Dati
Data: luglio 2016
Regione e provincia: Liguria - Imperia
Località di partenza: Colle Melosa
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 6 ore e 30 (passo lento)
Chilometri: 12
Grado di difficoltà: F+
Descrizione delle difficoltà: elementare arrampicata, percorso da indovinare
Periodo consigliato: primavera o autunno
Segnaletica: assente
Dislivello in salita: 900
Quota massima: 1973
Accesso stradale: Taggia - Molini di Triora - colle Langan - colle Melosa
Descrizione:
Bellissima e divertente gita di carattere alpinistico nelle nostre piccole Dolomiti a mezz' ora di auto dalle spiagge di Arma di Taggia che purtroppo oggi la nebbia ci ha impedito questo spettacolo.
La via, non presenta grosse difficoltà se non l'ambiente ostile e poco frequentato.
Occorre comunque una buona esperienza alpinistica a causa della completa assenza di qualsivoglia segnaletica e grande attenzione alle numerose prese che, a causa della roccia fortemente fessurata, possono risultare instabili.
Si lascia l'auto nei pressi del rifugio Allavena a Colle Melosa e poi seguendo la sterrata ex militare fino al primo tornante (fonte Itala)
(con un'auto adatta si può arrivare fino qui) dove si segue il sentiero sulla sx fino a raggiungere il famoso "sentiero degli Alpini" che ci porta al passo dell'Incisa. Si passa ad ovest (Francia, Alta Via dei Monti Liguri) che si percorre per qualche centinaia di metri (sx-sud) fino ad un cippo chilometrico dell' AV.
Si abbandona il sentiero principale cercando rade tracce sulla sx fino al passetto di poco superiore. Sempre seguendo alla meglio il filo di cresta (40-45gradi) si prosegue tra lariceto ad ovest e strapiombi della parete est fino ad un pinnacolo di roccia che si aggira alla base sulla dx cerando di raggiungere di nuovo la cresta che si segue non proprio fedelmente fino al passetto sottostante.
Qui ha inizio il vero tratto alpinistico; davanti a noi si para la maestosa strapiombante parete che regge la cima est.
A questo punto, avendo un poco di esperienza, la via appare logica perche si nota sopra di noi un'esile canale-diedro con alcuni larici.
Si sale sul grande prato inclinato (45-50°) dapprima puntando il contrafforte roccioso, poi in diagonale ascendente da sx verso destra fino ad una evidente crestina laterale dove ha inizio il canale (I°, passi di II°-) che con andamento leggermente a s ci porta a pochi metri sulla dx della vetta est. (circa 4 ore)
Ora si tratta di raggiungere la vetta ovest (croce, 150 metri in linea retta, 30 min)) seguendo la frastagliata cresta con difficoltà tecniche leggermente superiori di quelle affrontate fin'ora. Difficile fare una relazione puntuale di questo tratto, i saliscendi delle frastagliature sono parecchi e a volte ho dovuto cercare e studiare il passaggio. mi ricordo comunque due tratti che sono sicuramente di II° anche mediamente esposti, l'ultimo nei pressi della cima occidentale cioè verso la fine.
La discesa lungo l' intrigante passaggio a nord-ovest che parte esattamente vicino alla croce, per nulla banale, con un bel canalino di II° ormai reso abbastanza facile dai numerosi canaponi presenti.
-------------
II sentiero degli Alpini è stato realizzato tra le due guerre mondiali per raggiungere da Colla Melosa le batterie militari poste nel massiccio del Toraggio - Pietravecchia; esso costituiva l'alternativa al percorso settentrionale, inagibile per molto tempo dell'anno a causa della neve e inoltre il suo tracciato era invisibile ai francesi, attestati sui rilievi a occidente del fiume Roia. Le difficoltà che si opposero agli edificatori di quest’opera furono gravissime: alle avversità climatiche si aggiunsero quelle determinate dalla natura della roccia, fortemente fessurata per effetto delle terribili sollecitazioni che generarono queste montagne. Quando la mulattiera venne terminata, essa doveva costituire un’opera grandiosa, degna di competere con le celebrate vie degli Alpini e dei Kaiserjager sulle Alpi orientali. Oggi, dopo 40 anni di colpevole abbandono (solo sezioni del CAI – Bordighera, San Remo, Ventimiglia vi effettuano piccoli lavori di ripristino), essa ha perso gran parte della sua perfetta agibilità: nei tratti meno scoscesi e sotto le rupi verticali il primitivo tracciato si conserva; in altri punti, e soprattutto in corrispondenza dei numerosi selvaggi canaloni che scendono dai crinali più elevati, la mulattiera è irrimediabilmente scomparsa e le frane di massi si accaniscono contro le corde metalliche, disposte periodicamente con certosina pazienza.
------------------
Le rocce che costituiscono il monte sono di tipo sedimentario, le formazioni rocciose sono in buona parte formate da calcari marnosi e nella parte superiore del monte da calcari nummulitici ricchi di fossili marini calcarei (soprattutto nummuliti).
Oggi questi aspetti geomorfologici, insieme agli aspetti floro-faunistici, rendono la zona di monte Toraggio un Sito di Interesse Comunitario, l'interesse naturalistico si focalizza in particolar modo, sulla flora ricca di specie endemiche e mediterranee adattatasi alla quota, data la vicinanza del mare.
A causa della posizione periferica e della roccia a tratti friabile e fessurata e a tratti troppo compatta hanno fatto sì che il monte Toraggio non sia mai stato preso seriamente in considerazione dagli alpinisti.
Dapprima alcuni scatti del fantastico Sentiero degli Alpini con un pensiero a chi l' ha costruito
Parete est del Monte Toraggio dal sentiero degli Alpini
Il tratto più fotografato
Verso la gola dell' Incisa
Alpi Marittime e Liguri dal passo dell' Incisa
Vetta est (sx) e vetta ovest viste dall' Incisa
Primo tratto di cresta dove sostanzialmente si cammina
I pinnacoli che formano la cresta (nord)
Verso il tratto alpinistico
Strapombiante parete est vista da vicino con caratteristico ometto naturale
Vetta est
tratto di 50 metri I° continuo vicino alla vetta
Vetta Ovest vista dalla Cima Est
Equilibrio instabile permanente
Passaggio clou (4 mt II° con esposizione) verso la cima ovest
M. Pietravecchia (sx) e vetta est dalla vetta ovest
Aereoplanino ... saluta gli amici
Passo chiave del passaggio a nordovest
Contrafforti occidentale della vetta ovest
La valle Roja lungo la crestina scendendo sull' AVML
Fantastico! La nebbia segna perfettamente lo spartiacque Valle Roja-Valle Nervia che è anche confine di stato e nostra via di salita
Via di salita come si vede dal passo dell' Incisa
Tratto sommitale tutto da arrampicare come si vede dal passo soprastante il primo castello roccioso
Prosit !!!!
Data: luglio 2016
Regione e provincia: Liguria - Imperia
Località di partenza: Colle Melosa
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 6 ore e 30 (passo lento)
Chilometri: 12
Grado di difficoltà: F+
Descrizione delle difficoltà: elementare arrampicata, percorso da indovinare
Periodo consigliato: primavera o autunno
Segnaletica: assente
Dislivello in salita: 900
Quota massima: 1973
Accesso stradale: Taggia - Molini di Triora - colle Langan - colle Melosa
Descrizione:
Bellissima e divertente gita di carattere alpinistico nelle nostre piccole Dolomiti a mezz' ora di auto dalle spiagge di Arma di Taggia che purtroppo oggi la nebbia ci ha impedito questo spettacolo.
La via, non presenta grosse difficoltà se non l'ambiente ostile e poco frequentato.
Occorre comunque una buona esperienza alpinistica a causa della completa assenza di qualsivoglia segnaletica e grande attenzione alle numerose prese che, a causa della roccia fortemente fessurata, possono risultare instabili.
Si lascia l'auto nei pressi del rifugio Allavena a Colle Melosa e poi seguendo la sterrata ex militare fino al primo tornante (fonte Itala)
(con un'auto adatta si può arrivare fino qui) dove si segue il sentiero sulla sx fino a raggiungere il famoso "sentiero degli Alpini" che ci porta al passo dell'Incisa. Si passa ad ovest (Francia, Alta Via dei Monti Liguri) che si percorre per qualche centinaia di metri (sx-sud) fino ad un cippo chilometrico dell' AV.
Si abbandona il sentiero principale cercando rade tracce sulla sx fino al passetto di poco superiore. Sempre seguendo alla meglio il filo di cresta (40-45gradi) si prosegue tra lariceto ad ovest e strapiombi della parete est fino ad un pinnacolo di roccia che si aggira alla base sulla dx cerando di raggiungere di nuovo la cresta che si segue non proprio fedelmente fino al passetto sottostante.
Qui ha inizio il vero tratto alpinistico; davanti a noi si para la maestosa strapiombante parete che regge la cima est.
A questo punto, avendo un poco di esperienza, la via appare logica perche si nota sopra di noi un'esile canale-diedro con alcuni larici.
Si sale sul grande prato inclinato (45-50°) dapprima puntando il contrafforte roccioso, poi in diagonale ascendente da sx verso destra fino ad una evidente crestina laterale dove ha inizio il canale (I°, passi di II°-) che con andamento leggermente a s ci porta a pochi metri sulla dx della vetta est. (circa 4 ore)
Ora si tratta di raggiungere la vetta ovest (croce, 150 metri in linea retta, 30 min)) seguendo la frastagliata cresta con difficoltà tecniche leggermente superiori di quelle affrontate fin'ora. Difficile fare una relazione puntuale di questo tratto, i saliscendi delle frastagliature sono parecchi e a volte ho dovuto cercare e studiare il passaggio. mi ricordo comunque due tratti che sono sicuramente di II° anche mediamente esposti, l'ultimo nei pressi della cima occidentale cioè verso la fine.
La discesa lungo l' intrigante passaggio a nord-ovest che parte esattamente vicino alla croce, per nulla banale, con un bel canalino di II° ormai reso abbastanza facile dai numerosi canaponi presenti.
-------------
II sentiero degli Alpini è stato realizzato tra le due guerre mondiali per raggiungere da Colla Melosa le batterie militari poste nel massiccio del Toraggio - Pietravecchia; esso costituiva l'alternativa al percorso settentrionale, inagibile per molto tempo dell'anno a causa della neve e inoltre il suo tracciato era invisibile ai francesi, attestati sui rilievi a occidente del fiume Roia. Le difficoltà che si opposero agli edificatori di quest’opera furono gravissime: alle avversità climatiche si aggiunsero quelle determinate dalla natura della roccia, fortemente fessurata per effetto delle terribili sollecitazioni che generarono queste montagne. Quando la mulattiera venne terminata, essa doveva costituire un’opera grandiosa, degna di competere con le celebrate vie degli Alpini e dei Kaiserjager sulle Alpi orientali. Oggi, dopo 40 anni di colpevole abbandono (solo sezioni del CAI – Bordighera, San Remo, Ventimiglia vi effettuano piccoli lavori di ripristino), essa ha perso gran parte della sua perfetta agibilità: nei tratti meno scoscesi e sotto le rupi verticali il primitivo tracciato si conserva; in altri punti, e soprattutto in corrispondenza dei numerosi selvaggi canaloni che scendono dai crinali più elevati, la mulattiera è irrimediabilmente scomparsa e le frane di massi si accaniscono contro le corde metalliche, disposte periodicamente con certosina pazienza.
------------------
Le rocce che costituiscono il monte sono di tipo sedimentario, le formazioni rocciose sono in buona parte formate da calcari marnosi e nella parte superiore del monte da calcari nummulitici ricchi di fossili marini calcarei (soprattutto nummuliti).
Oggi questi aspetti geomorfologici, insieme agli aspetti floro-faunistici, rendono la zona di monte Toraggio un Sito di Interesse Comunitario, l'interesse naturalistico si focalizza in particolar modo, sulla flora ricca di specie endemiche e mediterranee adattatasi alla quota, data la vicinanza del mare.
A causa della posizione periferica e della roccia a tratti friabile e fessurata e a tratti troppo compatta hanno fatto sì che il monte Toraggio non sia mai stato preso seriamente in considerazione dagli alpinisti.
Dapprima alcuni scatti del fantastico Sentiero degli Alpini con un pensiero a chi l' ha costruito
Parete est del Monte Toraggio dal sentiero degli Alpini
Il tratto più fotografato
Verso la gola dell' Incisa
Alpi Marittime e Liguri dal passo dell' Incisa
Vetta est (sx) e vetta ovest viste dall' Incisa
Primo tratto di cresta dove sostanzialmente si cammina
I pinnacoli che formano la cresta (nord)
Verso il tratto alpinistico
Strapombiante parete est vista da vicino con caratteristico ometto naturale
Vetta est
tratto di 50 metri I° continuo vicino alla vetta
Vetta Ovest vista dalla Cima Est
Equilibrio instabile permanente
Passaggio clou (4 mt II° con esposizione) verso la cima ovest
M. Pietravecchia (sx) e vetta est dalla vetta ovest
Aereoplanino ... saluta gli amici
Passo chiave del passaggio a nordovest
Contrafforti occidentale della vetta ovest
La valle Roja lungo la crestina scendendo sull' AVML
Fantastico! La nebbia segna perfettamente lo spartiacque Valle Roja-Valle Nervia che è anche confine di stato e nostra via di salita
Via di salita come si vede dal passo dell' Incisa
Tratto sommitale tutto da arrampicare come si vede dal passo soprastante il primo castello roccioso
Prosit !!!!
Allegati
Ultima modifica: