- Parchi della Lombardia
-
- Parco dell'Adamello
Dati
Data: 26/09/2016
Regione e provincia: Lombardia, Brescia
Località di partenza: Vezza d'Oglio
Località di arrivo: Vezza d'Oglio
Tempo di percorrenza: 7 ore con molta calma e parecchie soste fotografiche
Chilometri: 11 circa
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: senza neve o ghiaccio assolutamente nessuna
Periodo consigliato: tutto l'anno, con neve o ghiaccio necessaria idonea attrezzatura (specie i ramponi)
Segnaletica: ottime e abbondantissima
Dislivello in salita: 900 metri circa
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2.320 al Passo della Gallinera
Accesso stradale: da Vezza d'Oglio si prende per la Val Paghera in direzione del rifugio Alla Cascata, dove sulla destra si gira per arrivare alla partenza della teleferica e finisce la strada
Traccia GPS: http://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=loadmarker&id=7766
Descrizione
Era da un po' che avevo messo in programma una gita al Lago d'Aviolo, dopo che un amico con casa a Vezza d'Oglio mi aveva fatto vedere alcune foto, così approfittando di un lunedì di ferie e della compagnia di un amico escursionista ma non troppo ho deciso di smarcare questo "sospeso".
Parcheggiata l'auto in Val Paghera, dopo il rifugio Alla Cascata, in prossimità della partenza della teleferica, un evidente cartello indica l'imbocco del sentiero che entra nel bosco; si procede agevolmente ma fin da subito il percorso tira verso l'alto, inerpicandosi in una stretta valletta.
I panorami che si aprono alle spalle salendo sono fin da subito molto interessanti, ma è arrivando al rifugio Sandro Occhi, nella conca del lago d'Aviolo che lo spettacolo della natura diventa sempre più evidente.
Il lago d'Aviolo, di origine glaciale, si trova in una vasta conca a 1.900 metri, in parte occupata dal lago ed in parte dalla relativa torbiera in cui si intersecano numerosi corsi d'acqua cristallina in modo semplicemente stupefacente.
Dopo il rifugio il sentiero - evidentissimo e segnatissimo - costeggia il lago sulla sinistra conducendo alla zona occupata dalla torbiera, dove si trova un osservatorio faunistico ed una palestra di roccia.
Dopo innumerevoli fotografie alle acque del lago - che illuminate dal sole sono di un verde smeraldo da lasciare a bocca aperta - trovandoci al cospetto di montagne di una certa importanza, ci viene voglia di salire un po' di quota, così seguiamo l'agevole sentiero che sale ai 2.320 metri del Passo della Gallinera, da cui si può ridiscendere verso Edolo, e dove in posizione panoramicissima si trova il bivacco Valerio Festa, dotato di 11 posti letto.
Ci si trova al cospetto di monti che sfiorano o superano i 3.000 metri, come il Baitone, dove già un po' di neve ha fatto la sua comparsa, e mi ritrovo a fare fotografie a tutto spiano incantato dai giochi di luci e ombre che il sole e le nuvole disegnano su queste splendide montagne.
Il ritorno avviene sulla stessa strada percorsa all'andata, con un ulteriore sosta nei pressi del lago a fare di nuovo foto con una luce diversa, che però purtroppo valorizza di meno il colore dell'acqua.
In conclusione è stata un'escursione piacevolissima, seppur non certo troppo impegnativa a livello fisico, in un luogo davvero incantevole che ci siamo potuti godere in assoluta solitudine grazie alla giornata feriale.
Spero di rendere giustizia alla bellezza di questo angolo di paradiso con un po' di foto:
Infine una foto a tradimento, fatta dal mio compagno di avventura, mentre mi appostavo per scattare la foto precedente:
Data: 26/09/2016
Regione e provincia: Lombardia, Brescia
Località di partenza: Vezza d'Oglio
Località di arrivo: Vezza d'Oglio
Tempo di percorrenza: 7 ore con molta calma e parecchie soste fotografiche
Chilometri: 11 circa
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: senza neve o ghiaccio assolutamente nessuna
Periodo consigliato: tutto l'anno, con neve o ghiaccio necessaria idonea attrezzatura (specie i ramponi)
Segnaletica: ottime e abbondantissima
Dislivello in salita: 900 metri circa
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2.320 al Passo della Gallinera
Accesso stradale: da Vezza d'Oglio si prende per la Val Paghera in direzione del rifugio Alla Cascata, dove sulla destra si gira per arrivare alla partenza della teleferica e finisce la strada
Traccia GPS: http://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=loadmarker&id=7766
Descrizione
Era da un po' che avevo messo in programma una gita al Lago d'Aviolo, dopo che un amico con casa a Vezza d'Oglio mi aveva fatto vedere alcune foto, così approfittando di un lunedì di ferie e della compagnia di un amico escursionista ma non troppo ho deciso di smarcare questo "sospeso".
Parcheggiata l'auto in Val Paghera, dopo il rifugio Alla Cascata, in prossimità della partenza della teleferica, un evidente cartello indica l'imbocco del sentiero che entra nel bosco; si procede agevolmente ma fin da subito il percorso tira verso l'alto, inerpicandosi in una stretta valletta.
I panorami che si aprono alle spalle salendo sono fin da subito molto interessanti, ma è arrivando al rifugio Sandro Occhi, nella conca del lago d'Aviolo che lo spettacolo della natura diventa sempre più evidente.
Il lago d'Aviolo, di origine glaciale, si trova in una vasta conca a 1.900 metri, in parte occupata dal lago ed in parte dalla relativa torbiera in cui si intersecano numerosi corsi d'acqua cristallina in modo semplicemente stupefacente.
Dopo il rifugio il sentiero - evidentissimo e segnatissimo - costeggia il lago sulla sinistra conducendo alla zona occupata dalla torbiera, dove si trova un osservatorio faunistico ed una palestra di roccia.
Dopo innumerevoli fotografie alle acque del lago - che illuminate dal sole sono di un verde smeraldo da lasciare a bocca aperta - trovandoci al cospetto di montagne di una certa importanza, ci viene voglia di salire un po' di quota, così seguiamo l'agevole sentiero che sale ai 2.320 metri del Passo della Gallinera, da cui si può ridiscendere verso Edolo, e dove in posizione panoramicissima si trova il bivacco Valerio Festa, dotato di 11 posti letto.
Ci si trova al cospetto di monti che sfiorano o superano i 3.000 metri, come il Baitone, dove già un po' di neve ha fatto la sua comparsa, e mi ritrovo a fare fotografie a tutto spiano incantato dai giochi di luci e ombre che il sole e le nuvole disegnano su queste splendide montagne.
Il ritorno avviene sulla stessa strada percorsa all'andata, con un ulteriore sosta nei pressi del lago a fare di nuovo foto con una luce diversa, che però purtroppo valorizza di meno il colore dell'acqua.
In conclusione è stata un'escursione piacevolissima, seppur non certo troppo impegnativa a livello fisico, in un luogo davvero incantevole che ci siamo potuti godere in assoluta solitudine grazie alla giornata feriale.
Spero di rendere giustizia alla bellezza di questo angolo di paradiso con un po' di foto:
Infine una foto a tradimento, fatta dal mio compagno di avventura, mentre mi appostavo per scattare la foto precedente:
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