Recensione Mental Survival

Voto: 08/10

Recensione:

Titolo : Mental Survival
Sottotitolo: Psicologia e tecniche di sopravvivenza mentali per affrontare ogni situazione
Autore :Fabrizio Nannini
Prezzo : € 17,00 circa su Amazon
Info : anno 2016
Editore: Hoepli


Ho avuto modo di leggere il libro individuato in questo thread ed in questo post ne scrivo una recensione.
Ero in particolare, curioso di vedere se il libro rispondeva alla mia "richiesta" di un corso che preparasse mentalmente alle condizioni di estrema emergenza.
L'autore innanzitutto non e' una persona "qualiasi" ma e' qualificato istruttore di sopravvivenza dalla FISSS.
Questa struttura la conosco dagli anni '80 quando di sopravvivenza in Italia si iniziava a parlarne (specie dopo il film Rambo e la produzione di repliche cinesi del coltellone del film).
Sicuramente si e' molto documentato prima di scrivere il libro: il libro stesso e' pieno zeppo di rimandi a siti web ed a libri per gli approfondimenti specifici.
Questo mi fa piacere perche' si nota che dietro la scrittura del libro c'e' stato un esame di tanti argomenti e non e' solo una produzione intellettuale "chiusa su se stessa".
Quindi, anche dopo una prima lettura, il libro si presta ad essere utilizzato come un valido indice per approfondire l'argomento.
Tanta cura nella ricerca e' evidente anche dalla scelta dell'editore, io non sono un esperto ma la Hoepli e' la casa editrice che stimo di piu' per la produzione di manualistica e non mi ha mai deluso.
La Hoepli scrive manuali su tantissimi argomenti e la mia biblioteca e' piena di testi di quella casa editrice.
E' anche carino il formato del libro, e' un formato piu' piccolo di un A5 e si e' prestato ad essere utilizzato e poi riposto con facilita'. La copertina esterna e' il plastica, quasi a sottolineare lo spirito "robusto" del contenuto.
In pratica sembra quasi un "breviario" da prete che ne prevede l'uso in ogni dove in maniera molto pratica.
Secondo me pero', una interlinea minore avrebbe favorito la leggibilita' per un testo che dal punto di vista costruttivo si presta alla lettura ad es. sui mezzi pubblici, su una panchina, ecc. Cioe' con condizioni di luce non ottimali e magari in movimento.
Ad ogni modo, io sono fermamente convinto che la sopravvivenza di una persona sia innanzitutto una questione mentale: come quando ci si ammala perche' si "abbassano le difese immunitarie" per cause "psicologiche" anche per la sopravvivenza vale lo stesso.
Un salto sopra un crepaccio affrontato con timore, il non avere un corpo "fisicamente sano", la paura non gestita di "non farcela" contribuiscono ad indurre dentro di noi delle sensazioni negative che creano un circolo vizioso che non ci fa vedere la "luce in fondo al tunnel".
Una mente non allenata e' succube di tutte le nostre paure e tormenti, in una condizione di pericolo vediamo tutto nero ed abbiamo anche paura dell' "uomo nero".
Aver paura di affrontare il mare aperto, scuro e mosso a me sconforta e mi fa paura. Se nel disastro della Concordia avessi avuto la necessita' di saltare in acqua anche solo per fare 150 metri fino ad arrivare alla terraferma io mi sarei trovato in difficolta'. Mentre fare 150 metri in piscina, e' un attimo (sono solo 6 vasche!!!).
Ma la mente non riesce solo a limitare le capacita' del corpo, riesce anche ad aumentarle: il cervello, se opportunamente allenato, riesce a produrre un insieme di ormoni ed altre sostanze che vanno a modificare di tanto le nostre capacita' fisiche. Si pensi ad es. alla fase dell'innamoramento quante energie riesce a mettere in gioco, oppure la "forza" di una donna che diventa mamma e deve proteggere il suo piccolo.
Quindi per me la preparazione psicologica e' fondamentale nella sopravvivenza.
Purtroppo in Italia la "sopravvivenza" e' ancora "giovane" e si fa fatica a trovare dei testi completi.
Infatti vengono importate le traduzioni dei vari manuali militari e non americani ma laddove si parla solo di tecniche e niente di afferente la mente.
Inoltre l'indotto "commerciale" tende a far acquistare gadget e feticci con la convinzione che "avere quel coltello" o quel kit mi fara' sicuramente sopravvivere. Ed infatti c'e' tanta gente che acquista e che parla di coltelli, BoB ed altre diavolerie "fisiche" ma poco di atteggiamento mentale e preparazione psicologica.
Peccato che nella gran parte delle condizioni di sopravvivenza, magari il kit e' andato distrutto oppure non eravamo "pronti" con il nostro materiale ma ci trovavamo in una situazione teoricamente tranquilla.
A quel punto bisogna "improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo", con l'aggravante che nessuno ci da' alcuna certezza ed allora i nostri pensieri si possono richiudere in noi stessi limitando la fiducia in noi stessi e nelle nostre possibilita'.
Viceversa, nel campo del lavoro (dove c'e' molta piu' circolazione di denaro e profitti), ci si da' molto da fare con PNL, Team Building ed altra "roba" del genere.
Insomma, alla fine ho letto il libro che risulta strutturato in piu' parti:
  • che ci succede quando capita un grave imprevisto (e non solo a livello mentale)
  • chi sopravvive in questi casi (e che cos'ha di piu' degli altri)
  • come si allenano le qualita' mentali
  • come si allena il corpo (mens sana in corpore sano)
  • storie di sopravvissuti e di professionisti legati in qualche modo alla sopravvivenza (con tanto di interviste esclusive)
Il libro e' piacevole a leggersi e dopo una prima lettura si presta a successivi approfondimento senza dover per forza seguire l'ordine dei capitoli.
Il contenuto e' interessante e concreto anche se per me, che affronto l'argomento da anni, sono cose note. In questo senso il libro mi ha dato delle soddisfazioni e delle conferme su tutto cio' che avevo sviluppato come pensiero in tanti anni ma senza mai troppi confronti con altri.
In particolare, nella prima parte vengono descritte tutte quelle emozioni e sensazioni limitanti che si hanno in condizioni limite, approfondite anche dal punto di vista medico (forse anche un pochino troppo secondo me) e che erano nozioni acquisite dalle arti marziali devolute alla difesa personale.
La seconda parte fornisce l'elenco delle qualita' da sviluppare se si vogliono avere piu' chance di sopravvivenza e si puo' partire dalla base indicata per conoscere i propri maggiori limiti per poi "lavorarci su".
La terza parte dovrebbe essere il "core" del libro e fornisce un elenco di tecniche che si possono sviluppare per allenare la mente ad una situazione di estremo pericolo per non farsi influenzare troppo ed anzi sfruttare quello che c'e' di buono in quello stress per poter fronteggiare la situazione.
la terza parte e' decisamente molto pratica ed indica addirittura degli esercizi fisici da poter eseguire come base minima per "tener su" il corpo. Carini i riferimenti al TRX ed al Tabata che sono un'accoppiata veramente ottima.
La parte di storie di sopravvissuti ed interviste e' decisamente leggera anche se fa "pensare" alle capacita' di chi ci si e' trovato ed a come hanno ribaltato una situazione tragica.
Una critica? Si, a mio avviso, c'e' uno sbilanciamento tra la parte relativa alla preparazione mentale e quella fisica: mentre nella parte fisica ci sono addirittura spiegati gli esercizi, nella parte mentale ci sono tanti metodi proposti ma nessuno in particolare con lo stesso dettaglio della parte fisica.
E poi ad esempio manca un tipo di training mentale molto importante: il training autogeno. Ad es. il training autogeno si adatta bene ad una descrizione semplice e ad esercizi progressivi che avrebbero potuto essere illustrati alla stessa stregua degli esercizi fisici. Sara' che a me quel training ha dato molto....
Insomma, al costo di un Mora si puo' ottenere un libro che magari non e' un punto di arrivo ma una buona base di partenza per considerare il lato meno noto ma piu' importante della sopravvivenza.

