- Parchi della Lombardia
-
- Parco Nazionale dello Stelvio
Dati
Data: 6-7 agosto 2016
Regione e provincia: Lombardia, Sondrio
Località di partenza: Albergho Ghiacciaio dei Forni
Località di arrivo: Monte Cevedale (e ritorno)
Tempo di percorrenza: 1 giorno poco più
Chilometri: 23
Grado di difficoltà: F
Descrizione delle difficoltà: ghiacciaio con crepacci in formazione. La salita dal rifugio Pizzini al Casati, con la neve della notte precedente, non è banale
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: ottima
Dislivello in salita: 1600 m
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 3769 m
Accesso stradale: la strada dei Forni, da Santa Caterina al parcheggio dei Forni, è a pagamento (3 euro per un giorno, 5 per 2 giorni)
Traccia GPS: [puoi caricare la tua traccia GPS nella Mappa Escursioni ed inserire il link permanente al posto di questo testo]
Descrizione
Alcune foto per documentare una bella e non difficile salita alpinistica. Non difficile, ma non da sottovalutare! Il ghiacciaio a stagione avanzata si crepaccia facilmente, io stesso ci sono finito con un piede dentro e non è stato bello per nulla...
Prima parte della salita, dal parcheggio al rifugio Pizzini, su carrareccia noiosa ma con bei panorami:
Spunta per la prima volta la nostra meta:
Dal Rifugio Pizzini inizia la salita di 500 m verso il Passo del Cevedale, e il rifugio Casati, dove passeremo la notte:
Dopo un ravanamento non indifferente (sentiero invaso dalla neve e molto scivoloso), finalmente si arriva al rifugio:
Che è bello, grande e con camerate piccole (la nostra aveva 4 posti, noi eravamo in 3 e un posto era libero: l'ideale).
Il pomeriggio il Cevedale si vela:
Ma la mattina successiva, intorno alle 6, no:
Condizioni ideali, colazione e via!
Il ghiacciaio sembra in ottime condizioni:
Voltandoci indietro, rimaniamo impressionati dall'Ortles e il Gran Zebrù:
Si va!
Poco più avanti di questo punto, un crepaccio in formazione ci mette un po' in difficoltà: il primo di cordata passa leggero, il secondo sprofonda un po', il terzo (io) sprofonda una gamba fino al ginocchio, col plus che non riuscivo a ritirarlo su. Ho dovuto ravanare per un po' col piede per liberarlo, coi miei compari che mi tenevano sollevato con la corda. Grazie ragazzi!
Nella prossima foto si può vedere la traccia di salita che aggira la crepaccia terminale e risale il gobbone del Cevedale:
Punto più ripido della salita:
E dopo aver passato una crestina, non particolarmente affilata:
Arriviamo in vetta!
Me su sfondo Adamello e Presanella:
Breve sosta in vetta e via che si scende. Al ritorno il punto crepacciato sarà peggiorato al punto che dovremo letteralmente saltarlo.
Bernina:
Ciao ciao Cevedale, è stato un piacere!
Saluti anche alla viperella paurosa:
Data: 6-7 agosto 2016
Regione e provincia: Lombardia, Sondrio
Località di partenza: Albergho Ghiacciaio dei Forni
Località di arrivo: Monte Cevedale (e ritorno)
Tempo di percorrenza: 1 giorno poco più
Chilometri: 23
Grado di difficoltà: F
Descrizione delle difficoltà: ghiacciaio con crepacci in formazione. La salita dal rifugio Pizzini al Casati, con la neve della notte precedente, non è banale
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: ottima
Dislivello in salita: 1600 m
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 3769 m
Accesso stradale: la strada dei Forni, da Santa Caterina al parcheggio dei Forni, è a pagamento (3 euro per un giorno, 5 per 2 giorni)
Traccia GPS: [puoi caricare la tua traccia GPS nella Mappa Escursioni ed inserire il link permanente al posto di questo testo]
Descrizione
Alcune foto per documentare una bella e non difficile salita alpinistica. Non difficile, ma non da sottovalutare! Il ghiacciaio a stagione avanzata si crepaccia facilmente, io stesso ci sono finito con un piede dentro e non è stato bello per nulla...
Prima parte della salita, dal parcheggio al rifugio Pizzini, su carrareccia noiosa ma con bei panorami:
Spunta per la prima volta la nostra meta:
Dal Rifugio Pizzini inizia la salita di 500 m verso il Passo del Cevedale, e il rifugio Casati, dove passeremo la notte:
Dopo un ravanamento non indifferente (sentiero invaso dalla neve e molto scivoloso), finalmente si arriva al rifugio:
Che è bello, grande e con camerate piccole (la nostra aveva 4 posti, noi eravamo in 3 e un posto era libero: l'ideale).
Il pomeriggio il Cevedale si vela:
Ma la mattina successiva, intorno alle 6, no:
Condizioni ideali, colazione e via!
Il ghiacciaio sembra in ottime condizioni:
Voltandoci indietro, rimaniamo impressionati dall'Ortles e il Gran Zebrù:
Si va!
Poco più avanti di questo punto, un crepaccio in formazione ci mette un po' in difficoltà: il primo di cordata passa leggero, il secondo sprofonda un po', il terzo (io) sprofonda una gamba fino al ginocchio, col plus che non riuscivo a ritirarlo su. Ho dovuto ravanare per un po' col piede per liberarlo, coi miei compari che mi tenevano sollevato con la corda. Grazie ragazzi!
Nella prossima foto si può vedere la traccia di salita che aggira la crepaccia terminale e risale il gobbone del Cevedale:
Punto più ripido della salita:
E dopo aver passato una crestina, non particolarmente affilata:
Arriviamo in vetta!
Me su sfondo Adamello e Presanella:
Breve sosta in vetta e via che si scende. Al ritorno il punto crepacciato sarà peggiorato al punto che dovremo letteralmente saltarlo.
Bernina:
Ciao ciao Cevedale, è stato un piacere!
Saluti anche alla viperella paurosa: