagio e Varenna
Carrabile da che cosa, viste le scale?
Gita consigliata vivamente dalla casa
Ciao
Roberto
Data: 03/04/2015
Regione e provincia: Lombardia - Como
Località di partenza: Guggiate di Bellagio
Località di arrivo: Guggiate di Bellagio
Tempo di percorrenza: 6 ore
Chilometri: 17
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: breve tratto ripido prima di arrivare al belvedere
Periodo consigliato: aprile -novembre, con tempo limpido
Segnaletica: buona
Dislivello in salita: 970 m
Dislivello in discesa: 970 m
Quota massima: 1200
Accesso stradale: da Como, da Lecco e da Erba
Descrizione
Oggi propongo una gita semplice come percorso e di dislivello piuttosto contenuto, ma appagante dal punto di vista panoramico. La consiglio in una giornata di tempo limpido, come lo è stato in questi giorni e probabilmente nei prossimi.
Io e mio fratello ci siamo presi praticamente tutta la giornata con lunghe pause e soste, ma la si può compiere con calma in 6 ore.
Questa la cartina tratta dalla comunità montana del triangolo lariano http://www.cmtl.it/csc-dettaglio_categorie.aspx?IDContenuto=1791
La rinnovata segnaletica permette di seguire un altro percorso, raggiungendo il belvedere dal basso, anziché da dietro.
Se la fate nei giorni festivi, conviene arrivare presto, altrimenti non trovate posto. Una valida alternativa può essere il bus, magari alternato al battello.
Qui trovate gli orari dei bus per la linea C30 (attenzione tra feriali e festivi)
http://www.asfautolinee.it/linee-e-orari/orario-linee-in-pdf/extraurbana-lago
Si parte poco sopra Bellagio, da Guggiate e si raggiunge velocemente un pianoro con una piccola pista per elisoccorso.
Il caratteristico monte di Tremezzo, con la fascia di roccia esposta che rende praticamente impossibile scendere verso Menaggio se non si è più che esperti nell'affrontare le rocce.
Verso Menaggio, il monte Grona e il Bregagno.
Verso Nord, con il monte Legnoncino sulla destra.
Si parte fra gli ulivi, come in Riviera.
Dopo un po' appaiono anche i contrafforti dell'alto lago.
Il parco di villa Serbelloni (no, non della fantozzesca Mazzanti vien dal mare...)
Si sale in un ambiente caratteristicamente rurale,
in questo periodo punteggiato di fiori: viole,
anemoni bianchi (nemorosa),
e blu (hepatica).
Al termine della salita (le foto intermedie per arrivare le avevo messe qui, dato che il passaggio è un "must" per chi fa la Bellagio Brunate http://www.avventurosamente.it/xf/threads/bellagio-brunate-in-un-giorno.26396/) si arriva al belvedere del Monte Nuvolone (di cui avevo perso le foto).
Questo il panorama verso sud la valle d'Intelvi e il Monte Generoso, con il promontorio di villa Balbianello.
Verso Ovest il monte di Tremezzo.
Verso Nord il colpo d'occhio più spettacolare sul lago e la sua caratteristica forma.
Verso Est il Legnone e le cime valtellinesi.
Qualche ingrandimento: il Sasso Gordona, cima panoramica sulla Val d'Intelvi, per me irraggiungibile nonostante la bassa quota (1200 m) in quanto con brevi passaggi molto esposti.
Il massiccio del Generoso, metà italiano e metà svizzero.
Il pizzo di Gino, al termine della "cordigliera del Bregagno".
E infine il monte Legnone con la strada a zig zag che arriva quasi in cima).
Così è facile andare in barca a vela……
Si prosegue lungo la dorsale, attenzione se vedete un cartello divelto e appoggiato a terra che indica erroneamente per dorsale un sentiero stra-abbandonato e che fa perdere tempo.
Dopo un po' si intravede il monte San Primo, ancora innevato sul versante settentrionale.
Appaiono in tutta la loro maestosità verso Est le Grigne.
Il sentiero prosegue ben segnato in mezzo a radure e boschetti.
È il periodo delle primule, una marea di quelle comuni punteggia di giallo i prati.
Ma numerose sono anche quelle "veris".
I casolari sono ben tenuti ed abitati d'estate, ma raggiungibili solo da sentieri pedonali, quindi presumo con zaino in spalla per le provviste.
Ecco la lunga catena del San Primo, la cima più alta del triangolo lariano.
Ed eccoci arrivati al rifugio Martina (ci si può arrivare in macchina fino a 500 m prima) circondato da prati e con un bel panorama.
Si imbocca un altro sentiero per scendere, questo punteggiato di bianco per una marea di falsi bucaneve (Leucojum).
Lungo la strada si incontra una casa in vendita - come vedete - da circa duecentocinquant'anni (quando i proprietari si impuntano su un prezzo ...).
Ancora la Grigna, incorniciata fra gli alberi.
Gli ultimi casolari sul ritorno.
Quando Riccardo III scambiò con Wanna Marchi il suo regno per un cavallo, non lesse le clausole microscopiche prima di firmare il contratto, quindi si ritrovò con questo...
E siamo ormai quasi arrivati.
Il caratteristico traghetto che fa la spola fra Cadenabbia, Menaggio, Bellagio e Varenna
Carrabile da che cosa, viste le scale?
Gita consigliata vivamente dalla casa
Ciao
Roberto
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