cheers

IACCO
 
Ultima modifica:

Avventurosamente guadagna dagli acquisti idonei dei prodotti linkati.

Recensione interessante quasi quasi lo cerco. Sono d'accordo sumolte cose da te sottolineate. Ad esempio anche sul imparare a respirare correttamente e modificare il respiro in base alle situazioni. Una cosa utilissima in frangenti di pericolo e stress.
 
Ho fatto yoga per circa 11 anni poi tai chi (con esercizi anche di chi kung e respirazione) per sei anni. Un po ne so :D
Poi un mio caro amico e collega fa apneista e mi ha insegnato un po di cose. Nelle gestione di situazioni di pericolo o stress secondo me la.cosa migliore e' una base solida di pranayama di yoga(lavoro sul respiro) e poi tutta la respirazione legata alle arti marziali come il chikung della tradizione cinese o alcune cose di quella giapponese (ad esempio nel karate ma anche nel pugilato)
 
Quando ti prende il panico in una situazione pericolosa o catastrofica , dall'alluvione che ti spazza via la casa, a un ferimento grave o un incidente in macchina, le reazioni fisiche prendono il sopravvento . Non capisci piu' niente e perdi il controllo. Se non respiri giusto gli ormoni ti fregano. Le gambe ti cedono, tremi, sudi , addirittura vedi male. Sei fottuto...
 
S

Sconosciuto

Guest
Grazie iacco
8/10 alla recensione .
Vado ad ordinare il Libro .
 
Quando ti prende il panico in una situazione pericolosa o catastrofica , dall'alluvione che ti spazza via la casa, a un ferimento grave o un incidente in macchina, le reazioni fisiche prendono il sopravvento . Non capisci piu' niente e perdi il controllo. Se non respiri giusto gli ormoni ti fregano. Le gambe ti cedono, tremi, sudi , addirittura vedi male. Sei fottuto...
Esattamente.
 
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